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Catanzaro, piazza prefettura, manifestazione sindacale con Susanna Camusso |
La Camusso, nella manifestazione sponsorizzata dalla “triplice”
a Catanzaro ha ripetuto cose già dette fino alla noia. Cose che i
più sofisti definiscono “demagogia”. Una demagogia che fa
comunque bene al popolo sofferente e non sempre per cause imputabili
a dirigenti o comandanti d'impresa oppure a un governo che diventa
astrazione e si camuffa dietro sigle politiche. Loro, i sindacati,
sono dei dirigenti istituzionali a tutti gli effetti perchè
discutono e decidono sui destini delle aziende e di quanti ci
lavorano dentro; analizzano e studiano i bisogni del popolo (popolo,
che brutta parola così come è intesa oggi) e mediano con la classe
dominante, i padroni, (parola in disuso ma che rappresenta uno
scoglio duro e reale nelle trattative private e pubbliche, vedi
FIAT).
Sempre nella mattinata di oggi a Roma Bersani Vendola e Nencini
espongono il patto politico “per l'Italia bene comune”. E qui, la
demagogia è elargita copiosamente. Bersani parla di soldi. Afferma
che servono per far andare la macchina organizzativa del partito, per
le manifestazioni come queste di oggi. Vero! Ma, si tassano ancora
come nel vecchio PCI i parlamentari, senatori e compagni agiati che
avevano a cuore i principi del comunismo?
Bersani ha bacchettato un po' qua e un po là, accontentando gli
orecchi dei presenti:
"Noi, cittadine e cittadini democratici e progressisti, ci
riconosciamo nella Costituzione repubblicana, in un progetto di
società di pace, di libertà, di eguaglianza, di laicità, di
giustizia, di progresso e di solidarietà".
Così esordisce l'appello agli italiani dei progressisti in vista
delle primarie del centrosinistra e delle elezioni politiche.
"Vogliamo contribuire al cambiamento dell'Italia, alla
ricostruzione delle sue istituzioni, a un forte impegno del nostro
Paese per un'Europa federale e democratica. Crediamo nel valore del
lavoro, nello spirito solidaristico e nel riconoscimento del merito.
Vogliamo archiviare la lunga stagione berlusconiana e sconfiggere
ogni forma di populismo. Oggi siamo noi i protagonisti del
cambiamento e ne sentiamo la responsabilità.
La politica non è tutta uguale. Vogliamo che i nostri
rappresentanti siano scelti per le loro capacità e per la loro
onestà. Chiediamo che i candidati dell'Italia “Bene Comune”
rispettino gli impegni contenuti nella Carta d'Intenti. Per questi
motivi partecipiamo alle elezioni primarie per la scelta del
candidato comune alla Presidenza del Consiglio e rivolgiamo un
appello a tutte le forze del cambiamento- conclude l'appello- e della
ricostruzione a sostenere il centrosinistra e il candidato scelto
dalle primarie alle prossime elezioni politiche. Per l'Italia. Bene
Comune".
È populismo chiedere:
dove eravate mentre si sperperavano i
soldi pubblici?
Cosa facevate quando si proponevano le
leggi contro il popolo sovrano?
Non è cambiando formule e ingredienti
che si migliora la politica e neanche facendo del terrorismo
psicologico tra la gente depressa ma facendo evolvere le coscienze.