giovedì 8 novembre 2012

Obama, il sogno continua

Perché dovrei dare fiducia a qualcuno o qualcosa che non ne ha in me?

È un interrogativo che si sente spesso! Come dare torto a chi lo pone fintantoché i meccanismi sociali rimangono invariati?

Barack Obama è stato rieletto presidente della prima potenza mondiale: l'America! Mentre in Italia continua il gioco delle tre carte tra i parlamentari intenti a rivedere la legge elettorale, (gli sbarramenti dal sapore coercitivo per le minoranze democratiche espresse dagli elettori ne danno la conferma) e anche nel Governo attento esclusivamente a contenere il debito pubblico ma che non affianca alle manovre finanziarie una politica di garanzia solidale coi ceti deboli.
All'inizio, dell'insediamento montiano, il rigore ci poteva stare, anzi è stato un punto obbligato nell'agenda strategica dei professori, ma non si può vivere solo guardando allo spread, altrimenti dà la sensazione che sia priva di anima. E l'uomo è anima, oltre che corpo.

Obama, dicevamo, ha incassato la sua seconda e ultima presidenza. Guiderà le sorti degli americani e anche degli europei, italiani in primo luogo, date le tracce storiche presenti nei due Paesi. Le borse lo hanno accolto con un rialzo significativo. L'alta finanza gli ha dato fiducia. Ma Lui ha detto: “il meglio deve ancora venire”. Vogliamo sperare fortemente che questo “meglio che deve venire” sia un progetto concreto nei riguardi dell'uomo, dei suoi bisogni materiali e intellettuali. Un “meglio” per chi non ha lavoro o l'ha perso; per gli sfruttati e gli ignoranti “violentati dalla cultura” del bene.


mercoledì 7 novembre 2012

configurazione wi-fi tra BlackBerry e modem Alice

Ho appena acquistato un blackberry e, avendo a disposizione un modem Alice, ho tentato di connettermi col wi-fi di casa. Dopo vari tentativi e ricerche in rete, ho trovato indicazioni con relativi inseguimenti di link (a pagamento) e finalmente la guida di telecom che, gratuitamente spiega, in maniera semplice come configurare il mio nuovo telefonino bb alla rete wi-fi di casa mia.
Copio e incollo a beneficio di quanti passeranno da qui.






Obama rivince

SECONDO MANDATO PER OBAMA ALLA CASA BIANCA 

Obama ce l'ha fatta! Ancora altri 4 anni alla casa bianca, grazie anche ai 12mila immigrati che vivono negli states.

"Voi lo avete reso possibile. Grazie". Così ha scritto su Twitter ai suoi sostenitori non appena le principali emittenti lo hanno dato vincitore sulla base dei conteggi effettuati e delle proiezioni.
Folle festanti a Chicago, Washington, davanti alla Casa Bianca, Times Square a New York non appena le emittenti hanno dato la notizia.

"Yes we can", hanno gridato i sostenitori di Obama anche a Boston, dove Mitt Romney avrebbe voluto tenere il suo discorso in caso di vittoria. Ma questa volta, Romney, si è dovuto accontentare del secondo posto e telefonare a Obama per congratularsi.
"Grazie per aver creduto in me" ha detto Obama, tra gli applausi interminabili dei sostenitori americani per averlo "sostenuto" e rieletto in combattutissime elezioni e con una situazione economica difficile, unica vera avversaria del presidente democratico.

A Chicago Obama ha voluto dare un chiaro messaggio di ottimismo e speranza: "Non sono mai stato così pieno di speranza per il futuro", ha detto il presidente, pur riconoscendo che c'è ancora molta strada da fare, "l'economia si sta riprendendo, le guerre stanno finendo; ... voi avete votato per avere azioni, non giochi politici", ha aggiunto con un chiaro monito al Congresso.
"Questa notte, in questa elezione, voi gli americani ci avete ricordato che anche se la strada può essere difficile, il viaggio può essere lungo, ci siamo alzati, abbiamo combattuto per recuperare la via di uscita e sappiamo nei nostri cuori che per gli Stati Uniti d'America il meglio deve venire".



martedì 6 novembre 2012

Le seduzioni dell'arte

Mario Iannino, 2007, a scuola di seduzione
C'è un universo abitato da più categorie di persone che lascia spazi a gestualità inusuali per la maggioranza della popolazione mondiale.
Un universo composto da persone che amano la creatività e giocano con la forma, la materia e il segno, si struggono, (non nel senso drammatico del termine ma attraverso ricerche, studi e tentativi empirici) per estrinsecarla in chiave artistica secondo il proprio sentire.
Non sono stregoni; geni, super uomini unti dal Signore o nate col dono di "sapere creare e comporre poetiche".
Sono persone comuni, attente alla vita, che assimilano e decontestualizzano fatti ambientali e umani: fattori che, rivisitati, assumono forme poetiche inusuali, a volte definite, a pieno titolo, “opere d'arte”. Ma non sempre è così.

Esistono correnti di pensiero, spesso, agli antipodi. C'è chi si strugge per la firma sulla tela a dipinto finito. Il bel dipinto lisciato. Il lavoro tematico da portare a termine: Pittura. Scrittura. Grafismi. Scultura. Videoarte. Ecc. ecc.

In breve: è un mondo particolare, e chi è fuori non lo può comprendere. Immaginare, forse! Ma non potrà avvicinarsi mai alla verità. Quella verità esplicativa dei giochi di potere, delle lotte intestine per raggiungere una fetta di mercato. Uno spazietto, una seggiola, un trespolo.
E, una volta raggiunto l'obiettivo mantenerlo e consolidarlo. Come? Basta leggere le cronache dei fogli con la dicitura “Art” seguita da qualche altra frase per rendersi conto del gioco d'azzardo nascosto dietro operazioni discutibilissime.

È il mercato! Obbietterà qualche ingenuo (o scaltro?) osservatore. D'altronde, i cocchieri dei tempi moderni sono riusciti a svezzarci: Televisione, giornali e media hanno educato e spinto all'abuso espressivo. Azioni (performance) esagerate condite di non senso assurgono agli onori delle cronache purché suscitino nelle masse reazioni emotive forti.

Ma l'arte non ha bisogno di vittime o eroi per parlare alle menti. Queste le lascia ai regimi totalitari.
La cultura non immola esseri viventi per dimostrare equazioni vincenti. Non c'è bisogno di essere animalisti per rispettare tutte le forme di vita esistenti.
L'artista, l'operatore culturale non si serve delle vite altrui per dialogare col mondo. Gode della loro visione, ne coglie la grazia, i colori, le movenze, il battito d'ali, i sospiri, i miagolii.

Buona vita a tutti.

domenica 4 novembre 2012

ora tutti contro Di Pietro

Indagato il cognato di Di Pietro?! Ma perché non scrivono: Cimadoro indagato per concorso in abuso d'ufficio ma all'epoca dei fatti non ricopriva incarichi comunali?
Insomma, quello di Di Pietro, un nome una garanzia! Ormai è un marchio consolidato. Non si pubblica il nome del diretto interessato nell'inchiesta ma quello di Di Pietro. E, con un po' di buona volontà, se scavano a fondo, riescono a trovare qualche marachella anche del nonno e persino di qualche vicino di casa di Di Pietro. Tanto, nell'agone mediatico, tutto fa brodo!

Analizziamo l'articolo, riportato anche sul più blasonato Corriere della Sera:

BERGAMO - C'è anche il parlamentare dell'Italia dei valori Gabriele Cimadoro, cognato di Antonio Di Pietro, fra le 54 persone indagate a Palazzago, in provincia di Bergamo. Lo scrive oggi «L'Eco di Bergamo». La Procura di Bergamo sta infatti indagando sui presunti favori di cui avrebbero goduto alcune licenze edilizie e su alcuni terreni che hanno cambiato destinazione d'uso all'interno del Pgt.

I reati ipotizzati vanno dall'abuso d'ufficio al falso ideologico e materiale, sino alla tentata concussione. A Cimadoro viene contestato il concorso nell'abuso d'ufficio. Per il pm Giancarlo Mancusi, avrebbe fatto pressioni in municipio per indirizzare alcune pratiche. Cimadoro, titolare di una società immobiliare, è di Palazzago e in passato è stato assessore e consigliere comunale. Ma il pressing, per l'accusa, sarebbe avvenuto quando non aveva cariche comunali.

Poste italiane, che supplizio!



A volte la realtà inganna! È quanto mi è successo ieri l’altro allorché, recatami negli uffici postali per versare dei pagamenti su cc, sbircio dalla porta a vetri e vedo poche persone in attesa.
Bene!, esclamo tra me, ci metterò poco, è senz’altro l’effetto ora pranzo: sono le 14,00.
Entro, pigio il pulsante e la macchinetta sputa un numero assurdo. Lo guardo. Guardo il display. Lo riguardo. Come è possibile! Il display segna 94, a me esce il 303 e qua ci sono si e no 10 persone!

È giorno di pagamenti pensione, signore… mi dice un impiegato. …molta gente viene si prende il numero e si va a sbrigare altre faccende, magari torna a casa a pranzare..

Intanto la numerazione va a rilento. L’impiegata offre un gratta e vinci in cambio di un euro alla pensionata che a stento riesce a compilare il modulo per accreditare parte della pensione sul libretto di deposito.
La vecchina risponde di non credere alla fortuna. Allora l’impiegata le chiede se ha il telefonino se lo usa molto e se vuole una sim di poste italiane convenientissima. E la vecchina: no signorì non u sacciu usara u telefoninu. Sacciu sul rispundira quando mi chiama ‘cuna figghjiu.

Dopo circa 15 minuti il display segna 98. In sala, oltre la linea che dovrebbe garantire la privacy, poche persone in attesa col numerino in mano. Un signore arriva trafelato chiedendo a che numero sono arrivati. Ho il 97! Dice categorico. E allora? Risponde piccata l’impiegata. Perché non siete rimasto qui ad aspettare il vostro turno? La discussione dura un po’. e nel frattempo le operazioni sono sospese a causa di un black out al sistema informatico.
Guardo il mio numero: A303... Circa duecento persone prima di me e qui ne vedo una decina … meglio cambiare ufficio postale!


sabato 3 novembre 2012

la ricetta di Vendola contro la crisi

Niki Vendola

Qualcuno sta barando. E qualcuno dice la verità con parole semplici.


L'altro ieri, Vittorio Grilli, nel corso della trasmissione Uno mattina su Rai Uno, ha detto che la fase di recessione in Italia dovrebbe concludersi nel secondo trimestre del prossimo anno in coincidenza con la ripresa dell'economia internazionale.

Oggi, Angela Merkel, dice che ci vorranno più di cinque anni per superare l'attuale crisi economica e insiste con la ricetta tedesca del rigore per convincere il mondo ad investire in Europa.
Se la Merkel e gli altri Statisti vivessero come persone comuni probabilmente non parlerebbero di sacrifici nei termini fin ora conosciuti. Forse darebbero maggior peso all'uomo quale entità pulsante. Alle donne quali rappresentanti sensibili della vita stessa, ai bambini che incarnano il presente e rappresentano il futuro, agli anziani che sono la memoria storica di un passato non tanto remoto.

Ancora una volta si parla di finanza piuttosto che di lavoro; di aziende che controllano i conti al millesimo piuttosto che impegnarsi nella ricerca finalizzata a superare gli ostacoli posti dalla vecchia mentalità affaristica di quanti si sentono padroni del mondo intero.
Eppure tutte le religioni, dalla filosofia alla politica alla scienza, mettono al centro delle loro azioni l'uomo e l'ambiente. Tutti si interrogano sulle possibilità future e nel frattempo il presente esplode nel dolore davanti al cinismo scellerato delle scelte ad indirizzo esclusivamente economico e aziendalistico.

Le uniche parole sagge le ho ascoltate dalla bocca di Niki Vendola in occasione del ricordo di un grande della sinistra italiana: Peppino di Vittorio.
Nelle parole di Vendola c'è il tentativo di riscattare una classe politica morente che pensa allo spread, alle aziende, agli imprenditori e non all'Uomo, ed è con speranza che le riscrivo.

Queste le parole di Niki Vendola:
Credo che oggi valga la pena tornare a riflettere su quell'intuizione straordinaria che ebbe Giuseppe Di Vittorio, quella cioè di lanciare il Piano per il Lavoro che aveva dentro di sè una centralità fondamentale che oggi e' scomparsa: la scuola, l'educazione, i bambini che riempivano le strade. Oggi noi dobbiamo ritornare a investire sulla formazione, sull'educazione, sulla scuola. Questa e' veramente la cosa più importante.
Ecco, oggi ci vorrebbe un pensiero strategico come quello di Peppino Di Vittorio, un pensiero che nasceva anche dall'autonomia culturale di una sinistra che non si metteva in ginocchio di fronte ai poteri forti ma che restava in piedi a testa alta, che affrontava anche il compito della contestazione con grande consapevolezza e responsabilità democratica nazionale.


Di Pietro Presidente, parola di Grillo


Dopo le polemiche, le accuse mosse a Di Pietro, dai suoi ex amici di partito ai quali si sono associati altri giacché in politica tutto è ammesso pur di mantenere il potere, ho voluto capirne di più. Ho girato e navigato nel web con l'intento di trovare voci fuori dal coro in modo da poter confrontarle con quelle apprese dai giornali dopo la bufera causata dall'inchiesta della nota trasmissione televisiva “Report”.

Ho letto in primis le giustificazioni dello stesso Di Pietro sul suo blog personale e quelle del figlio Toto che ha seguito le orme del padre e che si trova nell'occhio del ciclone.

Ho letto i giornali di destra e sinistra; nessuno mai ha scritto e reso noto con maggiore veemenza parole di stima e solidarietà verso “l'accusato Di Pietro”, anzi, tutt'altro! Ma, si sa, la rete ha radici anarchiche e tra la spazzatura mediatica si trova sempre qualche bel fiore cresciuto spontaneo sul letame:

Nel blog di Beppe Grillo c'è un post col titolo “Antonio di Pietro Presidente”

“... se abbiamo potuto votare contro il nucleare di Casini, Bossi, Fini e Berlusconi lo dobbiamo a lui che ha raccolto e validato le firme necessarie. Solo per questo dovremmo dirgli grazie.

Il Lodo Alfano, che anche un bambino avrebbe dichiarato incostituzionale, ma non il presidente della Repubblica, fu criticato e osteggiato in solitudine da Di Pietro nel silenzio dei Bersani, dei D'Alema e con il plauso dei Cicchitto e dei Gasparri.

L'uomo ha un caratteraccio, non ascolta nessuno, ma è onesto. Quando ha dovuto affrontare il giudizio di un tribunale lo ha fatto senza esitazioni e ne è sempre uscito prosciolto.

Quanti in Parlamento possono dire altrettanto? Chi può scagliare la prima pietra? Nessuno. Nel 2013 Napolitano decadrà, per ora è l'unica buona notizia certa. Il mio auspicio è che il prossimo presidente della Repubblica sia Antonio Di Pietro, l'unico che ha tenuto la schiena dritta in un Parlamento di pigmei. Chapeau!”

Chapeau!, a quanti non si fermano davanti alle apparenze iniziali.

venerdì 2 novembre 2012

Di Pietro è in buona fede?

Dopo la bufera “report”  Grillo corre in aiuto dell’ex pm di mani pulite e lo  propone come degno inquilino del Colle.

Come mai? Beppe Grillo se lo vuole pulire dalla scena politica italiana oppure spezza una lancia a favore della integrità dell’ex fustigatore dei corrotti della prima repubblica nonché presidente e fondatore dell’IdV?
A dire il vero, Di Pietro, d’avanti alle telecamere, ha dato l’impressione di chi cerca di arrampicarsi sui vetri. Non ha convinto specie quando ha parlato della donazione della contessa Borletti. E questo è un dato di fatto! Ma da qui a trattarlo come uno dei tanti che vedono nella politica un mezzo per arricchirsi, beh, mi è sembrato eccessivo.
Anche se dentro di me una vocina mi diceva: no, no è possibile che Tonino sia come e peggio degli altri!, non osavo pronunciarmi proprio perché non c’era materiale da contrapporre. Ed ecco che il tornado Grillo lancia una delle sue solite battute che non sai se prenderle a favore o contro. Ciononostante,  pur credendo che Grillo non sia il tipo da fare simili affermazioni con superficialità e che Di Pietro sia caduto ingenuamente nelle “trappole Mediatiche”, ho aspettato prima di esporre il mio personale pensiero in merito all’onestà politica di Di Pietro e all’esternazione del Grillo Parlante Beppe.

Finalmente, Di Pietro stesso, sul suo blog chiarisce alcuni aspetti fondamentali di tutta la vicenda:
Di Pietro e Famiglia

“…se si ha l’accortezza di “girare” le pagine successive delle singole visure catastali, ci  si può facilmente rendere conto che, in realtà, i miei figli non sono affatto proprietari di “15 case” ma solo di due appartamentini, con annesso unico garage, entrambi siti al quarto piano di un condominio popolare di recente costruzione in zona Bovisa a Milano. Tutte le altre particelle immobiliari, indicate nell'estratto catastale, invece, altro non sono che “aree urbane” dell’intero condominio cedute al Comune di Milano per “servizi pubblici” (marciapiedi, parcheggi pubblici, svincoli e strade di accesso, giardinetti pubblici al servizio di tutta la collettività locale, etc.).
Ebbene sì, ai miei figli, Anna e Toto, ho in effetti donato, con atto notarile del 30 giugno 2008, un appartamento con annesso garage a Milano, immobile che in fase di costruzione e al momento del rogito ho fatto frazionare in due porzioni (fisicamente con un muro di cartongesso e catastalmente come da atto  notarile) in modo che siano loro un domani a decidere se abitarci in due famiglie, oppure in una sola.
Ho pagato tale acquisto con miei proventi personali, frutto del mio lavoro, dei miei risparmi e dei miei investimenti…e, soprattutto, dei tanti risarcimento danni che, in tutti questi anni, ho ricevuto da parte di chi è stato condannato dall'Autorità giudiziaria competente per le continue e ripetute diffamazioni e calunnie commesse ai miei danni, al solo scopo di annientarmi professionalmente, dapprima come magistrato e poi come politico.

giovedì 1 novembre 2012

Natuzza Evolo, la Mamma di tutti

Il primo novembre del 2009 moriva Fortunata Evolo, conosciuta come Natuzza da
Paravati, Mamma Natuzza per quanti l'hanno incontrata e amata.
Natuzza non sapeva leggere e scrivere e neanche parlare in italiano correttamente ma in compenso sapeva leggere nell'animo di quanti andavano da Lei dapprima per scaricare drammi insopportabili e poi per affetto e amore.
Mamma Natuzza conosceva le angosce dei suoi ospiti e sapeva come lenire le loro pene. 

Lei, donna umile, si trincerava dietro l'Angelo. A Lui assegnava l'arduo compito di messaggero per suggerire e consegnare missive dall'aldilà. Le sue parole, suffragate da segreti insondabili per i comuni mortali che si recavano fiduciosi a Paravati per chiedere lumi su malattie o intense pene causate da lutti, sono ancora vive in quanti la conobbero.

Tre anni sono trascorsi dalla sua morte e nel frattempo Paravati è diventato un luogo frequentatissimo dai numerosi figli conosciuti di persona o attraverso il corpo Astrale.
Quando vuoi farmi qualche domanda, se ti senti afflitto, se hai bisogno di un suggerimento, mandami l'Angelo che Lui viene e mi dice tutto e io ti sarò vicina.”. Così diceva Mamma Natuzza ai suoi figli spirituali.

Ciao Mamma Natuzza, sei sempre nei nostri cuori, certi che vegli su di noi in compagnia dei cari estinti ancor più di quando eravate presenti col corpo e ci accompagnavate per mano per le strade del mondo. Adesso, non possiamo ascoltare la tua voce ma il tuo amore di mamma che hai sempre profuso rimane a farci compagnia e ci sostiene nei momenti tristi.

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