Lo so. Tentare un'analisi
lontana da simpatie e antipatie, tacitando gli istinti personali e
sospendendo per un attimo le ideologie o più semplicemente i bisogni
contingenti è difficile!, specialmente se l'analisi è affidata al
web dove vige la regola dei 3 secondi. (per questi motivi tralascio
molti passaggi superflui).
E veniamo subito al
nocciolo del discorso: la nascita di un nuovo Governo!
Secondo la Costituzione il
Presidente della Repubblica dopo aver valutato gli esiti elettorali e
consultato i leader politici dell'arco costituzionale che
rappresentano il Popolo Sovrano conferisce l'incarico di formare il
Governo a chi garantisce stabilità attraverso un programma politico
in sintonia coi dettami costituzionali.
Noi cittadini siamo tenuti
a ragionare sugli eventi importati e intervenire quando è possibile
col voto o con l'impegno civico, specialmente se si tratta di
decisioni che determineranno l'intero assetto sociale presente e
futuro. È un obbligo morale!, verso noi stessi e, principalmente,
verso i nostri figli.
Per questi motivi i
despota non godono di buona luce. Sono opachi come le loro decisioni
prese lontane dalla realtà e dalle esigenze dei cittadini.
Questa volta siamo davanti
a delle novità assolute. C'è l'invasione dei grillini nelle Camere
della Repubblica. Gente non abituata alle mediazioni della politica.
Persone che partono da zero e che hanno visto la dirigenza partitica
e politica, spesso, come una casta. Un muro di gomma.
Una casta, quella dei
partiti, che, se vista da vicino, da da lavorare a molte famiglie.
Si vuole buttare l'acqua
sporca con tutto il bambino?
Allora, più che abbattere
i partiti o la politica nel suo complesso così come conosciuta, non
è, forse, più opportuno dettare nuove regole per mantenere quanti
amano davvero la politica e la fanno per passione Con regole di
autofinanziamento o altro ma che non pesino sui già tartassati
contribuenti?
Sembra poco ma sarebbe un
segnale importante. E darebbe credito al futuro Presidente del
Consiglio e alla classe politica ancora arroccata nella difesa dei
finanziamenti pubblici ai partiti.
Se a questo, il nuovo
Governo, aggiunge parsimonia nella spesa pubblica e destina le
risorse delle grandi opere al ripristino dell'esistente migliorando
viabilità, scuole, sanità e tenendo in considerazione il welfare,
senz'altro darebbe una risposta concreta ai demagoghi di turno.
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