l'albero della macedonia, insieme per cambiare
Ho visto qualcosa d’inaspettato in televisione. Ho visto gente di etnia diversa vivere insieme nella stessa cascina accudire i figli degli altri come propri. Ho visto musulmani, cristiani e indù pregare insieme. Ho visto sullo stesso legìo bibbia, torà e corano. Ho visto tutti i colori dell’uomo sotto lo stesso tetto. Ho visto la ragione prevalere sull’antiragione. Ho visto l’amore!
Non è un sogno e neanche la comune sessantottina dei figli dei fiori. È una realtà controcorrente rispetto a quanto si sente e si vede.
Ministri che dicono chiaramente “fora dai ball” in riferimento ai migranti che per sfuggire alla fame affrontano la morte nel mediterraneo.
Oggi, finalmente ho visto qualcosa di pregevole in televisione. E mentre le immagini di uomini, donne e bambini in fuga dai loro paesi, ammassati per strada segregati nei centri d’identificazione o peggio morti in mare, scorrono nei servizi televisivi, “Racconti di vita” ha messo in onda qualcosa di diverso in merito all’accoglienza e al dialogo tra i popoli:
In una cascina alle porte di Monticelli Pavese, in provincia di Pavia, esiste una comunità familiare interreligiosa composta da quattro famiglie con storie, cultura, esperienze e religioni diverse; vivono una accanto all’altra e sperimentano l’interrazialità attraverso l’affido di ragazzi e bambini italiani e stranieri.
“L’albero della macedonia”, è una metafora che suggerisce la possibilità di vedere sull’albero, e quindi in natura, i differenti frutti che compongono, per mano dell’uomo, la macedonia, boccone goloso di fine pasto dai sapori e colori ben azzeccati, ma, che in questo caso, rimanda attraverso l’esperienza di quattro famiglie, due italiane e due immigrate, a una realtà resa possibile dalla convivenza di etnie diverse.
Chi siamo
Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria.
Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati.
Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni.
Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante.
Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale.
Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise.
Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza.
Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare.
Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola.
Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.
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