Il Parco della biodiversità mediterranea da oggi è intestato a Michele Traversa. L'uomo che l'ha voluto!
C’era in uso, nelle abitudini familiari d'un tempo, rinnovare il nome dei genitori attraverso i figli.
Era quindi d'uso sentire per strada nomi antichi declinati sulle nuove generazioni e per distinguerli si chiariva dicendo: " Cecè, u figghjiu do' mastru chiddhu chi avija a puticha a la scinduta de' coculi, Talianeddhu e Talianu u scarparu ..." e così via.
Cosicché il nuovo nato, in famiglia, si portava dietro, inconsapevolmente, il nome del padre o della madre a seconda del sesso; ed anche se non del tutto gradito, s'imponeva in segno d'incondizionato affetto.
Era, il nome, un legame familiare indissolubile nella tradizione fortemente sentita nei confronti dei genitori. Una forma concreta di rispetto oltre che d'amore per i congiunti che si erano presi cura e lavorato per la famiglia con dignità, e assoluta dedizione per dare lustro e decoro ai figli. Ricordarli, rinnovandone il nome era, un obbligo morale!