Inaudito! Ecco come racconta il neo sindaco di Napoli De Magistris la vicenda che vede implicato Luigi Bisignani, agli arresti domiciliari da mercoledì scorso perché considerato a capo di una rete che forniva notizie sulle indagini ai potenti sotto inchiesta e pilotava nomine negli enti pubblici riuscendo anche a condizionare i giornali, a scrivere la lettera di licenziamento di Michele Santoro, un tentativo sventato ma che svela il potere reale del lobbysta a capo della P4.
Questa notizia la da l'ex direttore generale della Rai durante un interrogatorio del febbraio scorso davanti ai magistrati di Napoli del quale, pare che il Fatto Quotidiano possa svelare il contenuto. I magistrati che indagano sulla P4 fanno ascoltare a Masi una telefonata con Bisignani dell’ottobre 2010. Santoro ha appena fatto infuriare Masi con l’ormai famoso “vaffan … bicchiere” in tv.
Durante la telefonata l’allora numero uno della Rai si fa dettare la lettera dal lobbysta. Messo di fronte all’evidenza, l’ex direttore della Rai ammette: “Mi si chiede perché mi sono fatto scrivere la lettera di licenziamento di Santoro da Bisignani e chi sia la persona dalla quale avrei dovuto fare prima un passaggio. Rispondo che mi sono rivolto a Bisignani perché addentro al mondo istituzionale in ragione delle sue conoscenze nel mondo politico”.
Ma torniamo alla dichiarazione di de Magistris:
"Nel 2007 l'inchiesta Why not è entrata nel vivo, facciamo visita, con la polizia giudiziaria, a Luigi Bisignani. Faccio la perquisizione e da quel momento è un cataclisma". A ricordarlo è Luigi De Magistris in una intervista pubblicata oggi su "L'Unità". "Quel sopralluogo imprime un'accelerazione folle, assolutamente inaspettata alla vicenda che mi porterà nel giro di pochissimo tempo a perdere le funzioni di pubblico ministero".
"I miei ex colleghi Greco, Woodcock e Curcio hanno riscontrato quasi le stesse cose che stavo riscontrando io: un governo occulto della cosa pubblica, parallelo a quello legale e interagente con esso, che orienta il comportamento di organi costituzionali entrando nei processi di approvazione delle leggi e di adozione di provvedimenti amministrativi che incidono pesantemente sulla collettività". "Tecnicamente siamo di fronte a un tentativo di eversione dell'ordine costituzionale".
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