giovedì 16 dicembre 2010

catanzaro, al marca ennesima esposizione esterofila

Al marca l’ennesima esposizione esterofila a partire da sabato prossimo.
Eppure il tema portante della mostra tratta di comunità! Una comunità virtuale circoscritta!, che lascia fuori dal circuito espositivo e quindi propositivo gli artisti catanzaresi e pone la Calabria e quanti operano nel campo della cultura nel ruolo di semplici spettatori e non fruitori attivi di un mercato culturale giacché mancano i confronti diretti tra intelligenze locali e conquistadores dei siti museali nonostante il fecondo humus culturale esistente in loco.
Gli organizzatori dell'evento parlano di aggregazione a sproposito dati i fatti appena accennati, perciò ricordo agli amministratori locali e ai curatori della mostra di prestare maggiore attenzione alle intelligenze creative calabresi in virtù del fatto che siti e risorse economiche sono calabresi.

mercoledì 15 dicembre 2010

michael jackson, qualche anno dopo la morte

Michael Joseph Jackson qualche anno dopo.
(Gary, 29 agosto 1958 – Los Angeles, 25 giugno 2009)

È passato più di un anno dalla sua morte per avvelenamento da farmaci ma lo spettacolo continua.
La stringa del sottopancia scorre sotto le immagini di un efebo nascosto dietro quintali di cerone: capelli riccioluti; nasino microscopico; labbra ben disegnate... colore ceruleo;
la rock star americana... parla romano!? È uno scherzo!... no, non lo è: la giornalista sta intervistando un fan che, pur di somigliare alla perfezione a Michael Jackson , si è sottoposto a diversi interventi di chirurgia plastica come ha fatto, d'altronde, il suo idolo quando era in vita. Una vita protesa a rincorrere fama, successo, soldi. Michael Jackson è stato davvero un mito per moltissimi ragazzi. Sì, è stato un bravo showman; un vero perfezionista; un innovatore estetico, se vogliamo, anche musicale. Peccato che sia morto a soli cinquantanni, se no chissà quante altre novità avrebbe offerto al mondo dello spettacolo, alcuni dicono a causa dei continui interventi chirurgici che lo hanno indotto a assumere frequenti dosi di antidolorifici sempre più forti.
Jako è morto il 25 giugno del 2009 ma, è di questi giorni che un suo inedito si trova nelle alte vette della classifica musicale. Una canzoncina orecchiabile che dà l'opportunità ai suoi innumerevoli fans di sentirlo ancora vivo e acquistare il gadget per le feste di Natale, regalarlo o regalarselo. Piuttosto, chissà come si sentirà tra 20, 30 anni, il clone di Jako, con qualche kg in più e qualche capello in meno, trasformazioni, queste, imposte dalla genetica; quando il ricordo dell'idolo sarà cancellato definitivamente dalla memoria collettiva e lui non vivrà di luce riflessa , salvo eventuali revival, operazioni di mercato, interessi discografici e tutto ciò che il business industriale creato attorno alla persona di M. J. escogita ed offre attraverso i mass media al grande pubblico, d'altronde pare che abbia lasciato un hard disk con incise un centinaio di canzoni. Una vera e propria miniera d'oro per gli eredi se la sua ascesa rimane irresistibile nel mondo della canzoncina e dello show business.

Parlamento: tre voti per non governare

Tre voti di scarto per continuare nell’ingovernabilità.
Quanto accaduto ieri alla camera è l’ennesimo episodio di una politica assurda che aumenta il divario tra ricchezza e povertà e divide ulteriormente la politica dai cittadini costretti in gravi disagi economici dai giochini di palazzo.
al di là delle motivazioni date dai parlamentari, che all’ultimo minuto si sono spostati da una parte all’altra, motivazioni che sono risultate fumosi e incomprensibili a una stragrande maggioranza di persone, in Italia e all’estero, di fatto, quanto è accaduto aumenta la frattura tra il mondo d’orato dei politici e la realtà delle famiglie che, a stento, riescono ad arrivare a fine mese.
Lo scarto di due o tre parlamentari ha consentito al governo di continuare a galleggiare ma non a governare la crisi! E mentre all’interno della camera si faceva la conta e si agitavano bandiere per festeggiare non si sa cosa, fuori, Roma era invasa da cittadini stanchi di assistere allo scempio della democrazia per opera dei parolai della politica. Parolai che dovrebbero servire la Repubblica e i cittadini ma che, di fatto, la dominano e sottomettono, altrimenti come spiegare le esaltazioni, i sorrisi e la strafottenza che trapela dalle azioni e dalle risposte?
Se questi signori amassero davvero il loro mandato e rispettassero gli elettori e principalmente i non elettori, vale a dire i giovani, i bambini, gli inermi, dovrebbero cambiare registro e GOVERNARE per il bene della collettività!
Ma sappiamo che non è così! Continueranno a campicchiare, loro, mentre gli altri, noi, sprofonderemo nella barbarie che loro sapientemente hanno seminato.

lunedì 13 dicembre 2010

Catanzaro dalle stelle alle stalle, e se...

Ricordo che partimmo da Catanzaro per Napoli di sera per essere lì e trovare in tutta tranquillità dei posti buoni per vedere lo spareggio Catanzaro Bari. Ricordo il goal di Angelo Mammì all’80° minuto e la grande festa organizzata per la promozione in serie A. la città era animata da un’insolita frenesia e la gente era euforica. per la prima volta nella storia del calcio calabrese una squadra calcava i campi della serie A, si scontrava con le grandi squadre e le batteva riempiendo d’orgoglio i calabresi, specie quelli emigrati a Torino, Milano ecc.

È trascorsa un’infinità di tempo da quel magico 27 giugno del ’71 ma le prodezze di Spelta, Mammì, Silipo, Maldera, Pellizzaro; Arbitrio Palanca Braca… guidati da Seghedoni, rimangono ben impresse nel cuore di tutti i tifosi giallorossi, anche se, purtroppo, siamo arrivati alle soglie di un amaro epilogo. Certo, duole il cuore, ricordare le serpentine di Gori, il piccoletto che faceva girare la testa ai grandi; Bui, lo stesso Mammì, un emerito sconosciuto che diventa l’eroe di una regione intera; indubbiamente è con profonda nostalgia che guardiamo alle gloriose partite di serie B e A… Peccato che sia finita così!

E se pensassimo a un azionariato della tifoseria piuttosto che sperare in avventurieri? Sì, una sorta di raccolta fondi tipo porta a porta di quanti hanno a cuore le sorti della squadra con tanto di sponsor e tanta voglia di affrontare una scommessa particolare (ma non è altrettanto particolare che una piccola squadra come il Chievo sia rinata grazie alla politica dei piccoli passi?).

domenica 12 dicembre 2010

qui la 'ndrangheta non entra! parole contro


Possono le parole arginare il male?


Le parole possono essere convincenti, specie se a dirle, sono persone stimate ma è pura demagogia pensare di bloccare la mafia o organizzazioni simili affiggendo una targa o un cartello all’ingresso del paese o sul portone del municipio. Eppure, in un recente incontro, la commissione antimafia, tramite il presidente Magarò, ha deciso di spedire ai comuni calabresi una targa con la seguente dicitura: Qui la 'Ndrangheta non entra. I Comuni calabresi ripudiano la mafia in ogni sua forma.

All'incontro hanno partecipato il prefetto Vincenzo Panico, il questore Giuseppe Gammino, il colonnello Francesco Iacono (comandante provinciale dei carabinieri), Antonella Stasi nella veste di vicepresidente della Regione Calabria, il presidente della Commissione regionale antimafia Salvatore Magarò, il presidente dell'Atp Luciano Greco, il presidente della Provincia di Crotone Stanislao Zurlo, il capitano Giorgio Mazzoli (comandante della Compagnia di Petilia Policastro), il vicequestore aggiunto Maria Antonia Spartà, il vicesindaco Pasquale Covelli, l'assessore comunale Antonio Carcello e il dirigente scolastico Francesco Gentile.

Stupisce, che persone così addentro, attenti conoscitori delle attitudini delle organizzazioni malavitose, e tenaci servitori dello Stato decidano di sprecare energie e finanze pubbliche per azioni ininfluenti. È risaputo che spesso il malaffare è presente, colluso con l’insospettato, e gestisce in tutta tranquillità le finanze pubbliche, gli appalti; i posti di potere; il lavoro!

L’analisi deve essere condotta verso altri bersagli, quali la cultura e l’occupazione, il salario sociale e il coinvolgimento reale dei cittadini alla vita pubblica.

Gli incontri istituzionali, le commissioni, gli studi dei fenomeni diventano proficui nell’attimo in cui qualcosa muta veramente nell’ossatura dello Stato e della società. Nell’attimo in cui le persone preposte a guidare il cambiamento iniziano a dare il “buon esempio” a essere i primi nella corsa per la solidarietà, la giustizia e la legalità.

Spesso, purtroppo, le commissioni si trasformano in comode poltrone per sistemare il politico trombato, l’amico, lo studioso che osserva da lontano e tesse giudizi e analisi che non hanno riscontro nella realtà.

venerdì 10 dicembre 2010

la vita oltre la morte


Piove talmente forte da sembrare notte fonda e come sempre, quando piove, le strade si trasformano in torrenti in piena. A volte, al riparo delle intemperie, guardare la pioggia scivolare sui vetri, può essere poetico ma oggi no! Oggi è andato via un altro amico. Un amico col quale non ci si vedeva spesso, ma bastava un incontro fugace, un ciao come va, prendere il caffè insieme, scambiare quattro parole per recuperare le assenze. E ora? Ora che non c’è più la possibilità di un incontro, c’è poco da dire. Le assenze pesano! Un conto è sapere che è lì, a due passi e che, volendo, fai un salto, afferri il telefono, scambi quattro chiacchiere, altra cosa è la consapevolezza opposta.

Intanto piove. La vita continua a scorrere come l’acqua sui vetri. a volte forte e tumultuosa, altre volte lieve, sorniona con le contraddizioni, le falsità imposte dalle strategie affaristiche; le ambiguità della politica fatta scadere a mera gestione mercantile da volgarissimi cervelli allocati in corpi dalle fattezze umane.

Vuoti incolmabili riempiono i pensieri ma, ecco apparire, quando meno te lo aspetti, i volti schietti che hanno popolato il cammino della vita, riaffiorano alla mente nelle consuete movenze: la sigaretta, perennemente accesa, il sorriso bonario, la sofferenza malcelata, l’incitamento, la tensione...
Volti familiari danzano davanti agli occhi nei ricordi indelebili e rimangono a fare compagnia e incitare, opportunamente, con le cose fatte, a continuare verso la meta individuale prestabilita.
Suggerimenti granitici, fatti di parole ed esempi, scolpiti nelle coscienze, fungono da sentinelle contro le avversità, non più ideologiche. Suggerimenti che aiutano nel quotidiano.

giovedì 9 dicembre 2010

macchina mediatica tra l'apparire e l'essere

Parlare d’amore non basta mai…

Se mettiamo sul piatto della bilancia due o più questioni sociali, volendo proprio spaccare il capello in quattro e ragionare su chi è pericoloso per la società e verso chi si dovrebbero adottare provvedimenti di recupero relazionale, formativo e intellettivo, con molte probabilità ci troveremmo d’accordo, almeno nell’approccio iniziale inerente alla sacralità della vita, quindi delle libertà.

A parte il concetto della governabilità minata dai file divulgati da Wikileaks e le loro irrilevanti novità perché note a tutti, l’atteggiamento dei Paesi nei confronti di Julian Assange è spropositato.

Non si può privare della libertà una persona che pubblica notizie vere, e prestare il fianco ai tantissimi guerrafondai disseminati in ogni dove, che per arrivare al potere organizzano persino reality show, uccidono impunemente animali selvatici e fanno vedere la loro baldanza fisica e mentale. Persone che dovrebbero predicare ben altri sentimenti.

Divulgare sentimenti di collaborazione, se non altro, visto che vanno in giro con figli, padri e consorte a prendere dalla natura il peggio della brutalità animale. Ma se questa persona avesse osservato bene la cultura di mamma orsa avrebbe appreso che mamma orsa pesca per sfamarsi e sfamare i piccoli e non va a sparare per puro piacere o far vedere che è forte e potente.

No cara Sara Palin, non è uccidendo un caribù che si dimostra la supremazia e non è neanche chiedendo misure restrittive o pene di morte che si dimostra di essere un leader valido e affidabile.
Magari la prossima volta affronta ad armi pari la tua preda e se saprai fronteggiarla con intelligenza e pragmaticità utile alla società ti sarai guadagnata il peluche della vittoria.
Almeno, Julian Assange non uccide nessuno, anzi divulga le strategie, condivise o no, di persone preposte agli affari istituzionali internazionali e fintantoché vige la libertà, preferisco la libertà! E tanto peggio per quanti non sanno apprezzarla appieno.

mercoledì 8 dicembre 2010

Mercato delle vacche in parlamento?

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14 giorni di vacanza non meritate ma pagate profumatamente ai parlamentari intenti a tessere strategie per rimanere incollati alle poltrone che fruttano dai 25mila euro in su. 

14 giorni di assenza dal governo e di governo; ma forse è meglio così visto le ultime leggi presentate e imposte al paese.

Gli ultimi 14 giorni per liberare fantasiose cazzate da rallegrare umoristi e lasciare spazio a trattative private con la speranza, per loro, di rilanciare l’ennesima beffa.

Loro, sornioni dicono di non dimettersi per onorare l’impegno con gli elettori e perché gli elettori non vogliono le loro dimissioni.
Ma si sono preoccupati quando gli elettori e i cittadini compatti hanno dissentito per le leggi imposte? Si sono preoccupati per le contestazioni del ddl Gelmini che ha portato scompiglio nella formazione? Si sono preoccupati per le deroghe alle leggi che hanno applicato e del danno provocato alla nazione?
Sembra proprio di no!
Allora? Perché adesso difendono a spada tratta un rimpasto tra le fila dell’esecutivo, piuttosto che un nuovo governo o le elezioni anticipate?
È lecito pensare che possa essere una volgare questione finanziaria?
Qualcuno parla di mercato delle vacche grasse… certo non è un buon esempio di correttezza politica e istituzionale, tant'è che ha suggerito l'affissione per le vie di Roma di espliciti cartelli "vendesi" un po' surreali.
…e poi si chiedono sorpresi come mai la gente non ne vuole più sapere di loro!

Il ruolo del padre nella famiglia del terzo millennio

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Il ruolo del padre nella famiglia del terzo millennio.

L’ora della pappa.

Qual è l’atto per antonomasia, liricamente più dolce, che rende la vita completa e dà la certezza di essere l’ombelico del mondo? Cosa c’è di più intimo nel rapporto tra madre e figli a iniziare dai primissimi momenti di vita se non l’allattamento?
Dopo la gestazione, la suzione alimentare è il contatto fisico poeticamente più alto nei rapporti madre figlio.
Il primo rapporto tra due esseri indipendenti ma legati dall’amore che dà e riceve vita, fa diventare grande un piccolo, indifeso esserino, e accresce la personalità emotiva della donna adulta con nuovi sentimenti.

Fino a qualche anno addietro, l’allattamento, inteso come periodo di vacanza dal lavoro, era previsto esclusivamente per la mamma in quanto naturalmente preposta ad accudire al neonato.

Col tempo si è capito che anche il padre è parte attiva importante.

Ai fini legislativi, per richiedere il periodo di “allattamento maschile” è sufficiente la volontà amorevole del padre che ritiene suo dovere morale rendersi parte attiva nell'allevare la prole per una completa e solida educazione generazionale.

La parità dei diritti e dei doveri vede coinvolti entrambi i genitori nei ruoli intercambiabili di assistenza e nursery; d'altronde, soppiantata l'impossibilità di "allattare" mediante la somministrazione del latte in polvere, per l’uomo, il resto è routine: assorbenti usa e getta, minestrine precotte ma anche la preparazione casareccia è facilitata dall'impegno in cucina del maschio che riesce a trasformare in arte culinaria una normale pietanza se guidato dall’estro e dalla passione.

martedì 7 dicembre 2010

news da sballo a ore 12

Sembra di assistere ad un film. Tutto scorre sotto i nostri occhi, affianco, ma lontano da noi: i delitti, la politica, lo sport, anzi le zuffe legate allo sport, le guerre militari, le guerre delle notizie e le cazzate; la finta ricerca scientifica, gli spot pubblicitari inquinanti.
Per capire lo stato d’animo di chi si trova a spulciare le notizie rileggiamo qualche titolo delle maggiori testate giornalistiche italiane:

Wikileaks, arrestato Julian Assange “ma le rivelazioni non si fermano”.
Scala, bomba carta e proteste alla prima. La Valchiria preceduta da scontri tra manifestanti e agenti.
Finanziaria 2011 al voto finale in serata.
Benzina, la nuova corsa dei prezzi: la verde tocca 1,340 a litro.
L'aumento dei carburanti si sta trasformando in un salasso specialmente per i camionisti: rispetto ad un anno fa il pieno per un Tir costa oggi 105 euro in piu'.
Un Tir con un serbatoio di 550 litri, paga oggi 664,8 euro per fare il pieno di gasolio; nel 2009 per la stessa operazione doveva lasciare alla stazione di servizio 560,2 euro (aumento di 104,6 euro pari al +18,7%). Tenendo conto che il 70% delle merci viaggia su gomma, secondo la Cgia non e' da escludere per Natale un aumento dei prezzi dei principali beni di consumo.

Clima, a Cancum svolta della Cina
Allegri “vogliamo i tre punti”, Dinho scalpita
Un’aspirina al giorno riduce del 20% il rischio di tumore
Nucleare Iran, da potenze ok a nuovo incontro
Renzi ad Arcore e il PD si spacca
Lucca, spara in piazza e uccide una ragazza
Roma, dure proteste degli studenti de La Sapienza
Haiti: rapporto, colera da campo Onu
S’indaga sul cellulare di Yara.
Yara: vertice in Procura, due ipotesi:
Non sarebbe ancora stata archiviata del tutto l'ipotesi di due uomini visti con Yara Gambirasio la sera della sua scomparsa, il 26 novembre. Questa l'impressione, nonostante il massimo riserbo degli inquirenti dopo il vertice di stamane in Procura a Bergamo tra carabinieri, polizia e il pm Letizia Ruggeri. Ma le ipotesi investigative, dopo la scarcerazione del giovane marocchino fermato nei giorni scorsi, sarebbero almeno due. Nuove perquisizioni intanto a Brembate.

E la mondezza va a Bucarest
Noi deputati nullafacenti
Regali on line: dove e cosa acquistare
Mafioso falso invalido: preso medico
Salute: vaccino low-cost contro meningite in Africa
Ferrarsi, scandalo campo il drenaggio non funziona
Borsa: Milano in nero, industriali sempre in vetta
Depositati davanti casa Gelmini sacchi pieni di sterco
Strage ciclisti:
La Procura della Repubblica di Lamezia Terme ha chiesto la convalida dell'arresto del marocchino di 21 anni che domenica mattina ha travolto ed ucciso a Lamezia Terme sette ciclisti e ne ha feriti altri tre.
Il ragazzo e' accusato di omicidio colposo plurimo aggravato dalla guida sotto l'effetto della droga, infatti e' risultato positivo al test della cannabis. L'udienza di convalida dell'arresto del ragazzo, in carcere a Lamezia Terme, dovrebbe tenersi giovedì.

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