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sabato 25 luglio 2020

in calabria, itinerari da ri/scoprire

Potrebbe sembrare retorica ma non lo è. Non è neanche pubblicità...

catanzaro lido "una sera all'imbrunire" ph Valentina

Spulciando tra le fotografie dell'archivio Iannino ho trovato delle immagini coinvolgenti che mi hanno trasmesso serenità e le condivido volentieri con voi.

Non è una promozione dei luoghi calabresi. 

Paesaggi simili e, forse, più avvincenti, per alcuni, esisteranno, anzi esistono di sicuro anche altrove. 
Non per niente l'Italia è chiamata "il bel paese".
Quindi, nel rispetto delle altrui sensibilità, non è da ritenersi ne una sfida e neanche una competizione  subliminale, perché l'Italia è ricca di bellezza paesaggistica e storica da sud a nord, est e ovest, isole comprese.
Questo mio post vuole semplicemente dare un assist a quanti si trovano in Calabria e magari suggerire alcuni posti da non perdere.

Buona visione e buon soggiorno.

ps. le didascalie e le indicazioni sono state omesse intenzionalmente allo scopo di stuzzicare curiosità e invogliare alla ricerca dei luoghi quanti attratti dalle immagini pubblicate.

lunedì 4 luglio 2016

La Calabria e il turismo, vocazione naturale

Nella scala dei bisogni e dei valori ai primi posti, per la stragrande maggioranza, c'è la valorizzazione estetica del corpo, il benessere fisico, il godimento e, negli ultimi gradini, un po' di cultura e bellezza interiore quando la cultura stessa non è trattata come un fattore snob che eleva dalla massa.


Il cibo, quale mero strumento di sostentamento, lascia il passo allo stuzzichino. È di moda l'apericena: un aperitivo composto da tanti piccoli spiluccamenti che sostituisce la cena. Oppure il frullatone con gelato e poi di corsa a stordirsi in discoteca come atto conclusivo sublime del piacere edonistico.

L'estetica del corpo è in crescente considerazione e le strutture termali, le spa, godono della massima attenzione di un alto numero di persone in continua crescita.

mercoledì 24 aprile 2013

Calabria, itinerari turistici e culturali

Quattro passi in Calabria: chiesetta di S. Martino, scogliera di Cassiodoro.


La Calabria è tutta bella! Cieli tersi. Mare limpido (almeno per ora). E natura rigogliosa.

Il verde vivo dei giovani germogli contrasta con i rossi vermigli dei papaveri, i viola e l'amaranto, i gialli dei fiori che crescono spontanei a ravvivare prati e  colli.

È una bella giornata di sole. La costa jonica scuote i sonnacchiosi fianchi abbagliati dal sole della primavera mentre si prepara per la bella stagione estiva.

Manca poco per l'arrivo di turisti e emigranti impazienti di far ritorno e, magari, riprendere i lenti ritmi della naturale propensione contemplativa così da ricaricarsi psicologicamente e fisicamente.
Magari, perché no, sugli stessi sentieri della storia che stanno lì, a pochi metri dalla statale 106 jonica. Subito dopo l'uscita della galleria di Copanello di Stalettì, direzione Soverato.

È una stradina stretta piena di tornanti, quella che conduce nell'area della scogliera di Cassiodoro.Che, in piena estate, quando le case estive sono piene di ospiti, è quasi impossibile accedervi se non a piedi.
È una passeggiata salutare! Poche decine di metri separano da un panorama che, tolte le macchine e le case con relative discariche di rifiuti domestici, è reso sereno dalla intelligente riqualificazione dell'area cassiodorea.

Abbattuto l'ecomostro che ne deturpava il declivio, l'area presenta sbalzi contenuti in barriere ecologiche e i prati rasati e arredati con delle bordure di verde incorniciato dai percorsi in pietra sembrano convergere in una lunga scala che porta nei pressi della scogliera.

Ai margini dell'area attrezzata, i resti di una antichissima costruzione che gli studiosi indicano come il mausoleo del nobile Cassidoro e denominata “chiesetta di S. Martino” soffrono di un abbandono cronico, storico quanto le vasche del Monaco Filosofo fondatore del monastero Vivariense che, tra preghiere e contemplazioni, sfruttando gli anfratti naturali della roccia marina e la conformazione dell territorio seppe trarre sostentamento per se e la comunità lì raccolta.

Alzando lo sguardo, una striscia di terra penetra il golfo di Squillace: è Catanzaro Lido. Anch'essa sonnacchiosa aspetta il brulichio estivo.

Anche questa è cultura!

lunedì 27 agosto 2012

Calabria, per Corsera sinonimo di negatività ambientale

La prima reazione, e non credo solo mia, all'articolo apparso oggi sul Corriere della Sera a firma Ernesto Galli Della Loggia sui “mali della Calabria” vissuti in prima persona dal giornalista, è stata d'insofferenza, seguita da una naturale considerazione, tipo: “ma dove è andato a soggiornare? In qualche bidonville del terzo mondo?”, nel punto in cui dice che “i centri urbani, di un'essenzialità scabra in mirabile consonanza con l'ambiente, sebbene qua e là impreziositi da autentici gioielli storico-artistici, sono oggi stravolti da una crescita cancerosa: chiusi entro mura di lamiere d'auto, per metà non finiti, luridi di polvere, di rifiuti abbandonati, di un arredo urbano in disfacimento.”
Per evitare campanilismi, ho lasciato passare l'intera giornata prima di rispondere alle lagnanze del noto giornalista. E mentre il tempo scorre ricordo di aver visto anch'io nell'entroterra i paesi fantasma dalle periferie, forse prive di un piano regolatore, con le case incomplete e le strade sterrate. Paesi che si popolano solo d'estate per la festa del Santo Patrono, occasione calendarizzata dagli emigrati per far ritorno alle origini e spendere i pochi risparmi col compare muratore per alzare un muro, completare l'impianto idrico o elettrico nella casa in perenne costruzione dove passare i giorni della vecchiaia.
Ovvio che la vista di un nordico come E. Galli della Loggia è disturbata da uno scenario simile!

mercoledì 1 agosto 2012

agosto rock con la band Vascorshow

Agenda piena, quella dei Vasco Rock Show Tribute band.

La professionalità dei sei musicisti inizia ad essere gratificata e apprezzata anche da chi non fa parte della grande cerchia di amici. Sono in tanti a informarsi. Il telefono di Massimiliano, la voce del gruppo, ma anche quello di Raffaele, il batterista, Gianluca, “il maestro”, Christian, non smettono un attimo e quando sembra che diano respiro riecco la sinfonia delle appendici vocali sollecitare le attenzioni dei nostri amici.

Stare con loro è un piacere interrotto, quasi un coito interrotto (direbbe il Vasco nazionale) dai numerosi estimatori che chiedono notizie sulle modalità e sui tempi liberi, il services, la scaletta, le date e, perché no!, anche del meritatissimo compenso.
Appuntamenti e date, aggiornate di continuo, disegnano itinerari e tappe interessanti vuoi per le bellezze dei posti nonché per l'ospitalità dei calabresi che li vivono.

Alcune date di agosto:il 3 si esibiranno in Catanzaro lido; il 4 Montegiordano marina, cs; il 7 li vedremo a Gerace, rc; il 9 (ma questa è una notizia che ho rubato ascoltando una delle tante conversazioni telefoniche che sta per essere pianificata a momenti dai componenti del gruppo) li potremo seguire a Palermiti, cz; mentre il 13, sono nuovamente a Catanzaro lido nel Tonnina's village per la festa della birra; il 16 si esibiranno nell'anfiteatro comunale di Gasperina e il 31 agosto a Cosenza, lungo fiume in festival. Ma, come scrivono loro stessi sulla pagina web: LE DATE SONO IN CONTINUO AGGIORNAMENTO! Quindi, chi è interessato al tour della band può mantenersi aggiornato visitando la pagina di facebook dei vascorockshowtributeband.

mercoledì 21 settembre 2011

sul 46 verso il campus Magna Graecia di Catanzaro

Inizia l'avventura universitaria. Dopo l'iscrizione, tocca arrivare nel campus, quindi, le notizie che premono riguardano gli orari dei mezzi pubblici. Il sito del comune di Catanzaro pubblica i seguenti orari:

Il servizio di trasporto pubblico per gli edifici del Campus è costituito da due itinerari di corsa ed è stato attivato il 4 ottobre 2004 in concomitanza con l’avvio delle attività accademiche. Il primo itinerario attraversa la parte Nord della città di Catanzaro, percorrendo piazza Matteotti, il viadotto Bisantis, il quartiere Mater Domini, viale de Filippis, la zona del Sansinato e viale Europa a Germaneto.
Il secondo itinerario invece parte dal nodo ferroviario di Catanzaro Sala, passando per il bivio Funicolare, rione Sala, quartiere Santa Maria, viale Isonzo, viale Magna Graecia, nodo ferroviario di Catanzaro Lido, bivio Nalini e quindi viale Europa.
Quattro le fasce orarie previste: dalle 7.30 alle 9.00 e dalle 12.30 alle 14.00 le corse degli autobus vengono effettuate ogni 15 minuti; dalle ore 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00, invece, viene effettuata una corsa ogni 60 minuti.
Vi sono due punti di raccordo con gli autobus extraurbani in entrambi gli itinerari di corsa per garantire un servizio il più puntuale possibile: un primo punto di raccordo sarà in prossimità della Superstrada dei Due Mari ed un altro, invece, presso il nodo ferroviario di Catanzaro Lido. Sono 21 in totale le corse giornaliere previste per entrambi i percorsi.

Sulla carta l'università catanzarese Magna Graecia sembra essere servita bene mentre nei fatti gli studenti e gli altri utenti costretti a servirsi di tali mezzi, data l'affluenza, no. Difatti sembra di essere parte attiva di uno spettacolo circense dove gli artisti, tra mille contorsioni, si siedono l'uno sull'altro, si affiancano, si comprimono, trattengono il fiato e non si capisce a chi appartengono gli arti.

Viene da chiedere al signor sindaco di Catanzaro Michele Traversa: ...ma qualche corsa in più o qualche pullman più capiente no, eh?

lunedì 8 agosto 2011

itinerari turistici, costa jonica


scogliera di stalettì e "cappelliera"
L’uomo e l’ambiente

Malgrado si sappia chiaramente che la morte è sempre in agguato (è inutile che vi grattiate la testa, gli zebedei o tocchiate ferro.
È nell'ordine delle cose!
Guai se non fosse così!).

La quasi totalità delle persone studia di notte come poter fregare di giorno gli altri. E per riuscire appieno si studiano strategie, comportamenti, parole, si stilano tesi e si tessono accordi.

I primi in classifica sono i politici seguiti dagli avvocati, dai giornalisti faziosi e giù discorrendo fino ad arrivare nel sottobosco della kultura folkloristica paesanotta che lucra sull’ignoranza delle masse.

È inutile spiegare perché i politici occupano il primo posto, basta guardare i privilegi e le impunità che mettono nero su bianco e tramutano in leggi dello Stato; oppure, chiedere perché restano fuori dalla manovra economica che coinvolge quasi tutti i cittadini, tranne loro, appunto! Ma, bando alle ciance, altrimenti tacceranno anche me di populismo, torniamo al punto!
"ecomostro"

Le azioni dell’uomo, buone o cattive, modificano il territorio prescindendo dalle attese sociali.
Nel casino totale qualcuno, però, riesce a contestualizzare l’azione con il territorio e persino ad abbellirlo.
E, a mio avviso,
La “cappelliera di Stalettì”, congetture ambientalistiche a parte in merito alla sua edificazione sugli scogli a bordo della vecchia ss106 jonica, è uno di quegli interventi del genio umano paragonabile alle opere d’ingegno che si trasformano nel tempo in attrattive turistiche come lo è la torre Eiffel a Parigi, il ponte di Brooklin, la torre di Pisa e via dicendo.
Altra cosa è l’intervento ignorante e maldestro dettato più che altro dall'avidità di accaparrarsi un pezzetto di paradiso tra gli scogli della costa in genere e nello specifico, calabrese.

lunedì 22 novembre 2010

gioco creativo e mercificazione dell'arte

©mario iannino
mario iannino, creatività, 1987

Gioco creativo e mercificazione dell’arte.

Essere creativi significa modificare l’esistente; creare varianti, dialogare con la materia; proporre più opportunità di comunicazione visiva e gestuale seguendo personali itinerari mentali e sfociare con procedimenti, non necessariamente innovativi per quanto concerne la semantica della figurazione, aggiungendo, però, nuove opportunità linguistiche al lessico esistente.

La visione assimila concezioni linguistiche naturali comprensibili a chiunque in conformità ai canoni universali esistenti al nord come al sud e nei differenti punti cardinali della finzione visiva.
La realtà è davanti agli occhi e chi non ha il dono della vista, la natura lo dota di sensibilità tattile: la sua pelle “ascolta e vede” oggetti e persone circostanti, ne percepisce l’odore!

Creatività è proporre stratificazioni di saperi e culture differenti nell’attuale sistema espressivo, che sembra avere già detto tutto, con coraggiosi interventi dialettici e l’ausilio di: fotografia, cinema, video, installazioni, impacchettamenti, assemblaggi, graffiti e commistioni degli stessi.
Quello che dispiace in tutto ciò è la volgarità tesaurizzante degli eventi culturalmente poveri, spacciati, col supporto dei mass media, per operazioni culturali eccezionali.

Conseguenzialmente, la mercificazione selvaggia del prodotto, sia esso artigianato o artistico, anziché fare crescere la collettività apportando ricchezza di saperi negli intelletti, mortifica le povertà materiali dei singoli, infervora gli animi poco evoluti attratti dalla cifra esorbitante enfatizzata dal mercato e depista l'attenzione sul valore economico piuttosto che sull’analisi culturale proposta dell’artista.

sabato 7 agosto 2010

estate 2010

arch.M.Iannino
Estate 2010.

Fino a qualche anno addietro l’interrogativo ricorrente era: mare o montagna? Nella maggior parte delle famiglie italiane si facevano progetti, si studiavano itinerari per accontentare figli e genitori.
Nella settimana di ferragosto l’atmosfera diventava friccicarella; ci si organizzava con gli amici per un barbecue tra i pini oppure una gozzovigliata sulla spiaggia con falò finale e bagno verso la mezzanotte. Erano gli anni della ripresa. Una ripresa economica e sociale che invogliava a essere positivi; sviluppare progetti, fare proseliti; seguire ideologie e perseguirle col solo intento di migliorare lo stato sociale dei più deboli. Insomma porre l’uomo al centro delle attenzioni ideologiche perché entità sensibile! L’uomo, che, liberato dalle macchine nel lavoro manuale, finalmente, avrebbe potuto estrinsecare appieno le doti intellettive e dedicarsi ai concetti alti dell’arte. E quando i più facinorosi riuscirono a prendere e occupare posizioni di comando il sogno svanì. La demagogia prese piede nei luoghi di lavoro, intorpidì le menti, ammansì e spense gli ultimi focolai di libertà, cacciò le utopie, distrusse la cultura! E aprì le porte del mondo fantozziano.

L’estate 2010 vede un esercito di cloni ripetere parole imparate a memoria. Tutti ben vestiti, curati nell’aspetto. Stirati dall’estetista e in guerra con l’età perché nessuno ama invecchiare. Non si vuole accettare il tempo, i cambiamenti temporali dovuti all’età, per cui si vedono mezze copie di uomini e donne; zombi privi di carattere che pur di apparire vendono l’anima al diavolo. Sono imbonitori. Persuasori di masse. False guide che conducono i cittadini resi, prima sudditi e poi, schiavi a lavorare nelle latrine mentali delle ambiguità surrogate da mezze verità.
…però, in tutto questo marasma, il diavolo, è di destra o di sinistra?

L’unica cosa certa, in quest’estate 2010, è l’assenza della speranza. E quando la speranza muore, significa che l’umanità è alla frutta!
A noi miseri mortali inermi, privi di poteri decisionali ma liberi nel pensiero, non rimane che ostacolare con onestà intellettuale quanti, uomini politici, sindacali, dirigenti, esponenti della in/cultura hanno assassinato i sogni e piegato il mondo dei giovani ai loro beceri interessi.


(in alto a destra, courtesy archivio iannino, 1980, olio su tela 50x60; rinascite)

venerdì 9 luglio 2010

Calabria aore12 Costa Pagoda



©archivio M.Iannino
Il tempo corre veloce. Un’altra estate è iniziata, e noi, nuovamente alle prese con i dilemmi di sempre, cerchiamo di tracciare itinerari e fare quadrare i conti.
Ma non per tutti è così!, c’è chi, nonostante la crisi in atto, in Europa e nel mondo, non ha di questi problemi e, buon per loro, s’imbarcano su uno yacht o aereo personale e via! Verso mete da sogno. Però, se conoscessero i luoghi della Calabria, senza ombra di dubbio verrebbero a veleggiare da queste parti e, forse, rimanervi per sempre. Altro che Bahamas o Bermuda! Che, comunque, mantengono inalterato il fascino, ma una volta conosciuti gl’incantevoli posti calabresi, gli stessi calpestati da Ulisse e decantati da Omero, sapere dove sono le mete più belle e come raggiungerle, senza dubbio non si abbandoneranno più. Se poi, alle bellezze paesaggistiche, sommiamo il valore aggiunto dei calabresi, l’ospitalità, la cortesia che rispecchia tradizioni, storia, cultura e folklore, bèh, a questo punto, gli ingredienti sublimano un “pacchetto turistico” difficile da non accettare.

In Calabria, c’è l’imbarazzo della scelta, al mare come in montagna, sul litorale Jonico o Tirrenico, luoghi d’inaudita bellezza affascinano chiunque ha l’opportunità di visitarli perché la Calabria è fascino, cultura, terra d’approdo e di partenze.

Personalmente amo le vacanze libere. Non mi piace gettare l’ancora in un posto e piantare le radici. Preferisco visitare e conoscere posti nuovi, nuova gente, nuovi piatti, tradizioni e culture; ma dopo le escursioni, possibili grazie alla geografia del territorio calabrese, la meta ultima del mio girovagare è un luogo singolare, che frequento da oltre trent’anni.



Un posticino da favola! Che per arrivarci si doveva percorrere una stradina di campagna, sterrata, fino a quando non hanno inserito alcuni stabilimenti balneari.
Uno spicchio di mare limpido, meglio dei caraibi in quanto a fondali, colori, spiaggia e tantissima tranquillità nel bel mezzo del golfo di Squillace tra Catanzaro e Soverato, a Montepaone Lido, in contrada Casinello.
Ovvio che alla fine qualcuno, in maniera intelligente, facesse fruttare un dono così bello che la natura ha fatto alla Calabria e ai calabresi. A essere sincero, io e i miei amici non abbiamo accolto di buon grado gl’insediamenti ma ci siamo dovuti ricredere grazie all’ospitalità tutta calabrese dei gestori e in particolar modo della coppia che gestisce il lido balneare, “Costa Pagoda”. Entrambi cordiali, lui, Costantino, supervisiona e lavora in spiaggia, cura i rapporti coi fornitori ed è sempre presente per mettere a proprio agio gli avventori del lido; lei, Rina, una donna calabrese verace, instancabile, serena e col sorriso sulle labbra anche, quando la fatica, a sera, si fa sentire tutta, cura la cucina. Una cucina casareccia, tipicamente calabrese, dai sapori e odori inconfondibili per quanti la conoscono, e tra le tante specialità, su preavviso, la signora Rina prepara uno squisitissimo “morzello” alla catanzarese. … e che dire della rosticceria o dei piatti a base di pesce, degli spaghetti allo scoglio con ingredienti freschi e locali procacciati da Costantino.



giovedì 1 luglio 2010

itinerari turistici consigliati in Calabria


racconti di vita in Calabria 1

itinerari turistici.

©archivio M.Iannino

È il primo giorno di luglio, secondo il calendario dovremmo essere in estate: aria calda, molto sole e bagni a mare! Invece l’inverno sembra non voler cedere il passo alla bella stagione: l’aria è fresca, pioviggina e c’è molto vento, va bèh che il vento a Catanzaro non manca mai però questo è un vento fresco, autunnale, che non invoglia le persone a spostarsi sulla spiaggia per cercare refrigerio nelle acque cristalline dei mari calabresi o nei boschi dell’entroterra silano e aspro montano delle serre.
Si rimane in città! A dire il vero, a me non dispiace. Non mi pesa per niente, anzi preferisco il fresco al caldo afoso. Quando fa caldo, ma veramente caldo, anche l’acqua del mare è un brodo e l’unico modo per stare bene è rimanere a casa con le imposte chiuse e il climatizzatore acceso ma non sempre è possibile! Se ci sono ospiti non puoi stare in canotta o torso nudo e bighellonare tra quattro mura: non tutti amano le cose che ami tu! Magari a un buon libro o un bel film preferiscono le escursioni naturalistiche, le immersioni o anche, perché no, una passeggiata in pieno giorno nei luoghi caratteristici della Calabria. Visitare parchi e musei, scavi archeologici e gallerie d’arte…

(segue)

lunedì 19 ottobre 2009

Viva l'Italia!


Quotidianamente, un cospicuo numero di Italiani è costretto a fare i conti con i pochi euro disponibili, essere attenti negli acquisti e pagare le utenze domestiche di luce, gas, acqua, telefono, canoni o abbonamenti televisivi con estrema parsimonia.
Il nuovo modello di vita si è imposto nella società deteriorando il vecchio con l’introduzione rigida della filosofia globalizzante dei mercati. Forza lavoro e prodotti di varia natura privati di normative per la salvaguardia dei ceti deboli non hanno retto alla ritorsione negativa della finanza creativa lasciata in mano a gente priva di scrupoli.

Alcune azioni colpevoli sono innegabilmente da attribuire alla cattiva gestione della politica, infatti, governi e aziende hanno ritenuto giusto premiare i manager che hanno saputo operare tagli come la riduzione della forza lavoro nelle aziende piuttosto che incoraggiare e gratificare quei dirigenti oculati che proponevano itinerari diversificati e riqualificati di prodotti e maestranze.

Con l’introduzione dell’euro come moneta unica europea, in Italia, la politica dei prezzi non ha salvaguardato il potere d’acquisto reale dei cittadini perché di fatto il vecchio milione di lire che consentiva al pensionato di vivere dignitosamente non è reale, si è dimezzato! in buona sostanza ciò che con la lira costava mille lire con la nuova divisa costa un euro ed è bene ricordare che l'euro vale il doppio cioè 1936,27lire.

Con cinquecento euro è estremamente difficile trascorrere in serenità gli ultimi anni della vita ma anche i primi e quelli intermedi. Se oltre ai pensionati, consideriamo i precari, i disoccupati, gli emarginati e a questi aggiungiamo il clima di tensione politica attuale che pone la società in uno stato di annichilimento psicologico pari al terrorismo dei cosiddetti anni di piombo e si lascia mano libera a quanti riportano a galla temi legati alla commistione di poteri occulti, difficili da comprendere, allora, si capisce bene il grado di disagio in cui versa l’Italia.

L’escalation sembra non finire mai. E mentre le guide si azzuffano invece di trovare antidoti salvifici per l'Italia, i cittadini, sconfortati dalla mancanza di bon ton e sbigottiti dalle lotte intestine tra le fazioni, in balìa degli eventi mediatici montati ad arte, si chiedono:
Ma insomma esiste lo stato di diritto? O siamo condannati a essere spettatori forzati di farse infinite!

...per dirla tutta con il cantautore Francesco De Gregori:
Viva l'Italia, l'Italia liberata,
l'Italia del valzer, l'Italia del caffè.
L'Italia derubata e colpita al cuore,
viva l'Italia, l'Italia che non muore.
Viva l'Italia, presa a tradimento,
l'Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l'Italia con gli occhi asciutti nella notte scura,
viva l'Italia, l'Italia che non ha paura.
Viva l'Italia, l'Italia che è in mezzo al mare,
l'Italia dimenticata e l'Italia da dimenticare,
l'Italia metà giardino e metà galera,
viva l'Italia, l'Italia tutta intera.
Viva l'Italia, l'Italia che lavora,
l'Italia che si dispera, l'Italia che si innamora,
l'Italia metà dovere e metà fortuna,
viva l'Italia, l'Italia sulla luna.
Viva l'Italia, l'Italia del 12 dicembre,
l'Italia con le bandiere, l'Italia nuda come sempre,
l'Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
viva l'Italia, l'Italia che resiste.

oggi, 27 marzo 2012, qualcosa sembra essere cambiato in meglio! quantomeno l'Italia ha riacquistato serietà e ricevuto stima e elogi istituzionali. ...che siano finiti i tempi bui?


sabato 25 aprile 2009

nei luoghi dell'anima: quattro passi in Calabria

Nei luoghi dell’anima
aore12


©mario iannino

Centodieci chilometri orari; và bene così! Il viaggio è lungo, meglio non forzare il motore. Dice tra sé Vittorio. Oltretutto, deve prestare attenzione al carico. Un carico estremamente delicato, costato anni di travagliato e intenso lavoro. Un lavoro fuori dal normale, esigente, che implica dedizione e onestà intellettuale, doti poco conosciute nella sfera del generico impegno per cui è sbagliato definirlo “lavoro”. Diciamo piuttosto che è un’attività che non lascia alternative anche perché non sei tu a condurla è lei che ti possiede. E Vittorio lo sa bene. A dire il vero, lui, avrebbe fatto a meno d’intraprendere l’ennesimo infruttuoso viaggio, suo malgrado sta lì, a contare le buche e le deviazioni della Salerno Reggio Calabria. Ma, il più è fatto. Ormai è questione di poco. Sta per arrivare alla meta.
“Sì pronto…no sono ancora in viaggio…sì, va bene, ti richiamo appena arrivo”. Pensare che all’inizio non sopportava il telefonino ed ora… “Sì…pronto chi parla? No ha sbagliato …Ah, è lei sì sono in viaggio. Tra qualche ora dovrei essere a Roma. Non si preoccupi a presto”. Click
“Se non mi avesse assillato con le sue telefonate avrei già chiuso da un pezzo con le fiere! Comunque questa è l’ultima!, l’ultimo canto! Poi tumulerò definitivamente teorie e illusioni! Ecco ci sono quasi... Finalmente! Adesso affrontiamo la bolgia del raccordo anulare…i divieti d’accesso, gl’immancabili lavori in corso; il traffico di via Nazionale, Piazza Venezia… Dovrei esserci: eccolo là! Sì è lui”.
“Maestro! Venga da questa parte, venga. Giri a sinistra, oltre il cancello c’è l’entrata secondaria.”
“Grazie! (l’inizio sembra buono! Almeno non sto col patema d’animo dell’intralcio al traffico…)”
“Si accosti ancora un po’…così! A posto! Ben arrivato! Ha incontrato difficoltà nel viaggio?” “No! Grazie. Tutto bene! Comodo questo cortile…anche l’ambiente interno è ben strutturato.” “Sì è una gran comodità! -Incalza il gallerista- Vedrà, qui è diverso. Abbiamo dei clienti esigenti, come le dicevo al telefono; non per invogliarla a venire, d'altronde, stasera se ne renderà conto: i nostri collezionisti hanno il palato fine.” “Non lo metto in dubbio, ma ora posizioniamo i lavori.” “Non si preoccupi Maestro, tra poco arriverà il nostro critico insieme a due operai, sarà lui a curare il montaggio della mostra! Venga, andiamo a mangiare un boccone, ha bisogno di ritemprarsi non vorrà crollare durante l’inaugurazione, spero. Venga! Proprio qua dietro c’è una trattoria niente male, noi ci andiamo spesso…”.

Il rituale si ripete: dopo il lavoro manuale per concretare attraverso il mestiere i suggerimenti dell’anima, Vittorio, si ritrova all’ennesimo appuntamento espositivo non più con l’entusiasmo giovanile ma con l’amara esperienza di chi ha cozzato più volte contro il muro delle lobby pilotate e l’indifferenza della collettività massificata. La realtà quotidiana, quella che fa i conti in tasca, ha avuto il sopravvento, ha sussurrato, urlato, imposto la sua logica, e vittoriosa ha asservito le intelligenze alla cruda indolenza dell’evoluzione tecnologica e mercantile: nel sibilo ringhioso degli affari non c’è spazio per la crescita poetica: è il denaro che conta che rende forti e potenti che muove le platee mondiali e apre a crociate mistificatrici . È ancora presto per la città del sole; è pura utopia caro Fra’ Tommaso! Chissà se mai si avvererà il tuo sogno.

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