lunedì 6 novembre 2017

Like e bon ton

Mi è stato sempre detto e insegnato che quando si fa una cosa buona e si è altruisti non necessariamente si deve sbandierare quanto fatto perché il bene non ha bisogno di pubblicità.

Sei in pace per quello che hai fatto? ok. Tanto basta!
Il seme è stato gettato. Ma ...

Pare che ormai questi insegnamenti non siano più di moda. La rete cattura le menti. Imprigiona e uniforma i concetti in un semplice click. E se i like sono numerosi significa, sempre secondo l'attuale concetto webiano, che si è di tendenza, che hai raggiunto l'obbiettivo.
Ritieniti soddisfatto/a almeno per 5' fino a quando un tuo contatto non ti supera.

Sui social media si fa presto a indignarsi, stupirsi, strapparsi le vesti, essere buonisti e una volta off line ringhiare sonori vaffanculo a chi taglia la strada e non da la precedenza. Chissà, forse è la stessa persona che un attimo prima ci ha fatto commuovere e messo un like con tanti cuoricini.

I collezionisti di like ci sanno fare. Succhiano i sogni altrui e li vendono come propri incuranti dei diritti d'autore ©.

La rete in/gabbia. La vita reale è diversa. Forse un tantino amara ma vera. Coi suoi lumaconi. I leccaculo. Gli intrallazzisti. I politicanti. I mestieranti. E le persone perbene! Che rispettano i propri simili. Non parlano male. Non seminano zizzania. E incitano al miglioramento.

Buona vita a tutti.

giovedì 2 novembre 2017

Equo compenso, pensioni e vitalizi alla casta

Calabria, i malati proteggono i sani.

Nel giorno in cui la deputazione nazionale incontra i sindacati (poco credibili) per decidere di erogare le pensioni in sintonia con l'aspettativa di vita non c'è cosa migliore dal punto di vista masochistico navigare tra le pagine della regione Calabria e sguazzare tra i vitalizi degli ex consiglieri regionali. Vitalizi maturati in poche legislature e senza aspettare che siano decrepiti prescindendo dai contributi versati. Sarà forse una casta? Saranno da considerare privilegi?

Certo, se tutti avessero servito i cittadini davvero, questi soldi sarebbero benedetti.
Ma, anche al lordo, tutti questi € i calabresi se li possono solo sognare! mentre invece devono continuare a lottare giorno dopo giorno per onorare le scadenze e procurarsi pranzo e cena. Problemi che loro, la classe dirigente, non ha e forse neanche immagina che possano esistere.
 Eppure sono ancora lì a intascare ogni fine mese senza vergogna i vitalizi che gravano sulle spalle dei contribuenti calabresi.
I fatti dimostrano che hanno lavorato male, deciso e legiferato peggio. Ciononostante non tagliano ma incassano i vitalizi come se avessero fatto chissà quali fatiche per fare crescere la regione.

Ideologicamente sono per il giusto compenso. Anzi! Proprio per questo prendo in prestito l'elenco dei consiglieri che hanno governato nei differenti ruoli la regione Calabria che ancora percepiscono in prima persona il frutto amaro del soldo poco sudato e tralascio per pietà cristiana i familiari beneficiari dell'assegno di reversibilità.
Di seguito:

Cognome, Nome e Vitalizio lordo al 02, 10, 2017 dei nostri stimati politici che si sono susseguiti nei centri di potere regionale:

ABRAMO SERGIO € 2.845,45
ACCROGLIANO' GIUSEPPE € 5.011,03
ADAMO NICOLA € 7.490,33
ALGIERI ARMANDO € 4.697,85
ALOI FORTUNATO € 3.854,64
ALOISE GIUSEPPE € 3.975,09
AMATO PIETRO € 6.085,89
AMENDOLA FRANCESCO € 4.818,30
ARAGONA DOMENICO € 3.661,91

BAGARANI MASSIMO € 2.136,05
BASILEDOMENICOANTONIO € 3.661,91
BASILEMADDALENA € 3.854,64
BORRELLOANTONIO € 7.709,28
BOVA DOMENICO FRANCESCO MARIA € 3.661,91
BOVA GIUSEPPE € 7.490,33
BRUNETTI MARIO € 3.854,64
BRUNI OTTAVIOGAETANO € 3.745,16
BRUNOPAOLO € 5.950,60

CALIGIURI BATTISTA € 2.955,90
CALIGIURI ENZO € 3.469,17
CAMO GIUSEPPE € 7.420,18
CAPORALE MARIA GRAZIA € 3.276,44
CAPUTO GIUSEPPE € 3.745,16
CARCI GRECO ERMANNA € 2.890,98
CASALINUOVO MARIO € 5.781,96
CAVALIERE GUSTAVO € 2.188,43
CERSOSIMO DOMENICO € 3.661,91
CHIAPPETTA GIANPAOLO € 6.175,78
CHIARAVALLOTI GIUSEPPE € 3.854,64
CHIARELLA EGIDIO € 5.963,12
CHIEFFALLO LEOPOLDO € 4.818,30
CHIRIANO ROSARIO € 6.417,98
CHIZZONITI AURELIO € 4.681,46
CIRILLO LUIGI € 2.890,98
CORTESE FRANCO € 2.890,98
COVELLO FRANCESCO € 3.613,72
CRISTOFARO GIUSEPPE € 4.697,85

DELUCA FRANCESCO € 5.637,41
DEMASI EMILIO € 3.745,16
DERANGO RAFFAELE € 2.890,98
DESANTIS FRANCOSAVERIO € 6.263,79
DI NITTO ANIELLO € 4.336,48
DIMA GIOVANNI € 6.582,13
DONATO ANGELO € 7.709,28
DONNICI BENIAMINO € 3.613,72
FALCONEVINCENZO € 3.214,52
FAVA ANTONINO € 3.854,64
FEDELELUIGI € 7.490,33
FERAUDOMAURIZIO € 2.808,88
FILIPPELLI NICODEMO € 3.854,64
FITTANTECOSTANTINO € 5.348,32
FRANCHINOMARIO € 3.745,16
FRASCA' CARMELA € 3.854,63
FRENOFRANCESCA A. € 1.945,27
FUDA PIETRO € 4.818,30
FUNAROERNESTO € 4.697,85

GAGLIARDI MARIOALBINO € 3.854,64
GALLODIONISIO € 5.324,22
GEMELLI VITALIANO € 3.854,64
GIAMBORINOPIETRO € 3.979,24
GIARDINI FERDINANDO € 7.709,28
GUAGLIARDI DAMIANO € 6.366,78

IACINOBATTISTA € 3.613,72
IELACQUA OSCARRENATO € 2.890,98
IMBALZANOCANDELORO € 3.745,16
INCARNATOLUIGI € 4.336,47
INTRIERI MARIA EMILIA € 2.890,98

LA RUPA FRANCO € 2.845,45
LAGANA' GUIDO € 7.709,23
LAUDADIOFRANCESCO € 2.890,98
LAVORATOFABIANO DECEDUTO
LEONEGIANFRANCO € 3.469,17
LOIEROAGAZIO € 6.085,89
LUZZOGIOVANNI € 3.854,64

MADEOEUGENIO € 2.890,98
MAGARO' SALVATORE € 6.085,89
MANTI LEONE € 4.697,85
MATERA FRANCESCO € 2.890,98
MEDURI LUIGI GIUSEPPE € 6.552,89
MEDURI RENATO € 7.709,28
MIRABELLI ROSARIO € 2.808,87
MIRIGLIANI RAFFAELE € 3.854,64
MISITI AURELIOSALVATORE € 3.793,93
MISTORNI GIUSEPPE € 7.709,28
MUNDOANTONIO € 5.704,87
NAPOLI GIUSEPPE € 2.919,21

NISTICO' GIUSEPPED. € 3.854,64
NUCERA GIOVANNI € 7.490,33

OLIVO ROSARIO € 6.841,99

PACENZA FRANCO € 7.208,48
PACENZA SALVATORECRISTINO € 3.581,31
PAGLIUSOGINO € 7.131,08
PAPPATERRA DOMENICO € 3.166,30
PARENTECLAUDIO € 3.745,16
PERFETTI PASQUALINO € 7.420,18
PEZZIMENTI GIUSEPPE € 3.854,64
PILIECI FRANCESCO € 3.854,64
PIRILLI UMBERTO € 3.854,64
PIRILLOMARIO € 7.505,31
PISANOVINCENZO € 3.854,64
PIZZINI ANTONIO € 3.661,91
PRINCIPESANDRO € 6.085,89
PRIOLOSTEFANO € 2.890,98
PUGLIANOFRANCESCO € 3.557,91
PUJIA CARMELO € 5.300,13
RACCOLUCIANO € 3.469,17

RANIELI MICHELE € 3.083,72
RAPPOCCIO ANTONIO € 2.996,13
REALE ITALO € 2.890,98
RENDE MARIANO € 4.697,85
RENDE PIETRO € 2.890,98
RHODIO GUIDO € 6.263,79
RIZZA DOMENICO € 6.263,79
ROMANO CARRATELLI DOMENICO € 7.709,28

SARRA ALBERTO € 7.490,33
SCARAMUZZINOANTONIO € 2.890,98
SCARPINOSERGIO € 7.709,28
SCHIFINOUBALDO € 4.697,85
SENATORERAFFAELE € 2.890,98
SERRA GIULIO € 5.149,60
SPAZIANTEVINCENZO € 3.793,93
SPRIZZI ANTONINO € 4.697,85
STANCATOSERGIO € 6.263,78
STILLITANI FRANCESCANTONIO € 6.734,23
SULLA FRANCESCO € 6.085,89

TARSITANOLUIGI € 5.950,60
TAVELLA ROSAMARIA € 5.324,23
TAVILLA FRANCESCO € 3.083,72
TESORIEREOTTAVIO € 2.986,68
TOMMASI DIEGOANTONIO € 4.377,16
TRAMONTANA SEBASTIANO € 5.011,03
TRAVERSA MICHELE € 2.845,45
TREMATERRA GINO € 4.366,83
TRIPODI MICHELANGELO € 7.323,81
TRIPODI PASQUALEMARIA € 7.265,62

VAVALA' DOMENICO € 3.854,64
VECCHIOSALVATORE € 3.854,64
VERALDI DONATO € 4.697,85
VESCIOSALVATORE € 3.083,72
VILASI GESUELE € 6.366,78

ZAVETTIERI SAVERIO € 3.854,64
ZITOANTONIO € 3.083,72
ZOCCALI SALVATORE € 2.890,98

che dire, u malatu leva u sanu! (il malato assiste e protegge chi gode ottima salute). anche a livello nazionale, non solo in Calabria.

Maneggiare con cura

È tempo di denunce.

Anche in radio ha preso piede l'onda anomala della denuncia.
La prima volta che sono stata molestata/o e o violentata/o.

Titoli che fanno il giro dei media e dei social web in cui si trova di tutto e di più. Non si sa se è uno stimolo per sentirsi protagonisti, vittime o possibilità di denunciare il lupo che alcuni hanno incontrato lungo il sentiero che dal bosco porta in città. Nella città illuminata dai riflettori mediatici che qualcuno sfrutta per mettersi in luce e godere dei 5 minuti di pubblicità.

Adesso spuntano anche le violenze gay. Che, come quelle subite dalle donne, non sono state denunciate prima ma, guarda un po', dopo avere ottenuto i favori e raggiunto l'agognato successo.
Il mondo dell'arte in generale è sputtanato.
La cultura è vittima?

Sull'onda emotiva alcuni giocano il ruolo delle vittime e, magari, quello che è stato un complimento o una pacca benevola è trasformato in molestia sessuale.
Strategia? Cattiveria? Ingenuità nel rapporto con l'altro sesso?

Non saprei che dire! Forse sarebbe opportuno osservare un attimo di silenzio e stare attenti a come si maneggiano le notizie.

Il mondo dorato del cinema e quello della televisione fanno perdere di vista la quotidiana realtà e anche noi che non ne facciamo parte a volte c'immedesimiamo. Parteggiamo per l'uno o l'altro perché li sentiamo familiari, vicini vista la quotidianità con cui vediamo le loro facce dimenticando che sono attori e che giocano ruoli differenti dai comuni mortali. Ruoli che fanno sognare e fantasticare. Personaggi divini che ci fanno evadere dalla realtà cruda e nuda.

E quando qualcuno destabilizza quel mondo da fiaba e fa cadere eroi e miti, noi, ci sentiamo traditi.

Mentre quotidianamente avvengono soprusi che passano inosservati (non che la violenza fisica e emotiva sessuale non lo siano) come lo stalking in ufficio e al lavoro in generale e persino nei condominii, tanto per citare alcuni esempi, o le decisioni politiche prese sulla pelle dei cittadini impossibilitati a contestarle ma fatte proprie dai politici che le usano strumentalmente e dai tg.

Il buon senso, come si usava un tempo non molto remoto, è stato seppellito sotto i cumuli di stupidità amplificata dalle fake news dei social-media.

Nella realtà parallela del mondo virtuale ma anche di chi sta sotto i riflettori mediatici tradizionali i più furbi fanno tendenza. Approfittano dei pruriti intimi delle persone. E portano all'estremo i fatti.

Personalmente mi attengo alle indicazioni stampigliate sui cartoni da imballo. E ...
Preferisco Maneggiare con cura!

"maneggiare con cura" assemblage courtesy M. Iannino

tv digitale seconda generazione dal 2018

Opportunità e dubbi.


Da qualche giorno abbiamo portato le lancette dell'orologio indietro di una ora. E da qualche anno siamo stati costretti a munirci di decoder per ricevere i programmi tv.

A marzo prossimo porteremo le lancette avanti di un'ora e forse dovremo ricomprare un decodere tv di seconda generazione.

Secondo le direttive europee le frequenze tv cambieranno per dare la possibilità alla telefonia 5G di trasmettere dati più velocemente.

A definire le modalità del passaggio che porterà la nuova tv nelle case degli italiani è l'Articolo 89 della Legge di Bilancio.

Il primo appuntamento è affidato all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che entro il 31 marzo 2018, quindi in tempi strettissimi, dovrà definire le procedure per l'assegnazione dei diritti d'uso di frequenze radioelettriche', con lo scopo di rendere i televisori strumenti di multipla fruizione tecnologica, con una copertura più ampia possibile del territorio nazionale ma con una particolare attenzione all'annoso problema delle interferenze con i paesi confinanti, dove spesso le frequenze si sovrappongono.
Il passaggio successivo sarà entro il 30 settembre del 2018, quando il Ministero dello sviluppo economico provvederà all'assegnazione dei diritti d'uso della delle frequenze in banda larga con disponibilità dal 1 luglio 2022.
Poi sarà l'Agcom ad adottare entro il 31 maggio del 2018 il piano nazionale di assegnazione delle frequenze da destinare al servizio televisivo in digitale terrestre, ovvero il PNAF 2018, in considerazione delle codifiche o gli standard più avanzati in base al nuovo standard di trasmissione denominato DVB-T2, cioè il nuovo digitale terrestre.
Comunque un po' di tempo ce l'abbiamo per fare fronte alla nuova spesa.
Sarà entro il 28 febbraio del 2019 che avverrà il rilascio da parte del Ministero dello sviluppo economico dei diritti d'uso, che prevedono per il servizio pubblico ''radiofonico, televisivo e multimediale sino al 40% della capacità trasmissiva del multiplex regionale''.
Il periodo transitorio vero e proprio poi avverrà tra il primo gennaio 2020 e il 30 giugno 2022
Con la nuova rivoluzione del digitale nelle case degli italiani entreranno nuove numerazioni sul telecomando e apparecchi televisivi adeguati ai nuovi standard in vendita già dal 2017. Dovranno anche essere adeguate le antenne centralizzate dei condomini

Per tutto questo la legge di Bilancio mette sul piatto 100 milioni di euro entro il 2022 come contributo alle famiglie per l'adeguamento delle tv in vista dello switch off. La norma prevede infatti un contributo ai costi a carico degli utenti finali per l'acquisto di apparecchiature di ricezione televisiva (tv o decoder) per il passaggio al nuovo standard DVB-T2. Sono quindi "assegnati 25 milioni di euro per ciascuno degli esercizi finanziari 2019-2022".

Ancora, però, non si conoscono i termini dei contributi che il governo assegnerà alle famiglie. Saranno, forse assegnati in base al canone d'abbonamento alla tv inserito stabilmente nelle bollette dell'energia elettrica? E con quale criterio?

Di fatto nelle famiglie si assommerà un nuovo problema dai benefici dubbi imposto dalla evoluzione tecnologica.

lunedì 30 ottobre 2017

Catanzaro, Corvo, la filiale MPS abbandona il quartiere

In alcuni territori si nasce male e si vive peggio.


Alcuni insediamenti urbani nascono male e vivono peggio. La carenza dei servizi e l'assenza quasi totale dei mestieri tradizionali o innovativi correlati alla banda larga e dal web.

Da una parte assistiamo ad un proliferare di buone intenzioni divulgate a parole o con spot pubblicitari in televisione e sui cartelloni stradali.

Rimanendo in tema, il Corvo è uno di questi quartieri abbandonati. Non c'è una farmacia. È sempre mancato uno sportello postale e adesso, sembra a fine mese, toglieranno anche la sede della banca Monte dei Paschi di Siena.

Secondo alcune voci, certamente, a fine novembre p.v., i pensionati del quartiere e le poche attività commerciali della zona che qui hanno appoggiato conti correnti e le pensioni, la filiale della banca salvata dallo Stato, chiuderà i battenti.

La pubblicità che sta mandando in onda in questi giorni sulle reti televisive in cui si professa attenta alla esigenze delle persone è decisamente da intendersi falsa?

MPS abbandona il territorio periferico catanzarese ma si porta nella sede centrale di Catanzaro gli affari e i dipendenti che operano, ancora per pochi giorni, e servono l'utenza del Corvo.

Questa è la cruda e nuda realtà. Ciao ciao Corvo. E grazie di tutto.

venerdì 27 ottobre 2017

Rosatellum o inciucellum?

Se anche Grasso lascia il PD 

qualche interrogativo se lo dovrebbero porre quelli che si dicono essere classe dirigente dell'ex partito di sinistra. Non dico operaio perché sarebbe ridicolo definirlo tale. Ormai è da moltissimo tempo che ha cessato di tutelare le classi deboli.
La classe operaia non esiste più ma i problemi che ad essa erano collegati continuano ad esistere e fare soffrire i nuovi poveri.
Le tutele? Inutile nominarle. Non esistono perché sono state cancellate dalle decisioni della classe politica inciuciona. Poi, per evitare lo sfascio totale si sono inventati “le tutele crescenti” ma solo per i dipendenti di basso rango. L'arroganza di queste persone al potere li fa sragionare. Accusano. Puntano il dito e alzano la voce contro chi sta male.
Hanno imbrogliato quanti stavano aspettando la pensione come se fosse manna dal cielo. I delusi, tantissimi, sono oltre il 75% di quelli che hanno fatto domanda, si sono visti respinti dal sistema sociale le istanze inviate.
Eppure Renzi e compagni si sono ampiamente riempite la bocca del loro impegno nei confronti di chi naviga in acque agitate dopo la sciagura della perdita del lavoro.
Sempre Renzi & C. si son dati da fare per tutelare imprenditori e imprese catturati dallo spauracchio della perdita dei posti di lavoro.
Hanno accontentato i datori di lavoro. Hanno abolito le tutele dei lavoratori insieme all'articolo 18 che salvaguardava i licenziamenti ingiusti o discriminanti politicamente.

Renzi è il risultato scientifico di una classe dirigente che non niente a che fare col popolo bisognoso ma che al popolo si rivolge per restare al potere e il rosatellum è la risposta.
Inutile che parlino di deriva populista!

I presidenti Grasso e Boldrini sono persone degne di stima e fiducia! Ma credo che alle prossime consultazioni elettorali molti non andranno a votare perché sfiduciati dal resto della platea che affolla le istituzioni e ne fa mercimonio politico perché questa è la visione che si ha dall'esterno.

Oppure se andrà ai seggi, se non ha qualche pegno da pagare, annullerà la scheda.

Checché ne dicano i signori della politica.

Arte, cultura e valore aggiunto

L'arte spiegata ai bambini con poche semplici parole.


Quello che chiamiamo arte è un banale incidente di percorso nell'evoluzione della storia umana.
Come tute le attività anche il disegno nasce casualmente e diviene strumento comunicativo.
La socialità del branco ma anche dell'idividualista l'intenzione di comunicare è un'esigenza che spesso diventa sinonimo di sopravvivenza. Possiamo paragonare il disegno alla scoperta della ruota. Alla rotondità dei tronchi che lasciati liberi sulla somma dei declivi rotolano giù fino a traggiungere la base del terrapiano. E a come questa scoperta alleviò le fatiche degli uomini primitivi.

L'uomo, fin dalla preistoria, perfeziona le geometrie che riscontra in natura e se ne avvale.
Come con la circoferenza del tronco, l'orma di un'impronta nel fango o della mano sporca appoggiata alla parete di una caverna suggeriscono le potenzialità insite che, migliorate nei tratti, se pur nell'elementare e incerta grafia, aiutano a trasmettere messaggi e notizie tra simili.

Col passare del tempo, grazie anche ai momenti d'ozio nei quali l'uomo medita sazio, l'osservazione attenta e la presa di coscienza inducono ad osare. Il segno trasforma l'impronta in verbo: “questa è la mia mano; io sono stato qui”.
In seguito lasciano altri messaggi. Messaggi più articolati.
I cacciatori disegnano azioni di caccia suffrangandole di prede, quantità e possibilità di cacciagione. Lasciano anche segnali di pericolo disegnando predatori e trappole disseminate lungo i percorsi.

Nei millenni, la conoscenza e i saperi acquisiti, la vanagloria, quindi la voglia di far conoscere agli altri la magnificenza del proprio rango, spinge i potenti e ricchi signori a fare “raccontare dai dipintori” le gesta degli avi attraverso le immagini dipinte sui muri del palazzo del casato.

Anche gli alti prelati, disattendendo il Verbo che imponeva di non fare falsi simboli e scivolare verso l'idolatria, cioè evitare di rappresentare fisicamente il Divino, si avvalsero dei sofismi pittorici. La cappella sistina è un magnifico esempio.
La pittura di bottega fu soppiantata dalla realtà con cui la luce colpisce e illumina o mette in ombra gli oggetti, la natura e le persone.
L'osservazione scientifica del creato compie il miracolo visionario. Gli impressionisti sono lo spartiacqua tra vecchio e nuovo modo di fare pittura.
Il gioco della creatività, però, non si limita ai colori, alla forma e al gesto. Saltando a piè pari una sequela di correnti cher hanno scritto la storia dell'arte, e disponendo di sofisticati mezzi di comunicazione di massa, i creativi vi attingono divenendo nell'attuale sistema dei giocosi osservatori.
Giocano. Osano. Si misurano con la materia, il gesto, i mass-media.
E siccome gli eventi si fanno pelle, i fatti e gli accadimenti sociali sedimentano tra pensieri e sogni, e i creativi, da eterni bambini, giocano con visioni che oscillano tra l'onirico e il reale.

Gli artisti, attenti e sensibili a quanto accade nel mondo, non sono sociologi o filosofi. Sono degli accumulatori che, avvalendosi dei linguaggi dell'arte scaricano all'esterno, mediante la materia e i simboli passati e presenti, si fanno messaggeri inconsapevoli(?) degli umori contemporanei.

Riassumendo:
lo strumento linguistico è trasformato lentamente nel tempo e diventa oggetto di culto caricato da un plus valore economico aggiunto, cioè diventa catalizzatore, banalizzando il concetto, salvadanaio per pochi e non più linguaggio comune che aiuta a crescere.
Quindi, da "segnaletica" a pregiato "mestiere" ed infine, ad oggi, il pensiero creativo proiettato all'esterno è, nel migliore dei casi, mezzo di provocazione culturale, Il gioco creativo è dialettica che assomma tecnica e mestiere con ampie aperture ai fenomeni culturali linguistici e all'imprevisto.

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