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sabato 17 giugno 2023

Catanzaro, realtà liquida e inconsistente

 


Alcuni lembi del territorio cittadino catanzarese sembrano essere terra di nessuno. Vaste aree recintate indicano proprietà private (abusivamente?) che dovrebbero essere pulite per una semplice questione di decoro e igiene pubblica e rispetto nei confronti dei residenti dai detentori del bene.

Curiosamente le reti di recinzione delimitano e inglobano anche spazi che avrebbero dovuto essere adibiti per camminamenti pedonali o carreggiate ciclabili a servizio e per il benessere comune di quanti soggiornano nel quartiere corvo. Invece sono ricettacolo sicuro per bisce, topi etc. ma cosa vuoi che siano questi innocui animali che come unica colpa hanno quella di essere nati in un gradino inferiore?

domenica 6 novembre 2022

Lettera aperta a Giorgia Meloni

 Cara Giorgia ti scrivo:

Sbarchi selettivi e decisioni restrittive sono la dimostrazione muscolare di vecchi e nuovi personaggi che, pur snocciolando rosari e esponendo immaginette sacre, calpestano il sacrosanto diritto alla vita dei più deboli. Per lo meno questo è il messaggio che arriva a noi che subiamo le notizie.

Persone inermi gettate su carrette e gommoni in mare aperto quasi fossero merce avariata da eliminare. C'è, inutile nasconderlo, un mercato umano dietro ai derelitti giunti sule nostre coste. Ci sono interessi enormi di governanti collusi. C'è cannibalismo!


domenica 17 luglio 2022

Fiorita & Compagni alle prese con il territorio catanzarese

 


Come inizio non c'è male!

È da poco tempo che la nuova giunta Fiorita si è insediata e subito si è data da fare in occasione della festa del santo patrono. Un tempo si diceva: Catanzaro è la città delle 3V; Vento, perché perennemente sferzata dal soffio potente di eolo, Vitaliano quale Santo Patrono e Velluto per via dei tessuti damascati ricavati dalla lavorazione del prodotto del baco della seta.

Le tradizioni, alcune esistenti solo nell'immaginazione, sono dure a morire.

Il vento c'è ancora e soffia da nord a sud della città mentre la coltivazione di bachi da seta sono un lontano ricordo come pure il ticchettio dei telai che animavano il rione “Filanda”.

Vitaliano no! San Vitaliano è il santo per antonomasia che protegge la città ed è più che doveroso portargli rispetto e devozione!

Commuove il post che gira su fb. I neo insediati sono entusiasti per l'operazione “pulizia” in onore del Santo nel centro storico. Sarebbe ancora più encomiabile se, però, non dimenticassero l'abbandono in cui versano le periferie. Tema dibattuto e sentito da Nicola Fiorita durante la sua campagna elettorale che ha svolto nei quartieri marginali della città.

Ma il centro storico, che, appunto, ha una storia da difendere e valorizzare, ovviamente, deve essere ben curato. È il salotto buono della città! Deve fare bella impressione agli ipotetici visitatori; turisti e cittadini, abitanti residenziali e non. Giusto quindi che abbia un occhio attento e di riguardo! Anche se:

ieri, in occasione della festa patronale, un'altra opera attrattiva; la funicolare, ha deluso le aspettative di ipotetici avventori propensi a lasciare la macchina ai piedi della città per godere della spettacolare processione organizzata dalle parrocchie cittadine in onore del Santo.

E che dire delle periferie dimenticate e lasciate ancora una volta in balìa degli eventi naturali che popola il territorio, selvaggina compresa,  e a sé stesse?

Buon lavoro a tutti con l'auspicio che la nuova giunta possa trovare i fondi necessari per la normale manutenzione e rendere vivibili le periferie non solo agli amanti della natura ... 👼

ps,: un particolare ringraziamento per le immagini postate e condivise sul social dai neo assessori Monteverde e Casalinuovo che senza di esse, per molti sedentari, pantofolari per  esigenza, scelta o perché forzati dalla contingente crisi energetica e per quanti non hanno un account ma che comunque sono aggiornati da amici e conoscenti che ce l'hanno, sarebbe passato inosservato l'impegno civile dei nuovi arrivati a palazzo de nobili.





mercoledì 24 febbraio 2021

Periferie mortificate

Documentare la quotidianità, vivere in un quartiere di periferia, essere presenti perché costretti a viverci o perché si ama non fa nessuna differenza! La realtà rimane immutata. E chi ci vive, forse, si è abituato al degrado o al pressapochismo di chi è delegato alla manutenzione pubblica delle aree cittadine.

Certamente, se proprio si deve indicare un colpevole e più, non si può imputare nessuna colpa a chi è comandato per rasare l'erba. Lui, l'addetto alla pulizia, è l'ultima ruota del carro.

Vi è un esame a monte. Precisamente nelle stanze tecniche che dovrebbero manutenere il decoro e l'agibilità delle strade e dei marciapiedi cittadini.

Dopo tanti anni ancora non si è voluto comprendere che la sola rasatura dell'erba non basta, anzi è dannosa per la circolazione dei cittadini. Basta osservare i cumuli di terra ai bordi dei marciapiedi. Le voragini e i monconi delle radici lasciate tra le crepe e gli interstizi del manto pubblico.

Altro che pietre d'inciampo! Qua è un tutt'uno! Da troppi anni ormai. E la corsa agli ostacoli diventa, al cospetto, una sciocchezza. Forse perché mancano i fondi necessari alla manutenzione e al decoro della cosa pubblica?

Costituiamo, allora, un comitato di volontari. Paghiamo le imposte comunali locali con l'impegno civico e il lavoro di manutenzione di strade e marciapiedi così da rendere sicuri i nostri passi quando decidiamo di sgranchire le gambe e svegliare le membra intorpidite.

ps. e per gli alberi divenuti pericolosamente giganteschi? (suggerisce qualcuno). Sì e vero non può essere risolto alla buona. La buona volontà rimane tale. È pura intenzione di intenti che rimane tale per mancanza di mezzi adeguati e forze. Quindi,

A ognuno il suo: la gestione amministrativa del territorio, come sancito dalle leggi in vigore, è compito degli organismi preposti: Sindaco, assessore e uffici competenti! Che la politica si dia da fare, allora.

Faccia in modo che non vi siano più fatiscenti cumuli di reale degrado nelle periferie e faccia di queste zone linde e accoglienti come se fosse il centro.




mercoledì 5 luglio 2017

Tutele negate

 Appropriazioni o espropriazioni dei diritti?

C'è chi innalza muri e tende reti per salvaguardare i confini nazionali e chi pianta pali nel terreno pubblico per tutelare intetessi privati.

In generale,
La proprietà privata toglie a molti, mortifica il principio sociale delle pari opportunità dell'ordine costituito in base ai principi dettati dalla democrazia e della libera circolazione dei popoli costretti a migrare in ambienti meno ostili e mossi dal principio fondamentale basato sull'autoconservazione individuale e dei congiunti in ossequio al diritto di potere  vivere una esistenza degna di chiamarsi VITA! Senza confini, gabbie materiali e schiavitù degeneranti. Questo per quanto concerne i grandi flussi migratori del momento. a prescindere dai mercanti di vite umane e da quanti nascondendosi dietro facciate pulite come le ONG lucrano sul male del secolo fomentando guerre e carestie.

 E nel piccolo dei campanili? L'avidità è in agguato se approfittando della totale indolenza, o, peggio omertà dei singoli, qualcuno si appropria di piccole aree pubbliche a ridosso delle strade cittadine.
Possibile che siamo diventati miopi fino a questo punto? Che non capiamo più cosa è la socialità e il vivere in comunione?

E' così vitale accaparrarsi pochi metri di terra che potrebbero servire per migliorare la viabilità e la vivibilità nei quartieri degradati spogliati delle più elementari architetture sociali utili ai bisogni urbani?

La vita e le azioni sono solo questioni d'interesei privato? No! non voglio credere che sia così!

Catanzaro, Corvo, via Magenta



domenica 2 luglio 2017

Risvegli

Da Modena a Catanzaro si parla italiano e si canta Vasco.

Dopo la notte di Vasco che ha saputo raccogliere tutte le generazioni del popolo rock persino davanti alla televisione nonostante Bonolis mi ritrovo a fare i conti con la periferia degradata catanzarese.

Vasco acchiappa e la rai che si è aggiudicata una parte del concerto dei 40 anni in musica del rocker italiano gode dei benefici del carisma di Vasco Rossi. Fa incetta di pubblicità e di cazzate gettate all'aria mestamente da un poco convinto rocchettaro estimatore di Vasco. Fosse dipeso da Bonolis non ci sarebbe stato lo share enfatizzato dai dirigenti rai. Un conduttore sottotono ha intrattenuto ospiti e, seguendo una scaletta, ha introdotto canzoni come se fosse al festival di Sanremo.

220.000 fans sotto il palco del Modena park e oltre 5milioni di spettatori che si sono sorbiti per amore di Vasco un gelido conduttore nei panni momentanei del radiodj per ricordare il passato di Vasco e i suoi esordi.

Il momento topico si è raggiunto con “rewind”. Il lancio gioioso dei reggiseni ha infastidito qualcuno. Ma perché? Perché indignarsi, scandalizzarsi per i seni al vento?
Sono una parte del corpo! Quel corpo che per certa religione è sinonimo di Tempio di Dio. ...

Passata la festa si fanno i conti con l'amara realtà.
Modena si è dimostrata una splendida macchina, accogliente per la festa del rocker e sicura, nonostante l'enorme mole delle persone presenti all'evento, tutto è filato liscio. Niente danni a persone e cose.

Forse, ti chiedi, qualcosa sta cambiando in Italia. Bacchettoni a parte.

E invece no! La periferia rimane brutta e sporca. A Roma come nel resto d'Italia. E Catanzaro non è da meno!
Il vigile di scorta adibito alla sicurezza dei ciclisti della “pedalata ecologica” fa cenno di fermare l'auto. Un gruppo eterogeneo accomunato dal colore giallo delle maglie e dei cappellini sponsorizzati pedala lungo via Magenta da poco all'attenzione degli amministratori locali e dai risultati ancora incerti per quanto attiene il decoro, la pulizia del verde pubblico e il rispetto dell'igiene e della salute pubblica.

sabato 27 maggio 2017

Cambia vento?

Inutile insistere. 

Siamo, come dicono i francesi, in un cul de sac.

Siamo in un vicolo cieco! Diciamo in italiano. E, nello specifico,
a Catanzaro si prospetta un futuro grigio per i cittadini sfiduciati, mentre per i candidati in lizza che sperano di essere eletti in consiglio comunale e ricevere almeno per cinque anni uno stipendio potrebbero diradarsi le preoccupazioni economiche.
Che poi, se vincono gli stessi di sempre e facciano il bene comune attraverso l'espletamento di una politica alta, come dicono, che guarda con occhi attenti al benessere collettivo, questo non lo possiamo sapere a priori. Dobbiamo vederli all'opera.

(gli avvenimenti recenti non lasciano ben sperare.).

"fermata con fioriera al naturale"


L'ignoranza per quanto attiene il fare politica per servizio è enorme. O forse non sono ignoranti sono proprio così: impediti perché non vedono l'altro come un fratello ma come un nemico da sconfiggere e sottomettere.

Ho assistito ad un faccia a faccia televisivo: non ho resistito più di cinque minuti. La nausea per ciò che ho sentito e la rabbia sono state tutt'uno. C'è stato chi ha teorizzato sui “ripensamenti” lungo il cammino dei governi passati cittadini e il relativo salto della quaglia nel campo avverso facendo un elenco a ritroso del cambio di casacca dei rivali.

Le accuse si sono rimpallate da destra a sinistra e viceversa.
Il candidato dei 5stelle poi ... non ne parliamo. Meglio stendere un velo pietoso.

Ho spento dopo avere ascoltato l'unico intervento decente, quello, cioè, dell'esponente del nuovo soggetto politico “cambiavento”.
Ma davvero ci meritiamo questa classe dirigente?

Senza contare le interviste telefoniche suggerite probabilmente da qualche scienziato improntate su chi sarà il probabile vincitore.

Cioè, si riducono a questo le aspettative per Catanzaro?
Possibile che a nessuno freghi niente della pulizia morale e dell'impegno disinteressato di amministratori e amministrati?

Intanto le periferie languono nel degrado salvo piccole aree interessate dagli interventi dei candidati che riprendono il contatto con la gente, che parlano e offrono buffet a fine comizio.

Basta così! Non mi sento di schierarmi! Ma se proprio dovessi... il cambiamento non è un azzardo. Forse è una possibilità.

Torneremo a parlare di cose pubbliche quando ci sarà una classe dirigente attenta che fa davvero della politica servizio ai cittadini, che non mortifica la qualità della vita delle fasce periferiche in nome del bilancio comunale ma, che vuole e cerca il confronto serio al di là delle appartenenze ideologiche e ottempera a diritti e doveri.

lunedì 24 aprile 2017

Catanzaro, periferie e emarginazioni

"catanzaro, veduta del
quartiere corvo, ogg"i
A spasso nel quartiere Corvo.


Di come si vive e chi sono gli abitanti del quartiere abbiamo parlato ampiamente. Si è tentato di fare delle analisi mirate per risollevare il quartiere dall'apatia; porlo all'attenzione degli amministratori facendo anche delle considerazioni sulle problematiche che affliggono l'intera area.

Corvo, Pistoia, Aranceto e viale Isonzo. Tutti afflitti da isolamento culturale, consequenziale alla disattenzione civica delle istituzioni preposte all'inserimento sociale delle realtà emarginate, assurgono agli onori della cronaca per fatti inquietanti che certamente nessuno vorrebbe.

Di tanto in tanto i fuochi d'artificio rispondono sornioni alle operazioni di polizia. E i media enfatizzano lo smantellamento momentaneo dei ladruncoli di auto che chiedono il pizzo per ridare le macchine rubate ai rispettivi proprietari. Si dice, dell'intera area, che sia anche una piazza di spaccio. Vi sono stati agguati e morti.
Molte di queste notizie sono ignorate da alcuni residenti. Anziani e casalinghe vengono a conoscenza dei misfatti mentre fanno la spesa o chiacchierano davanti alla chiesa.

Le notizie sono spesso riportate con qualche aggiunta fantasiosa, non per cattiveria ma riempiendo i vuoti con le proprie paure o i sentito dire, tutti gli zingari e la maggior parte dei disoccupati diventano oggetto di nervosismo collettivo.

Anche aprire il portone al postino è un problema! D'altronde i furti negli appartamenti sono avvenuti!

Insomma!, inutile negarlo, i problemi ci sono! E forse è anche difficile risolverli. Ci vorrebbe una bacchetta magica.
Diverso è rendere accettabile il cammino verso i pochi negozi. Andare in chiesa. Passeggiare.

E se si provvedesse a far pulire i marciapiedi nascosti dalle erbacce infestanti con squadre formate da persone che percepiscono i sussidi sociali?

Come dite, è diffcile? non ci sono i fondi? Non c'è una struttura adeguata che possa organizzare il tutto?

Mah... piuttosto che fare saltare in aria, come dice Fiorita, i palazzi svuotati dalle forze dell'ordine, dalla sinistra che fa cultura sarebbe stato bello assistere ad una analisi degna della sinistra che lavora per i deboli e gli emarginati.

venerdì 8 gennaio 2016

tentato stupro o tentata rapina?

Catanzaro. Ore 16,30 circa. Una breve nota di cronaca dalla periferia:
Catanzaro, quartiere Corvo.

Il pianto isterico proviene da una “punto” ferma al margine del vialone di via magenta, a pochi metri dalla società dilettantistica bocciofila “corvo”, all'ombra del canneto.
Lì, solitamente è rifugio di qualche coppietta in cerca di privacy. Ma questa volta, dai lamenti, non sembra essere il luogo di un convegno amoroso.
I lamenti si fanno più intensi. La portiera si spalanca. Una figura di donna si catapulta all'esterno in preda ad un pianto isterico e grida “aiuto”.

Con voce stridula continua a gridare: aiutatemi aiutatemi. Alcuni passanti le si avvicinano. Lei stringe a sé la borsa e racconta che stava aspettando il bus cittadino e che lo sconosciuto le aveva offerto un passaggio.

Dal timbro della voce sembra straniera. Una delle tante donne che si sono spostate dall'est Europa per cercare riparo e sostegno in Italia come badanti o collaboratrici domestiche.
Prede facili per piccoli sciacalli senza scrupoli.

Mai abbassare la guardia!

giovedì 19 marzo 2015

A sud di Catanzaro tra teorie e bisogni reali

periferia
Non che a Milano si stia bene o si viva meglio che a Catanzaro ma quando la città si espanse a sud, tra i quartieri di Santa Maria e Catanzaro lido, gli amministratori di allora presero ad esempio l'edificazione di Milano 2, quella costruita da Berlusconi, tanto per capirci.

Si parlava di piscine, scuole, banche, ufficio postale, parco giochi, un centro commerciale e tantissimo verde.

A distanza di 35 anni, salvo l'edilizia popolare e lo spazio verde naturale, niente di quanto enfatizzato progettualmente è stato realizzato. No no, ora che ci penso negli ultimi anni è stato realizzato il parco giochi, è stata fatta persino pulizia laddove dovrebbe essere un luogo sociale d'incontri e riposo: il giardino pubblico!, e tagliato le canne che infestano i marciapiedi senza però togliere la terra che la pioggia accumula ai bordi, sui marciapiedi e nelle strade.

martedì 14 giugno 2011

Traversa e la realtà delle periferie catanzaresi

Vista dall’alto è una bellissima immagine. Il paesaggio è ordinato. Corvo e Aranceto; due quartieri gemelli, nati nello stesso anno con la volontà politica di estendere Catanzaro verso il mare; uno di fronte all’altro divisi dal torrente Fiumarella e dalla ss 106, sembrano posti tranquilli. E lo sono perché ridotti a quartieri dormitori dall’ignavia della politica. Un’apatia che si protrae nel tempo se si pensa che le prime cooperative edilizie datate 1975 hanno consentito l’urbanizzazione della campagna tra S. Maria e Lido e dato vita a sporadici comitati di palazzo più che di quartiere, visto che ognuno pulisce le erbacce attorno al proprio palazzo.

Quartieri popolari che hanno a che fare con i bisogni e le realtà connaturate all’estrazione sociale degli insediati, se si pensa che a pochi metri più a nord, nel quartiere Pistoia, l’insediamento popolare accomuna rom locali e lametini con i cosiddetti italiani in agglomerati invivibili; e questi, gli zingari, sono le uniche persone che animano viale Isonzo.
Cosa manca a questa fetta imponente di territorio catanzarese per essere vivibile anche in relazione alle tasse che si pagano?, presto detto: l’urbanizzazione reale! Fatta di farmacie, sportelli postali, attività sociali, ritrovi per i giovani e gli anziani ma anche per i meno giovani e non ancora anziani che vogliono socializzare. E ancora: la manutenzione degli spazi pubblici quali aiuole, marciapiedi, giardini e parco giochi. Anzi no, nel parco giochi l’erba è stata rasata per metà. Non si capisce il motivo che ha indotto la ditta appaltatrice a sospendere la manutenzione.
Adesso la patata bollente è passata nelle mani del neo sindaco Traversa; il quale, da amante del verde (nel suo programma elettorale c’era la costituzione di altri tre parchi verdi) e della città, deve analizzare e risolvere i problemi annosi che gravano sui cittadini della periferia del capoluogo di regione.
Buon lavoro Sindaco!

venerdì 16 aprile 2010

degrado culturale e involuzione sociale


Il degrado delle periferie ma anche dei centri abitati è il termometro delle civiltà.
aore12


Lo so, può sembrare deleterio affrontare discorsi futili in momenti difficili come quelli attuali in cui persone appartenenti a Organizzazioni umanitarie non governative che, guidati dal senso civico mettono a repentaglio la loro incolumità, e gettano familiari e conoscenti in apprensione. Ma è proprio questa mancanza di civiltà, di sensibilità civica che diseduca le menti e non aiuta la crescita delle coscienze.

E, a proposito dei sequestri, è assurdo dovere sentire l’opinione di un noto politologo che non cito perché il suo modo di analizzare i fatti è contro ogni logica del vivere civile. Questo signore, in sostanza, forse condizionato dall’impropria conoscenza dei fatti e della lingua italiana ha avuto l’ardire di sentenziare che le O.n.g., in questo caso Emergency, intralciano i processi di pace e quando curano le vittime delle guerre, ridanno braccia e uomini da usare nelle operazioni belliche.

Assurdo! Che dovrebbe fare un medico, in questo caso? Ammazzare i feriti per evitare che la guerra continui? Oppure dovrebbero essere i governi interessati come “forze di pace”, presenti nei territori a dover studiare azioni deterrenti affinché cessino al più presto le bellicosità tra le fazioni?
Invece, pare che la fabbrica della guerra piaccia a qualcuno. Qualcuno che senz’altro trae benefici economici e politici come nelle realtà degradate delle periferie metropolitane, laddove i personaggi del sottobosco politico locale raccolgono voti attraverso la gestione dei bisogni della gente.

Cattiva politica, dunque! Che spaccia per favore personale un diritto. E in ciò, i bisogni e l’ignoranza, effetti della mancata evoluzione culturale, civile e politica dei popoli, giocano ruoli determinanti.

L’assuefazione al degrado è fisiologica specie quando è in atto una guerra tra poveri e ognuno è costretto a pensare per sé.
Ma stamattina, grazie a Dio, ho assistito a una scena che potrebbe essere di lezione, fare riflettere dirigenti politici e politologi come Edward Luttwak:

Durante la passeggiata mattutina, a un certo punto, il mio cane si fa attento: punta le orecchie, si siede e aspetta. Da dietro i cassonetti della spazzatura sbuca una cagnetta. Si avvicina, scodinzola, si annusano. Lei tiene due pezzi di pane in bocca. Si allontana, fa una buca nel terreno, sotterra il pane e ritorna da noi.
Lascio libero il mio cane e corrono a giocare nei giardini infestati dalle erbacce.

Entrambi, nel giocare si sporcano di qualcosa di rosso. Osservo: è sangue! Qualcuno ha frantumato delle bottiglie di vetro nei giardini del quartiere per evitare la presenza dei cani…

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