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venerdì 6 gennaio 2023

A sera

 

Alla sera, mentre ci accingiamo a dormire, è quasi normale sentire un po' di ansia e magari, coi nervi a fior di pelle, immaginare nemici invisibili invadere casa. Siamo bravi a dare corpo ai draghi malefici che vivono dentro e fuori di noi.

Lo stress accumulato gioca brutti scherzi! Ma chi è indenne? Chi non ha trascorso un periodo della vita sotto stress? Alcuni riescono a dominarlo e altri hanno bisogno di un aiutino scientifico-razionale, quindi psicologico, e chi si rifugia nella preghiera.

La preghiera, quando è sentita sale dal profondo del proprio essere e allontana paure e ansia. È faro che rischiara la mente e dissipa i mostri immaginari che si nutrono delle nostre fobie.

I mistici, Maestri di Vita, suggeriscono d'intraprendere dialoghi coi personaggi che hanno lottato contro il male come se parlassimo a una persona cara. Ecco, dialoghiamo, nel silenzio delle nostre mura, con il Principe degli Arcangeli: San Michele, vincitore delle battaglie invisibili combattute dall'inizio dei tempi nei campi del “metaverso”.



lunedì 23 agosto 2021

Nel ricordo di mamma Natuzza

Oggi, 23 agosto, Natuzza Evolo avrebbe compiuto gli anni. La sua presenza è annidata nei cuori di quanti l'abbiamo conosciuta e la sua immagine rimane indelebile.

Non so quanti credono nelle doti carismatiche della nostra cara mamma spirituale Natuzza, senza nulla togliere, anzi ha aggiunto, alle rispettive mamme che ci hanno generato e allevato, e neppure ho l'intenzione di fare opera di proselitismo. La mia intenzione consiste nel ricordarla! Semplicemente ricordare il suo sorriso accogliente e la sua dolcezza.

La sua voce tremula. La sua umiltà. I suoi consigli che nei momenti difficili ci hanno supportato.




Qualcuno si è recato a Paravati per curiosità e qualcun altro perché spinto dagli affanni quotidiani. Ci si è recati spinti, anzi oppressi da problemi di salute personali o di qualche familiare. Figli, madri, padri, fratelli.

Si andava lì per necessità! Egoisticamente per necessità!

Necessità di un conforto. carichi d'angoscia e si ritornava a casa più leggeri. Proprio come dopo avere parlato e confessato le proprie pene alla propria madre. E le madri sono Amore infinito: perdonano e risollevano sempre i figli.

Lei era tutto questo!

“E quando non puoi venire mandami l'Angelo...” diceva. E io Le mandavo l'Angelo. Spesso; tutte le sere per lenire l'amarezza del momento e quanto gravava sul mio essere l'andamento del giorno appena trascorso.

Offrilo al Signore. Diceva. Offri a Gesù le calunnie, i torti subiti, le incomprensioni, il peso materiale e psichico, tutto ciò che dà affanno e angustia il tuo cuore.

E io facevo così. Le sofferenze le lasciavo a Lei. Natuzza, per me era come una lavatrice. Mettevo i panni sporchi e lei li rendeva bianchi, lindi e puri. E me li ridava sempre con un sorriso. Fino all'ultimo istante di vita terrena si è data. Ha sofferto in silenzio per il bene e l'amore di tutti.

Mamma Natuzza

So di non averti persa. Ancora oggi, in questo preciso istante dialogo con te. Continuo a dialogare con te e con mia madre naturale e, so, mi piace pensare che siete insieme e pregate per il bene mondo intero. Per quanti muoiono a causa della cattiveria umana. Per gli abusati. E per gli aguzzini, i crudi di cuore che antepongono la ricchezza materiale a quella spirituale. A quanti sono vittime e anche, forse principalmente, per i carnefici affinché rivedano le loro convinzioni...

lunedì 1 febbraio 2021

Luoghi mistici

Luoghi del divino.

"Lourdes, grotta delle apparizioni"


Da sempre, per alcuni, c'è la necessità di porre il proprio essere nello stato di quiete interiore. Volgere la mente al Signore e raccogliersi in preghiera.

Da quando vige il lockdown molte abitudini individuali e sociali sono cambiate. Anche recarsi in chiesa è diventato un problema ché, come ogni luogo fisico frequentato dalla collettività, esige accortezze ormai note. Ma chi sente l'esigenza interiore di volgere il pensiero al Signore ha la possibilità di raccogliersi ovunque si trovi e rivolgere il proprio essere in preghiera.

I cenacoli di preghiera in presenza, come li chiamava mamma Natuzza, non più conformi alle disposizioni anti-covid, i devoti li svolgono nelle rispettive dimore n seno alle proprie famiglie seguendo il canale dedicato alla preghiera comunitaria che trasmette da Lourdes la SS Messa e il SS Rosario.

Tutte le sere sul canale 28 la comunità cristiana si riunisce e prega.

L'inquadratura della grotta è suggestiva. La voce dell'ufficiante guida il ss Rosario. Le poche suore presenti partecipano alla preghiera certe di non essere sole.

Da ogni dove i pensieri convergono là. Ai piedi della Grotta dove apparve ai pastorelli, la Signora di Lourdes è in compagnia delle moltitudini che seguono dalle case il sacro rito.



Lo sguardo dei fedeli accarezza le rocce e scandaglia gli anfratti. Segue le crepe. Il gioco di luci e ombre dell'illuminazione artificiale fa emergere figure familiari. E una mano prende forma nella parte sinistra dello schermo. Sembra sorregga la parete rocciosa proprio sopra la testa del sacerdote. E, in fondo alla grotta dov'è posta la statua Immacolata, la figura di un volto possente prende forma. Si intravede nettamente un occhio, parte del naso, i capelli, lo zigomo. Il volto, quello che sembra suggerire le fattezze di una figura umana, cambia espressione, a volte sembra sorridere altre volte dà la sensazione di tristezza ma guarda sempre benevolmente gli astanti da dietro il mantello della Signora.

Suggestioni? Voglia del Divino? Esigenza di protezione Suprema?

Di fatto la natura gioca coi poeti, gli artisti e con le persone che sanno guardare con sensibilità il Creato.

lunedì 15 aprile 2019

Umiltà: dalle parole ai fatti

Il commovente gesto francescano ha colpito nel profondo. Nessuno si sarebbe mai aspettato che un uomo anziano che fa fatica a camminare e a genuflettersi avrebbe fatto un'azione simile.
Quest'uomo mi ricorda la mistica di Paravati: mamma Natuzza. Anche lei, nonostante gli acciacchi e le sofferenze indicibili che le impedivano di condurre una vita normale, fino all'ultimo invitò alla preghiera e alla misericordia.

Il gesto del Papa, inginocchiato a baciare i piedi del presidente sudsudanese Salva Kiir, dell'ex presidente e leader dell'opposizione Riek Machar, e degli altri vice presidenti designati, tra cui Taban Deng Gai e Rebecca Nyandeng, è stato tanto spontaneo quanto insolito. Un modo per chiedere loro di prestare ascolto al grido della gente che in quella regione è schiacciata da un destino segnato da carestie, guerre e violenze.

“A voi tre, che avete firmato l’Accordo di pace, vi chiedo come fratello, rimanete nella pace. Ve lo chiedo con il cuore. Andiamo avanti. Ci saranno tanti problemi, ma non spaventatevi, andate avanti, risolvete i problemi. Voi avete avviato un processo: che finisca bene. Ci saranno lotte fra voi due: sì. Anche queste siano dentro l’ufficio; davanti al popolo, le mani unite. Così da semplici cittadini diventerete padri della Nazione. Permettetemi di chiederlo con il cuore, con i miei sentimenti più profondi”. Questo l'accorato appello di Papa Francesco che ha anche aggiunto: “Confermo il mio desiderio e la mia speranza di potermi recare prossimamente, con la grazia di Dio, nella vostra amata Nazione, insieme ai miei cari fratelli qui presenti.

Ebbene, nel momento storico più buio degli ultimi decenni in cui la maggior parte cerca il superuomo pronto a gonfiare il petto per sottomettere i presunti nemici, disperati che scappano dalla terra d'origine con sofferenza cercando asilo e comprensione, il capo della chiesa cattolica si prostra ai piedi dei capi del Sudan del sud. Il suo gesto, ai miei occhi, ha una duplice valenza: implora l'impegno per la pace che, guarda caso, è determinata dai rappresentanti di un Paese poverissimo e nel contempo ricorda a tutti che non esiste il concetto di “razza” come è erroneamente inteso nelle frange nazionaliste e xenofobe. Francesco si inchina davanti a persone di colore e cultura differente dalla nostra.

giovedì 28 aprile 2011

nel ricordo di Pasqualina

(riceviamo e pubblichiamo)

Soltanto oggi ho appreso il tuo nome, dopo che te ne sei andata. D'altronde non mi serviva saperlo, per me tu eri la dolcissima ragazza dagli occhi teneri che stava nel punto vendita “Velox”, dove mi fermavo puntualmente più per la disponibilità, la cortesia e l’amabilità con la quale ti ponevi davanti a qualsiasi richiesta piuttosto che per la merce in vetrina, e soprattutto perché il tuo sorriso era un inno alla vita.

L’altro ieri ho appreso che non avrei più potuto salutarti e incontrare il tuo sorriso perché ti sei incamminata verso la luce per abbracciare il Padre Celeste. Hai finito di soffrire!
Sei andata incontro al Padre nostro che illumina il cielo e la terra, che accoglie tra le braccia quanti si affidano a Lui, morti in terra ma vivi nel Suo Amore.

Padre nostro abbi cura di Lei e di tutti noi ancora costretti in terra; illuminaci allorché la nostra volontà cozza coi progetti che Tu benevolmente hai assegnato a noi ma, che noi, da stolti, non sappiamo cogliere e vedere ritenendone altri, secondo i nostri parametri terreni, più giusti e opportuni.

Padre Celeste, infinita fonte di bontà e perdono apri le porte del Paradiso all’arrivo di Pasqualina, lasciala godere della luce divina e pregare per tutti noi che carichi di fede affidiamo a Te le nostre miserie.

E a te, cara dolcissima ragazza, possano esserti di conforto le lacrime versate da quanti hanno conosciuto la tua bontà e diventare rugiada che nutre i variopinti fiori del prato verde nel quale Mamma Natuzza vedeva le anime salve al cospetto del Padre. Prega anche tu per noi affinché le nostre anime diventino più belle nel pentimento e nella speranza per un’umanità migliore.

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