"Riace, W. Wenders con Mimmo Lucano" |
A Berlino, Loiero e Wenders parlano d’integrazione solidale dei profughi in Calabria.
Il “modello Calabria” per l’accoglienza e contro l’intolleranza, esposto dal Presidente Agazio Loiero, trova attenzione al “X Summit dei Nobel per la Pace” sul tema “Abbattere i muri per costruire un mondo senza violenza” (con quattro declinazioni, disarmo, discriminazioni, povertà e omertà) che si è aperto a Berlino al “Municipio Rosso”, più noto come “Rotes Rathaus” il 9 novembre 2009 in occasione dei festeggiamenti per la ricorrenza dell’abbattimento del muro di Berlino.
Loiero è intervenuto dopo i saluti del sindaco di Berlino Klaus Wowereit, del Presidente del Summit dei Nobel per la pace Mikhail Gorbachev, di Walter Veltroni, co-presidente del Summit, di José Manuel Barroso presidente della Commissione Europea.
Con intensa passione, il presidente della Regione Agazio Loiero ha raccontato le esperienze dell’accoglienza dei profughi in Calabria come opportunità di sviluppo e integrazione dei rifugiati nei paesi di Riace, Caulonia e Stigliano. Ha ricordato l’integrazione della comunità dei curdi a Badolato e del senso di ospitalità rintracciabile in ogni paese della Calabria che è stata, a sua volta, terra d’emigrazione; ha rammentato l’apprezzamento che la Regione ha ricevuto per la sua legge sull’accoglienza e indicata dall’Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati come esempio da seguire per una normativa nazionale.
“Voglio raccontare l’esperienza della mia Calabria – ha detto Loiero davanti ai Premi Nobel per la Pace e agli uomini delle istituzioni provenienti da tutto il mondo – una regione troppo spesso dipinta come fanalino di coda, capace invece di dare segnali di modernità e discontinuità rispetto al resto del Paese.”
“La Calabria – ha ricordato Loiero - è situata nel sud più estremo dell’Europa, per tale motivo, è terra di approdo di tanti uomini e donne che fuggono da guerre e miseria e da noi cercano protezione e rifugio. Noi stiamo sperimentando l’accoglienza non solo come dovere etico e giuridico, imposto dalla nostra Costituzione, ma anche come opportunità per lo sviluppo locale. Stiamo sperimentando l’integrazione “dolce”, non forzata, ma calibrata sulle esigenze del territorio, come alternativa al binomio immigrazione-illegalità, immigrazione-respingimento. Una scelta in controtendenza in questa Italia che si chiude, che alza nuovi muri”.
Il “modello Calabria”, quindi, per abbattere i muri dell’intolleranza.
“Perché abbatterli? Perché abbiamo il dovere – ha spiegato Loiero – di difendere il valore essenziale della dignità umana, perché ciascuno di noi può trovarsi dall’altra parte, perché non farlo vuol dire restare indietro: il mondo è già insieme, sono le politiche che vanno in senso contrario”.
Questa “piccola storia di una regione marginale”, una regione che per vari motivi - storici geografici, culturali - ha scelto di considerare l’immigrato come una risorsa e non come un costo sociale, ha strappato un applauso scrosciante dei presenti nel grande salone del Municipio Rosso di Berlino. “Io spero – ha concluso il presidente Loiero – che il modello Calabria possa essere esportato anche altrove, che possa diventare “contagioso”. Quello che mi fa davvero onore è che qui in Germania si sono accorti delle potenzialità di questo modello. Se n’è accorto il grande regista Wim Wenders che ha scelto di raccontare al mondo la nostra storia. Lo scorso settembre ‘il maestro’ è venuto in Calabria a girare un corto sull’accoglienza, dal titolo “Il volo” interamente in 3D, che uscirà prima di Natale nelle sale di tutto il mondo. La regione Calabria è diventata coproduttrice del film”.
E in un’altra sessione del Summit, lo stesso Wenders, parla del film, dei rifugiati, dei paesi d’accoglienza e della Calabria.
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