domenica 11 aprile 2010

Insediamento ufficiale dei nuovi eletti al Consiglio Regionale della Calabria


Finalmente la matassa è stata dipanata definitivamente dall’ufficio circoscrizionale della Corte d’Appello di Catanzaro che sabato mattina ha dichiarato la legittimità giuridica di Giuseppe Scopelliti, candidato del centrodestra, alla presidenza della Regione Calabria.

La comunicazione ufficiale della proclamazione, inviata dal presidente dell’ufficio circoscrizionale della C.d’A. di Catanzaro Fortunato Rosario Barone, al Consiglio regionale della Calabria, pone fine alle innumerevoli incertezze causate dalla nuova legge elettorale regionale.
Se non vi saranno altri intoppi, Giuseppe Scopelliti s’insedierà tra martedì e mercoledì della prossima settimana dopo essersi sentito con il presidente uscente Agazio Loiero.

Oltre alla nota che ha ufficializzato la carica del presidente Scopelliti, l’ufficio centrale circoscrizionale della Corte d’appello di Catanzaro ha assegnato i seggi del nuovo Consiglio regionale della Calabria eletto nella consultazione del 28 e 29 marzo con il calcolo dei resti; e probabilmente, lunedì 12 ci sarà la proclamazione ufficiale dei nuovi componenti del Consiglio regionale della Calabria.

E, nello specifico:

PDL (15 eletti)
CATANZARO: Pietro Aiello, Mario Magno e Domenico Tallini;
COSENZA: Giuseppe Gentile, Giuseppe Caputo, Gianpaolo Chiappetta, Francesco Morelli e Fausto Orsomarso;
REGGIO CALABRIA: Alessandro Nicolò, Giovanni Nucera, Antonio Stefano Caridi, Luigi Fedele e Santi Zappalà;
VIBO VALENTIA: Nazzareno Salerno;
CROTONE: Salvatore Pacenza.

SCOPELLITI PRESIDENTE (6)
CATANZARO: Claudio Parente;
COSENZA: Salvatore Magarò;
REGGIO CALABRIA: Giovanni Emanuele Bilardi e Candeloro Imbalzano;
VIBO VALENTIA: Alfonsino Grillo;
CROTONE: Francesco Pugliano.

UDC (6)
CATANZARO: Francesco Talarico;
COSENZA: Michele Trematerra e Gianluca Gallo;
REGGIO CALABRIA: Pasquale Maria Tripodi;
VIBO VALENTIA: Francescantonio Stillitani;
CROTONE: Alfonso Dattolo.

INSIEME PER LA CALABRIA (2)
COSENZA: Giulio Serra;
REGGIO CALABRIA: Antonio Rappoccio.

PD (10)
CATANZARO: Pietro Amato e Antonio Scalzo;
COSENZA: Nicola Adamo, Carlo Guccione, Mario Maiolo e Sandro Principe;
REGGIO CALABRIA: Giuseppe Bova e Demetrio Battaglia;
VIBO VALENTIA: Bruno Censore;
CROTONE: Francesco Sulla.

AUTONOMIA E DIRITTI - LOIERO PRESIDENTE (4)
CATANZARO: Vincenzo Antonio Ciconte;
COSENZA: Mario Franchino e Rosario Francesco Antonio Mirabelli;
VIBO VALENTIA: Ottavio Gaetano Bruni.

RIFONDAZIONE - COMUNISTI ITALIANI (2)
COSENZA: Ferdinando Aiello;
REGGIO CALABRIA: Antonino De Gaetano.

IDV (3)
CROTONE Emilio De Masi;
COSENZA: Domenico Talarico;
REGGIO CALABRIA: Giuseppe Giordano.

sabato 10 aprile 2010

Oggi sposi, in carrozza come nell'800


Come nell’800

Non ho sognato!
Tra le macchine del centro, sopra le capotte, piumaggi bianchi danzano al sole in un andirivieni inusuale.
Non è la macchina della pubblicità! Altrimenti si muoverebbero orizzontalmente invece le nuvole di piume si alzano e s’abbassano e di tanto in tanto scrollano al ritmo dei passi del cavallo. Certo!

Sono i finimenti dei cavalli. Che sia la pubblicità di qualche circo?

Il cocchiere indossa livrea e cappello a tricorno mentre il vetturino redingote e cilindro; entrambi seduti a cassetta, si districano con maestria nel traffico cittadino all’ora di punta. Leggeri schiocchi di frusta incitano i due cavalli bianchi addobbati a festa.
 Ecco s’avvicina!
Particolare, davvero singolare vedere un aggeggio simile farsi largo tra le macchine altamente tecnologiche, confortevoli ma comunque inquinanti per l’uso eccessivo che noi tutti ne facciamo!

La carrozza trainata dai due bellissimi esemplari di cavalli bianchi bardati a festa mi sorpassa a destra e intravedo, seduti tra cuscini bianchi e veli di tulle, due ragazzi, anch’essi ben inseriti nell’atmosfera retrò. Lui col frac, cilindro, bastone e guanti le tiene la mano con garbo. Lei avvolta in una nuvola soffice di seta bianca tiene fermo il cappello con veletta per evitare di perderlo (a Catanzaro c’è sempre vento!). Ma non sono circensi. Sono due giovani sposi che coronano il loro sogno d’amore sulle ali dei ricordi.

Auguri! E che le vostre giornate siano piene delle vecchie intramontabili certezze, quelle che un tempo crescevano e maturavano nella famiglia: abnegazione, onestà e prole cresciute nell’amore e nel rispetto reciproco.

formazione nuovo consiglio regione calabria


Lunedì 12 aprile:
la formazione del nuovo consiglio regionale.

Ancora nessuna valutazione definitiva dall'Ufficio centrale elettorale in merito all'attribuzione dei seggi da attribuire al "listino bloccato".

Lunedì 12 p.v., l’ufficio centrale circoscrizionale della Corte d’appello di Catanzaro, dovrebbe ratificare la proclamazione del presidente e degli eletti nel nuovo Consiglio regionale della Calabria.
La notizia è stata data dal presidente dell’Ufficio centrale della corte d’appello, Fortunato Rosario Barone, al termine della riunione svoltasi nel pomeriggio di ieri.
I componenti del collegio hanno ripreso il lavoro per l'attribuzione dei seggi dopo aver adottato una linea univoca sull'attribuzione del quoziente e dei resti sulla base delle liste che hanno superato il 4%.

venerdì 9 aprile 2010

assegnazione seggi in calabria, problemi per Scopelliti


E mentre Scopelliti prepara i festeggiamenti per sabato prossimo, la corte d’appello di Catanzaro blocca i lavori per riprendere l’analisi dei seggi regionali questo pomeriggio alle ore 15.00.

Dopo poco più di un’ora, i componenti dell’Ufficio centrale circoscrizionale della Corte d’appello di Catanzaro, hanno sospeso le operazioni di computo dei voti relativi alle elezioni regionali del 28 e 29 marzo 2010.
Ricordiamo che dette operazioni devono proclamare, in base alla nuova legge regionale, presidente e nuovi consiglieri regionali.

Alla base della sospensione, sembra, ci siano dei «problemi tecnici» dovuti, alla non chiara esposizione della nuova legge regionale che ne ha condizionato la lettura dei dati elettorali e creato qualche dubbio nei componenti dei cinque tribunali circoscrizionali provinciali.

Invece, il neopresidente Scopelliti, per nulla turbato da ciò, si prepara a festeggiare la sua schiacciante vittoria con “momenti musicali e intrattenimenti per allietare l’evento che segna una svolta politica in Calabria”. Come riportato dalla nota del pdl.
Giuseppe Scopelliti, sarà affiancato sul palco di piazza Duomo, in Reggio Calabria da tutti gli eletti in Consiglio regionale, i rappresentanti della coalizione di centrodestra e i rappresentanti calabresi eletti in Parlamento.

Nel rinnovare gli auguri di buon lavoro a Scopelliti e, indistintamente, a tutti gli eletti nel consiglio regionale,in quanto rappresentanti dell'intera regione, ricordiamo lo slogan scelto dal neopresidente per il rilancio della Calabria:

“è ora di cambiare, insieme si può!”

Dal canto nostro, di tanto in tanto daremo una sbirciatina ai lavori di consiglio e giunta regionale e analizzeremo insieme ai lettori del blog lo stato dell'arte.
A presto.

giovedì 8 aprile 2010

Legittimo impedimento


Legittimo impedimento
È giusto! Cosi la smettiamo di menarcela con la tiritera sarkosì o sarkonò! Noi amiamo Carlabruni, com’è bella carlabruni emmenomale che c’è carlabruni! Adesso tratta lei col colle!

Finalmente è stata promulgata una legge che esprime tutto il lavorìo fantasioso della retorica asservita al potere. Ora c'è solo da aggiungere una piccola insignificante negazione alla frase che appare nelle aule dei tribunali, e la casta è palesemente legittimata a usare l'arrogante prosopopea del potere.
Un potere che in teoria non dovrebbe esistere secondo la Carta Costituzionale della Repubblica Italiana ma che nei fatti è esercitato non appena la casta arriva nella stanza dei bottoni!

*Là, seduti ai posti di comando, gli eletti cambiano immediatamente pelle, con la sola differenza che gli animali, lupi, serpenti, uccelli, rinnovano il rivestimento corporeo per esigenze naturali, non sovvertono la natura e non cambiano status: i lupi rimangono tali anche se cambiano il pelo!

*semplice esternazione non condivisa dalla maggior parte degli italiani... quelli che:
meglio stare allegri e cantare perché a Napoli dicono "core allegro Dio l'aiuta"! E allora? “basta ca c’è ‘sto sole basta ca c’è ‘sto mare…”
e chi preferisce altri generi può spaziare tra:
"il cielo è seempre più blùùùù... ùùù"... o "Dipende, da che dipende? Da che punto guardi il mondo, tutto dipende!"

mercoledì 7 aprile 2010

l'acqua è di tutti!


Liberalizzare!, o privatizzare? L’Acqua...


E mentre si discute sulla terminologia adottata, si consuma l’ennesimo atto di cattiva gestione della cosa pubblica!

Non sono serviti a nulla gli sbagli del passato quando i governi di destra, centro e sinistra hanno varato le leggi sulla privatizzazione delle aziende statali e parastatali come Enel, Sip ora Telecom, Gas, Eni…

Si era detto, per tranquillizzare i “soliti catastrofisti” che dal libero mercato avrebbe trovato giovamento l’utente finale perché le aziende avrebbero adottato prezzi concorrenziali ma, come si sa, la realtà è diversa dalle intenzioni. Di fatto le tariffe sono in continuo movimento, sembrano poste su un tapis roulant che nessuno ha interesse a fermare.

Va bèh, si può obiettare che quei governi erano composti da burocrati, persone cresciute senza una cultura reale dei mercati, e ci può anche stare come scusa ma ora, alla guida del governo, c’è un Imprenditore di lunga esperienza, un uomo che si è fatto dal nulla e conosce tutti i meccanismi economici. Berlusconi sa bene che chi imprende, investe soldi e impegna il suo prezioso tempo deve per forza ricavare un congruo guadagno e poco importa se il prodotto gestito è di prima necessità: acqua, petrolio, gas, non fa differenza! E non fa nessuna differenza se l’elemento libero per antonomasia esistente in natura ha generato la vita e continua a preservarla! Per l’imprenditore è solo un mezzo per fare soldi. D’altronde si è visto anche nella gestione delle ferrovie che, da servizio alla società, quando era in mano allo Stato, una volta trasformato in azienda privata, l'ex servizio sociale della mobilità taglia le corse improduttive e nessuno degli amministratori si pone il benché minimo scrupolo se isola una parte del territorio nazionale col consequenziale, ineluttabile impoverimento dei residenti come avvenuto in Calabria e in altre parti d’Italia.

Ora è chiaro, se i comuni lasciano gestire le risorse naturali che il buon Dio ha elargito a società private, la storia insegna: tariffe maggiorate e servizi inaffidabili, come già sperimentato in Francia che dopo vent’anni di monopolio privato e lobbistico i comuni si sono ripresi la gestione degli acquedotti.

A questo punto, l’appello è rivolto al Cavaliere Silvio Berlusconi!
Se ama davvero il popolo e vuole rendergli un servizio reale non deve liberalizzare l’acqua ma studiare un piano strategico per migliorare le strutture esistenti e lasciare che sia ancora lo Stato, i comuni a gestire il bene sociale!

martedì 6 aprile 2010

la tgr Calabria e il territorio catanzarese


Lettera aperta alla redazione rai della Calabria

La redazione rai della Calabria deve essere senz’altro priva di personale, altrimenti non si spiega la struttura del palinsesto e la scaletta del direttore (o capo redattore?) attento ai compleanni centenari di Monasterace ma distratto dalle notizie del capoluogo.
Sì deve essere senz’altro così! però, a ben pensarci, se non ricordo male, dovrebbe esserci una postazione decentrata, con dei giornalisti, proprio in pieno centro storico, ospite nei locali dell’amministrazione provinciale di Catanzaro da diversi anni! Allora? Come mai il nulla quasi assoluto? Il quasi sta per le sporadiche segnalazioni degli eventi in calendario al teatro politeama, qualche stralcio del “marca” e la calendarizzazione delle mostre al complesso monumentale del S. Giovanni. Queste non possono essere disattese! Per il resto se non succede un cataclisma, un omicidio o qualcosa di eclatante sembra che Catanzaro e il comprensorio non produca nulla di culturalmente importante e che neanche la politica e la società tutta sia all’altezza di attrarre l’attenzione dei media locali. Eppure il territorio offre innumerevoli variegate possibilità: turistiche, culturali, antropologiche, storiche ma anche intense problematiche contemporanee vissute giornalmente in centro come nelle periferie che non sono né più né meno interessanti delle giunte dei comuni della locride o della faida del vibonese.

Seguo quotidianamente la testata giornalistica regionale, e quando possibile anche gli speciali del sabato i buon giorno mattutini e la lettura dei giornali. e ho notato una certa disattenzione del servizio pubblico nei confronti della cultura dei catanzaresi ormai da diversi anni.
La mia non vuole essere una nota di demerito e neanche una sterile quanto dannosa critica ma uno stimolo, qualora ce ne fosse bisogno, una sollecitazione, un invito ai giornalisti a narrare i fatti della gente alle prese con i problemi quotidiani della recessione e gli sforzi per superarla, ove riscontrati, per divulgare al meglio le potenzialità della Calabria tutta.

seggi elettorali della Calabria secondo la Corte d'Appello di Catanzaro


Oggi, l'ufficio centrale elettorale della Corte d’Appello di Catanzaro, presieduto da Fortunato Rosario Barone, ha ultimato i riscontri documentali sui verbali dei seggi elettorali Calabresi e dopo avere verificato i dati elettorali forniti dai tribunali della regione e la conseguente lettura dei dati definitivi relativi ai candidati alla presidenza ed alle liste in lizza, ha stabilito che le liste che hanno superato lo sbarramento del 4% previsto dalla legge elettorale sono:
per i candidati alla presidenza:

Giuseppe Scopelliti, Pdl, eletto con 614.706 voti, pari al 57,82%;
________________________________________
Agazio Loiero Pd, ha ricevuto 341.978 preferenze, pari al 32,16%;
________________________________________
Filippo Callipo Idv, radicali e lista «Io resto in Calabria» ottiene 106.526 voti, pari al 10,02%.
________________________________________

I voti totali espressi dagli elettori calabresi sono stati 1 milione 63.210.

Superano il 4% dello sbarramento 8 liste:

Per il centrodestra, ha superato il quorum introdotto dalla nuova legge elettorale regionale
Lista Pdl Berlusconi con Scopelliti, con il 26,34% (271.061 voti);
Scopelliti presidente, con il 9,91% (101.943);
Udc, col 9,46 (97.304)
Insieme per la Calabria-Scopelliti presidente, col 5,15% (51.967),

Sono rimaste fuori:
Socialisti uniti – Psi 3,23% (33.256), Noi Sud 3,06% (31.497)
Fiamma tricolore – La Destra 0,43% (4.454).

Nel centrosinistra:
Pd, con il 15,72% (161.757);
Autonomia e diritti-Loiero presidente, con il 7% (71.986);
Federazione della sinistra, col 4,03% (41.499);
di poco, anche la federazione della sinistra (Prc-Pdci), supera lo sbarramento sul filo di lana.
Rimangono fuori:
Psi-Sinistra con Vendola, col 3,75% (38.624);
Alleanza per la Calabria, col 2,26% (23.276),
Slega la Calabria, col 2,05% (21.081).

IdV è l’unica lista delle tre che sostenevano Filippo Callipo a presidente a superare lo sbarramento con il 5,38% pari 55.323 voti,
rimangono fuori:
Lista Bonino Pannella con lo 0,24% (2.483) e Io Resto in Calabria con 1,98%, e 20.428 voti.

L’Ufficio centrale della Corte d’appello, ultimato il riscontro, invia i verbali ai tribunali delle circoscrizioni provinciali preposti ad attribuire il quoziente per l'assegnazione dei seggi ai partiti sulla base della legge elettorale vigente.
La proclamazione degli eletti è prevista per fine settimana. tra giovedì e venerdì.

pensieri (provocatori) spersi nel web


Pensieri spersi

A volte s’incontrano persone speciali in posti inimmaginabili; persone che danno il meglio senza chiedere nulla in cambio.
PERSONE!
Alle quali è sufficiente un sorriso, un commento partecipato; insomma un atto spontaneo, mondato dal falso perbenismo delle faine salottiere che, mentre stringono mani e vestono i loro volti di sorrisi, studiano come tesaurizzare l’operazione in atto.

Le faine, con tutto il rispetto per la razza animale, sono ovunque. Presenti nelle assemblee, nei posti di lavoro, per strada, nei supermercati, vestono panni comuni per camuffare l’appartenenza alla razza ma nulla possono per tamponarne l’odore acre, nauseabondo che fuoriesce dai pori. Un odore che molti non avvertono più perché assuefatti e soggiogati dalle alchimie nebulizzate con sapienza dalle lobby ma che mette in allarme il sensibile olfatto delle Persone Speciali.

Ma anche le faine hanno una loro sensibilità! Basta farle ragionare! Far capire loro che sono il prodotto delle ambiguità sociali fatte assurgere a certezze di vita e che … ma che cazzo sto a dì?
Il mondo è dei furbi! Questa l’amara realtà. Altroché!

E, le persone speciali di cui sopra? Che fine fanno? Esistono le hai incontrate davvero oppure sono un’invenzione letteraria?

lunedì 5 aprile 2010

pietas da video e solidarietà quotidiana


Pietas da videoguardoni

La gente trattiene il respiro, s’indigna davanti alle scene violente e tira un sospiro di sollievo appena il “buono” sfugge al “cattivo”.
L’eterna lotta tra il bene e il male affascina sempre. Autori, registi, attori e spettatori sposano le parti. S’immedesimano. Parteggiano! E il bene ha sempre un grandissimo numero di sostenitori.
Alcuni spettatori si commuovono. Piangono. Segno che il messaggio è arrivato diritto a toccare le sensibilità presenti; ha scosso le coscienze.

A volte, anche le notizie giornalistiche pongono lo spettatore in uno stato d’animo analogo.
La cruenta azione, inspiegabile per le persone lontane geograficamente e culturalmente, catturata trasmessa e commentata dai cronisti lascia sgomenti e sbigottiti quanti apprendono la notizia, pone loro interrogativi, mentre seduti comodamente a casa, all’ora di cena, sono al centro di una catastrofe, tutto sommato estranea.
Le devastazioni prodotte da eventi naturali lasciano senz’altro il segno, turbano le sensibilità e muovono la solidarietà umana, salvo poi, vedere la stessa gente, che poco prima aveva pianto per i mali altrui, aggredire il proprio vicino di casa, inveire contro gli extracomunitari, i disabili, i meridionali, gli zingari…

Si può inquadrare o definire opportunismo politico tale atteggiamento? Che, si potrebbe tradurre in umano egoismo? Nel senso che, volgarizzato suona grosso modo così:
lontano dai miei interessi tutto può succedere. E se stai lontano da me riesci anche a commuovermi, ti aiuto pure ma se vieni a destabilizzare il mio mondo… sono cazzi tuoi.

domenica 4 aprile 2010

il nuovo consiglio regionale della calabria: nomi e ricorsi


Nulla di ufficiale ma alcuni nomi circolano già negli ambienti della politica calabrese e secondo le affermazioni di Pino Gentile rilasciate ad un settimanale lui dovrebbe essere il vicepresidente, mentre, in virtù di impegni già presi in tempi non sospetti,
Alberto Sarra e Michele Trematerra dovrebbero essere assessori certi.

se la notizia risulta vera, i possibili componenti della giunta regionale del presidente Scopelliti sono:
Pino Gentile, rieletto con oltre 14 mila preferenze, assessore al bilancio.
Franco Morelli, per il quale si parla delle delega all'Agricoltura.
Michele Trematerra rieletto nell'Udc a Cosenza;
Francesco Antonio Stillitani, eletto nella circoscrizione di Vibo Valentia.
Domenico Rizza, per la provincia di Crotone, non eletto all'assemblea ma comunque in corsa per un assessorato esterno.
In provincia di Catanzaro si fanno almeno tre nomi:
Piero Aiello, consigliere regionale da quasi vent'anni, assessore al Personale nella Giunta Chiaravalloti.
Tra i contendenti anche Sergio Abramo, ex sindaco del capoluogo di regione e candidato sconfitto alle regionali del 2005 per la presidenza;
Domenico, detto Mimmo,Tallini, consigliere regionale uscente, riconfermato nelle fila del Pdl.
Questi ultimi, dovrebbero avere incarichi di sottogoverno, con tutta probabilità responsabili di Unità operativa (sottosegretari).
Su Reggio Calabria il nome più accreditato è quello di Alberto Sarra, non candidato alle regionali ma “ripescato” da esterno.
Per la quota rosa due possibili designazioni:
Antonella Freno, delegata ai Grandi eventi, e Tilde Minasi, assessore alle Politiche sociali. Entrambe hanno ricoperto la delega di assessori comunali a Reggio Calabria.
mentre la presidenza del Consiglio sembra essere destinata a Franco Talarico, consigliere rieletto e segretario regionale dell'Udc.

Per il momento, l’unico dato certo è che il neopresidente Scopelliti, dichiara “necessario procedere ad una riorganizzazione della Regione facendo riferimento a quella classe dirigente che vuole cambiare tendenza affidandosi al principio della meritocrazia, che è quello di mettere a capo degli uffici i migliori. Il problema – citando testualmente Scopelliti – consiste nel trovare sintonia tra politica e burocrazia, compito certamente non facile. C’é inoltre l’esigenza di centralizzare nella cittadella di Catanzaro tutti gli uffici allo scopo di parlare finalmente un linguaggio comune in grado di costruire quella comunicazione e quel dialogo interno che sono mancati in questi ultimi anni. Chiameremo a raccolta chi vuole collaborare perché la nostra gente merita risposte da parte della politica”.
Scopelliti ha rivolto un pensiero alla gente comune che fuori da ogni logica di conflitto gli ha dato fiducia. E, sempre riferendosi a loro ha aggiunto “La Regione ha il dovere di ascoltare quei processi virtuosi capaci di dare una nuova dimensione alle nostre città, una dimensione vera”.

Dal canto suo Franco Corbelli, leader dei diritti civili, invita a sospendere ogni decisione perché annuncia una valanga di ricorsi elettorali in arrivo.

staremo a vedere. d'altronde è questione di pochi giorni.

Arte e Cultura nella finestra del Web


Ho letto da qualche parte che l’arte è l’espressione più alta dell’uomo e che la sua divulgazione è una missione obbligatoria per quanti sono attratti dai linguaggi dell’anima. Ma, nel variegato mondo internettiano pare che:

Esporre i lavori artistici sul proprio blog e non nelle apposite pagine pubblicitarie o negli spazi a pagamento è ritenuto dal popolo della rete un atto di cattivo gusto, un’autopromozione narcisista del proprio lavoro, equiparabili a volgarissimi spam.
Insomma un’azione da condannare con l’isolamento nei forum dei social network cui il blogger partecipa.

Per certi aspetti, vista la cultura consumistica nella quale siamo cresciuti e viviamo, potrebbe essere ritenuto giusto il giudizio e ritenere spam l’immagine di un quadro o una scultura se a queste c’è, però, associato il valore commerciale piuttosto che intellettuale, vale a dire, l'esposizione poetica personale dell’artista che ha realizzato l’opera! Ma, se appunto, l’interesse dell’artista o di chi crede nella sua operazione culturale pubblica le opere col preciso intento di divulgare attraverso i linguaggi alti dell’anima un mondo poetico possibile, ciò dovrebbe stimolare dialoghi e proposte, riscontrare consensi così da abbattere i muri degli egoismi e elevare le menti, nella totale libertà dialettica espressiva.

Perciò il mio auspicio è: ben venga l’Arte e si appropri dello spazio virtuale, magari oscurando le piattaforme civetta strutturate secondo i vecchi canoni commerciali dettati dai mercanti e susciti sani, appassionati, effervescenti confronti dialettici sul web!
Operazione, questa, davvero innovativa e in linea con le potenzialità democratiche del web, che, lontana da volgarissimi scopi commerciali, economici o peggio, da velleitari atti di becera megalomania, esprima libertà!

(mario iannino)

sabato 3 aprile 2010

Eros, amore, impulso primordiale e procreazione


Eros, amore, impulso primordiale e procreazione.

La fusione tra due esseri è un mix intenso di emotività psichica e ormonale definito dai romantici “atto d’amore”, donazione incondizionata, coinvolgimento che sfocia nella procreazione di un nuovo essere.

La sublimazione romantica eleva l’amplesso a osmosi mentale, disancorandolo dall’impurità della materia.
I corpi, quindi, come strumento d’unione osmotica nella cultura occidentale; strumento procreativo più che di piacere erotico per i puritani.
Ma alcuni soggetti, pur mantenendo tali presupposti, includono sofismi erotici al fine di raggiungere piaceri intensi e spaziano dalla lingerie alle letture erotiche, dai film d’autore a quelli hard fetish violenti, ecc.; condizionati comunque dalla formazione culturale d’origine, si lasciano catturare dai sensi di colpa postumi e alla fine, dopo avere tacitato l’impulso animale, piangono le classiche lacrime di coccodrillo.

Differentemente, le culture non contaminate da tali condizionamenti intellettuali mantengono intatto l’antico impulso animale; per questi ultimi l’accoppiamento sessuale è un’esigenza corporea priva di tabù al pari del cibo. Procreano e soddisfano impulsi umani.

venerdì 2 aprile 2010

koctail di Cola e Ogino Knaus per gravidanze a sorpresa


La Cola come anticoncezionale maschile

Una ricerca danese condotta su 2.500 giovani uomini e pubblicata sulla rivista scientifica ''American Journal of Epidemiology' documenta scientificamente il rischio cui va incontro chi esagera con bevande a base di cola. Difatti, stando sempre allo studio in questione, l’assunzione di cola abbassa i numero degli spermatozoi a 35 milioni per millilitro contro una media ottimale di 50 milioni. E conseguentemente indebolire la fertilità maschile rendendo più difficile l’inseminazione e la paternità.

Potrebbe, lo studio guidato da Kold Jensen, che determina nel consumo di un litro di bevanda alla cola giornaliero la riduzione degli spermatozoi nel liquido seminale di ben il 30% e quindi a scarsa efficacia riproduttiva, sopperire agli altri anticoncezionali invisi agli obiettori di coscienza e sedare lo scontro politico sull'uso della pillola abortiva RU486 dei governatori leghisti Roberto Cota e Luca Zaia che vorrebbero impedire l'arrivo della pillola nelle loro Regioni?

Prevenire è meglio che curare!

ps.
L’empirismo di Jensen associato al metodo Ogino Knaus* potrebbe essere un ottimo sistema per ripopolare gli asili nido o rimpinguare case farmaceutiche e strutture sanitarie con annessi reparti di ostetricia e ginecologia.

*Ogino Knaus identifica il periodo a rischio per i rapporti sessuali durante il quale dovrebbe collocarsi la fase fertile in base alla durata dei cicli mestruali dell'ultimo anno.
Ciclo mestruale: periodo che va dall'inizio della mestruazione fino all'inizio della mestruazione successiva - in genere 28 giorni). Il calcolo è un metodo puramente indicativo che non garantisce una elevata sicurezza contraccettiva.
Il periodo di maggior fertilità della donna coincide con l’ovulazione che dovrebbe avvenire a metà del ciclo e la mestruazione compare dopo 12, 16 giorni dall’avvenuta ovulazione.
In base ai suddetti calcoli si può stabilire il periodo di maggior fertilità di una donna che va dal 10° al 18° giorno (su un periodo di 28 giorni) calcolato dall’inizio della mestruazione.
È d’obbligo dire che vi sono in giro molti figli di Ogino knaus perciò si suggerisce un semplice ma efficace “Oggi no!” quando non sono gradite gravidanze indesiderate e si è privi di anticoncezionali sicuri.
Stesso suggerimento a chi intende sfuggire alle proprie responsabilità ingurgitando litri di gustosa cola!

Floris, Santoro, la politica e il pubblico


Floris, Santoro, la politica e il pubblico

Alla ripresa dei talk show, oscurati durante la chermesse politica regionale, Floris ha esposto chiaramente il ruolo di chi conduce trasmissioni di approfondimento in democrazia suffragando le notizie con fatti circostanziati e onestà intellettuale, prima di dare la parola agli ospiti del suo programma Ballarò. In sintesi ha rivendicato il diritto all'informazione e all'approfondimento delle notizie d'attualità, in ossequio alle leggi democratiche in atto.

Santoro, invece, ha voluto enfatizzare maggiormente, vanificandone la portata, il consenso di quanti hanno supportato con la loro presenza la protesta a favore della stampa libera nella notte di giovedì 25 marzo 2010. L’adesione a "rai per una notte" è stata la risposta a criteri censori non conformi alla cultura italiana e i cittadini l’hanno voluto far sapere a destra e sinistra, come altrettanto fanno sapere che non sopportano più i proclami e le parole inutili dei politici ancorati a vecchi schemi mentali.

I cittadini che non hanno voce e visibilità urlano la loro presenza attraverso eventi inaspettati e, nel caso specifico, la manifestazione organizzata a favore dell’informazione libera “raiperunanotte” è uno di quei momenti opportuni per i dissenzienti, ma nello stesso tempo, questa massa enorme un tempo definita “maggioranza silenziosa”, non ama lasciarsi imbrigliare da logiche utilitaristiche politiche o personali dei burattinai di turno né tantomeno accettano di buon grado i panegirici faziosi e le lunghe dissertazioni intellettualoidi condite con colpi di scena strumentali e reagiscono con l'astensione.

L’astensionismo, l’annullamento delle schede, è un altro strumento chiaro che l’elettore usa per dire no alle logiche spartitorie selvagge dei partiti.
La mancata affluenza alle urne, se non determinato da altri impedimenti, ha un solo significato: sono stufo di essere preso in giro! preferisco impegnare il mio tempo in maniera più proficua.
L’annullamento delle schede, invece è un monito netto: Andate a casa! Non siete all’altezza della situazione per cui vi boccio! vi annullo! non voglio più vedervi...
Può sembrare uno sfogo becero, da "qualunquista" ma è la pura e semplice verità che annulla le alte teorie degli analisti intenti a disquisire e scrivere sull'argomento senza mai venirne a capo.

A questo punto non servono altre analisi. I candidati, in seno ai rispettivi partiti dovrebbero prendere atto della sconfitta elettorale e coscientemente cambiare rotta oppure lasciare libero il campo a persone motivate e inattaccabili moralmente poiché ogni azione fatta dalla vecchia formazione culturale ormai, nell’immaginario collettivo, lascia sempre ampi spazi d’incertezze circa la bontà etica delle operazioni.

giovedì 1 aprile 2010

chi entra e chi esce dopo il riconteggio delle schede in Calabria


Dopo i nuovi conteggi si sono riscontrate delle variazioni rispetto al quadro degli eletti apparsi sul sito regionale della Calabria. Il nuovo assetto assegna due candidati in più alla provincia di Catanzaro e uno alla provincia di Vibo Valentia a scapito delle provincie di Crotone e Cosenza.

All'origine ci sarebbe un errore nell’applicazione della legge elettorale e nel calcolo dei voti in alcune sezioni del Cosentino.

Escono: Vallone, Curcio, Chiappetta, De Masi e Morrone.
Entrano: Amato, Bruni, Grillo, Capellupo e Magno

ecco come cambia il nuovo consiglio regionale calabrese


A distanza di due giorni le proiezioni iniziali cambiano e il nuovo consiglio regionale della Calabria, dopo approfonditi controlli è così composto:

SCOPELLITI Giuseppe (RC) – neo presidente
LOIERO Agazio (CZ) presidente uscente

PDL (26, 39% - 15 seggi): SALERNO Nazzareno (CS) - AIELLO Pietro (CZ) - TALLINI Dimenico (CZ) – MAGNO Mario (CZ) - PACENZA Salvatore (KR) - GENTILE Giuseppe (CS) - CARIDI Antonio Stefano (RC) - ZAPPALA' Santi (RC) - MORELLI Francesco (CS) - CAPUTO Giuseppe (CS) - NICOLO' Alessandro (RC) - NUCERA Giovanni (RC) - FEDELE Luigi (RC) - CHIAPPETTA Giampaolo (CS) – ORSOMARSO Fausto (CS)

SCOPELLITI PRESIDENTE (9.94% - 6 seggi): PUGLIANO Francesco (KR) - BILARDI Giovanni Emanuele (RC) – PARENTE Claudio (CZ) - IMBALZANO Candeloro (RC) - MAGARO' Salvatore (CS) – GRILLO Alfonsino (CS)
UDC (9,39 - 6 seggi): DATTOLO Alfonso (KR) - TALARICO Francesco (CZ) - STILLITANI Francescantonio (VV) - TRIPODI Pasquale Maria (RC) - TREMATERRA Michele (CS) – GALLO Gianluca (CS)

INSIEME PER LA CALABRIA - SCOPELLITI PRESIDENTE (5,15% - 2 seggi): SERRA Giulio (CS) – RAPPOCCIO Antonio (RC)
PD (15,79% - 10 seggi): CENSORE Bruno (VV) - SULLA Francesco (KR) - SCALZO Antonio (CZ) – AMATO Pietro (CZ) - BATTAGLIA Demetrio (RC) - BOVA Giuseppe (RC) - ADAMO Nicola (CS) - PRINCIPE Sandro (CS) - GUCCIONE Carlo (CS) – MAIOLO Mario (CS)

AUTONOMIA E DIRITTI - LOIERO PRESIDENTE (7% - 4 seggi): - CICONTE Vincenzo Antonio (CZ) – BRUNI Ottavio Gaetano (VV) - MIRABELLI Rosario Francesco (CS) – FRANCHINO Mario (CS)

RIFONDAZIONE-PDCI (4,04% - 2 seggi): DE GAETANO Antonino (RC) – AIELLO Ferdinando (CS)

IDV (5,39% - 3 seggi - CAPELLUPO Filippo Antonio (CZ) - GIORDANO Giuseppe (RC) – TALARICO Domenico (CS)

Salvo ulteriori colpi di scena il nuovo consiglio regionale dovrebbe insediarsi nelle prossime settimane.

passione politica e socialità


Non è vero che la gente è disattenta alle questioni della politica! Lo dimostrano le visite sul blog: oltre 1000 in un giorno. Tutti interessati a conoscere nomi e suffragi in elenco che indicano persone e coalizioni pronti a gestire la Calabria per i prossimi cinque anni.

Partiti e uomini alla linea di partenza, dunque, promotori di campagne politiche salvifiche, durante la chermesse elettorale, e ora attenti guardiani nelle assegnazioni delle deleghe che saranno attribuite, secondo una logica consolidata, in relazione al peso politico ed elettorale territoriale del personaggio in lizza.

Conoscendo le caratteristiche dei personaggi, esperienza politica e professionale, radicamento sul territorio, cultura e sensibilità, si potrebbe tentare un azzardo e valutare, secondo i parametri spartitori della politica e con un occhio rivolto al territorio, l’assegnazione delle deleghe ma senz’altro sarebbe un azzardo davvero! Spesso i criteri politici non collimano con il senso comune popolare tant’è che i mali atavici della Calabria e dell’Italia intera non sono stati ancora debellati e neanche attenuati. Anzi, tutt’altro! Il malumore popolare cresce ogni giorno di più. Aumenta a vari livelli; negli occupati e nei disoccupati, nei giovani e nei genitori. È una condizione esistenziale concreta, un’inquietudine generalizzata alla quale sono chiamati a dare soluzioni gli eletti dal popolo!

Le sensibilità ci sono nel consiglio regionale calabrese.
Auguriamo loro buon lavoro e speriamo bene!

mercoledì 31 marzo 2010

amore e creatività


Amore come creazione



La creazione è strettamente correlata alla nascita di qualcosa di nuovo; qualcosa che prima non esisteva; qualcosa che migliora la vita dal punto di vista emotivo e qualitativo.
La figura creativa per antonomasia è la donna fertile che, come madre terra, dà vita a un nuovo essere, lo fa germogliare e lo segue sempre finché ha forza e vita per prendersene cura. Fino a quando non dovrà, lui stesso, il nuovo, essere fruttifico per gli altri. Ma spesso si dimentica il vero senso della vita e qualcuno crea falsi miti, false ideologie e false operazioni culturali che sortiscono in politiche dannose per la crescita intellettuale della comunità.
Infatti, non arrivano buoni esempi dalla società che si riflette nei mass media. Le notizie, ma anche gli spettacolini leggeri evidenziano un solo punto: la supremazia individuale dell’uomo amplificata da chi gestisce il palinsesto. Persino i risultati delle recenti competizioni politiche sono sbandierate ad uso e consumo delle parti: hanno vinto tutti! Tutti hanno ragione!

Il dato reale consiste nell’implosione della politica, del pensiero politico svincolato dalla morale comune e dalla visione ideologica della politica stessa. Una politica che sappia gestire i cambiamenti sociali, le implementazioni tecniche/scientifiche, insomma una classe politica intellettualmente pura al servizio della gente.

martedì 30 marzo 2010

consiglieri eletti regione Calabria 2010


Ecco come si compone l’assise regionale della Calabria dopo le elezioni del 28 e 29 marzo 2010 che hanno decretato la vittoria di Giuseppe Scopelliti, candidato del centrodestra alla carica di presidente.

Il Consiglio regionale della Calabria, è composto di cinquanta seggi, secondo le ultime modifche che regolamentano le leggi di voto regionale, da suddividere tra le coalizioni.

Secondo il sito ufficiale della Regione, che ha gestito direttamente la raccolta dei dati, gli eletti sono:
per Italia dei valori, che sosteneva la candidatura di Pippo Callipo, risultano eletti Emilio De Masi (1.673 voti); Domenico Talarico (4.669) e Giuseppe Giordano (2.279).

Per la coalizione di centrosinistra:
Rifondazione comunista e Comunisti italiani Antonino De Gaetano (8.765) e Ferdinando Aiello (3.958);
Autonomia e diritti: Loiero presidente uscente, Francesco Curcio (2.578), Antonio Vincenzo Ciconte (6.428), Antonio Francesco Rosario Mirabelli (4.374) e Mario Franchino (3.220);
Partito democratico: Bruno Censore (8.164), Francesco Sulla (4.420), Antonio Scalzo (11.109), Peppino Vallone (4.198), Demetrio Battaglia (9.710), Giuseppe Bova (8.770), Nicola Adamo (8.951), Sandro Principe (8.763), Carlo Guccione (7.527), Mario Maiolo (6.320).

Per la maggioranza di centrodestra sono stati eletti:
lista Insieme per la Calabria Giulio Serra (5.878) e Antonio Rappoccio (3.726);
Udc: Alfonso Dattolo (3.484), Francesco Talarico (8.473), Francescantonio Stillitani (3.747), Pasquale Maria Tripodi (10.393), Michele Trematerra (10.729), Gianluca Gallo (5.494);
lista civica Scopelliti presidente: Francesco Pugliano (6.904), Giovanni Emanuele Bilardi (8.123), Claudio Parente (3.946), Candeloro Imbalzano (4.780), Salvatore Magaro' (4.948), Piercarlo Chiappetta (4.072);
Popolo della libertà: Nazzareno Salerno (6.224), Pietro Aiello (10.405), Domenico Tallini (8.773), Salvatore Pacenza (3.399), Giuseppe Gentile (14.310), Antonio Stefano Caridi (11.215), Santi Zappala' (11.078), Francesco Morelli (13.211), Giuseppe Caputo (10.430), Alessandro Nicolo' (8.082), Giovanni Nucera (7.717), Luigi Fedele (7.671), Gianpaolo Chiappetta (7.174), Giuseppe Morrone (6.916), Fausto Orsomarso (6.795).

Giuseppe Scopelliti è il nuovo presidente della Calabria


Qualcosa non quadra: Scopelliti 60% e Loiero 30% in Calabria. Banalissimi numeri che danno contezza della decisione degli elettori di bocciare Loiero e promuovere Scopelliti a presidente della regione. Eppure il capo ufficio stampa di Loiero aveva espresso una previsione positiva che, tutto sommato ci poteva stare viste le difficoltà oggettive esistenti nel territorio calabrese.

L’enorme divario tra i due contendenti lascia intendere che neanche la coalizione ha appoggiato il presidente uscente tant’è che Scopelliti nel ringraziare gli elettori ha enfatizzato la quantità dei voti disgiunti che gli hanno permesso la vittoria incondizionata sull’avversario politico.
L’elettorato(?) ha voluto cambiare, ha acclamato con forza il sindaco di Reggio Calabria a presidente della regione.

Ora non resta che aspettare e vedere se realmente le accuse esternate in campagna elettorale si trasformeranno, nel prossimo futuro, in proposte concrete atte a recuperare i mali che secondo lui avrebbe partorito la cattiva gestione di Loiero e della sinistra.

Buon lavoro Presidente Scopelliti!

lunedì 29 marzo 2010

sfiducia: meno 9% di affluenza alle urne rispetto alle regionali del 2005


La demotivazione, anzi la sfiducia nei confronti degli uomini che hanno gestito la nazione è lampante: meno il 9% rispetto alle regionali del 2005 nella prima giornata elettorale! Oggi alle 15 i seggi saranno chiusi come da regolamento e inizierà lo scrutinio elettorale accompagnato dai soliti caroselli di cifre, priezioni e esternazioni incuranti degli umori reali del paese.

Gli italiani soffrono di un male generato dall’insipienza di chi avrebbe dovuto governare cultura e lavoro, giustizia e educazione, giacché eletti democraticamente tra gli scranni istituzionali o già alla guida d’imprese. Il ruolo, loro assegnato, li rende moralmente responsabili del futuro lavorativo ed economico delle famiglie e dei cittadini che vivono in Italia. È inammissibile per un governo attento alle necessità del territorio lasciare l’assoluta libertà gestionale di aziende ad avventurieri privi di scrupoli che chiudono attività lavorative sane dal punto di vista produttive ed economiche per trasferirle nei paesi poveri così da guadagnare di più grazie al basso costo della mano d’opera e agli incentivi statali che questi governi offrono.

A questo punto è opportuno ricordare che salvo pochissimi casi in Italia nessuno, prendendo come riferimento il dopoguerra, avrebbe potuto fare impresa e arricchirsi senza gli aiuti dello Stato. Tutti, grandi e piccoli imprenditori devono la loro ricchezza a leggi o favori delle lobby che hanno dirottato e impegnato i capitali comuni nelle varie operazioni produttive. Ciò ha fatto sì che crescesse anche l’Italia; ha dato la possibilità a chiunque di sperare nel futuro, fare qualche cambiale per acquisire la macchina o la lavatrice, il televisore, i mobili, accendere un mutuo per comprare casa, ma se manca la certezza del lavoro a che servono gli incentivi statali? Come può la gente procurarsi i soldi per campare?

Sarei veramente grato se i signori della politica rispondessero con i fatti a queste semplicissime esigenze!

sabato 27 marzo 2010

graffiti e lacerazioni: omaggio a Mimmo Rotella

©archivio M.Iannino


Oggi, come non mai, i linguaggi sono veloci quanto il pensiero. Programmare un evento significa correre col tempo, gareggiare con la tecnologia e il mercato globale concepito dai recenti saperi. La pittura, le immagini cinematografiche o televisive sono linguaggi obsoleti se paragonati alla duttilità della rete internet

Infatti, superata la fase progettuale, l’idea divenuta realtà, è immessa nei canali mercantili a completo uso e consumo dell’utenza. In ciò, la pubblicità gioca un ruolo importante, primario nella divulgazione di un prodotto qualsiasi, libro, opera d’arte, scoperta scientifica o un oggetto di uso comune; infatti è d’obbligo impostare una campagna pubblicitaria ad hoc che catturi e invogli la collettività al consumo.

Nel passato si adoperava appieno il disegno e la scrittura per evidenziare le qualità peculiari del bene in questione, attualmente, assistiamo ad una proliferazione effervescente di creatività, mezzi mediatici e ingegno umano, esaltano appieno vantaggi e privilegi spesso disattesi nella praticità quotidiana.

            Anche chi non naviga in internet, vede la tv, ascolta la radio, quotidianamente, è bombardato da un’infinità di messaggi, scritti o associati ad immagini statiche o in movimento.

L’innumerevole pubblicità destinata al grande pubblico, a parte quella televisiva, ha come veicolo preferenziale il muro.

Il muro, tappezzato da affiches canoniche o decorato con le bombolette spray, trasmette un messaggio immediato. Talvolta, si tratta di messaggi commerciali, altre volte politici oppure manifestano, più umanamente, gli impulsi emotivi dei giovani.      
            Negli anni 70, la forma prediletta dei giovani contestatori consisteva nel grafiare, magari con qualche accenno cromatico, un dato politico alla maniera dei murales latinoamericani, oppure ai dazebao (giornale o manifesto a grandi caratteri in uso durante la rivoluzione cinese di Mao).

Le metodiche appena accennate consentirono la trasmissione di pensieri, metafore, assonanze, proteste ma anche oscenità, amore, esibizionismo altrimenti impossibile ai giovani contestatari.
Il muro, diventa, per questi ragazzi, un medium aperto per dissentire o semplicemente imbrattare. Insomma, una superficie “democratica” su cui intervenire al riparo, però, da occhi indiscreti, mantenendo l’anonimato poiché, deturpare o invadere le coscienze altrui con linguaggi a volte violenti è vietato dalle leggi vigenti.
Per cui, la firma, sostituita in un secondo momento dallo pseudonimo, diventa un fattore determinante nell’esternazione di “esistenza e proprietà”, appartenenza al territorio e al gruppo, in cui è proibito l’accesso agli estranei.
Il fenomeno dei graffiti, in atto tra i lustrascarpe americani indicava il proprio raggio d’azione, contrassegnava il territorio del singolo e intimava l’alt all’intruso.

Graffiare sul muro una sigla significava, per i lustrascarpe, preservare una fonte di sostentamento poiché nelle realtà degradate anche l’angolo di una strada era fonte di sostentamento.
Poco alla volta il gesto grafico evolve; il graffio solcato con la pietra, la traccia nera della matita o del pennello, cede il campo agli spray colorati. Le colorazioni esplodono nello spazio figurativo e con loro anche il segno grafico muta. La tag non rimane statica ma si trasforma; grida, scherza, propone e dissacra; le lettere alfabetiche perdono i connotati originali, si rinnovano e diventano immagine.
L’immagine scaturita dal disegno autonomo è una realtà intima, esistente nel proprio microcosmo in sintonia con la cultura e l’ambiente sociale di vita e trova i suoi fondamenti nel campo specifico del linguaggio figurativo.

A questo punto la sfida pacifista, canalizza i fattori negativi della violenza nella progettazione creativa di una figurazione linguistica a passo coi tempi, svincolata, però, dalle correnti di pensiero delle scuole d’arte istituzionali.
In sintesi, il graffito metropolitano si alimenta delle pulsazioni della città; veloce e asciutto, esprime una fusione caratteriale del modello autoctono. Di conseguenza, gli influssi esterni alla poetica derivanti dalla mercificazione del prodotto o da contaminazioni di modelli effimeri, se non mediati dal vissuto storico affine, nel mortificare la riflessione sul costume, vanificano il potere espressivo del graffio che, ridotto ad equazioni tecniche consolidate dalla manualità, perde valore.

Altra poetica è l’intuizione zen, come amava definirla Mimmo Rotella, trasmessa dalla pubblicità.
Le stratificazioni cartacee, lacerate dalle intemperie o dall’uomo, trasmettono attimi di vissuto metropolitano. Rappresentano appieno lo scorrere del tempo; evidenzia le proposte della società consumistica e culturale corrente; una società consumistica per certi aspetti arrogante che si appropria del muro e schiavizza le menti dei passanti.
Come sfuggire a tanta violenza? Semplice: sublimando il linguaggio metropolitano attraverso l’intervento catartico dell’artista! (…)


(Mario Iannino)

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venerdì 26 marzo 2010

rai per una notte: la risposta democratica degli italiani alle censure di annozero, ballarò, porta a porta


Centomila connessioni in contemporanea, record assoluto in Italia, sono la risposta corale del web alle decisioni dispotiche di una classe dirigente priva di spina dorsale.

Gli internauti, ma anche i cittadini che non usano internet, hanno voluto seguire l’evento mediatico attraverso canali non lottizzati dai poteri assediati dalle lobby e mandare, con la loro presenza, un segnale forte d’insofferenza al Capo dello Stato, ultimo e sommo garante delle regole democratiche.

Non è con l’eliminazione fisica o l’oscuramento mediatico che si risolvono i problemi dei cittadini!
Con la propaganda faziosa e servile si uccide la libertà!, e si aprono voragini enormi nei tessuti sociali democratici che conducono, inesorabilmente, verso reggimi dittatoriali.

Per evitare ciò e dare risposte ferme, gli Italiani si sono mobilitati, hanno dato il loro appoggio alla manifestazione sindacale a salvaguardia della libertà d’espressione.

L’evento, nato a seguito delle censure nei confronti dei programmi di approfondimento, quali annozero, ballarò e porta a porta, sospesi durante la campagna politica regionale, che comunque non c'è stata perché gl'interventi dei politici vertevano e vertono sulle esternazioni delle controparti, ha ospitato Benigni che cita l’indimenticabile Enzo Biagi quale defenestrato per eccellenza dai programmi rai . L’incontenibile performance di Luttazzi, la satira di Cornacchione e gli interventi degli ospiti, in vari modi hanno reso concreto il malcontento plumbeo degli italiani alle prese con i problemi reali della disoccupazione oltre che della libertà.

La fusione delle tecniche video, quindi, realtà e collegamenti web, è l’unica opposizione reale a disposizione dei cittadini per manifestare contro la tracotanza del potere nell’Italia 2010.

giovedì 25 marzo 2010

la dittatura democratica del capo


Solitamente, quando si dice “popolo”, si pensa a una cosa amorfa priva di pensieri propri. Una “cosa” che richiede una guida; al pari di una macchina complessa che ha bisogno di un buon pilota, insomma qualcuno che la sappia pilotare verso nuovi traguardi. Traguardi, naturalmente positivi per la collettività e non per pochi eletti.
No, perché questi pensano che essere eletti dal popolo, non significa tutelare gl’interessi collettivi, nazionali, anche di coloro che hanno votato contro! No, questo concetto è incomprensibile per gli agitatori di tessere che alimentano polemiche odiose e non accettano correzioni o puntualizzazioni al proprio operato; e d’altronde le ultime notizie, senza contare le precedenti, divulgano le esternazioni del capo del governo contro i prefetti, i pm, i parlamentari i giornalisti che non si genuflettono…

No! Certamente una Nazione non può dipendere dagli umori del singolo. La democrazia è sinonimo di pluralità; confronto; ricerca e perseveranza, tutela del bene comune! E l’attuale governo, gli uomini dell’attuale governo hanno dimostrato il contrario.
Si sono resi ridicoli con vicende da avanspettacolo e sponsorizzazioni allucinanti come la lettura corale del giuramento "all'imperatore" fatto sul palco dai candidati (presidenti o vassalli?) regionali o il ministro incendiario che appicca il fuoco a un muro di cartone piuttosto che lavorare sodo e in sordina. Questi signori spettacolarizzano tutto, persino i fatti più intimi. Quei fatti che dovrebbero essere celati con pudore, per il proprio e l’altrui rispetto; lontani dalla morbosità voyeuristica dei talk show idioti.

mandiamo i falsi co co co a quel paese!

È una questione di serietà!

Gli abusi di potere, come le bugie, alla lunga stufano persino gli italiani. Cittadini pazienti, che formano un popolo autoironico, libero! Un popolo con la testa; che non si lascia imbambolare dalle storielle o dalle barzellette di un agitatore di tessere. Un popolo che ama la sua storia e i sacrifici dei Padri Costituzionalisti. Una moltitudine di persone che dicono basta all’arroganza del potere! Alle censure! Ai diktat e ai doppiogiochisti.
Lavoriamo insieme per il ripristino della legalità, del rispetto delle minoranze, del dialogo, della solidarietà! Solo così si può costruire il futuro etico e solidale auspicato da tutti ma mai attuato.

la nostra forza consiste nella libertà! libertà di pensiero! libertà di esternazione rispettosa: libertà di mandare a casa i ciarlatani!


martedì 23 marzo 2010

il volo: nella filmografia di Wenders e negli atti solidali di Loiero e dei calabresi




Sì!, tra chi respinge in mare zattere cariche di bambini, donne, anziani e uomini disperati alla ricerca di un po’ di normalità, preferisco decisamente le braccia aperte di chi accoglie, memore dell’ambage dei padri costretti a lasciare le famiglie per cercare fortuna e accettare lavori umili pur di mandare pochi spiccioli a casa.

domenica 21 marzo 2010

empatia e cultura, per comprendere i linguaggi dell'anima



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Ancora oggi molte persone rimangono inebetiti davanti a opere non figurative. Eppure sono trascorsi molti anni dalla presentazione dei primi manifesti di arte d’avanguardia ad iniziare dal movimento che ruppe col passato accademico: l’impressionismo, che aprì le frontiere dei linguaggi visivi artistici contemporanei.
Gl’impressionisti, così definiti da un critico ottuso che volle denigrare il movimento culturale nato nella seconda metà dell’ottocento, guardarono il mondo con occhi diversi e cercarono, riuscendovi con perizia, di cogliere l’attimo della visione secondo la naturale impressione cromatica trasmessa dall’esposizione dei soggetti alla luce.
Impressione del sole nascente, da cui prende il nome tutto il pensiero pittorico, è una tela di Monet dai contorni soffusi, l’alba è più mistica che reale, se rapportata ai canoni accademici in atto nella pittura Francese ed Europea del tempo. Insomma, gl’impressionisti stravolsero concetti consolidati che fino ad allora servirono anche ad educare le masse. Viene da sé che i quadri che non rappresentano un contesto conosciuto e lontani dalla cultura visiva corrente incontrano derisione ostile e superficiale elusione di quanti capitano per caso a visitare un vernissage.
La pigrizia intellettuale di quanti non si sono mai appassionati o interessati ai linguaggi visivi e, quindi, alle avanguardie artistiche, induce a scrollare le spalle e passare oltre, per soffermarsi laddove c’è il segno tangibile della figura conosciuta, quindi un bel tramonto, un bimbo con le lacrime sulle gote, una composizione floreale, un ritratto e esclamare: quanto è bello, che bravo, questa è arte!
Ecco, lo stordimento iniziale di chi è privo della chiave di lettura delle poetiche visive trasforma repentinamente l’ignorante in navigato conoscitore di linguaggi visivi; eppure, la storia dell’arte nel testimoniare le esperienze umane chiarisce intenti e moti, pensieri, analisi e azioni di artisti e studiosi; distinguendo tra maestria artigianale, tecnica e creazione.

l’indifferenza causata dalla mancata acquisizione degli strumenti educativi rende il lavoro artistico sperimentale o d’avanguardia poco fruibile, perché, inadeguato alle aspettative della massa non avvezza a rappresentazioni visive gestuali prive di soggetti formali immediatamente assimilabili.

La gente si sente rassicurata dalla visione di figure affini alla realtà e pur disconoscendo il linguaggio dell’arte crede di interagire, capire quanto l’artista volesse dire o trasmettere con gli strumenti della pittura o della scultura, musica, letteratura, teatro.
Capire un’opera è conoscenza. Conoscenza e contestualizzazione storica dell’artista. Quindi, piuttosto che chiedersi o chiedere la significazione è opportuno munirsi degli strumenti culturali adeguati che associati alla sensibilità individuale conducono il dialogo sui binari dell’empatia.




(mario iannino)

sabato 20 marzo 2010

l'amore soggettivizzato: ecco come il politichese stravolge l'italiano


Quando il politichese si appropria di simboli esistenziali, è d’obbligo essere guardinghi.

I significati cambiano, mutano in senso lessicale il concetto; le parole adottate assumono valenze opposte a quelle che di solito siamo avvezzi a conferire. In effetti, non è tanto chiaro il concetto d’amore urlato da Alemanno, il sindaco di Roma, dal palco al popolo in delirio. Cito testualmente: siamo il partito dell’amore che ha abbandonato il buonismo del passato, abbiamo eliminato il più grande campo nomadi dell’Italia: quello del Casilino…

Ma c’è da chiedersi: chi viveva in quel campo? Animali, persone, bambini, anziani? E se erano persone, perché la politica non ha fatto in modo di integrare questa gente? Integrarli con progetti culturali oltre che di pratica vita giornaliera. D’altronde, chi ha predicato davvero il vangelo dell’amore non faceva distinzioni di ceto, razza o cultura; anzi andava laddove c’era la sofferenza, mangiava insieme ai miseri, i diseredati! E condivideva sofferenze, cibo e intelletto.

Oggi, nell’era dell’idolatria gnomica si enfatizza il successo dell’uomo sull’uomo; si proclama, a parole, la meritocrazia e nei fatti si cercano i più servili, meglio se ignoranti, per far ricoprire loro importanti cariche pubbliche; metterli a capo di mass media e commissioni gestite dai partiti al potere.

Siamo in recessione, la povertà si tocca con mano e mentre una gran fetta di cittadini è sotto la soglia della sopravvivenza, guarda caso, c’è qualcuno che riesce a guadagnare 9milioni di euro in più rispetto all’anno precedente… ma come avrà fatto? Se è così bravo a guadagnare una cifra che sfamerebbe una cittadina intera pur essendo oppresso dai problemi che gli conferisce l’alta carica istituzionale come mai non riesce a traghettare gli italiani fuori dalla crisi economica e morale?
Bèh, senz’altro si giustificherà dicendo che nell’altra parte di tempo libero deve difendersi dai malefici che tramano contro la libertà…sua

Per concludere: è la prima volta che nella storia della Repubblica Italiana un intero governo scende in piazza per contarsi, vedere quanti ancora sono drogati dal mito dell’uomo e lo sostengono.
In uno Stato Democratico Serio i bagni di folla non servono perché non risolvono i problemi dei deboli. Per uscire dalla crisi servono fatti veri e non proclami, accuse e falsità. Né tantomeno bavagli ai cantautori dissenzienti.

La diversità è il sale della vita: aiuta a vincere le difficoltà

giovedì 18 marzo 2010

la pancia della Calabria che produce

La pancia della Calabria che produce

Se escludiamo le macchine agricole e le ibridazioni fatte nei laboratori di ricerca, il mondo contadino sembra essere fermo a trenta quaranta anni addietro. I coltivatori, gli allevatori, continuano a spargere sudore e ansie sui terreni per pochi spiccioli confidando nella buona annata priva di piogge o grandine fuori stagione.
Con un buon raccolto il coltivatore riesce appena a campare mentre il consumatore finale è prosciugato economicamente dalla filiera distributiva. È inutile elencare gl’ingranaggi che fanno lievitare i prezzi; la realtà è amara per il contadino e il consumatore.
Eppure, lontani dal voler fare una sterile demagogia, il mondo contadino è un importante pilastro enogastronomico della Calabria ma anche dell’Italia costretto a vivere di stenti e sacrifici. Spesso gli sforzi dell’agricoltore e dell’allevatore non sono remunerati come dovrebbero. Ai lavoratori del comparto agroalimentare è concesso l’accesso al credito solo dopo pesanti costrizioni ipotecarie, che le banche adottano in ottemperanza ai programmi dell’istituto di credito.
Insomma è una situazione desolante di povertà e fatica per la maggior parte di questi lavoratori.
Le loro esigenze diventano moneta di scambio politico: da una parte i latifondisti e dall’altra i braccianti: entrambi sulla stessa barca ma con ruoli differenti. I primi cercano di aggregarsi ad associazioni o gruppi che possano appoggiare le loro esigenze e i secondi, oppressi dalle necessità congetturali, divengono, loro malgrado, oggetto di scambio nelle competizioni elettorali.
Tutto ciò è umanamente comprensibile! Com’è comprensibile la volontà di certa “dirigenza” di mantenere lo status attuale a dispetto delle belle parole e degli slogan urlati con passione nelle campagne elettorali.

mercoledì 17 marzo 2010

agricoltura biologica in Calabria per uscire dalla crisi





Oggi Catanzaro è vestita di giallo! L’associazione dei coltivatori calabresi ha allestito stand e dato vita al dibattito: come fare uscire dalla crisi l’agricoltura in Calabria. E mentre all’interno dell’auditorium “G. Casalinuovo”, gli esponenti politici e sindacali espongono le strategie programmatiche, all’esterno, nello spiazzo dell’auditorium, coltivatori e imprenditori agricoli invitano a assaggiare i prodotti della terra rigorosamente frutto di colture biologiche.

Uomini e donne forti, dai lineamenti scolpiti dalle fatiche nei campi; orgogliosi dei frutti del loro lavoro porgono ortaggi novelli con una grazia sacrale difficilmente riscontrabile nelle grandi catene dei centri commerciali. Nei banconi asettici delle megastrutture commerciali trovi la retina dell’aglio proveniente dalla Cina, delle cipolle, degli agrumi lavati e lucidati coltivati oltre confine con metodiche differenti dalle nostre.
Nei supermercati difficilmente trovi la cipolla dolce di Tropea, la treccia d’aglio nostrano o di peperoncino piccante, persino il basilico è importato dai paesi orientali. Tutti prodotti privi di odori e sapori. Aromi e colori che oggi hanno pervaso l’area degli stand montati nell'area prospiciente l’auditorium del “Casalinuovo”.

Sì! è decisamente necessario riappropriarci delle tradizioni; interagire con quanti preservano il bene caro della natura, che osservano le regole e seminano secondo le antiche usanze, in ossequio ai cicli lunari e ai criteri migliorativi delle colture biologiche naturali, perché, in quanto madre, la natura non ha mai tradito le aspettative di chi la rispetta; di contro, si è ampiamente visto come le manipolazioni trasgeniche evidenziano in maniera irreversibile il male canceroso delle sperimentazioni ad uso alimentare che immesso nella filiera tocca indistintamente tutti: vegetali, animali e infine l'uomo!



martedì 16 marzo 2010

la quiete dopo la tempesta

una giornata al mare.
©archivio M.Iannino

Odore di salsedine; di iodio; respiro a fondo e trattengo il fiato. il mondo è fuori; si spengono le voci tra il martellare degli operai che posizionano le pedane degli stabilimenti.

Tra qualche mese non sarà così.
Scenderanno in Calabria gli amici; qualcuno si farà precedere da moglie e figli perché costretto a Bologna dagli impegni di lavoro; qualcun'altro farà delle puntate veloci. Insomma riprende la vita di sempre: mare, monti in completo relax.



sole silenzio mare ma quando serve il casino è a due passi! a ognuno il suo...




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domenica 14 marzo 2010

coraggiosi azzardi architettonici negli anni 50/60 sulla costa jonica calabrese

"la cappelliera di Stalettì"
©archivio M.Iannino

Questo, ovviamente non è il suo nome ma la forma riporta alla mente le cappelliere da viaggio in voga fino negli anni 50/60 (stesso anno di costruzione della casa). pare che la costruzione abbia subito altalenanti vicende per quanto concerne aspetto architettonico e liceità ambientale.
La villetta sorge ai bordi della vecchia sede stradale 106 jonica nel comune di Stalettì, in provincia di Catanzaro. Sulla destra, oltre il promontorio c'è la bellissima spiaggia di Pietragrande, tra i comuni di Staletti e Montauro.





la politica dei venditori di prodotti aziendali


L’attacco costante agli organismi di garanzia democratica di uno Stato mina la crescita dei cittadini.

I cittadini, per opportunismo, ignoranza o fiducia incondizionata verso un leader tendono a schierarsi e giustificare le azioni dell’agitatore di tessere vicino al loro modello di vita; nonostante gli effetti deleteri testimoniati dalla storia e sebbene, la storia stessa, sia scritta dai vincitori che spesso ne sublimano gli eventi, mondandola da crimini di guerra e motivi sociali che l’hanno provocata, flussi e riflussi storici si ripropongono costantemente a riprova della stupidità del “popolo”!

L’individuo, gettato nell’agorà, diventa un peso politico specifico privo di raziocinio! Il cittadino inizia a essere tale nell’attimo in cui è libero di esternare il proprio convincimento politico ed è tenuto in considerazione dai gestori temporanei della cosa pubblica che prestano la loro opera di co. co. pro tempore tra gli scranni di Montecitorio. Ma non è così, lo sappiamo bene tutti! E tutti siamo coscienti che l’agone politico è spesso strumentale, però non facciamo nulla per riparare davvero l’incongruenza democratica, anzi, in molti casi il silenzio diventa assenso, connivenza!

Il gruppo di potere si appropria del Paese! L’allegra combriccola, facendosi forte dei voti raccolti condiziona anche quella parte di popolo che gli ha dato l’ok alla scalata; vanifica i dissidi interni, accusa indistintamente chiunque non approva il comportamento del governo ed elimina gli spazi del dibattito democratico nei palinsesti.
Ecco!, il volto del tiranno si manifesta così!
È inutile cercare di addolcire la pillola: gli abusi di potere, se pur compiuti con le migliori intenzioni, anziché migliorare, danneggiano lo stato di diritto dei cittadini e provocano scompensi irreversibili nelle menti dei singoli non avvezzi agli stratagemmi dei venditori di piazza.

sabato 13 marzo 2010

privacy e intercettazioni ambientali


Privacy… cos’è la privacy oggi?

Siamo tutti controllati speciali, 24ore su 24 la nostra esistenza lascia segni indelebili. Il nostro passaggio è costantemente monitorato dalle tessere fedeltà, dai supermercati al benzinaio; come pure in banca; per strada e nei luoghi dotati di sistemi di videosorveglianza: incroci, piazze, ritrovi a rischio, monumenti ecc. senza dimenticare il personal computer, la navigazione in internet e il telefonino.
Bèh, potremmo convenire che non c’è nulla di male! Se qualcuno ha paura di essere controllato può fare a meno di tutte le comodità tecnologiche, può strasene rintanato in casa o fare l’eremita in qualche località sperduta. È una questione di scelta! D'altronde, perché avere il terrore di far conoscere agli altri i propri movimenti o le scelte ideologiche?

Il problema sorge quando lo strumento tracciante è usato per scopi non ortodossi. Quando serve a schiavizzare, condizionare, ricattare, manipolare la libertà altrui; insomma a vanificare il libero arbitrio. Delinquere!

Altrimenti, le intercettazioni ambientali diventano un ottimo strumento per la legalità che aiuta a prevenire il crimine, recuperare risorse accaparrate indebitamente da loschi figuri, fare luce su fatti criminosi! Arricchimenti, traffici illeciti!

Anche “le iene” e “striscia la notizia”, se pur spettacolarizzando gli eventi per far presa sul grande pubblico, usano videoregistrazioni non autorizzate per sbugiardare millantatori; personaggi infami che sfruttano debolezze, sogni, necessità ma anche l’ignoranza della massa!

Ecco, persino note trasmissioni televisive devono il loro successo alla puntuale denuncia, resa possibile grazie alle intercettazioni ambientali.

giovedì 11 marzo 2010

Ambiguità dei politici, disgusto!


Mi ero ripromesso di non cadere nella trappola e di non scrivere più nulla in merito alla questione politica italiana, tanto è inutile: i despoti continuano a ignorare i suggerimenti che, spassionatamente, arrivano dai cittadini onesti. Cittadini che vorrebbero contribuire alla crescita culturale del Paese ma che si vedono tarpare le ali dall’arroganza del potere.

Come si può stare zitti e non urlare il disgusto che cresce dentro ognuno di noi, attimo dopo attimo, in relazione ai fattacci perpetrati dai potenti signori egocentrici e autoreferenziali che spadroneggiando usano un intero Paese come se fosse una cosetta da niente? un giocattolo personale?
E mentre loro giocano a fare gli statisti c'è chi soffre la fame in un clima assurdo, deprimente. In pochi anni sono riusciti a vanificare le poche conquiste sociali e culturali, magari discutibili, sicuramente migliorabili, che i lavoratori, la piccola borghesia e le piccole e medie imprese avevano raggiunto con i governi precedenti. Oggi, siamo miseramente davanti un quadro sociale e politico desolante:

La destra continua imperterrita a decretare leggi per una persona che dovrebbe vergognarsi perché ha gettato nel ridicolo una Nazione intera con le sue esternazioni fuori luogo e per gli atteggiamenti inusuali adottati nei confronti di alte personalità istituzionali.

La sinistra risponde debolmente all’arroganza di chi è momentaneamente chiamato a “governare” dirigere uno Stato! In ossequio alle leggi democratiche.

Una sinistra succube, che ha la sua voce ferma e decisa in Di Pietro ma che rischia una Caporetto per l’eccessiva enfasi adottata dall’ex magistrato proteso a contestare le iniquità dei decreti voluti arrogantemente dal governo in carica.
Eppure un tempo bastava poco per far cadere un governo. Persino un Capo di Stato si è dovuto dimettere!

Come mai ora non si riesce a tamponare il male che questi signori stanno operando nel tessuto sociale, in primis attraverso il cattivo esempio morale denunciato dagli scandali di cui i giornali sono pieni?

Personalmente sono disgustato!
Spero che i Cittadini si sveglino dal torpore e diano una salutare sterzata alla macchina democratica nelle imminenti elezioni.

mercoledì 10 marzo 2010

verso le regionali del 2010, consapevolmente!


Non credo di essere il solo a non avere capito la strategia dei dirigenti nazionali dei partiti interessati alla competizione politica delle regioni d’Italia.

La querelle politica vede interessate le realtà locali, figure conosciute, concittadini, conoscenti, parenti e amici che conoscono benissimo le problematiche inerenti al territorio. Conoscono le persone perbene e le malavitose; gli imprenditori seri e i farabutti. In poche parole, sono parte integrante del tessuto sociale nostrano. Quindi, basta fare 2+2 per capire se il risultato è 4 oppure un numero approssimativo.
A dire il vero, da diversi anni i personaggi sono sempre gli stessi ma nulla cambia in concreto nella società calabrese e italiana.

Unico dato certo, nello spettacolo della politica, sono i continui litigi con relativo contorno melmoso condito di malcostume giornalistico.
A sentirli hanno tutti ragione. Urlano insulti e impongono leggi estranei al volere politico di un’enorme maggioranza di cittadini; gridano episodi personali per annichilire il nemico, toccando indegnamente la sfera privata. Affari, amori leciti e no; incontri sessuali prezzolati; insomma il peggio della turpitudine. D'altronde, gli agitatori di tessere sono dei maestri nel depistare l’opinione pubblica: si scopre uno scandalo e ne inventano un altro più accattivante per stuzzicare le fantasie morbose e catalizzare l’interesse della maggioranza acefala su questioni effimere.

La mancanza di rispetto dei fomentatori verso i cittadini è palese! Per averne contezza è sufficiente rivisitare le notizie degli ultimi anni e confrontare le proposte elettoralistiche con la realtà odierna; analizzare se le promesse sono state davvero mantenute; se sono state debellate almeno alcune incongruenze sociali e se le politiche nazionali seguono davvero il solco democratico auspicato dalla Carta Costituzionale e, quindi, in sintonia con le esigenze delle famiglie e dei cittadini.

Riprendendo il discorso sulla politica locale, al di là dei rapporti interpersonali che possono essere positivi o negativi, umanamente consequenziali alla vicinanza ideologica o amicale, è opportuno, specialmente qui, in virtù della conoscenza diretta e immediata, valutare concretamente le azioni dei candidati e sapere discernere la propaganda vaporosa dai progetti attuati e attuabili.

martedì 9 marzo 2010

manipolazione genetica o procreazione naturale?


La nascita è il minimo comune denominatore biologico che accomuna esseri umani, animali, vegetali e persino minerali nell’attimo della loro alterazione formale o biologica.
All’inizio, la vita è una sorta di pasta informe che assume segni e peculiarità nel tempo, fino a disegnare fattezze consone al modello corporeo conosciuto. Insomma, qualsiasi forma di vita, nel nascere si manifesta come una sorta di semilavorato che prende sembianze ben definite nel tempo, in ossequio al suo dna.
Non basta nascere, dunque, per avere un corpo, un’origine, intesa come posizione sociale o geografica; è necessario costruire, conformare all'idea di corpo quel processo genetico conosciuto cui, infine s’impone un nome ben definito.

Nei vari linguaggi conosciuti dall’uomo, l’origine della vita risiede nella “madre”. Madre intesa come natura, prodiga nell’elargire una moltitudine di frutti.
Donna, madre di famiglia, incline ad accudire i figli, educarli, anche se non necessariamente o espressamente biologica.

Niente e nessuno è solo un corpo venuto al mondo per caso. Ogni cosa ha un’origine, un iter e un epilogo. Un’entità sociale che interagisce, si ammala; e da ammalati ci si rende conto di non essere soli. Si volge lo sguardo al cielo e s’indirizzano parole accorate alla mamma; insomma si penetra quel campo invisibile che trascende la materia; si dialoga con i cari estinti, con le Grandi Anime che abbiamo conosciuto in vita. Con la Mamma di tutti: Natuzza.

Natuzza, donna umile, mamma che piangeva di gioia quando era al cospetto della Mamma Celeste e di suo Figlio.
Natuzza, tratto d’unione tra individuo e società con i cenacoli di preghiera; presenza fisica intesa come sinonimo di esigenza materiale e spirituale per quanti hanno avuto la fortuna di conoscerla.

Antropologicamente, l’idea di “corpo vitale” trascende e plasma gli individui in carne ed ossa secondo canoni prestabiliti. Tutto il processo riproduttivo verte su forme di controllo antiche, comprendenti preparazione, semina e cura delle colture vegetali e animali.
Oggi, il modello di bellezza impone canoni visivi differenti dal passato.

Dall’imposizione della bellezza alla riproduzione, dal vigore al pudore, dalla salute al look. Insomma, modificazioni strutturali del corpo, basate su leggi estetiche non scritte ma che trovano riscontri apprezzabili nell’altro sesso. E se in passato alla parola “uomo” si associava un corpo mortale e anima immortale, quindi concetto trascendente a immagine e somiglianza di Dio, la filosofia di vita contemporanea ha segnato il trionfo dell’immanenza, la morte di Dio e dell'anima.

Oggi il mistero del corpo, della vita stessa è pura scienza, codice genetico. Medici e scienziati sono i nuovi sacerdoti che determinano la nuova realtà vitale, interpretano i codici del Dna e li modificano secondo un modello biologico di perfettibilità. Creano il granoturco e la patata trans genici, dimenticando gli effetti che il consumo di carni adulterate conosciute col termine “mucca pazza” hanno prodotto sull’uomo.

interpretazione creativa del vivere


Libera interpretazione poetica del vivere terreno


L’uomo, giacché immagine, quasi fedele, dell’Essere Supremo, tenta di eguagliare le gesta del Creatore. Alcuni si sentono talmente grandi da voler sottomettere il mondo intero, altri includono l’universo mentre una piccola parte si accontenta di dialogare con Lui.

I pochi uomini che si raccolgono in meditazione riescono a volare alto; veleggiare sopra le meschinità, le tracotanti beghe e le irresponsabili decisioni assunte da emeriti strunz. Strunz dalle gesta platealmente sconsiderate che riescono con estrema naturalezza a deturpare presente e futuro ambientale, economico e sociale d’intere nazioni.

Sulla terra ferma siamo concretamente avvezzi a celebrare ricorrenze, fare proposte d’intenti; raccogliere fondi per gli struzzi in via d’estinzione e nel frattempo comprare mitragliette per il tiro al bersaglio sui bambini del terzo, quarto e quinto mondo. Insomma, siamo orgogliosamente padroni di calpestare allegramente la dignità altrui!
E sì; l’uomo terreno interpreta creativamente le regole comunitarie e le modifica secondo il proprio esclusivo interesse. E se il risultato finale non collima con il resto della plebe pazienza! Come disse il marchese del Grillo: mi dispiace ma io so io e voi non siete un cazzo!

lunedì 8 marzo 2010

Sognatori, poeti, liberi pensatori, artisti: categorie estinte?



Libera interpretazione poetica del vivere terreno

L’uomo, giacché immagine, quasi fedele, dell’Essere Supremo, tenta di eguagliare le gesta del Creatore. Alcuni si sentono talmente grandi da voler sottomettere il mondo intero, altri includono l’universo mentre una piccola parte si accontenta di dialogare con Lui.

I pochi uomini che si raccolgono in meditazione riescono a volare alto; veleggiare sopra le meschinità, le tracotanti beghe e le irresponsabili decisioni assunte da emeriti strunz. Strunz dalle gesta platealmente sconsiderate che riescono con estrema naturalezza a deturpare presente e futuro ambientale, economico e sociale d’intere nazioni.

Sulla terra ferma siamo concretamente avvezzi a celebrare ricorrenze, fare proposte d’intenti; raccogliere fondi per gli struzzi in via d’estinzione e nel frattempo comprare mitragliette per il tiro al bersaglio sui bambini del terzo, quarto e quinto mondo. Insomma, siamo orgogliosamente padroni di calpestare allegramente la dignità altrui!
E sì; l’uomo terreno interpreta creativamente le regole comunitarie e le modifica secondo il proprio esclusivo interesse. E se il risultato finale non collima con il resto della plebe pazienza! Come disse il marchese del Grillo: mi dispiace ma io so io e voi non siete un cazzo!

domenica 7 marzo 2010

effetti collaterali del decreto interpretativo


Il decreto legge interpretativo, varato dal governo per sopperire al pasticcio combinato dai dirigenti del pdl delle regioni Lazio e Lombardia esprime l’ennesima azione unilaterale atta a salvaguardare, per certi aspetti, la libertà d’espressione degli elettori che si riconoscono nelle linee guida del partito di governo e l’arroganza del potere di chi impone pezze giustificative in tempi e metodi inopportuni.

Gli effetti collaterali, riscontrabili a pelle nell’opinione pubblica, evidenziano un generico allontanamento dei cittadini dalla politica, demotivati da assenza di dialogo e democrazia, coinvolgimento reale nella soluzione dei problemi e, ancor di più, scoraggiati dalla gestione dilettantesca e vessatoria che rende insopportabile persino la visione di parolai tronfi e demagoghi nei mass media.

Decreto inopportuno, quindi, ma che evita una competizione elettorale priva di concorrenti dal sapore dittatoriale. È inimmaginabile, in Italia, gareggiare da soli; un monologo; sarebbe come giocare a palla col muro. Decidere da soli quando iniziare e finire il gioco… (?)
La democrazia è tale se vi sono molteplici correnti di pensiero. Per cui, da una parte può essere ritenuta giusta e saggia la decisione del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napoletano di apporre la firma al decreto e dall’altra rimane ferma la considerazione che diventa diseducativo cambiare le regole del gioco mentre la partita è in atto e peggio ancora imporle.

Se fosse stata una decisione corale, frutto di un’intesa democratica, non avrebbe dato adito a schieramenti, più o meno condivisibili.

sabato 6 marzo 2010

io dissento! e tu?

©archivio M.Iannino

Io Dissento! E tu?

Nel bel Paese si ride ancora, in barba alle tempeste meteorologiche politiche e giudiziarie cadute negli ultimi tempi sui cittadini che, esterrefatti, subiscono nonostante il loro conclamato dissenso esternato con contestazioni di piazza dai movimenti spontanei e l’analisi di artisti e intellettuali che disapprovano il criterio “creativo” gestionale delle leggi dello Stato, rivedute e corrette di volta in volta dalla classe politica italiana.

Premesso che le leggi sono scritte dagli uomini e quindi soggette a modifiche migliorative al passo coi tempi, i legiferatori, con l’ormai consueto ricorso urgente ai decreti legge tampone, sembrano ignorare l’elemento principe delle libertà consistenti nel rispetto delle altrui libertà e dei criteri democratici in atto nella Repubblica Italiana.

Le parti litigano senza esclusioni di colpi. I ministri incitano la piazza e l’opposizione sfrutta l’onda anomala della cattiva gestione per gonfiare demagogicamente i fatti, ma c’è da dire che, in quanto a populismo, nessuna delle componenti politiche scherza. Il popolo è tirato in ballo spesso! Ma questo benedetto popolo è davvero così determinato e vicino al pensiero degli agitatori di tessere?

giovedì 4 marzo 2010

competizioni politiche: ingenuità o furbe strategie?


Mi viene in mente quando da ragazzi si giocava a pallone per strada o nei campetti di periferia per impegnare i pomeriggi d’estate. Si formavano le squadre e col benestare del proprietario del pallone si batteva il calcio d’inizio. Ognuno di noi si appropriava del nome del proprio idolo: Baggio, Buffon, Cannavaro, Del Piero… si giocava con impegno e passione fino a quando il ragazzone grande e grosso non perdeva in maniera clamorosa. A quel punto, forte della prestanza fisica, si proclamava arbitro indiscusso e si assegnava rigori da centrocampo, fermava il gioco quando gli avversari si trovavano sottoporta e annullava goal finché non portava l’esito della partita a suo favore.

L’orgoglio e la presunzione inducevano il ragazzone prepotente a gonfiare i muscoli e a prendere con la forza un risultato immeritato.

Ecco, la partita politica che il centrodestra sta giocando ci somiglia molto, anche se lascia spazio a dubbi e perplessità:
1. possibile che una formazione politica come quella del PdL, che ha al suo interno gente competente e che fa attività politica e sindacale da una vita sia sprovveduta fino a dimenticare di corredare le liste con contrassegni e firme secondo le leggi vigenti?
2. com’è pensabile che gl’incaricati del partito delle libertà, ben conoscendo le regole e gli orari di chiusura degli uffici, possano pensare di lasciare tranquillamente le stanze istituzionali preposte all’accettazione delle liste e dei relativi candidati alla presidenza per andare a mangiare un panino e pretendere di rientrare oltre l’orario stabilito dalla legge elettorale?
3. forse sono invasi da demenza senile?
4. oppure sono pervasi dai superpoteri?
5. o semplicemente si sono resi conto di avere esagerato con l’uso arrogante del potere e sono consapevoli di perdere la partita?
6. e, da buoni strateghi, per evitare di perdere la faccia davanti ad una solenne bocciatura popolare hanno creato un polverino mediatico, esportabile ovunque, anche nella nebbiosa Lombardia…

Le perplessità esposte non giustificano in ogni modo la strategia politica della sinistra che, in molti casi, è sembrata impacciata e poco attenta ai proclami ritenuti di sinistra come la tutela del lavoro delle classi meno abbienti, l’equità fiscale, l’emancipazione sociale dei deboli e tutte le belle parole di prammatica che spiattellano nei dibattiti pubblici.

Ancora, purtroppo, la classe politica non ha voluto cogliere l’umore degli uomini e delle donne che vivono in Italia; non si sono resi conto che è finito il tempo dei bei proclami! A questi devono seguire i fatti! Fatti non eclatanti ma semplici e seri nel pieno rispetto delle dignità sociali che vivono nel nostro Paese!

Ecco, per rimanere in tema con l’introduzione calcistica, ci si è trovati a sperare nel compagno di squadra con le spalle grosse ma, che purtroppo, rimane a guardare in silenzio.

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