martedì 20 novembre 2012

redditometro retroattivo, indagini fiscali dal 2009

Arriva il redditest. 

Il nuovo (inutile) redditometro messo a punto dall’Agenzia delle Entrate per scovare gli evasori entrerà in vigore nel prossimo anno ma avrà valenza retroattiva, al 2009. 
Era davvero necessaria questa applicazione? O questa app amplifica una leggenda circoscritta a poche persone rintracciabili, se davvero si volesse, con i metodi tradizionali?
Sia ben chiaro, questo marchingegno recherà fibrillazioni agli onesti perché sono dell’avviso che ogni buon cittadino munito di coscienza civica paga le tasse dovute! E gli evasori certamente non andranno  a compilare il test on line sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Eppure, eccoci costretti a subire l’ennesimo strumento vessatorio tecnologico messo a punto dall’agenzia delle entrate.
Le ultimissime notizie ci portano a conoscere che dopo una simulazione fatta col nuovo redditomentro delle agenzie dell’entrate, secondo Befera, direttore di lusso dellAgenzia in questione, il 20% delle dichiarazioni sono incoerenti: “Da una simulazione sull'intera platea delle famiglie, oltre 4,3 milioni (circa il 20%)» delle dichiarazioni dei redditi risultano non coerenti: tra le diverse categorie di reddito il tasso di irregolarità é maggiore nel reddito di impresa e nel reddito di lavoro autonomo”. Nel dire questo e nel garantire collaborazione con i contribuenti, il direttore dell'agenzia delle entrate, Attilio Befera, assicura che le famiglie non sono tenute a tenere una contabilità di tutte le spese e comunque la mancata coerenza può avere mille giustificazioni, come eredità o donazioni. (donazioni? Come quelle date ai politici a loro insaputa?) Il problema sorge solo quando ci sono grandi differenze e spese significative. La non coerenza, infatti, ha ripetuto Befera più volte anche durante la conferenza stampa, «non é automaticamente rappresentativa di un'evasione. Il contraddittorio potrebbe portare la non coerenza a coerenza, oppure ridimensionare l'incoerenza”.
Ma chi deciderà i parametri necessari per valutare le incoerenze? E quando sarà appurato scientificamente che molte famiglie vivono senza sussidi o stipendi e campano alla giornata, il buon Befera e tutta la classe politica cosa faranno?

fermare la strage in Palestina è possibile

BASTA GUERRE DI RELIGIONE!

Dio è distratto oppure talmente buono e fiducioso da aspettarsi un cambiamento di rotta dall'umanità?
Non ci sono altre scuse per chi crede in un Essere Superiore che, stando alle Sacre Scritture, pare abbia promesso la Palestina agli Ebrei. E la promessa è da mantenere; costi quel che costi! Cosicché di guerra in guerra gli Ebrei conquistano terreni ai danni del popolo palestinese che lì ci abita dalla notte dei tempi.

La Palestina è luogo e punto d'incontro di più religioni e Gerusalemme è il fulcro. Inutile fare storia antica del territorio e dei popoli, basti pensare che nell'antichità non esistevano confini geografici nazionali ma esistevano degli insediamenti urbani definiti “città stato” autosufficienti. Detto ciò, ad ogni cervello pensante, risulta difficile comprendere o peggio giustificare le guerre che si sono succedute nel corso dei secoli. E totalmente assurde e fuori da ogni logica le distruzioni di massa di questi ultimi giorni.

A nulla sembra sortire l'appello del presidente americano, Barack Obama, nei confronti del presidente egiziano Mohamed Morsi e del premier israeliano, Benyamin Netanyahu.
Tant'è che nel frattempo ha fatto dirottare sul Mediterraneo tre navi da guerra in modo da, nel caso la situazione dovesse precipitare e si rendesse necessario, organizzare l'evacuazione dei cittadini statunitensi. Si tratta di unità anfibie d'assalto (portaelicotteri e trasporti armati che trasportano un contingente di Marine e diversi unità da sbarco più piccole).

Fa rabbrividire il sondaggio diffuso dal quotidiano Haaretz : l'84% degli israeliani appoggia l'operazione «Colonna di nuvola», contro un misero 12% .
mentre è solamente il 30% del campione di israeliani consultato dal giornale a dirsi favorevole ad un attacco via terra su Gaza , mentre il 39% intende continuare solo con gli attacchi aerei.
Estremista, invece, la posizione del figlio di Sharon, Gilad, secondo lui bisognerebbe radere al suolo tutta Gaza.
Da mercoledì scorso, quando è iniziato il clima di follia, sono 100 le vittime palestinesi da ascrivere all'offensiva aerea israeliana (fonte, ministero della Salute dell'enclave costiera, gestito da Hamas, pubblicata su una pagina Facebook. In cinque giorni di attacchi i feriti sarebbero oltre 700. Lunedì mattina l'offensiva israeliana contro i gruppi palestinesi avrebbe mietuto oltre dieci vittime. In mattinata quattro persone sono state uccise in un quartiere di Zeitun, nella città di Gaza: fra le vittime 2 ragazze di 20 e 23 anni e un bambino di 5 anni).
Possono queste morti giustificare motivazioni storiche e o religiose e quant'altro la fantasia umana imbastisce?

domenica 18 novembre 2012

convivenza cittadinanza immigrazione

dal tg 3 delle 19 di oggi 18 novembre 2012
In una scuola del nord:
Oltre l'italiano che lingua parli? -chiede la giornalista a una scolaresca multietnica.
Il tema è il diritto alla cittadinanza per i bambini, figli di immigrati, nati in Italia- Inglese! E tu? Cinese! E tu? Calabrese! risponde candida e sorridente una bella bambina dai tratti mediterranei.

Italia Futura a chi conviene?

Le cose si complicano per l'Italia che sta male.


Se è vero quanto evidenziato dagli osservatori politici, Montezemolo scende in campo per far continuare la linea di Monti e sappiamo bene a cosa si riferisce il programma messo in atto dal governo dei tecnici. Un programma che, se fino ad ora è stato l'antidoto e la cura necessaria per riacquistare credito e fiducia in Europa e nel mondo, adesso inizia ad essere una catena costrittiva per la democrazia la libertà e la cultura della solidarietà verso gli ultimi e i deboli.

Montezemolo è l'espressione di una fetta di italiani che sta benone, che arriva tranquillamente a fine mese e non ha l'esigenza del posto fisso o la paura del contratto a termine e delle bollette che scadono a prescindere del conto in banca.

Hanno pensato a ciò i seimila iscritti al nuovo movimento centrista di Montezemolo?
Giovani e anziani, borghesia e imprenditori, una decina di politici di Udc, Fli, Pd e Api ma non del Pdl, questa la platea della convention di Luca Cordero. E tra la cosiddetta “classe dirigente”, oltre a Luca di Montezemolo, tengono a battesimo il “nuovo fenomeno attivista” Andrea Riccardi, Andrea Olivero delle Acli e Raffaele Bonanni della Cisl, leader sindacale che ha firmato e fatto firmare ai suoi iscritti della FIAT il “ricatto di Marchionne”.
Il nome del soggetto politico èncora da definire, forse “Italia civica” data l'inflazione di sigle presenti.
Nei discorsi, la figura carismatica di Mario Monti è una costante; richiamato più volte dagli interventi e nei contenuti dall’economista Irene Tinaglie dalla metafora di Lorenzo Dellai, presidente del Trentino: “zaino in spalla significa seguire un capocordata che non stupisce con effetti speciali, ma è di poche parole, che sa esser severo ma non cinico, che sa che quello è il suo posto al servizio di tutti. Oggi si è costruito un pezzo importante della cordata e il capocordata, quando sarà il tempo giusto, saprà cosa fare”.
E Andrea Riccardi, nel chiudere la kermesse, la mette così: “Dopo il 2013 sarebbe un errore interrompere il dialogo di fiducia tra Monti e l’Europa, tra Monti e la comunità internazionale, anche perché la crisi continua”.
Non c'è che dire! È davvero un quadro preoccupante!
La strategia di Montezemolo è presto detta, anzi è detta da lui stesso: “Ogni cosa al suo tempo. Non chiediamo al premier di prendere oggi la leadership del nostro movimento. Ciò pregiudicherebbe il suo lavoro. Ci proponiamo di dare fondamento democratico ed elettorale al discorso iniziato dal suo governo perché possa proseguire”.
Casini , dal canto suo, rimarca la paternità del “Monti dopo Monti”. Perché secondo lui “non c’è alternativa alla sua affidabilità e credibilità” e perciò deve essere riconfermata dal “suffragio degli elettori”.
Allora, chiedo a Casini: a che serve la corte di politici che occupa il parlamento, le istituzioni e il Paese?

sabato 17 novembre 2012

Luca, un altro che scende a coltivare il campo

L'Italia che rema.


Un altro capitano d'impresa decide di “scendere in campo”.
Dopo averci pensato su, fatto il pari e dispari, Luca Cordero di Montezemolo annuncia il suo ingresso in politica e motiva così la sua decisione:
"Mai più accetteremo di vedere l'Italia derisa e disonorata, per questo scendiamo in campo".

Il presidente di Italia futura, questo il nome dello schieramento scelto da Luca, primogenito di Massimo Cordero dei marchesi di Montezemolo apre la convention 'Verso la terza Repubblica' con parole forti:
"Basta stare in tribuna: i cittadini e le eccellenze che costituiscono il nerbo della nostra azione abbandonino le tribune e riportino l'Italia a giocare in attacco e a vincere".
Gioco in attacco? Vincere?
E contro chi? Le banche? L'alta finanza? La borsa? Gli evasori? gli imprenditori che delocalizzano le imprese e lasciano col culo per terra i lavoratori italiani?

Mi sa tanto che questo è un altro che vende fumo! Uno che: o non ha capito niente del sistema Italia oppure cerca di gettare altro fumo negli occhi dei cittadini che sono ancora in buona fede e aspettano l'eroe nuovo.

Però, in merito ad alleanze, candidature e altri aspetti pratici del suo impegno non fornisce dettagli. Unica precisazione: lui personalmente non si candiderà: "Non mi candido e non chiedo nulla per me". Perché, che dovrebbe chiedere uno che dice di voler scendere in campo per portare l'Italia a giocare in attacco?

"Siamo qui – prosegue il marchese - perché vogliamo che inizi finalmente un capitolo nuovo della nostra vita civile e democratica, che metta al centro questa Italia, l'Italia che rema. Dobbiamo aprire la strada verso la terza Repubblica".
Beh, se proprio vuole remare in toscana ha tantissimo spazio.

Nel suo empirico parlare fa l'occhiolino al professor Monti e lui risponde, anche se da una platea diversa visto che tanti lo tirano per la giacchetta:
«Nessuno mi domanda un impegno oggi e oggi non do nessun impegno».

Siamo alle solite! Se questo signor marchese volesse davvero lavorare per un domani migliore non parlerebbe come un coach o un boss ma come un uomo di cultura intenzionato a promuoverla per migliorare e far evolvere le menti.

venerdì 16 novembre 2012

la7, non è una gag di Crozza lo sclero del Celeste

Pane per Crozza. Glielo offre su un piatto d'argento il performer più amato d'italia. Quello che fa le ferie in comitiva e che alla fine divide le spese. Si, quello, come si chiama... quello che ha fatto voto di castità povertà e carità. A sì, il Celeste. Quello buono che ama il suo prossimo perché questo predica il vangelo.
Sì peerchhhèè tu adesso stai qua e vai a spaccare la faccia alla Parodi e alla sua banda. Altrimenti ti licenzio!
Roberto Formigoni, terminata l'intervista con Cristina Parodi e i giornalisti della sua squadra, fuori dallo studio televisivo si è rivolto alla sua addetta stampa, Gaia Carretta e le ha gridato: «Tu adesso stai qui e spacchi la faccia a Cristina Parodi e a questa banda e a questi giornalisti!»
Rivolto poi ad un'autrice del programma le ha detto piccato: «Avete fatto solo cagate!».
E, rivolgendosi nuovamente alla sua addetta stampa: «E se non lo fai, sei licenziata!».
Formigoni si è adirato perché, secondo lui, buona parte dell'intervista è stata dedicata alle vicende giudiziarie della Regione, mentre - secondo presunti accordi – l'intervista avrebbe dovuto vertere sulle vicende del Pdl e sulle elezioni in Lombardia.



fisco; da gennaio italiani al microscopio

In arrivo il super archivio anti evasione dell'anagrafe tributaria.


Da gennaio prossimo banche, Poste e intermediari finanziari dovranno inviare tutti i dati dei conti correnti, nonché la frequenza di accesso alle cassette di sicurezza e i dati relativi alle carte di credito e ai depositi secondo il nuovo sistema antievasione voluto dal direttore dell'Agenzia delle Entrate.
Dal canto suo il garante della privacy, ultimo l'iter, ha dato l'ok al completamento del database.
Prima che venga definitivamente messo in funzione, però, bisognerà verificare alcuni dettagli per evitare possibili accessi non autorizzati nel sistema. I dati saranno cancellati automaticamente dopo sei anni di permanenza negli archivi dell'anagrafe tributaria.

E chi ha i conti in rosso?

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