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lunedì 19 maggio 2025

Italiani di terza generazione

 

DALL’ITALIA A NEW YORK.

Tantissimi, tra amici e parenti, hanno lasciato l’Italia negli anni dell’industrializzazione. L’esodo, avvenuto tra gli anni ‘50 e ’60 si è protratto anche dopo, ma la maggior parte della gente si è spostata a ridosso di quella che è stata definita l’era industriale. In quegli anni ovunque arrivava l’eco del benessere e la voglia di cambiare vita contagiava chiunque. Specialmente nelle classi meno abbienti si coltivò la determinazione di cambiare vita e poter possedere un vestito senza toppe da indossare alla domenica e durante gli eventi belli in famiglia e nel paese. Contadini, braccianti e artigiani che vivevano alla giornata, non avendo altro da perdere e semmai qualcosa da guadagnare, decisero di intraprendere il viaggio della speranza. Chiesero aiuto e sostegno ai parenti e ai paesani che li avevano preceduti facendosi chiamare. Sì, funzionava così. Per potere avere il visto d’accesso all'estero si dovevano avere delle credenziali e la chiamata di un familiare o un conoscente che garantisse la bontà del lavoratore era un buon viatico per il lasciapassare.

sabato 3 maggio 2025

Bambole di pezza, pigotte


 Rosina. Così l’aveva battezzata mia sorella Lucia. 

Rosina è stata la sua amica del cuore. La sua confidente, spesso la trovavo a parlare con lei. Le raccontava i suoi sogni e desideri, come avrebbe pensato e desiderato che fosse il futuro. Non aveva grandi idee per la testa nonostante la realtà molto spartana ch’era costretta a vivere.  

martedì 8 aprile 2025

Casa mia

racconto breve di mario iannino


"scorcio di Palermiti, Catanzaro"
 

Casa mia era situata sulla sommità di una collinetta nella parte storica del paese. Dal balcone, abbracciavo con lo sguardo l'azzurro del cielo e il verde della campagna all'unisono. 

venerdì 28 marzo 2025

La pubblicità è l'anima del commercio

"fhimmini veniti veniti ccà! C'haijiu na cosa bella"

 “ajiu a mamma da cacioffhula. Mbe’ ch'è bella. Veniti veniti c'ajiu a mamma da cacioffhuuula!”.

Alcuni episodi rimangono scolpiti nella memoria e sono difficili da rimuovere. Sembra che stiano perennemente in agguato. Pronti a riemergere appena gli si dà l’occasione. 

giovedì 27 marzo 2025

Il mercante di capelli

 “U capillaru passa”. Ripeteva assillante, l’uomo, piccolino e tarchiato, per le vie del paese. 

Con la sua voce stridula avvertiva di essere arrivato. Camminava lento, con la sua cassetta appesa al collo con una bretella e retta lateralmente dalle sue mani tozze.

lunedì 24 marzo 2025

Radici

 di mario iannino 


La casa sorge sul limitare della strada d’accesso al paese. Subito a destra. È rialzata rispetto al livello stradale, di quasi un metro. Tra quattro gradini immettono sul battuto in cemento che funge da corte. 

L’anziana donna sta sull’uscio. Qualcuno le aveva anticipato la mia visita.

giovedì 20 marzo 2025

Un salto temporale

 Il grembiulino delle elementari.

Giovedì 20 marzo 2025, ore 3’30. Primo caffè ristretto dopo qualche ora di dormiveglia. Dormo poco! Senza nessuna motivazione. Dormo poco e va bene così. Ho più tempo per meditare. Ripensare alla mia vita passata e all’attuale. A quando scrivevo con la penna e la matita e alla mia prima macchina da scrivere. 


Il passato non è, per me, fonte di nostalgia o rifugio. Non lo rievoco melanconicamente. È un esercizio mnemonico utile. 

Riandare indietro nel tempo aiuta a vivere meglio le contraddizioni, e affrontare il presente, pacatamente,  forte degli errori commessi.

lunedì 17 marzo 2025

Un amore d'altri tempi

di mario iannino 

 C'era una volta. Così iniziano le favole. Oggi, però, voglio parlare di uno spaccato di vita reale, non romanzata, forse un po', quel tanto che basta per riandare con la mente indietro nel tempo.  Un'era non giurassica e neppure molto lontana, quando i valori, prima che sacramenti impartiti dagli officianti e dalle leggi, erano questioni morali cresciuti e alimentati con il latte materno. E le azioni, gravidi d'empatia forgiavano le menti di sentimenti sentiti quotidianamente. Esempi Granitici. Tenacemente vividi. Sentinelle che sapevano come squarciare le ragnatele intessute dal tarlo dubbioso e passare oltre. Camminare insieme, mano nella mano per alimentare la fiaccola e dissipare le ombre scaturite dalle inconsistenti gelosie patologiche che minano l'unione tra due persone e indiriźare i propri passi verso l'altare coerente dell'eterno: finché morte non separi, e anche oltre, rendendo l'unione un evento unico e indissolubile. 

Ecco, la storia che segue è testimonianza di una unione singolare ma non unica per le generazioni di quei tempi. 


"Nodi indissolubili. t.m. m.iannino" 

Una storia d’amore desueta per i tempi che viviamo. Appunto! Una favola d’altri tempi, potremmo dire. Un’esperienza intima non sbandierata e messa a nudo sui social senza ritegno, enfatizzata per magnificare rapporti di qualche mese e, bene che vada, di qualche anno.

domenica 16 marzo 2025

U gelatu

 Propriu a l'iniziu da scinduta de'bbarrakki, praticamenta,  a lu barrakkuna, * duva mò fhiciaru a scinduteddha ppè i machini, na vota nc'eranu tri o quattru scaluni e ddàh si mintìa unu kku nu katu e nu panaru ku ficundiani e dintra.

Avia i jiriti cu i caddhi tosti e i spini on nci facianu 'mbresca. Cu na manu ngguantava i fichiniani e nte l'atra avia u curteddhu. I tagghiava de' punti. Fhacia na spaccazza e na parta all'atra e u sphilava sanu sanu. 'Nci u porgìa a li perzuni: te mbuccatillu, è ducia!, provalu comu chissi on d'hai provatu mai. Tè mangia ca si on ti piacia u paghi u stesso. Mangiativi u gelatu ... decialiri, sulu decialiri ...

Gelatiii, arrivaru i gialati decialiri una, veniti, mangiativi u gialatu… mangiati ca cu kissi 'on buddhati 


domenica 23 febbraio 2025

Per le vie di Catanzaro

 Catanzaru e 'na vota.


Le vie d'accesso nel capoluogo della Calabria sono, da sud, due: Catanzaro sala, vecchia sede, e ponte Morandi.

Alla fine del ponte Morandi/Bisantis ci troviamo davanti ad un delta: se si opta di andare a destra si imbocca via Carlo V, “pratica” per i catanzaresi, che sfocia all’inizio  del rione “fhundacheddhu”, “a la porta marina", che prende il nome dell'antica porta di mare a guardia della città affacciata sul mare. Ai piedi "da scinduta e santu Roccu, dal nome dall'omonima chiesa che sta in cima, al lato di piazza Roma e alu fhjiancu da "trambia": la chiesa di San Rocco, appunto. Si continua a scendere verso "stratò".

domenica 16 febbraio 2025

Catanzaro, do' Carminu a lu cimiteru

 

La scrittura è narrazione, poesia, amica paziente, confidente.

Raramente fonte di guadagno economico ma, sempre e indiscutibilmente, è, l’azione dello scrivere, arricchimento interiore per chi la pratica e legge.

domenica 9 febbraio 2025

In Calabria nei giorni della merla

"Courtesy M. Iannino, cult"



 I giorni della merla.

Secondo la leggenda, son detti così per via di una merla, appunto, che si prese gioco di gennaio, e pensando che il freddo intenso fosse ormai finito iniziò a lanciare una serie d’improperi a mo’ di filastrocca nei confronti del cattivo tempo, convinta di averla fatto franca. Ma gennaio andò da febbraio e si fece prestare dei giorni. E in questi giorni presi in prestito liberò il freddo e il gelo in maniera impressionante che uccisero la merla. Perciò i giorni più freddi dell’inverno sono detti della merla ma anche de’ mali vestuti cioè i pezzenti che a causa del freddo eccessivo rischiano di non superare la brutta stagione.

giovedì 6 febbraio 2025

A scirubetta, antica ricetta calabrese

 


L’acqua solidificata è lancia d’argento lasciata dagli gnomi dopo avere fatto la guardia nella notte, artefatto della natura benigna; cono di cristallo appeso alla gronda.

L’arcobaleno rassicura i bambini che, confortati dall’amore familiare in attesa osservano i colori sparsi sui muri: viola, indaco, blu, giallo arancione ... le energie positive nei bambini in attesa dell’alchimia casareccia, trattengono a malapena il tempo . La leccornia, il dolce tipico, lentamente prende forma nel tempo rarefatto della memoria.

mercoledì 29 gennaio 2025

Legami

 


 Legami affettivi generazionali racchiusi nel palmo di una mano.

Raccolto su sé stesso dalla fatica degli anni, il vecchio, con movenze lente, estrae dal taschino la cipolla attaccata alla inseparabile catenella fissata all’occhiello del panciotto. La tiene tra le mani ossute. La sfiora con le dita anchilosate dal tempo e con la mente vola. Socchiude gli occhi. Le palpebra lasciano scoperta una piccolissima fessura come a voler illuminare la strada dei ricordi. Fluttua. Non sente più il peso dell’età. 

lunedì 21 ottobre 2024

Favola della buonanotte

 

"natura. ©iannino, 2022"

Camminava sommessa. Avvolta nel vancale, uno scialle di canapone bruno, la donna, con una ruga profonda simile ad un cretto che stentava a rimarginarsi e ben visibile sul volto affranto, stringeva a sé il bambino che la seguiva controvoglia. Il suo volto segnato dal sole e dal vento, gli stessi elementi che d’estate bruciano la terra e la rendono arida, era lo specchio della sua anima. Il suo volto, ricoperto da un intarsio dalle line frastagliate e profonde, appena appianato sugli zigomi lucenti la rendevano bella nonostante la pelle secca attaccata alle ossa ch’era un dato comune del piccolo centro rurale.

mercoledì 2 ottobre 2024

Giochi d'altri tempi

 

"strumbu"

Và và và joca a la singa oppuru a lu strumbu ca u trissetta on fha ppe ttia.” Lo canzonò il compare mettendogli il mazzo di carte sotto l’ascella. “và bbò ja a rivincita, fhacimu a rivincita”. “Ricogghjati!

Fhacimu natra manu ppe patruna e suttha” – “Ricogghjati ca o n’è sirata vvà và ca ncunu t’aspetta a la casa…”. Scene simili erano soventi nel bar di Pepè, in piazza.

martedì 1 ottobre 2024

Socialità nella cultura contadina post industriale

 

"Palermiti, Altare centrale chiesa madre" 

Smargiasso, in dialetto noi diciamo sbahanta, sbahantusu, culistru, presuntusu.

La definizione linguistica varia lasciando immutato il pensiero pleonastico del lemma in armonia con i variegati linguaggi locali. Per il momento, nella mia esercitazione mnemonica, pesco dalla memoria le locuzioni comuni in uso in: Palermiti e Catanzaro.

martedì 24 settembre 2024

Nella bottega rionale

 


A librettha.

‘nt a potigha  nc’era tuttu u bena e Ddiu. U zitieddhu chi trasiu ccu mammasa guardau i boccacci chjni e gurtuneria: Caramelli e ‘nu centesimu nigri e culurati: liquirizia a formetta,

nu pugnu  ‘na lira i vindìa u puticharu.

Caramelli duci e mari eranu  e nceranu puru i crì crì: cicculatieddhi tundi chjini e panna.

U ccannaruozzu sagghja e scindia ,  u zitieddhu ngghiuttia mbacanta.

A mamma pigghiau do sinu a libretta: cumpara mi servarìa na puocu e baccalà e nu quartu e pasta …

Mma’ un’ e chissi nimalieddhi guarda cchi ssù bieddhi chissu guà chissu ccà picciulu picciulu quntu mu pruovu o puramente na sciangomma o si nnò … Sinnò nenta figghjiu mia on ci su sordi … Mà e cchi tti servunu i sordi scrivi ‘nt ‘a libretta … Figghiu mia duva cacci e no mienti resta u vacanta, avimu u pigghiamu u necessariu …

lunedì 16 settembre 2024

Il corredo nuziale

 

Considerazioni di una casalinga.

Abbiamo queste asciugamani da una vita eppure sembrano nuove! Come comprate ieri. A dire il vero quelle che compriamo adesso sono un velo, uno straccetto che puoi usare poche volte.

Sì! Un tempo si riteneva che le cose di casa dovessero durare una vita; accompagnare i possessori del bene per un lungo tragitto. Dovevano essere di qualità oltre che belle!


giovedì 26 ottobre 2023

Avere o essere?

 


Cicala o formica?

In mezzo sta la virtù, si diceva una volta.

Le generazioni che sono cresciute vergognandosi dalle pezze al culo non avrebbero mai potuto credere che le generazioni future le avrebbero attaccate e ostentate con orgoglio. E le avrebbero pagate assai. La moda costa!

Molte cose sono state stravolte e quello che un tempo era nobile, uitile, consono adesso è un sentimento insignificante. Non è il caso di vergognarsi nel mostrare e ostentare la pochezza del pensiero dominante se l'esposizione mediatica porta benefici economici. L'immagine esteriore è importante. E chi sa esporre un bel corpo, un bel sorriso e, lascia intendere di vivere una favola è ben voluto e accettato ovunque.

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