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martedì 3 marzo 2015

Sanità, strategie politiche sulla pelle di cittadini

Torniamo a parlare di sanità in Calabria.

Sembra stia accadendo quanto descritto in maniera lampante nel detto calabrese “i ciucci si 'mbriganu e i varrili si sdoganu”. Cioè: gli asini litigano e nell'impeto della lotta si rompono i barili e le otri che portano sulla soma.

La telenovela, come l'ha definita Mario Oliverio sembra non avere fine. Nel frattempo arriva, nella giornata di lunedì a Palazzo Chigi, un parere dell’Avvocatura generale dello Stato, recapitato anche all'Avvocatura distrettuale dello Stato di Catanzaro su richiesta del governo, che chiude all'investitura del governatore Mario Oliverio in ossequio all'ultima legge di Stabilità che ha introdotto una norma che vieta la coincidenza tra la figura del commissario con quella del presidente della regione commissariata. Cioè, come dire, non c'è compatibilità tra le due figure.
Paradossalmente, da questa vicenda escono con le pive nel sacco e ne fanno le spese, per non dire una brutta figura politica, proprio quelli che sono al governo della regione da qualche mese e ancora stanno a tessere questioni di lana caprina sulla pelle dei cittadini e degli ammalati calabresi. Insomma si sono impantanati tra veti incrociati e guerre intestine.

Dal canto suo, la Lorenzin pare stia aspettando decisioni da Renzi. Lei non avrebbe problemi a nominare Urbani commissario, lo stesso che è stato consigliere tecnico della Polverini e che ora è sub-commissario. Ma, come dire, sarebbe una resa politica se ciò avvenisse. E per questo, improbabile.

A questo punto, Mario Oliverio, potrebbe suggerire un nome autorevole che capisca di sanità e bilanci economici, magari pescando tra gli universitari, docenti o tecnici. Attento però a che non si dimostri, tale nomina, un flop peggiore delle precedenti e delle quali stiamo pagando lo scotto.

sabato 28 febbraio 2015

Sanità, Calabria chiama Renzi

SANITÀ: CHE CASINO!


A memoria d'uomo è la prima volta che vediamo scendere in piazza medici e personale sanitario per gridare rivendicazioni sacrosante alla classe politica.

Una buona fetta di manifestanti è schierata con il presidente Mario Oliverio. Chiedono con fermezza che venga affidata a lui la gestione commissariale della sanità.

Già, il commissariamento del comparto sanità in Calabria è in atto da divesre legislature ed è sempre stato affidato al presidente della regione salvo negli ultimi mesi quando la Lorenzin, ministro della salute del governo di Matteo Renzi, mandò l'ex generale della finanza in pensione Pezzi.

Inutile addentrarsi nelle questioni politiche, anche perché verrebbe da dire: e Renzi?, dov'è il suo decisionismo? Perché non impone al ministro di darsi una mossa e scendere in Calabria come ha fatto in campagna elettorale? O più semplicemente perché, visto che è nelle sue prerogative, non conferisce l'incarico a Mario Oliverio?

Cosa c'è dietro il “pacchetto”salute in realtà? Cosa si nasconde agli occhi di noi comuni cittadini?

Intanto la sanità è allo sbando e non esercita il ruolo sociale che le è proprio. Attorno la questione sanità gli animi si accendono. C'è chi imputa a “Tonineddhu Gentili”, affettuosamente così evocato in gergo reggino da un signore in una tivvù locale, la colpa del casino che si è sviluppato. Secondo il signore in questione è Gentile, il senatore, a pressare sulla Lorenzin perché vuole un suo uomo o donna nella funzione di commissario pur essendo. L'NcD, perdente di brutto all'ultima tornata elettorale.
D'altronde i casi di mala gestione sono stati documentati dalla Corte dei Conti e dagli organi di Governo. Tra tutte le assurdità basti ricordare il nuovo centro per il cuore di Reggio Calabria, costruito e assemblato con macchinari all'avanguardia ma, inutilizzabile per mancanza di personale.

 esempio di apparati inutilizzabili per mancanza di personale
 ai riuniti di reggio calabria 

venerdì 19 settembre 2014

Calabria sanità, commissari taumaturghi per la Stasi

Ci risiamo! dopo la notizia delle nomine dei nuovi commissari straordinari presso le Asl da parte della Regione, il Ministero della Salute è intervenuto chiedendo l'acquisizione delle delibere "in palese violazione" delle indicazioni fornite sia dall'Avvocatura dello Stato che dai dicasteri di Salute e Economia. Ma per la presidente Stasi il parere dell'Avvocatura dello Stato "non è vincolante" e le nomine erano necessarie per "evitare il caos nella sanità regionale".
matriosche e scatole cinesi della politica

Evitare il caos nella sanità regionale?! Saranno dei taumaturghi pieni di doti sovrumane i commissari nominati dalla solita sfacciata politichina localista?
Sortiranno gli stessi effetti delle fallimentari e fallite fondazioniTommaso Campanella” o la “Mediterranea Terina onlus”di Lamezia terme che vede i dipendenti senza stipendi da sei mesi?

I giochi e le finalità di certi pensieri raggiungono nebulosità talmente fosche che spesso rasentano intolleranza e rancore negli elementari concetti dei cittadini, specialmente in quei lavoratori toccati in prima persona dai giochi nefasti della spartizione dei poteri.

Poteri che si arrogano diritti assurdi come nominare ai massimi livelli persone mai conosciute prima degli incarichi pubblici. E in Calabria ne abbiamo a quintali!

La Stasi stessa!, che da nominata, senza avere ricevuto alcun suffragio elettorale, si trova a decidere di argomenti importanti per la regione. Magari le sue decisioni(?) fossero buone per tutti! Ma non è la sola. È in buona compagnia nell'eseguire ordini!
Basta spulciare tra gli assessori regionali per farsene un'idea precisa. ... e capire come funziona la macchina pubblica.

giovedì 3 gennaio 2013

governo: dopo le speranze, l'amara realtà

rifiuti solidi urbani "periferia del capoluogo di regione"
Catanzaro, 3 gennaio 2013. ore 7,20.

Abbiamo ancora il sapore del cibo e delle bevande beneauguranti di fine anno in bocca e negli occhi il luccichio delle lampade intermittenti degli addobbi natalizi.

Abbiamo la città commissariata e per questo non c'è stata la solita festa in centro e men che meno nelle bistrattate periferie.
I negozianti sono ridotti “mussu e dinocchjia” come diciamo a Catanzaro, che tradotto letteralmente significa “muso e ginocchia”, in posizione fetale, piegati per il mal di pancia causato dalla ristrettezza economica, la mancata vendita e le tasse da pagare.

In periferia, oltre ai consueti disagi, viviamo l'assedio dei rifiuti urbani che giorno dopo giorno aumentano a vista d'occhio. Ma forse la commissaria del governo non bazzica la periferia e non è a conoscenza del disagio dei cittadini. Se così è, sarebbe opportuno che qualcuno glielo facesse sapere affinché intervenga prima che il disagio si trasformi in emergenza sanitaria cittadina.

Per il resto, non so se ribadire gli auguri è opportuno, oppure possono essere intesi come un sberleffo o una presa per il culo, l'ennesima!, presa per il culo residuale del malcostume civico che dormicchia in noi. Comunque: auguroni!!! e speriamo che qualcosa cambi per davvero!

mercoledì 28 novembre 2012

Bersani Renzi Alfano: serietà!

Italiani? Popolo di Tifosi!


Siamo abituati a tifare e questo piccolo difetto ci distrae da problemi ben più importanti del risultato che può raggiungere la nostra squadra del cuore o il nostro eroe del giorno. È un dato di fatto ben noto e gli opinion leader lo sfruttano a loro favore. Spesso per distrarci dalla legnata politicamente scorretta tutta tesa a fare macelleria sociale. Sì, decisamente è macelleria sociale quella che sta attuando l'agenda Monti. E come se non bastassero i tagli inflitti ai pochi occupati in lavori bene o male remunerati, il lapsus montiano sulla sanità pubblica lascia presagire cupe manovre per i più poveri.
''Il nostro Sistema sanitario nazionale, di cui andiamo fieri, potrebbe non essere garantito se non si individuano nuove modalità di finanziamento''. Cosa significa, dare la sanità totalmente in mano privata? Giacché ''Il momento e' difficile e la crisi ha colpito tutti e ha impartito lezioni a tutti'' come chiarisce il nostro Monti da Palermo?

Non intendo imbastire assurdità su frasi estrapolate da un discorso che fa l'analisi a un sistema malato molto complesso qual è il servizio sanitario nazionale. Anzi. Ben venga qualche strumento utile per pianificare le spese.
Quello che risulta rumorosamente, questa sì, antipolitica è la disputa chiamata primarie del centro sinistra che non designa un segretario di partito, quello del pd, ma il candidato a premier. Da ciò si spiega l'accozzaglia di pretendenti, 5 dei quali 3 con la tessera del PD e due spuri. Allora perché chi vince tra Bersani e Renzi deve governare anche il PD?
Comunque l'evento mediatico ha saputo distrarci da una serie di manovre parlamentari che peseranno, come al solito, nel futuro di ogni cittadino anche di quelli che ancora devono nascere. E noi, continuiamo a tifare Vendola (che è il meno peggio) Casini (che dice tutto e il contrario di tutto) Bersani ( che col suo fare dimesso da falso paternalista, pur avendo fatto qualcosina di positivo, è un uomo che non ha saputo fronteggiare il malgoverno) Renzi (con la sua padronanza mediatica non dà sicurezza a quanti vorrebbero un welfare serio che vinca sulla teorie vessatorie di fantomatiche spending review che dipendono da freddi compiti di ragioneria bancaria) Tabacci, che è l'uomo di Rutelli. Etc etc etc.

Analogamente anche il centro destra, con i circa 15 pretendenti al trono che Berlusconi aveva ceduto al suo delfino Alfano per far rièpartire il PdL, ha la sua tifoseria distratta dai guai politici e legali dei suoi condottieri.

Tifosi che si fronteggiano e si scontrano per questioni di pancia, non intesa come sensibilità emotivamente epidermica ma per squallidi motivi di interessi.

venerdì 16 novembre 2012

Italia paese di senzalavoro pochi ricchi e molti poveri


flavio briatore nell'arena di Servizio Pubblico
Briatore. Che dire? È un uomo che si è fatto da sé! Il suo essere imperioso lo espone a simpatie e antipatie.
La Costamagna, nella puntata di “servizio pubblico” dal titolo "ricchi e poveri" del 15 di novembre 2012, ha rinvangato i lati oscuri, le marachelle di Flavio e lui ha tirato fuori gli artigli. Ha reagito energicamente come un boss!

Elsabetta Gregoraci e Flavio Briatore
Flavio Briatore è un maschio alfa, un dominante che bacchetta tutti o quasi gli ospiti di Santoro. Lui, imprenditore di successo, amico di Berlusconi, che, ricordando i successi della F1 e le cariche assunte in grandi aziende, si dice orgoglioso di poter dare lavoro a qualche migliaio di famiglie sparse per il mondo, una ricetta ce l'ha: guidare l'Italia come se fosse un'azienda (cosa già detta, sentita spesso e tentata da Berlusconi); ridurre i parlamentari e tutto l'ambaradan parassita che occupa e dilapida le sostanze pubbliche; puntare sul turismo!


Forse così si potrebbe dare dignità ai malati di SLA e ai familiari che se ne prendono cura e si sentono rispondere, quando chiedono rispetto e solidarietà contro i tagli del governo: fare il ministro è faticoso. 


lunedì 6 agosto 2012

Catanzaro perde altra ricchezza

Lo scippo ai danni della città continua.

ospedale civile vecchio, via acri, catanzaro
Il primo grande imbroglio lo mise in atto il buon Mastella Clemente quando era Ministro, se non ricordo male, nel governo Prodi... o Berlusconi? Certa gente a furia di cambiare casacca ingarbuglia i ricordi. Ma anche chi la cambia e rimane a destra o sinistra non scherza! Tant'è che la spoliazione continua ai danni del capoluogo calabrese per andare, questa volta a arricchire la città di Reggio Calabria. Va beh, che male c'è, almeno questa volta rimane in regione.
Sì, è vero, rimane in regione ma perchè spostare il reparto di cardiochirurgiavascolare, che funzionava benissimo e con ottimi risultati per la salute pubblica, dall'ospedale civile Pugliese-Ciaccio in Catanzaro a Reggio Calabria?
Qualcuno ha detto che a Catanzaro c'è il Sant'Anna Hospital che fa le stesse operazioni ma ha sottaciuto che è una struttura privata.

Quindi, riepilogando, da Catanzaro sono scomparsi: la scuola di Magistratura, programmata e poi dirottata con un colpo di mano dal peone di turno; qualche reparto d'eccellenza come la cardiochirurgia vascolare; le sedi universitarie e quanto prima anche l'Accademia di Belle Arti; il Distretto Militare e l'esercito che alloggiava nella caserma “Pepe”; l'ospedale militare; di teatri e cinema non parliamone affatto; i negozi sono ormai un lontano ricordo; le aziende che davano lavoro a cittadini e ricchezza alla città come l'Azienda dei telefoni di stato, la sip poi telecom e le aziende satelliti operanti nella telefonia pubblica, il cosiddetto indotto. E le banche? Adesso è il turno delle banche! Costrette a ridimensionare gli organici facendo uso della mobilità e accompagnare i dipendenti di una certa età alla pensione (nuovi esodati)...

insomma dove si vuole arrivare?

giovedì 19 luglio 2012

Fondazione Campanella, usi e abusi

Nel leggere la nota di Wanda Quattrone di qualche giorno addietro, in merito alla vicenda “Tommaso Campanella”, di seguito riportata, pur condividendo con lei il dramma dei lavoratori a rischio non si può prescindere da quanto venne alla luce qualche anno addietro nella puntata di Riccardo Jacona sulla malasanità e sullo sperpero dei soldi pubblici in Italia e in Calabria. Già allora si svelarono oscenità enormi interni al nascente polo oncologico. Polo oncologico che, in base ai protocolli ingarbugliati d'intesa tra pubblico, quindi regione Calabria e privato, nasceva come punta di diamante della sanità calabrese proteso alla ricerca per debellare i tumori.
Invece, l'indagine giornalistica ha evidenziato ben altro:
Ci ha fatto vedere un signore che dicono sia preparato ma forse in qualche altro settore perchè quando il giornalista gli chiese a che punto fossero le ricerche, lui, cadde dalle nuvole e farfugliò “....ma ma i topini ci sono”.

Come, non essere d'accordo con la signora Quattrone quando la definisce “storiaccia”?

È una “storiaccia” nata da un vecchio filone di politica clientelare, che fece incetta di soldi pubblici destinati a “poli d'eccellenza per la ricerca tumorale” e non per creare appendici amorfe nell'assistenza sanitaria.
Davvero la morte annunciata della “fondazione tommaso campanella” è tutta colpa dei politici? Va bene che i politici ragionano in termini di voti e tra una capra che porta venti voti sicuri contro una persona che ha studiato e conosce la materia ma senza la dote dei voti elettorali preferiscono “sistemare” la prima capra. ma. Noi, cosa abbiamo fatto per evitare che ciò accadesse?
Cosa ci ha spinto a ragionare ed elemosinare un “posto fisso”? Lo spirito di sopravvivenza? La necessità?
Motivi sacrosanti che la classe dirigente non ha saputo gestire e che oggi ci cala il pacco di una crisi senza precedenti che taglia posti di lavoro inutili e alza le tasse.
Detto ciò, per onestà intellettuale, esprimendo solidarietà ai lavoratori in agitazione, si riporta la lettera della signora Quattrone indirizzata alla politica calabrese, convinti, però, che la verità non sta mai da una parte:

giovedì 20 ottobre 2011

Scopelliti: -feste e +sociale!


Quando si parla di disagio!
Su via Lucrezia della Valle davanti all’assessorato al lavoro della regione Calabria una cinquantina di persone silenziose sono ferme ai margini della strada.. Su entrambe le corsie gli striscioni appesi ai guard rail parlano per loro, le scritte in rosso urlano il disagio e la rabbia per il mancato diritto al lavoro: 250 famiglie sul lastrico! Scopelliti – feste + sociale! 50 operatori in cassa integrazione! Insomma un’altra manifestazione per la perdita del lavoro.
Sono gli operatori sanitari di strutture private che operano con persone con disabilità; persone ammalate che se private dell’assistenza adeguata rischiano grosso perché non autosufficienti.
Dal canto loro, gli operatori, denunciano da diverso tempo l’abbandono del welfare nelle politiche sociali e nell’agenda politica regionale.
Lo stato sociale, per l’attuale governo regionale, è un problema di bilancio come lo è la sanità! Salvo poi spendere allegramente milioni per le feste reggine o per la gara di miss Italia nel mondo sempre, vedi caso a Reggio Calabria…
Nel frattempo 50 operatori sono messi in cassa integrazione per mancanza di soldi e insolvenze regionali.

“I dipendenti di Fondazione Betania, si legge in una nota, insieme ai lavoratori di altre strutture sociosanitarie della provincia di Catanzaro manifestano per rivendicare un'adeguata attenzione degli organismi preposti e l'erogazione degli stipendi maturati, perchè senza reddito da mesi con le famiglie da mantenere, nel contesto generale, denunciano veri drammi familiari. Per questo chiedono risposte precise alle Aziende, all'assessorato regionale alla salute e alle politiche sociali con assunzioni di responsabilità serie. Basta coi rimpalli!”
Questa la situazione a Catanzaro, sul fronte lavoro e, cosa di non poco conto, l'assistenza ai più deboli.

martedì 12 ottobre 2010

come fare soldi con la sanità

Non sono uno scienziato e nemmeno un ricercatore ma una domanda sorge spontanea in merito ai vaccini che ci ostiniamo a subire perché bombardati da una serie di notizie allarmistiche, e si è visto l’anno scorso, dopo una psicosi pilotata dalle lobby farmaceutiche che ha prodotto l’arrivo di enormi scorte antinfluenzali con relativo danno alle finanze della sanità nazionale e locale, i vaccini si sono dimostrati inefficaci e inutili. E questo la dice lunga sulla valenza medica dei prodotti commercializzati e sulla gestione della salute pubblica da parte di personaggi dominati da troppi interessi economici privati, quasi mai in sintonia con la salute dei cittadini.

Nonostante il flop dell’anno precedente, anche quest’anno, all’inizio delle prime insorgenze influenzali, tra l’altro naturalissimi giacché la natura produce gli anticorpi necessari a debellare l’infezione, la macchina mediatica si mette in moto e sponsorizza nei fatti la campagna antinfluenzale per la stagione 2010/2011. Ci dice che è' arrivato in farmacia e nelle asl il vaccino trivalente contro l'influenza; che il farmaco contiene anche il ceppo pandemico che lo scorso anno ha causato l'epidemia di influenza A e che costa dagli 8,90 euro, fino ai quasi 11, per la formula più costosa, perché potenziata. ... e chi non vuole il meglio per se e i propri cari?

giovedì 30 settembre 2010

trovato rimedio alla sclerosi multipla?

Nella trasmissione del 29 settembre 2010, Giulio Goria delle iene, rende nota una notizia scientifica che se applicata in Italia migliorerebbe la qualità della vita di moltissime persone ammalate di sclerosi multipla. L’intervista verte sulla scoperta del prof. Paolo Zamboni dell’università di Ferrara che sembra risolvere definitivamente l’handicap invalidante che colpisce gli ammalati di sclerosi multipla con un intervento chirurgico alle giugulari.
Il professor Zamboni si è accorto che i colpiti di sclerosi hanno le vene giugulari otturate e quindi il sangue ristagna nelle parti alte e non defluisce a irrorare e ossigenare il resto del corpo. Ciò determina la graduale e inarrestabile degenerazione invalidante. Secondo il servizio divulgato nella trasmissione delle iene, la ricerca scientifica è ancora nella fase iniziale e non può essere associata con certezza alla sclerosi multipla e il servizio sanitario nazionale non può fare fronte alle spese mediche necessarie. Intanto le persone che si sono sottoposte alla sperimentazione rilasciano entusiastiche dichiarazioni, testimoniando la rinascita a nuova vita.

La lista d’attesa è lunga e altrettanto lungo e veemente è l’invito dei pazienti all'onorevole Ferruccio Fazio, attuale ministro della salute, affinché velocizzi l'iter per essere sottoposti al più presto all’intervento chirurgico in Italia.

venerdì 2 luglio 2010

Catanzaro, Fondazione Campanella, un rebus

Prestigiatori, maghi e illusionisti talmente bravi che hanno deciso di cambiare mestiere e fare i loro giochi di prestidigitazione nei luoghi preposti alla politica.

I prestigiatori migliori si cimentano nei conti della sanità; un comparto, quello sanitario calabrese, sorprendente!

I conti vanno e vengono! Gridati da alcuni e occultati da altri; con piani di rientro pronti ma, inattendibili perché, secondo Scopelliti, il deficit non è quantificato. E, sempre secondo il presidente della Calabria, per risanare il debito della sanità calabrese si paventa la possibilità della chiusura di due o tre ospedali. Attualmente la regione sta facendo uno studio sul territorio per capire cosa offrire in cambio ai cittadini, vale a dire se ristrutturare, convertire e diversificare gli ospedali “inutili”, tenendo presente che ci sono 11 strutture ospedaliere a rischio sicurezza.

Non ci sono, invece, chiarimenti esaustivi in merito all’esubero del personale sanitario regionale calabrese; unico dato certo è che presto 500 persone, delle 3500 in esubero, non saranno più in organico, e ci sarà un risparmio di 20 milioni di euro. Nel frattempo, la Kpmg, azienda preposta dalla regione a reperire i dati sulla sanità, dovrebbe ultimare le ricerche e fornire dati concreti.

Leoluca Orlando, presidente della Commissione d’inchiesta sugli errori sanitari e i disavanzi sanitari regionali, ha evidenziato, nell’audizione con Scopelliti, la "frequenza degli errori sanitari e il disavanzo sanitario, l’incertezza dei dati e i ritardi da record nei tempi medi dei pagamenti" della regione nei confronti dei creditori, e, sempre Orlando, ha introdotto così i lavori:
«Uno degli aspetti più gravi della situazione finanziaria della sanità calabrese è l’inattendibilità dei dati e la mancanza di una normale documentazione contabile, ma a preoccupare è anche il ritardo record nei tempi medi dei pagamenti delle aziende e pari a circa due anni, un ritardo che getta ombre e dubbi sulla correttezza dei rapporti tra fornitori e aziende sanitarie.

Si evidenzia, inoltre, un significativo importo per danni erariali, pari a 95 milioni di euro per l’acquisto di strumenti non utilizzati. E sempre inerente a spese inutili, Leoluca Orlando ha aggiunto: non possiamo dimenticare un altro caso oggetto di attenzione da parte della Commissione, ovvero la Fondazione Campanella, che da sola ha accumulato un danno erariale di circa 100 milioni di euro». Quanto al piano di rientro, approvato solo il 4 febbraio 2010, Orlando ha sottolineato la mancanza di dati definitivi, attesi per il 31 maggio e in realtà mai arrivati, e l’assenza di un piano sanitario scientificamente apprezzabile, sottolineando infine la necessità di riconversione e chiusura di molti presidi sanitari. «In una situazione grave come questa – ha concluso Orlando– la peggiore scelta è non scegliere».

Alla luce dei fatti appena esposti c’è da fare un’ultima considerazione: e il piano di rientro della giunta Loiero che fine ha fatto? Se non abbiamo frainteso, quel piano era prossimo a rimettere le cose a posto. O no?

Indubbiamente è difficilissimo gestire un territorio come il nostro, ma ciò non impedisce agli uomini la possibilità di affrontare e risolvere questioni concrete con chiarezza e trasparenza, specie in momenti drammatici come quelli contingenti, momenti che vedono l'intera nazione al collasso.

domenica 25 aprile 2010

sanità e centri d'eccellenza in Calabria tra inchieste e decisioni politiche

Sulla sanità italiana si è detto e saputo di tutto. Scandali, giri di affari non tanto leciti, clientele, escort e regali a dirigenti manager e politici. Anche la Calabria non è rimasta indenne dal malcostume nazionale e di ciò ha dato puntuale testimonianza Riccardo Jacona con un’inchiesta giornalistica sulla sanità condotta da nord a sud dell’Italia. L’inchiesta ha evidenziato l’anomalia degli investimenti pubblici che, anziché essere impegnati per migliorare il servizio sanitario nazionale, sono stati dirottati per creare false eccellenze e corpose clientele. In Calabria, l’inchiesta di Jacona ha evidenziato, tra l’altro, il caso della “fondazione Tommaso campanella” nata sotto la giunta Chiaravalloti e allocata presso la neonata università catanzarese Magna Graecia. Le notizie divulgate con dovizia di particolari, testimonianze e interviste a politici locali e alti dirigenti della “fondazione”, hanno suscitato indignazione tra i cittadini per il modo distorto, palesemente clientelare e inadeguato, non per niente in linea con le intenzioni statutarie scientifiche pomposamente dichiarate.

Dopo questa tempesta, senza entrare nel merito giudiziario o politico, -chi non conosce i fatti può documentarsi, in internet esiste una letteratura dettagliata- il comune buon senso avrebbe optato per un chiarimento civile dello stato dell’arte e i dirigenti politici si sarebbero dovuti interrogare sull’alta professionalità del direttore, sulle sue titubanze e sulla certezza cognitiva circa la presenza dei “topini” nei laboratori di ricerca che fino a quel momento non erano stati usati come cavie neanche per la cura di un banale raffreddore.
Insomma, ci si aspettava chiarezza! Coraggio civico e epurazione, vista la documentata insipienza sbandierata ai quattro venti, ma nulla! Tutto sotto silenzio fino a qualche giorno addietro, quando una decisone “politica?” accorpa il reparto “Carlo De Lellis” ubicato nella zona nord di Catanzaro nel rione Pontepiccolo, precisamente nella struttura dell’ex ospedale Ciaccio, alla “Tommaso Campanella” presso l’università “Magna Graecia” di Catanzaro nell’agro di Germaneto.

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