Ho seguito per qualche minuto il
programma di
Bianca Berlinguer.
Mauro Corona, nel suo folklore
casareccio ha detto delle ingenue verità. Ha parlato degli operai
della politica messi lì dal popolo per governare e finalmente fare
un po' di pulizia. Una sorta di “rottamazione” che anche Renzi
aveva sbandierato ma che non ha fatto.
Sì, è vero! La Costituzione parla
chiaro e in democrazia, almeno sulla carta, gli uomini che governano
sono al servizio dei cittadini. Però, chissà perché, una volta
entrati nelle sale di comando, uomini e donne eletti non riescono a
mantenere le promesse fatte e le cose che avrebbero dovuto essere
corrette rimangono invariate.
C'è grande attesa.
Riusciranno a modificare la legge sulla
pensione?
Riusciranno a tagliare e rendere equi i
costi della politica?
Riusciranno a governare le ricchezze e
ridare dignità a quanti costretti in povertà?
Riusciranno a togliere dai palazzi le
lobby che hanno inquinato decisioni importanti riguardanti il bene
comune?
Riusciranno a fare un governo stabile?
Mauro Corona è schietto, ha la voce dei
bambini. Spontaneo. Dice quello che pensa. E quello che pensa lo
pensano la stragrande maggioranza degli spettatori. Applaudono quando
si indigna per le leggi stupide che rendono fuorilegge le persone che
risolvono i problemi causati dal terremoto costruendosi una casetta
smontabile in legno per potere continuare a vivere e lavorare nei
luoghi dove sono nati.
Si incazza quando Bianca gli chiede
cosa pensa del prete che si è rifiutato di lavare i piedi ai
migranti.
Mauro è sanguigno! Da buon montanaro
dice pane al pane e vino al vino. Corona non è la solita faccia
imbellettata che si affaccia alla tv di stato e ripete quello che i
potenti vogliono sentire. È un uomo pratico, Mauro. Scrittore e
scultore, ama intagliare il legno e bere un buon bicchiere in
compagnia della gente del suo paese, sempre, non solo nelle feste
comandate.