venerdì 29 marzo 2013

Calabria, abbazia Santa Maria di Corazzo, Carlopoli

Tra Carlopoli e Soveria Mannelli.
la mia Calabria: tra i resti dell'abbazia di Corazzo


Nella campagna di Carlopoli, piccolo centro calabrese a due passi da Soveria Mannelli, in località Castagna, nel bel mezzo di prati coltivati a grano, sonnecchiano, dimenticate tra le macchie mediterranee, sobri ruderi della prima architettura romanica.

Sono i resti dell'antica abbazia di Santa Maria del Corazzo.

Un luogo aperto a chiunque e privo di tutele, che stuzzica la curiosità storica e fa riflettere sul tempo dell'uomo, sulla laboriosità e sulla spiritualità che ancora aleggia nell'aria. Basta socchiudere gli occhi dopo aver osservato i resti per vedere nella propria mente il maestoso edificio ormai ridotto a rudere.
Sono proprio i ruderi che permettono di immaginare la maestosità dell’abbazia e la sua centralità sociale nel medio evo tra i boschi silani.

I resti delle camere dei monaci, i magazzini, i locali per la foresteria, la cappella per i visitatori, la farmacia, il refettorio, i magazzini, insomma, tutto quanto serviva alla comunità religiosa dei benedettini, nonché l'intervento sul fiume Corace, deviato per irrigare i campi e per le necessità idriche del convento.

La cronaca monastica testimonia la presenza dell'illustre monaco fra' Giocchino da Fiore, e la stesura delle sue opere più belle e significative ad opera di esperti amanuensi del pensiero gioachimita.

mercoledì 27 marzo 2013

Franco Battiato: la cruda verità

IL VERME E LO SPREAD.

Nell'ascoltare le motivazioni dei rappresentanti di sé stessi, politici e ospiti dei talk show, inerenti le congetture economiche attuali, viene in mente la barzelletta del verme solitario che non voleva lasciare il suo posticino nel corpo ammalato. Dopo aver consigliato tutte le cure conosciute, il dottore, suggerisce al paziente di accompagnare tutte le mattine un biscotto al miele al solito caffè. Dopo qualche tempo, il paziente, spossato dall'insano ospite, torna più stremato che mai dal dottore lamentando di non avere risolto nulla.
Tranquillo! Esclama il dottore. Da domani mattina elimina il biscotto e quando lui tira fuori la testa per chiederti come mai non lo mangi più, tu, zack, un colpo in testa e lo fulmini.

In effetti un'assonanza c'è tra noi, la finanza, i consumi, le abitudini e le strategie dei mercati.

Ieri sera, durante la trasmissione di FlorisBallarò”, gli ospiti recitavano le litanie con convinzione. Il rappresentante del governo tecnico, Martone, accusava quarant'anni di cattiva gestione. La destra parlava di esuberi nella pubblica amministrazione da tagliare e la sinistra di un debito pubblico da sanare e di impegni presi con l'Europa da rispettare. Ma se si continua a tagliare lavoro senza dare sussistenza alle persone, che è la prima preoccupazione della Politica, mi sa tanto che “il verme solitario” uscirà dal corpo dello Stato e non si limiterà a chiedere spiegazioni.

Michel Martone, ha anche detto in faccia a Lupi (pdl) e Zanda (pd) che, sì, è vero che sono stati fiancheggiatori del governo tecnico ma che hanno ostacolato, chi in un modo e chi nell'altro a seconda degli interessi dei partiti, alcune riforme che il governo dei prof avrebbero voluto realizzare.

Dialettiche a parte, assistiamo alla solita immutabile lite che precede tutte le elezioni. La destra che accusa la sinistra e viceversa. E le altre formazioni minori non sono tenute in considerazione dai media preoccupati ad inseguire il fenomeno Grillo.

Nel frattempo giungono voci indignate a seguito delle esternazioni del noto cantautore siciliano Franco Battiato, ora assessore alla cultura della sua regione d'origine, con le quali ha fotografato la fauna che fin ora ha popolato la politica.
aore12
franco battiato


"La gente che ha lavorato tutta la vita e' rimasta in qualche modo genuina, invece in Parlamento ci sono delle troie che farebbero di tutto. E' inaccettabile.
Si dovrebbe aprire un casino e farlo pubblico", ha detto Franco Battiato durante il suo intervento in una conferenza stampa al Parlamento Europeo dedicata al turismo in Sicilia. "Questa Italia fa schifo. Sono servi dei servi dei servi".

Bon ton a parte che impone di esprimere con parole meno colorite e volgari certi stati di fatto, cambia qualcosa nella sostanza tra chi vende il proprio voto o appoggia incondizionatamente progetti ignobili ideati per fini personali che favoriscono pochi a discapito di molti e chi il corpo?

Il nostro limete? ci soffermiamo sulla superficie delle parole ma non penetriamo la sostanza!

domenica 24 marzo 2013

Grillo e i signorno in parlamento

aore12
i signornò del movimento 5 stelle
E no!,caro Beppe. Non puoi continuare a gettare merda sulle scelte degli altri mantenendoti a debita distanza. Criticare gli altri è sempre un gioco facile. Un gioco che porta le tifoserie allo scontro sicuro specialmente se si cavalca il malcontento sociale e in questo momento di scontenti col maldipancia ce ne sono in tutti i settori.

Stai, caro Beppe, iniziando a scadere nel calderone dei cialtroni (nel senso buono del termine) che parlano parlano e non collaborano affinché migliorino i problemi denunciati.

Il movimento cinque stelle ha raggiunto un ottimo risultato elettorale. Lì, delusi e scontenti della politica hanno trovato casa. E anch'io penso che ci voleva uno scossone. Ma ora basta! Lo scossone c'è stato e continua ad essere presente nei meccanismi istituzionali, però datevi una regolata altrimenti iniziate a scivolare lungo la china della vecchia politica extraparlamentare che no porta a niente salvo allo sfascio.

Per tornare alle continue esplosioni tue e di quanti sono all'interno delle camere, ricordate che siete, appunto espressione di gente esasperata e che comunque siete stati chiamati a confrontarvi con gli altri, in questo caso Bersani, quindi, proponete costruttivamente e smettetela di rompere i coglioni.

Cosa mi fa scrivere queste cose? Presto detto, anzi riportato dal tuo blog, caro Grillo:

Laura Boldrini e Piero Grasso sono celebrati dai giornaloni e dai partiti come le effigi del cambiamento, il segno del rinnovamento, l'espressione della società civile (dando così implicitamente per scontato la società civile non sia mai stata rappresentata). In realtà sono la più moderna manifestazione della partitocrazia. Foglie di fico: brave persone accuratamente selezionate per coprire personaggi che sanno benissimo di essere impresentabili, ma che in questo modo continuano a sopravvivere.”

e, per finire, basta con la farsa della democrazia liquida, come in tutte le cose e a maggior ragione quando si tratta dei destini di un Paese intero che convive nella realtà, ormai globalizzata, la guida non può essere affidata a gente inesperta.

Va bene, ci sono stati errori ma sono dell'avviso che si deve lavorare insieme per risolverli e non per disfare quel poco di buono che c'è!

sabato 23 marzo 2013

Travaglio, il grillo s parlante, con chi la prossima?

Travail, travaille (fr.): lavoro, fabbrica (it.).

Anche “travaglio”, in italiano, è una parola correlata al lavoro, oltre che al parto.
Parlando di lavoro, come in tutte le attività in cui si impegna una certa forza e consuma una certa energia, ottenuto il risultato prefissato non lo si vanifica.

Normale no? Come può un pescatore, che ha passato la vita a gettare esche in mare aperto, lasciarsi sfuggire la preda grossa?, quella che potrebbe trasformare definitivamente la sua vita; la preda che lo eleverebbe, nel suo campo, a guru?

Non esiste proprio! E la letteratura ce lo insegna. Chi non ricorda il romanzo di Herman Malville “la balena bianca, moby dick” e i principali personaggi?
Achab, che pur di vincere non esita un attimo a saltare sulla schiena di Moby Dick.
Achab, il marinaio, l'eterno nemico della balena bianca, a tu per tu con lei non ci pensa neanche un attimo; impugna l'arpione e salta! Anche se consapevole che sarebbe stata l'ultima sua azione.

E anche se Marco Travaglio non è Achab e Pietro Grasso non è Moby Dick!, il duello annunciato dai due in tv sembra profilarsi epico.

Il neo presidente del Senato Grasso non vuole perdere tempo: è una questione d'immagine! E come dargli torto. Una persona che ricopre una così importante carica non può permettere ombre o aloni attorno alla sua persona. Quindi, accetta l'invito di Formigli per smacchiare al più presto le “dicerie”, o meglio, fugare i sospetti che il giornalista ha, abilmente, profuso nell'etere durante la trasmissione di Santoro.

Ma qui si tratta di “lavoro” e anche un bel po' di “pubblicità” palese (se si pensa alle possibili pubblicità correlate alla bagarre innescato su “servizio pubblico”). Quindi, la banda Santoro e Travaglio, dopo tanta fatica, cerca di riportare le pecore all'ovile. Come?

Marco Travaglio lo scrive su facebook:

Pare che finalmente potrò confrontarmi con Piero Grasso. Sono anni che aspetto, da quando raccontai le sue gesta palermitane nel libro "Intoccabili" scritto con Saverio Lodato. Gesta che ieri sera da Santoro ho potuto soltanto accennare per assaggi.
Appena lo saprò, vi comunicherò data e ora del "duello". Che naturalmente non potrà essere in un altro talk diverso da Servizio Pubblico (tipo Piazza Pulita che si è subito proposta). Sarebbe come se un giornale scrivesse una cosa e la rettifica uscisse da un'altra parte.
L'ideale sarebbe un format con un vero faccia a faccia, come ha chiesto Grasso, senza inutili disturbi né pollai. Oppure un duello allargato a qualche testimone dei fatti. Alla Procura di Palermo c'è la fila dei pm che non vedono l'ora di raccontare le imprese del loro ex capo... mt  

venerdì 22 marzo 2013

Grasso non ci sta e sfida Travaglio carte alla mano in tv

Grillo capra, Bersani capra, Maroni capra ignorante, tutti ignoranti privi di laurea fanno i ministri o governano le regioni. Mentre lui, Vittorio Sgarbi, laureato critico d'arte, occupato a visitar musei, si trova da solo immerso nelle bellezze, a differenza dagli altri italiani che sono capre ignoranti in attesa di Grillo fuori dal Quirinale.
Il critico d'arte ne ha pure per Civati ma è subito bloccato dal conduttore della trasmissione “servizio pubblico” Michele Santoro. 


Il punto più alto, la trasmissione lo vive dopo le parole di Marco Travaglio:

aore12
Santoro mentre "riprende" Sgarbi
“È chiaro a tutti che Grasso non è Schifani e Schifani non è Grasso. Il problema è che Grasso non è quello che molti grillini credono.
Prima di essere magistrato, è un italiano, è molto furbo, è un uomo di mondo, ha saputo gestirsi molto bene, non ha mai pagato le conseguenze di un'indagine. Si è sempre tenuto a debita distanza dalle indagini sulla mafia e la politica, si è addirittura liberato quando era procuratore di Palermo di tutti i magistrati che facevano indagini su mafia e politica, si è reso protagonista di alcuni gesti poco nobili, come rifiutarsi di firmare l'atto di appello contro l'assoluzione in primo grado di Andreotti, lasciando soli i sostituti procuratori che avevano presentato questo appello”.
Marco Travaglio ha fatto anche alcuni esempi:
 “Grasso ha fatto dichiarazioni in cui prendeva le distanze da Caselli, ha ottenuto applausi dal centrodestra. Ancora l'altro giorno Berlusconi ha detto che Grasso è tutt'altro che un brutto candidato alla presidenza del Senato, ha ottenuto addirittura dal centrodestra tre leggi per fare fuori Caselli e far passare Grasso alla procura nazionale antimafia. Leggi anticostituzionali che però Grasso ha utilizzato per diventare procuratore nazionale antimafia, mentre il governo faceva fuori il suo unico rivale. Quindi io mi sono semplicemente ribellato a questa baggianata oleografica, a questa rappresentazione teatrale dei buoni contro i cattivi”.
Inoltre, dice Travaglio, ho dimenticato di dire che “Grasso ha proposto Berlusconi per la medaglia antimafia” poco prima di essere eletto”.

Apriti cielo!
Immediata la telefonata del neo presidente del senato Pietro Grasso.

“Voglio al più presto un confronto televisivo carte alla mano con Travaglio - ha detto l'ex procuratore nazionale antimafia - perché è brutto sentirsi accusare senza poter rispondere".

Santoro ha colto l'occasione per invitare Grasso a “Servizio pubblico”, ma Grasso ha replicato:
“Non posso aspettare una settimana per replicare, soprattutto per quanto riguarda la mia nomina a Procuratore Antimafia: inviterò io Travaglio in un luogo televisivo prima che passino sette giorni, certe cose vanno fatte subito. Il contraddittorio è una regola di civiltà: Travaglio si abitui al confronto”.

Nel primo pomeriggio via twitter Corrado Formigli conduttore di “Piazza Pulita” ed ex collaboratore di Michele Santoro annuncia: “il presidente del Senato @Grasso_P accetta il nostro invito lunedì a #Piazzapulita La7 per un confronto aperto e leale con @marcotravaglio».  

Sgarbi, la cultura urlata in tv


Servizio Pubblico.

Puntata scoppiettante quella di ieri sera. Tra gli ospiti il signor “so tutto io e sono il più bravo e acculturato d'Italia”, Vittorio Sgarbi, che tra un epiteto e tante svolazzanti capre ignoranti ha fatto mostra della sua cultura parlando delle nuove conoscenze acquisite dislocate tra il centro e il nord Italia con qualche puntatina in Sicilia. E della Calabria, nella quale, tra i tanti impegni è anche presidente del comitato scientifico per i festeggiamenti del pittore MattiaPreti, come mai nemmeno un accenno?
Sgarbi è imprevedibile. Forse ha programmato qualche intervento più in là, nel corso della puntata di Santoro. Invece no. Non parla della Calabria neanche quando cita i luoghi deturpati dalle pale eoliche, delle rotatorie o dai ponti. Eppure, in Calabria, abbiamo a che fare con uno dei ponti più assurdi della storia. Come altro definirlo se non assurdo quanto ruota attorno al progetto ponte, considerando l'enorme dispendio di denaro pubblico sperperato:
Il ponte sullo stretto che avrebbe dovuto unificare la Calabria con la Sicilia tra Reggio Calabria e Messina.

No, per Sgarbi la Calabria non esiste! Se ne faccia una ragione il prof. Mario Caligiuri, assessore regionale alla cultura.

La cultura è importante! E questo nessuno lo mette in dubbio. Anzi, da calabrese rivendico il ruolo che la Calabria deve occupare nel sistema Italia. Un ruolo importante, di primo piano vista la storia. Ma la cultura è sensibilità cognitiva, per intenderci, è considerazione dell'atto creativo in ogni sua accezione.
Fare espressivo da contestualizzare, non nel momento storico testimone tra committente e artigiano-artista, né tanto meno dalla riuscita formale dell'atto espressivo scaturito da una commissione ma, nell'attimo temporale in cui il lavoro è citato. Ovviamente, i Maestri che hanno fatto la storia dell'arte e che troviamo nei musei rimangono pietre miliari, testimoni del loro tempo tramandato ma manipolato (come dice qualcuno: la storia la scrive chi vince).
E i titoli, le lauree, beh, quelle mettiamole da parte, perché, citando Sgarbi e chiedendo scusa a un animale che fa di necessità virtù, di capre, titolate, il mondo è pieno.

giovedì 21 marzo 2013

Governo, senso dello Stato e Socialità per ristabilire fiducia tra i cittadini

aore12
ingresso Camera dei Deputati
Davvero è così vincente urlare per ottenere qualcosa in 
politica? E quanto diseduca l'ostracismo personale ostentato nelle piazze dai capipopolo?

Personalmente ritengo positivo smettere di andare dietro alle urla liberatorie e soffermarci pacatamente su quanto sta succedendo in queste ore, da noi, in Italia. Solo così si riacquista il senso dello Stato e della socialità scolpita a chiare lettere nella Carta Costituzionale Repubblicana.

Stamane abbiamo visto un Grillo tranquillo, sobriamente vestito come da copione istituzionale, andare dal Presidente Napolitano e all'uscita posare insieme ai capigruppo del M5S di camera e senato davanti al Quirinale.
Come di consueto ha snobbato la stampa italiana e ha scritto le sue intenzioni in merito al piano di governo che ha presentato al Presidente.

Il Movimento 5 Stelle è primo per numero di voti per questo chiediamo ufficialmente un incarico di governo". Se la proposta non verrà accolta il M5S chiede la presidenza delle commissioni di garanzia: Copasir e Vigilanza Rai”.
Questa in sintesi la richiesta di Beppe Grillo.

Berlusconi invece propone un governo dal sapore conosciuto: PD e PDL con Lega al seguito (e nel frattempo, ancora con Monti che porta avanti la sua agenda incurante delle sofferenze causate dalle “scelte tecniche”).

E per dare forza alla sua idea Berlusconi chiama a raccolta il popolo pdiellino. Obbliga a tutti gli iscritti una gita politica per il prossimo 23 marzo con raduno in
piazza del Popolo a Roma.

Fonti di palazzo Grazioli elencano cifre importanti:
tremila pullman e quattro treni speciali con 150 mila persone per riempire piazza del Popolo.
La mobilitazione sarà trasmessa in diretta streaming e Twitter.

Bersani, zitto zitto continua per la sua strada. Convinto che servano proposte serie per concretizzare svolte sane che diano fiducia ai cittadini e alle imprese.

E Monti? Monti continua, anche lui per la sua strada. Tratta a Bruxelles con gli Stati Membri dell'Unione Europea. Ma ora, sanata l'immagine e la credibilità del made in Italy, è urgentissimo interrompere la macelleria sociale causata dai debiti indotti dalla finanza creativa.

(καιρός)

mercoledì 20 marzo 2013

quando l'arte accompagna i sogni per mano

Da tempo mi ero ripromesso di appendere, piuttosto che tenere conservati e occultati alla vista, alcune tele degli anni giovanili.
Stamane l'ho fatto.

pino pingitore, acrilico 50x40, 1973
Quanta tenerezza nel ripercorrere gli anni della passione. Erano anni in cui si pensava di poter rivoluzionare la società denunciandone i mali e proponendo i correttivi attraverso la forza della creazione artistica.

L'arte avrebbe dovuto, nel nostro immaginario, fungere da elemento catartico.
Romanticherie, direbbe qualcuno. E in parte lo sono. Ma proprio quando sembra che tutto sia finito e che non c'è posto e spazio per i sognatori, ecco che, proprio in quel preciso momento, accade l'imprevisto! Il mondo grida a gran voce di avere bisogno di sogni.


mario iannino, olio 40x50, 1979
Ed è datata 1973 la tela dipinta con colori acrilici da Pino Pingitore, del quale ho già scritto in occasione dei suoi ultimi lavori esposti a Catanzaro e Lamezia.

È una tela che misura 50 centimetri per 40 con chiari riferimenti allo stile della optical art e che risente della figurazione evocativa cara alla beat generation attenta alle esigenze dell'essere umano e all'ambiente paesistico.

Di diverso approccio tematico e stilistico il mio lavoro, del 1979, recuperato per l'occasione. Una tela dalle dimensioni 40x50 cm dipinta con colori a olio. Nella quale prendono corpo metafore mai superate e che anzi si ripropongono urgentemente fino a diventare ostacoli, a volte, insormontabili per alcuni.

Temi che, tra la fine degli anni settanta e buona parte degli anni ottanta, elaborai prendendo in prestito la figura del clown, personaggio circense poetico per antonomasia che pur se oberato da problemi personali scende in pista e fa ridere la platea.

martedì 19 marzo 2013

Lavoro, lo strano concetto del sindacalista globale

Bonanni, leader cisl
Ho letto 'na roba sul sole 24ore che solo uno che non ha sofferto i risvolti tragici del cambiamento unilaterale in materia di lavoro e sovvertimento delle regole poteva scrivere.

Elogi a parte nei riguardi di Marco Biagi, ucciso dalle BR per le sue teorie sulle riforme del sistema contrattuale, della precarietà e flessibilità ormai note a chiunque vista la schiera di contratti a tempo determinato, false partite iva e calcio in culo finale ai dipendenti privati di tutele giuridiche. Il rappresentante dei lavoratori, Raffaele Bonanni, ha dimenticato, appunto, il falso referendum della Fiat e tutto il lavoro che gli imprenditori hanno espatriato nei territori franchi dove la mano d'opera e il lavoro d'impresa costa meno che in Italia.

Certamente non posso essere io a dover indicare le strategie per uscire dalla crisi e togliere dallo stato di frustrazione che buona parte di persone, lavoratori dipendenti e non, sono costrette a vivere. Forse, sarebbe sufficiente ricordare cosa si diceva un tempo: il lavoro deve servire all'uomo per vivere e non vivere per il lavoro.

Quindi, cosa chiedono un padre o una madre e in particolare i giovani ai dirigenti nazionali che stanno gestendo nel nome del Popolo Italiano le problematiche appena accennate?

Chiedono il rispetto delle regole scritte a chiare lettere nei primi dieci articoli della Costituzione della Repubblica Italiana Fondata sul Lavoro!

Nient'altro! e basta con i sindacalisti atipici che non sudano e lavorano affianco dei lavoratori, qualli sì davvero Atipici perché resi nè carne nè pesce dalle visioni di certa politica.

lunedì 18 marzo 2013

ordine e disciplina per impeccabili performance s

Roma, piazza del Quirinale
celebrazione del 150° anniversario unità d'Italia
Ieri, 17 marzo, si è svolta davanti al Quirinale un suggestivo solenne cambio della guardia in occasione dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
Corazzieri e carabinieri a cavallo si sono esibiti in uno show veramente entusiasmante.

Cavalli e cavalieri sembravano scolpiti nel marmo, tanto erano precisi nei lenti e misurati movimenti.
Il tamburino, elegante, roteava le braccia per aria prima di lasciarli cadere con decisa grazia sulla pelle tesa dei tamburi agganciati ai lati della sella.

Uno affianco all'altro, i carabinieri a cavallo hanno suonato l'inno d'Italia.
I comandanti degli squadroni hanno scambiato imperiosi ordini e salutato le tre cariche dello Stato ferme davanti al portone principale del Quirinale:
Il Presidente Giorgio Napolitano e i neo eletti presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso.

Una manciata di minuti a disposizione dei militari per officiare una parata resa perfetta da chissà quante ore di esercizi, sudore, cura e biada per i cavalli.

Per certe azioni la disciplina è un obbligo categorico! Se si vuole dare e ottenere il massimo.

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