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sabato 12 maggio 2012

TUTTA COLPA DEL DIGITALE TERRESTRE

Chi si accinge a fare qualcosa per la prima volta, può cadere in errore e sbagliare per inesperienza, mancata o errata programmazione preventiva e altri fattori che esulano dalla volontà dei neofiti. Le stesse motivazioni non possono essere applicate a chi sbaglia per negligenza o peggio per rabbia o vendetta. E a proposito di prima volta, in Calabria è arrivato il segnale digitale terrestre per le frequenze televisive e come era prevedibile le trasmissioni ne soffrono per tenuta di segnale e qualità delle immagini. Ieri sera, per esempio, l'assenza di segnale induce a fare zapping e quando finalmente il rumore si trasforma in segnale una faccia minacciosa grida: “vergognatevi come vi permettete ci avete sputtanati con le vostre interrogazioni venite qui a parlare vergognatevi vi dico io chi siete..!”. “ma ora andiamo in pubblicità perchè io non dipendo da nessuno né destra né sinistra a me sono le aziende che mi fanno mangiare vergognatevi vergognatevi pubblicità”

ma... chi è?? Wanna Marchi???? è tornata col suo staff , stregone compreso per fare le fatture a chi non paga, riempiree di paure ignoranti casalinghe e videoti incalliti?
No! è uno che dice di fare televisione da oltre venti anni che cita a sproposito Funari e scimmiotta la Wanna per infiammare gli animi e vendere il suo prodotto. Uno che si rifà all'articolo 21 della Costituzione che dice di dare spazio a chiunque chiami in trasmissione ma poi li sovrasta e fa sfumare la telefonata. Uno che chiama per nome e cognome il telespettatore ignaro che crede in lui e telefona per avere voce in trasmissione ma che censura non appena esce qualche nome di imprenditori che hanno, secondo le motivazioni di chi telefona, combinato qualcosa di poco gratificante.

 Ma come recita l'articolo 21 della Carta Costituzionale della Repubblica Italiana “...ognuno è libero di...”
Tutta colpa del digitale.
Meno male che c'è il telecomando!

lunedì 16 aprile 2012

Roberto Benigni show da Fazio a che tempo che fa

Ritengo Benigni uno dei più esilaranti e pungenti comici del momento e Fazio un esperto conduttore televisivo. Le dissertazioni satiriche di Roberto Benigni, come al solito, vanno a punzecchiare fatti e misfatti dei personaggi noti ma anche ad esaltarli quando questi sono carichi di positività.

Nel breve show Benigni ha attualizzato la Divina Commedia e evidenziato assonanze con gli atteggiamenti contemporanei di alcuni personaggi.

Esilarante la battuta sulla bandiera che accomuna i leghisti (verde, riferito al colore padano del partito, bianco per diplomi e le lauree comprate, rosso per i conti lasciati dal tesoriere per i fatti noti) con il Tricolore Nazionale, che potremmo estendere a quasi tutto l'arco costituzionale rappresentato in parlamento dai partiti.

Tutto come da copione consolidato! Però, non so, ho avuto la sensazione che nello studio ci fosse aria gelida. Fazio, mi è sembrato teso. La risata mi è sembrata un po' artificiosa, quasi forzata e non libera come nelle precedenti puntate con la Littizzetto e altri ospiti.
Non è che le battute di Roberto Benigni sul programma oscurato dai vertici RAI di “vieni via con me” condotto per pochissime ma seguitissime puntate da Fabio Fazio e Roberto Saviano si trasformano in messaggio sibillino per “che tempo che fa”?

lunedì 19 marzo 2012

Elsa Fornero, l'art.18 e il lavoro che non c'è

Questa volta la Fornero non ha convinto appieno sulla questione “lavoro e art. 18”. anche se, da un certo punto di vista, le motivazioni date a Fabio Fazio durante l'intervista in “che tempo che fa”, specificatamente nella parte riguardante la flessibilità del mercato del lavoro e quindi la relativa riflessione sulla mobilità intesa come stimolo per nuovi impegni e accrescimento dei bagagli culturali specie delle nuove generazioni, potrebbe essere condivisa, appare una divagazione intellettualoide nella concretezza quotidiana avvalorata dall'assenza totale del lavoro in quanto “impegno civile remunerato in armonia con i dettami della Carta Costituzionale”. Preoccupa l'esperienza regressa della formula “mobilità” contrattata dalle parti sociali sindacato-politica-confindustria-inps tranne che dai lavoratori che si sono visti defraudati della professionalità acquisita e costretti a svolgere le nuove mansioni imposte dalle agenzie per mantenere l'assegno economico maturato dopo anni di lavoro in barba alle enunciazioni politiche. Di fatto qualsiasi proposta, se privata delle fondamenta per sorreggere e sviluppare nuove forme di attività remunerate dignitosamente, è aria fritta! Si salverà qualche patrimonio ma porterà alla deriva la dignità dei cittadini e del welfare e si calpesterà la Costituzione Italiana.

domenica 22 gennaio 2012

Monti ha convinto!


Il prof. Mario Monti ospite di Lucia Annunziata ha risposto esaurientemente “all'interrogatorio” del mastino che ha fatto e riportato domande rimbalzate sui mass media inerenti al decreto presentato dal governo alle camere per l'approvazione finale. Lucia Annunziata ha persino ricordato il titolo vaneggiante de “il giornale” che lascia sottintendere un palese out out di Monti alla Camera.

Il prof Monti, però, non ha chiarito come mai non si è optato, per tutti quei cittadini costretti a emettere valuta superiore ai mille € attraverso operazioni bancarie che le stesse fossero a costo zero quantomeno per i pensionati costretti ad accendere un conto corrente bancario. Ma qui sarebbe come cercare il pelo nell'uovo dopo tanta evasione fiscale. A proposito di evasione; tra le tante domande dell'Annunziata hanno avuto l'onore della m(i)enzione persino le volgari esternazioni di Bossi. Quel Bossi che fino a qualche giorno addietro ricopriva indegnamente la carica di ministro della Repubblica Italiana e nel frattempo vedeva la sua creatura, innocente e sana per eccellenza: la lega nord, coprire le pagine dei giornali:
Il caso sugli investimenti offshore fatti dal partito di Umberto Bossi attraverso il tesoriere del Carroccio, Francesco Belsito ha scosso la base della Lega Nord, con la rabbia montante dei «maroniani», e calamitato l'immediata paternale del Partito democratico. Il pezzo apparso sull'edizione di Repubblica di lunedì 9 gennaio ha raccontato della somma complessiva dei fondi dirottati all'estero, che supererebbe i 10 milioni, in gran parte derivata del finanziamento pubblico ai partiti. I soldi sono stati investiti in un fondo con base in Tanzania, a Cipro e in corone norvegesi.”

Nonostante ciò, il senatur con la sua solita eleganza invita Il prof. Monti ad uscire di scena.

Non è una caduta di stile ricordare le azioni di chi ha fatto della politica una riserva personalissima di caccia. È, bensì, la testimonianza da portare ai militanti onesti che hanno creduto in lui e a quanti credono che c'è sempre bisogno di un leader indiscusso a cui affidare la propria salvezza.

venerdì 20 gennaio 2012

sacrifici, finanziaria, è tempo di bilanci

È tempo di calendari. E mentre c'è chi lucra su determinati argomenti e trova cavilli giuridici altri fanno salti mortali per ottemperare alle nuove ondate di rincari. Indubbiamente il malcostume regna sovrano nel bel paese e chi può evade allegramente le imposte dovute ad iniziare dal basso, dagli artigiani ai liberi professionisti. Chi non è mai toccato dalle congetture economiche sono i soliti furbetti che gridano e fanno finta di scannarsi in tv. Niente di nuovo, quindi! E mentre tutto questo accade, come ogni inizio di anno c'è da pagare la tassa sulla spazzatura, l'assicurazione auto, l'abbonamento alla tv pubblica insieme all'eventuale rinnovo per quella a pagamento (personalmente ho dovuto disdire sky che tra l'altro, per quello che offre, costa troppo), la stangata dell'imu, il bollo auto...
insomma su rincari e sacrifici non andiamo per niente male, anzi non ci facciamo mancare niente e per farci ancora più male i nostri parlamentari s'indignano se si parla di loro e dei loro introiti, intoccabili perché sancito dalle leggi dello Stato. Dulcis in fundo, si sono fatti un regalino politico, una sciocchezza di pochi milioni di euro di multe contro chi sporca o imbratta gli spazi non adibiti alla propaganda elettorale: il condono per i cartelloni selvaggi in campagna elettorale ovviamente di tutti i partiti. Che dire? Niente, tanto a breve inizia l'isola dei famosi! Scoppierà qualche altro casino dettato dalla cazzonaggine umana o rincoglioniremo dietro ai misfatti della cattiva politica.

domenica 4 dicembre 2011

il capitale di Philippe Daverio in tv

Quanto prima avremo il piacere di seguire in TV un nuovo programma di Philippe Daverio. Lo ha appena dichiarato nel salotto di Fabio Fazio subito dopo avere scherzato sull'influenza positiva di “che tempo che fa” sulla sua salute. Daverio, sorridendo ha continuato a rendere partecipi i telespettatori dei suoi programmi di vita e, dopo aver ricordato la sua partecipazione a "che tempo che fa" di circa due mesi addietro, data in cui i sanitari, gli hanno diagnosticato un tumore e perciò ha perso dodici kg, annuncia il nuovo format in lavorazione che non si chiamerà più Passepartout ma  “il capitale”, titolo mutuato dal trattato del padre del pensiero comunista, Karl Marx, affettuosamente Karlone per Philippe.
Inutile aggiungere che l'arte sarà la ricchezza da trattare e analizzare col valore aggiunto e il plusvalore da produrre nella società dei consumi caduta nelle sabbie mobili speculatrici dell'alta finanza e la catarsi salvifica racchiusa nelle opere d'arte.
In bocca al lupo Philippe!

mercoledì 9 novembre 2011

cosa non si vede in tivvù

Materiale per la Littizzetto.

Questa ci mancava! Dopo la pubblicità sugli assorbenti per gli incontinenti, le dentiere che ballano, i nani che scappano dai giardini per colpa delle fosse biologiche, gli odori ascellari, i peli superflui ecc ecc ecco che i “creativi” ci regalano due belle toppe corpose di saliva. Una si spiattella nel lavabo striata di rosso l'altra invece bella schiumosa densa morbida sana!
Una persona distratta penserà che il primo sputo sia di qualcuno che avrà ingerito dello sciroppo d'amarena oppure avrà mangiato un mon chéri e comunque non è il meglio dell'eleganza vedere due bombe prodotte dalle cellule salivari spiattellarsi sotto i propri occhi nell'intervallo pubblicitario di Ballarò dove eminenti politici, studiosi della comunicazione volgarmente detti giornalisti, professori e associati discutono su un tema caldo come le dimissioni del cavaliere. Dimissioni postume, che in funzione del rumore mediatico prodotto dai giornali di parte forse tra qualche giorno saranno dimenticate persino da chi le ha fatte.

sabato 17 settembre 2011

usi e abusi del sevizio televisivo pubblico

Teresa è una ragazza di 35 anni ha fatto la modella, l’hostess e l’imprenditrice di se stessa. A suo dire si è “conosciuta approfonditamente” con personaggi pubblici dietro compensi sborsati da Tarantini (500€).

Teresa, in arte Terry de Nicolò, optional della ditta Tarantini che la porta come gadget ai suoi potenziali clienti per invogliarli a comprare protesi mediche e materiale sanitario, è il prodotto bacato di una società malata, rozza, che educa alla supremazia personale e al benessere individuale le menti deboli che danno per oro colato le parole dette in televisione, che non sanno o vogliono distinguere il mondo della finzione con la realtà e si nutrono di telenovelas, sognano a occhi aperti un principe azzurro che le porti via dalla mediocrità.

Una società surreale che inculca idee distorte e induce le ragazze a essere di facili costumi, a “vendere la propria madre” pur di arrivare nei pressi dell’olimpo dei ricchi e pascersi delle debolezze dei facoltosi uomini lussuriosi piuttosto che studiare per formarsi una mente personalizzante.

Sia ben chiaro, niente di personale contro le venditrici di sesso: sono sempre esistite!, ma spiattellare in televisione la filosofia di vita delle meretrici che dicono chiaramente: questa è la realtà, se vuoi arrivare devi vendere il tuo corpo agli uomini potenti e le casalinghe racchie devono starsene nascoste dentro casa” è deprimente!

La televisione pubblica farebbe bene ad essere più accorta e modificare piuttosto che censurare le interviste scioccanti di giovani giornalisti d’assalto che pur di fare presa sui telespettatori inscenano uno spot degno della più irriverente soap: salotto buono, luci soffuse, inquadratura sulle gambe, sul bacino, bracciolo della poltrona e mani affusolate che reggono un calice di prosecco, per soffermarsi, infine, sul volto mediocre reso un po’ appariscente dal lavoro di chirurgia plastica e da una estetista volgare che le ha spolverato addosso dei brillantini.

Questo è altro ha osato mandare in onda il programma “l’ultima parola” di Paragone, facendo rimpiangere la professionalità di giornalisti defenestrati che proponevano analoghe inchieste con tagli giornalistici positivi per la crescita dei telespettatori.

Certo i rozzi giornalisti, ospiti del programma, non hanno fatto di meglio! hanno solo saputo fare casino e provocare reazioni negative nei telespettatori che avrebbero voluto assistere ad un programma equilibrato privo di schieramenti ad oltranza.

giovedì 15 settembre 2011

si all'isola dei famosi no alla Dandini

Il cda della RAI elimina Serena Dandini e il suo programma satirico “parla con me” dal terzo canale pubblico ma conferma l'Isola dei famosi.

E che diamine! Vuoi mettere l'elevazione culturale e l'incitamento alla riflessione prodotti dalle parole scurrili e dalle liti tra i personaggi in disuso dello spettacolo buttati su un'isola che si muovono dietro i suggerimenti di una regia squallida e le risate liberatorie di un fine humour che trova nei fatti quotidiani nostrani l'ispirazione per le gag televisive?
Certo che no! Meglio annichilire il pubblico, farlo retrocedere e bene che vada addormentarlo culturalmente con programmi spazzatura piuttosto che tenerlo vispo e allegro davanti agli argomenti sciorinati sul divano rosso della Dandini.

venerdì 17 giugno 2011

serve uno zapper per vedere la tv digitale

Serve uno zapper!
O sant'Iddio! E che cos'è?
Niente di grave, non si preoccupi signora, con 10 20 euro lei potrà rivedere i programmi tv in chiaro. E lo zapper è l'aggeggino elettronico che permette di ricevere il segnale digitale terrestre.
Oòh... e non potevano lasciare tutto com'era?
No signora! Col segnale digitale si vede meglio. Guardi, guardi...
sì ma l'antenna? Deve essere cambiata anche l'antenna?
No, non necessariamente. Basta solo una piccola revisione e magari cambiare o ritarare qualche filtro.
Davvero? Sentivo parlare di una spesa condominiale che si aggira intorno ai mille euro.
No signora. Forse avrà frainteso. Questo è il prezzo per un nuovo impianto. Ecco vede: questo è uno zapper. Semplice da montare: inserire la spina di corrente alla presa e quella dell'antenna e poi infilarlo nella presa scart del televisore e il gioco è fatto!
Me ne dia uno.

giovedì 9 giugno 2011

1 euro per Michele Santoro

Un euro a puntata! Questa è l’offerta che Santoro fa alla rai per l’anno prossimo. Un’offerta che non si può rifiutare visti i guadagni che entrano dagli sponsor grazie al lavoro di Santoro e del suo staff in rai.
Che farà Garimberti? Come risponderà il direttore generale della rai all'offerta dell'anchorman?

In un consiglio d’amministrazione composto da nominati dei partiti politici che fanno gl’interessi dei partiti tutto può accadere! Anche sovvertire le notizie, la verità e stilare le scalette dei palinsesti. Ogni spostamento, ogni assunzione, ogni programma dipende dalla volontà dei reggenti e non degli abbonati che pagano il canone.
Ma ritornando al caso Santoro, anzi al suo defenestramento, qualsiasi chiusa sarà in sintonia coi voleri della vecchia logica spartitoria, della quale, Bersani e Di Pietro si dicono fuori e non parteciperanno all’imminente nomina del nuovo cda rai giacché questo in vigore che ha provocato guai al servizio pubblico e ha mortificato l’intelligenza dei telespettatori è al termine del mandato.

Urge quindi una legge che escluda dai posti di comando quanti hanno interessi a vario titolo nell’azienda pubblica della comunicazione se si vuole mantenere la pluralità democratica e la salvaguardia delle minoranze che usufruiscono del mezzo pubblico.

venerdì 20 maggio 2011

il flop ben remunerato del professor Sgarbi

Lo spot del programma "culturale" cancellato dal palinsesto rai fa vedere uno Sgarbi legato e imbavagliato in uno scantinato della sede televisiva ma nonostante il bavaglio, il nostro eroe dell’anti cultura, riesce a urlare improperi nei confronti di chissà chi… “grrhh capra grrhh vulva capra grrhh” e poi, quando zittisce e china la testa spossato, appare una scritta che sembra una minaccia “lo liberiamo stasera alle 21”.
Dico subito che non ho visto il programma, e di ciò me ne dispiaccio perché sono uno dei tantissimi abbonati rai che ha decretato l’insuccesso di una trasmissione pedagogicamente educata e corretta.
Peccato; e comunque chi ci va di sotto sono i telespettatori perchè, secondo i giornali di oggi, il raffinato critico d’arte che tanto fa per tenere alto il nome dell’Italia nonché della biennale veneziana di quest’anno percepisce ugualmente un milione di euro mentre gli abbonati pagano il canone senza poter godere delle perle di saggezza copiosamente elargite dal dottor sgarbi.
Peccato!
Parafrasando lo spot: "Ci sarebbe toccato anche Sgarbi".
Menomale che l’hanno riacciuffato legato e imbavagliato dopo il flop della prima puntata. Le vie del Signore e della misericordia Divina sono infinite

martedì 10 maggio 2011

giornalisti: oscurate i cattivi maestri

Per i giornalisti della televisione e della carta stampata: oscurate i cattivi maestri! pericolosi demagoghi e populisti che infiammano gli animi e stravolgono la realtà!

Perché date spazio alle cazzate paranormali dei soliti mentecatti che, nostro malgrado, siamo costretti a foraggiare comunque con assegni parlamentari e altri vitalizi che non si meritano, specie per come si comportano nei nostri confronti? Se il “popolo” che tanto nominano, è davvero sovrano, come mai non è ascoltato ma vilipeso dai loro comportamenti e dalle loro parole?
È inammissibile! non si può stare zitti davanti a esternazioni oltraggiose come quelle vomitate dalla Santanchè; come non si possono accettare passivamente le cazzate dei politici populisti che cavalcano gli umori e alimentano le paure degli ignoranti.
Sarebbe opportuno che questi individui fossero oscurati per rispetto delle persone serie; per rispetto delle persone che hanno perso la vita per uno Stato di Diritto Democratico; ma anche, perché no, per rispetto della loro stessa…intelligenza?!

Noi cittadini siamo incolpevoli spettatori di una decadenza sbandierata dall’alto. Una decadenza contagiosa proprio perché continuamente sciorinata in tutte le salse, che abitua, fino ad essere accettata e diventare, paradossalmente, nonostante le nostre continue denunce di disapprovazione, normale modello di vita.

ps: ovviamente l'appello è rivolto ai giornalisti seri.

domenica 10 aprile 2011

l'albero della macedonia, insieme per cambiare



Ho visto qualcosa d’inaspettato in televisione. Ho visto gente di etnia diversa vivere insieme nella stessa cascina accudire i figli degli altri come propri. Ho visto musulmani, cristiani e indù pregare insieme. Ho visto sullo stesso legìo bibbia, torà e corano. Ho visto tutti i colori dell’uomo sotto lo stesso tetto. Ho visto la ragione prevalere sull’antiragione. Ho visto l’amore!

Non è un sogno e neanche la comune sessantottina dei figli dei fiori. È una realtà controcorrente rispetto a quanto si sente e si vede.
Ministri che dicono chiaramente “fora dai ball” in riferimento ai migranti che per sfuggire alla fame affrontano la morte nel mediterraneo.
Oggi, finalmente ho visto qualcosa di pregevole in televisione. E mentre le immagini di uomini, donne e bambini in fuga dai loro paesi, ammassati per strada segregati nei centri d’identificazione o peggio morti in mare, scorrono nei servizi televisivi, “Racconti di vita” ha messo in onda qualcosa di diverso in merito all’accoglienza e al dialogo tra i popoli:

In una cascina alle porte di Monticelli Pavese, in provincia di Pavia, esiste una comunità familiare interreligiosa composta da quattro famiglie con storie, cultura, esperienze e religioni diverse; vivono una accanto all’altra e sperimentano l’interrazialità attraverso l’affido di ragazzi e bambini italiani e stranieri.

“L’albero della macedonia”, è una metafora che suggerisce la possibilità di vedere sull’albero, e quindi in natura, i differenti frutti che compongono, per mano dell’uomo, la macedonia, boccone goloso di fine pasto dai sapori e colori ben azzeccati, ma, che in questo caso, rimanda attraverso l’esperienza di quattro famiglie, due italiane e due immigrate, a una realtà resa possibile dalla convivenza di etnie diverse.

martedì 1 marzo 2011

ad honorem


©by mario iannino, 2008; "ad honorem"


Quando i pixel illuminano cattivi maestri.

Alcuni strateghi della comunicazione ritengono che l’urlo, non quello struggente di Edvard Munch, quello scandalistico che provoca pruriti e spinge a partecipare alla kermesse, paghi nell’immediato.

È vero! Il più delle volte è così. I comunicatori della brutalità volgare hanno saputo ordire una rete dalle trame fitte e con essa catturano facilmente quanti rimangono nell’ozio mentale e si lasciano cullare dal gossip e dai programmi televisivi popolareschi d’infima qualità. Inutile elencarne i titoli.

Conoscerli per evitarli è un eufemismo per quanti sono caduti nella dipendenza lasciva dei vari gossippari di professione che presenziano nei talk show.

Ognuno di loro costruisce un personaggio accattivante forse perché bene remunerato o perché convinto del ruolo assunto da offrire al pubblico videota e lo impone anche perché richiesto dal pubblico.

Vediamo così moltiplicarsi gli scatti rabbiosi alla Sgarbi che non ammette contrarietà alle sue tesi e quindi pronto ad aggredire per dimostrarne l’esattezza; quelli accusatori alla Berlusconi in perenne ricerca di un nemico o di una strategia da offrire alla platea del momento, fare il pieno di consensi, secondo i sondaggi o lo share che misura gli umori dei telespettatori ma non la maturità intellettiva dei singoli.

Inutile, dicevo dilungare l’analisi citando le altre trasmissioni di approfondimento che tengono sulla brace morbosa della sessuofobia gli omicidi o le scomparse misteriose, gli amori variegati o promiscui, a pagamento di denaro contante o con assegnazioni di ruoli televisivi, politici o altro.

In Italia non è il primo caso e non sarà l’ultimo. Quello più scandaloso è stato consumato da Marco Pannella con la candidatura di Ilona Staller in arte Cicciolina per la camera dei deputati nella lista dei radicali. E per la prima volta l’incarico di parlamentare italiana fu ricoperto da una nota pornostar.

sabato 26 febbraio 2011

per la par condicio Giuliano Ferrara su Rai 1 nello spazio che fu di Enzo BIagi


Ognuno usa le armi che ha a disposizione per raggiungere la vetta desiderata. Il dittatore Gheddafi per mantenere il potere e le delizie che ne derivano usa mercenari che uccidono per soldi e quindi zittire definitivamente i dissenzienti; Berlusconi, ma questa è una prassi consolidata nella civile democrazia, anziché spargere sangue umano e tingere le piazze di rosso sangue allinea i maestri della comunicazione in tv, nei teatri e nelle piazze. Perché lui sa bene che, a furia di bombardare assiduamente con parole anche se omette alcune verità, alla fine, il consenso dei distratti, che sono molti, lo cattura e lo spende a suo piacere.
È di questi giorni la notizia per niente edificante che lo spazio televisivo, riempito un tempo dal compianto e saggio Enzo Biaggi con “il fatto” tra qualche giorno sarà di nuovo riempito ma questa volta da un opinionista schierato dalla parte di Berlusconi, Masi, Minzolini, insomma uno alla Fede che ha come visione idilliaca la luce mistica che sprigiona il cavaliere.
Giuliano Ferrara, di fatto in questo periodo, è il propagandista più allineato con il presidente del Consiglio e lo dimostra l'intervista rilasciata proprio al Tg di Minzolini pochi giorni fa, la manifestazione pro-premier al Teatro Dal Verme di Milano e le sue opinioni sul foglio.
Il direttore generale della Rai, Mauro Masi, dopo il fallito intervento telefonico per "moderare" Santoro ad Annozero, con facilità è accondisceso a soddisfare un diktat sulla Rai a favore di Berlusconi.
Giuliano Ferrara conferma: Ho avuto l'offerta di rifare la mia vecchia rubrica Radio Londra e l'ho accettata.

martedì 16 novembre 2010

Vieni via con me il giorno dopo



Bersani è visibilmente impacciato da Fazio e Saviano a “vieniviaconme”. Non ha la stoffa dell’anchorman avvezzo alla telecamera. Fini è più istrionico, calca la scena da attore consumato, enfatizza concetti ripetuti fino alla noia negli ultimi tempi e non dimentica la “missione di pace italiana” all’estero ma dimentica quel passo della costituzione che vieta assedi di territori stranieri anche a scopo cautelativo o preventivo, come hanno voluto chiamare l’azione bellica imposta da Usa e Inghilterra in primis. Ricorda anche i precari e i fondi per la scuola pubblica ma tralascia che lui, facente parte dello schieramento governante, ha approvato l’attuale politica restrittiva, producendo disoccupazione e angoscia nella scuola e nel precariato in generale, ha dimenticato anche di dire che i precari non hanno diritto alla pensione se non cambiano alcuni meccanismi sociali e che hanno concesso fondi alla scuola privata mentre nella pubblica si devono cercare sponsor per ottemperare alla didattica.

Vieni via con me è uno spettacolo ben fatto ma che lascia il tempo che trova. Sinistra e destra non dipendono da liste d’intenti. Le ideologie non hanno maggior valore quando declamate o piluccate in programmi televisivi.
Le ideologie diventano disvalori quando sono usate malamente dalla politica. E la politica non ha dato buoni esempi a destra quanto a sinistra, al centro e ai lati obliqui e longitudinali.
I cittadini si sono allontanati da questa classe politica e non dalla politica o dalle ideologie. E chi sente dentro di sé i valori della sinistra vorrebbe assistere a spettacoli sociali differenti in armonia con gli intenti scritti analizzati e divulgati.

venerdì 22 ottobre 2010

dallo Zecchino d'oro a ti lascio una canzone

Dallo Zecchino d’oro ai nuovi programmi canori televisivi; come, ti lascio una canzone e simili.

Lo spettatore è disarmato; lo dice la parola stessa: spettatore! Cioè chi aspetta e osserva inerme le cazzate pilotate ma anche le pochissime cose intelligenti trasmesse dalle televisioni e dai vari canali comunicativi detti, genericamente, mass media, cioè mezzi di comunicazione di massa, che dietro lauti guadagni divulgano notizie.

In effetti, la gente che fa televisione vomita i propri convincimenti senza porsi molti interrogativi su come possono essere accolti dal pubblico.

Questi signori, pensano allo share, alle percentuali d’ascolto e a quanta pubblicità possono vendere se le cose vanno bene. Si assiste, perciò, a lunghe puntate di cronaca nera, alle disavventure della star di turno, al gossip casareccio, a programmi fatti con bambini e ragazzi impostati da maestri di canto e recitazione presentati come talenti in erba ma che non lo sono, e si vede benissimo dalla postura, dalla tenuta scenica e dall’impostazione professionale della voce. Tutti fattori acquisiti dopo anni di seri e forse snervanti studi salvo sporadici casi d’innate passioni di certi bambini che preferiscono lo studio del canto e della musica al gioco.
Indubbiamente è piacevole vedere una persona esprimere bene una certa professione, ecco, di “professione” si può parlare, non di passione innata o traguardi da autodidatta. E qui viene in mente la fatidica frase: fare diventare i figli ciò che non siamo noi o che avremmo voluto essere.

Credo che il business e la voglia di primeggiare a qualsiasi costo siano elementi condizionanti in alcuni e pur di avere il proprio minuto di celebrità siano disposti a qualunque sacrificio, anche negare la fanciullezza ai figli. E fino ad oggi la televisione è stata una cattiva maestra a eccezione dello “Zecchino d’oro e del coro dell’Antoniano” dove i bambini fanno i bambini e non si travestono da star. Checché ne dicano gli interessati che si sentono chiamati in causa.

venerdì 21 maggio 2010

Santoro e gli altri: prendere o lasciare?

Tra i tanti problemi che gli italiani devono affrontare sen’è aggiunto uno nuovo: la firma di Santoro per un accordo di esternalizzazione milionaria dalla rai. In effetti se paragonata alla roulette russa dei disoccupati e dei licenziati che non sanno se mangiare, pagare le bollette o portare i figli dall'oculista, questa è una gatta da pelare serissima!
Non basta la pochezza di pensiero dei politici che scodellano cazzate a non finire per tenere buoni gli elettori ora ai drammi seri si associano le mongolfiere piene di nulla!

Personalmente ritengo che l’analisi debba includere relazioni e concetti più alti come la libertà di pensiero e il rispetto della persona allorché si progetta un evento cardine per la crescita collettiva. Mi spiego meglio:

Se Santoro e altri ritengono che il servizio pubblico della comunicazione e intrattenimento è ingabbiato in meccanismi faziosi e autoritari al comando dei partiti, piuttosto che andarsene o recriminare, devono lavorare affinché le cose cambino.
È un dovere morale nei confronti dei cittadini che hanno riposto la fiducia seguendo i programmi e le gesta dei vari Biagi, Santoro, Guzzanti e compagnia.
Questo è il ruolo dei personaggi pubblici!
Un ruolo assegnato dai sostenitori nell’attimo in cui decidono di seguire il programma o l’azione liberatoria  contrapposti ai vincoli autoritari imposti dalla lottizzazione del sistema.

mercoledì 10 febbraio 2010

egemonia della globalizzazione verso un mercato del lavoro solidale


Durante il programma “Ballarò”, in onda su rai3, condotto dal giornalista Giovanni Floris, il ministro Castelli ha mostrato alle telecamere due articoli di largo consumo fabbricati in china, ha evidenziato il costo esiguo dei prodotti esposti e imputato colpe all’alto costo del mercato del lavoro italiano e al fenomeno della globalizzazione dei mercati; quasi fosse una colpa l’emancipazione dei lavoratori e del mondo del lavoro italiano ed europeo e che dipendesse da ciò la recessione e la crisi in atto nelle nazioni.

Le esternazioni del ministro Castelli diventano quasi una legittimazione della strategia delocalizzante” delle aziende che chiudono le sedi produttive nei paesi che ne hanno fatto la storia e la fortuna economica per andare a sfruttare la fame degli altri.
Il ministro non ha ricordato i veri architetti della bolla economica che hanno provocato l’impoverimento di intere nazioni e neanche coloro che hanno tratto benefici enormi dal crollo delle borse.

È vero! Nei negozi cinesi si trovano prodotti a bassissimo costo: 2 euro la doccetta, 1 euro il filtro della fontana mentre il note book con il marchio italiano non si trova in vendita nelle bancarelle dei cinesi ma negli showroom italiani come pure le scarpe, i vestiti e molti prodotti hitech a prezzi esorbitanti.
È anche vero che i prodotti cinesi a basso costo sono di infima qualità e non possono reggere il confronto con analoghi merci costruite con tutti i criteri della legalità imposta ai mercati del lavoro italiano. Purtroppo, la gente è costretta dall’emergenza contingente a tamponare momentaneamente le piccole esigenze familiari con l’impiego di piccole somme.

Credo che in situazioni di disagio nazionale, anzi, globale, come quello attuale, le parole non servano, servono i fatti! l'egemonia della globalizzazione selvaggia si annulla attraverso le forme solidali del mercato etico: il lavoro al servizio dell'uomo e non l'opposto! In parole povere:
Ci vorrebbe un po’ di quella Cristiana bontà che induce chi è nelle condizioni economiche agiate a dare il superfluo a chi non possiede nulla.
Ma questa è pura utopia. Allora, che fare?
Forse, ci vorrebbe del coraggio civile per imporre, una tantum, un versamento sui grandi patrimoni, sui compensi stratosferici dei dirigenti politici e aziendali, e, nel frattempo, studiare strategie mirate alle vocazioni territoriali atte a rilanciare l’occupazione.
Questo sì che darebbe fiducia!

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