venerdì 1 giugno 2012

notizie ansia, Mark ha le pezze al culo

Per al serie "le cattive notizie non giungono mai da sole! Dopo la crisi mondiale causata dalle banche, la dittatura dello spread il terremoto in Emilia Romagna i morti la ricostruzione e l'ennesimo aumento di due cents sulla benzina per aiutare i terremotati che nessuno mai più toglierà,(stiamo ancora pagando per la disgrazia del Vaionte e per la guerra in Libia del secolo scorso) ecco una notizia disarmante battuta dall'ANSA:

NOTIZIE ANSIA DEVASTANTI X LA VITA DELLA COMUNITÀ:

L'amministratore delegato di Facebook, Mark Zuckerberg, esce dalla classifica Bloomberg dei 40 più ricchi al mondo. La sua ricchezza si e' ridotta di 5 miliardi di dollari, dai 19,4 del 18 maggio ai 14,7 miliardi del 29 maggio, in seguito al crollo delle azioni Facebook.

Poverino! E mò?
URGE COLLETTA, SMS DI SOLIDARIETÀ? Fateci sapere!!!Aspettiamo fiduciosi … povero Mark.

gli spazi elastici di Pino Pingitore




Il gesto di Pino Pingitore è la risultante di un'azione pittorica dalle radici profonde maturata nel tempo. E nonostante ci sia un certo rigore personale si riscontrano citazioni storicizzate che vanno dall'astrazione geometrica di Mondrian alle velature di Morris. Le opere esposte nella galleria catanzarese “arte spazio” si prestano al modello di lettura citazionistico per l'impalcatura consolidata alla continua ricerca dell'equilibrio spaziotemporale geometrico che man mano si spande fino a diventare ombra, luce, trasparenza, elementi, comunque, condizionati dalla volontà dell'autore.

Il modo di fare pittura di Pino mantiene i canoni dell'artigianalità pittorica del gesto.
Difficile definirlo o associarlo ad una corrente specifica, a qualcosa di già consacrato. Ecco, sì, si possono fare delle considerazioni, contestualizzare il lavoro di Pingitore nell'atemporalità linguistica dell'arte ma niente di più.
Come già accennato, le opere esposte suggeriscono poetiche conosciute, quali l'astrattismo geometrico che prende il via da Mondrian, ma gli spazi elastici di Pino Pingitore per certi aspetti riconducono anche alla pittura velata di Morris.
In Pino le velature e le linee di colore seguono un andamento quieto, rilassante anche nei toni. E non tragga in inganno la presunta assenza della figurazione che vuole l'esaltazione delle forme conosciute definite iper nelle ultime tendenze o personalizzate nell'espressionismo! La pittura di Pingitore è musica lieve che induce a seguire con lo sguardo e con l'anima la fluida essenza degli spazi corporei ma eterei dei supporti che accolgono e rilasciano meditata sensibilità.
Inutile, quindi, tentare assonanze, l'artista cita solo se stesso.

giovedì 31 maggio 2012

un bollino contro le cazzate del web

Dove finisce la (mia) singola libertà?

Buon senso vorrebbe che la risposta fosse: nel punto esatto dove inizia quella degli altri!
Purtroppo la realtà testimonia il contrario. Basta camminare per strada o recarsi in un ufficio (pubblico o privato non fa differenza) aprire la posta, il giornale, il social net.

Spesso il rumore mediatico disturba e incasina quanto c'è di buono nelle notizie e nelle opinioni di ognuno, anche quel poco che alcuni si sforzano di fare in politica e nella società. Le cazzate si sommano fino a formare montagne assurde nelle quali diventa difficile distinguere le buone notizie dalle cattive.
Questa è quanto alcuni definiscono democrazia. E ci può anche stare!
Non gridiamo allo scandalo, però, se qualche authority pensa di disciplinare l'uso di social e blog, che so, magari apponendo un bollino blu come con le banane ma con su scritto “CAZZATE”!
Oppure uno con la frase tanto cara che campeggia nelle officine meccaniche e nei laboratori dei piccoli artigiani: PER COLPA DI QUALCUNO... non si fa (dà) credito a nessuno).

mercoledì 30 maggio 2012

Enti, fondazioni, diritti d'autore, quale utilità per la cultura

m.i. prodotto c, tm, 2011

Per tutte le forme d'arte, ferma la teoria del giusto compenso da elargire agli artisti per i lavori d'intelletto prodotti, quando si parla di cultura i diritti d'autore dovrebbero essere eliminati perchè in antitesi con la missione creativa di chi fa arte.

In effetti i cavilli giuridici tessuti per ottenere compensi o agevolazioni ulteriori sono d'oltraggio alla cultura stessa specie se a esigerli sono le fondazioni. D'altro canto è ancora più disdicevole se il tavolo della cultura è assediato da famelici faccendieri che vestono o hanno vestito panni politici o clericali.

E mentre al nord Italia la terra trema, devastata dal terremoto e dall'ennesima emergenza, i capannoni cadono e provocano morti, al centro e al sud si riscopre la culturadell'omaggio a uomini e associazioni culturali che hanno fatto parte della storia dell'Italia.

In Calabria, è ritornato il “premio Sila”, storico premio letterario creato dagli uomini della cultura calabrese oltre sessant’anni fa. Siamo nel 49 quando Mauro Leporace, Raffaele Cundari e Giacomo Mancini annunciano la nascita del premio letterario.

A dare notizia della riesumazione del premio sono il presidente della Banca Carime, Andrea Pisani Massamormile, il vescovo di Cosenza, Salvatore Nunnari e il preside della facoltà di Lettere dell'Unical Raffaele Perrelli, presidente della giuria del Premio letterario.
Enzo Paolini, uno dei promotori della nuova sfida intellettuale, ha sottolineato l'importanza del legame tra il passato e il presente: “...occorre che il patrimonio culturale rappresentato dalla storia del Premio Sila non vada perduto anche perché certe iniziative fanno crescere il Paese più dell'abbassamento dello spread”

La risposta di chi si crede detentore del potere egemone non tarda ad arrivare:

"Risulta oltremodo sgradevole il tentativo di appropriarsi della memoria del glorioso Premio Sila, senza preventivamente coinvolgere nè gli eredi né le istituzioni culturali, che conservano il patrimonio ideale delle personalità- Giacomo Mancini e gli stimati avvocati cosentini, Raffaele Cundari e Mauro Leporace- che, più di mezzo secolo, fa idearono una tra le più importanti manifestazioni culturali del nostro paese. Se, infatti, è più che legittimo che qualcuno possa dare vita ad una iniziativa letteraria e culturale, a Cosenza, appare oltremodo increscioso e sgradevole il tentativo di appropriarsi, indebitamente, di una memoria, che va rispettata. E di millantare collegamenti, inesistenti, con una storia e una tradizione non solo senza possederne i titoli, ma anche estromettendo quanti tali titoli e tale tradizione possono vantare. Ci auguriamo, pertanto, che ogni progetto, che riguardi il futuro, proceda, in maniera distinta e separata, da quanto fatto, riscuotendo unanimi e qualificati consensi, nel passato".
La "Fondazione Giacomo Mancini".

D'altro canto, perché riesumare un marchio sepolto da tempo? Il riscatto del meridione non può chiamarsi in altro modo? Comunque, la giuria è già al lavoro per individuare i premi delle due sezioni principali, quella di letteratura e quella di economia, oltre ai premi speciali, uno dei quali sarà assegnato a un lavoro sul meridione.

mercato delle scommesse sport e gioco calcio

CALCIO MARCIO: LE SAGGE PAROLE DI MONTI


solo chi è in malafede oppure ha interessi a che le cose non cambino può indignarsi o esprimere giudizi negativi nei confronti del prof. Mario Monti in merito allo scandalo del calcio scommesse.

Cosa c'è di disdicevole in chi esprime ''profonda tristezza'' per la vicenda del calcio scommesse e nel contempo invita a ''guardare dentro noi stessi''?

Il presidente del Consiglio coglie l'occasione e al termine del vertice intergovernativo italo-polacco, nella conferenza stampa, parla dello scandalo che ancora una volta scoppia nel mondo del calcio malato.
''E' così facile per i cittadini italiani non impegnati in attività politica come lo sono stato io e come tornerò ad esserlo, che sono la grande maggioranza, localizzare tutti i mali dell'Italia nella politica. E' un errore; ci sono gravi difetti nella politica ma in un Paese non esiste quella separatezza che a volte esponenti della società civile trovano comodo pensare che esista. È triste e fa rabbrividire quando un mondo -che e' espressione dei valori più alti dello sport, dei giovani, della competizione, della lealtà dimostra aspetti cosi' riprovevoli della vita umana''. In questi anni ''abbiamo visto fenomeni indegni'', sottolinea Monti, come la lotta tra le tifoserie e la lotta sugli spalti, con ultimo “quell'invisibile ricatto” verso i giocatori del Genoa che ''si sono tolti la maglia di fronte a centinaia di sfegatati''.
Parlo da persona appassionata di calcio, non è una proposta, e mi domando se non gioverebbe una sospensione di due o tre anni". Anche se, come ricorda Abete: 64 milioni di contributi corrisposti dal Coni alla Federcalcio, come certificano i bilanci Coni,, sono impiegati esclusivamente per l'attività del calcio dilettantistico, del settore giovanile e scolastico, per le nazionali giovanili, per il funzionamento della giustizia sportiva, per il mondo arbitrale che ogni anno in tutti i campionati garantisce la disputa di 700 mila partite".
Insomma è un mondo che genera affari ma anche educa e come si suol dire bisogna fare attenzione a non buttare l'acqua sporca con tutto il bambino.

martedì 29 maggio 2012

Attenzione al sottobosco del mercato culturale

 ©M.I. INSTALLAZIONE, 2011, "allegorie!"
Con la primavera si risveglia la natura e con essa rispuntano le estemporanee, i concorsi, le mostre di pittura scultura, recital di poesie, con ricchi premi e cotillons, tutte attività giuste, mirate a far conoscere e farsi conoscere forti dell'entusiasmo giovanile e anche spinti da un pizzico di vanità, convinti di proporre chissà quale grande opera che il mondo non conosca. Forse è questa la motivazione che spinge alcuni soggetti di proporre vetrine frivole per arricchire di lustrini i curricula dei neofiti operai dell'arte e della cultura.

A PROPOSITO DI VANITY PUBLISHER E DEL MERCATO DELLA VANITÀ CHE SPOPOLA NEL SOTTOBOSCO DELL'ARTE PARTECIPO AI VERI CULTORI DELLA POETICA CREATIVA, NELL'ACCEZIONE AMPIA DEL TERMINE, ecco un esempio di INVITO DA DECLINARE CON DECISIONE:

Buonasera, come saprà in collaborazione con il Museo di Monreale, stiamo organizzando il Gran Premio dei Normanni
Esporre in un Museo pubblico è davvero molto importante al fine di avere un ricco e prestigioso curriculum.
L'amministrazione comunale di Monreale nella persona del Sindaco Avv. Filippo Di Matteo, e il Prof. Salvatore Autovino, direttore del Museo d'Arte Moderna e Contemporanea (Complesso Monumentale Guglielmo II), hanno il piacere di conferirle il più prestigioso riconoscimento della città di Monreale: il Gran Premio dei Normanni.
Già numerose personalità del mondo dello spettacolo, della letteratura e delle arti visive hanno ricevuto dall'Amministrazione Comunale di Monreale questo importante premio.
Il suo nominativo è stato inserito nella ristretta cerchia dei candidati di questa edizione.
Aderendo a tale iniziativa avrà diritto a:
1- Esposizione con una sua opera formato massimo 70 x 100, per 15 giorni (dal 15 al 30 settembre 2012) al Museo Giuseppe Sciortino di Monreale
2- Pubblicazione di una sua opera, su una colonna nella Rivista Over Art
3- Targa personalizzata col proprio nome
4- Attestato di Premiazione
5- 2 copie della Rivista Over Art con 100 estratti della sua pubblicazione.
L'unica cortesia che Le chiedo è quella di inviarmi al più presto il materiale per l'adesione.
Il Museo può contenere un certo numero di opere, e una volta confermate le adesioni non possiamo più accettarne.
Può inviare il tutto:
1- Scheda di adesione compilata
2- Foto di una sua opera
3- Breve curriculum
direttamente a me tramite mail oppure per posta a:
Dott. 
Via Giuseppe Donati n 58 scala B Int 4
00159 Roma
o sempre per mail a: 
Entro massimo il 3di Maggio
Costo 150€ 
Suddiviso in 2 rate:75€ al ricevimento del tutto (Giugno 2012) - 75€ alla spedizione dell'opera (Settembre 2012)
Certo di una sua adesione le rinnovo i miei più sinceri complimenti verso la sua splendida Arte
Con profonda stima
Dott. 

Che dire? Sono commosso! Felice! Entusiasta!
ma...

Abramo, Gatto il caso Belmonte e la città

Per Abramo l'ing. Belmonte è un funzionario onesto che merita rispetto e stima per il lavoro svolto in qualità di tecnico nel comune della città e non centra niente nella vicenda sollevata dal presidente di confindustria Catanzaro.

Secondo quanto sollevato da Gatto, il neo assessore Belmonte “sarebbe stato coinvolto in due distinti procedimenti penali connessi alla sua funzione di dirigente del Comune, per corruzione e per concorso esterno in associazione mafiosa".

"Tutti conosciamo il grande valore del dirigente Belmonte - ha sostenuto Abramo - che ha lavorato per 40 anni al Comune di Catanzaro. Belmonte non ha fatto altro che espletare una gara qualche anno fa e, per questo, ha chiesto, per la firma di un contratto, un certificato antimafia alla Prefettura. Il certificato è stato consegnato al Comune e si è proceduto alla stesura definitiva del contratto. A distanza di qualche anno ci si è accorti che quel certificato antimafia non doveva essere rilasciato dalla Prefettura perché c'era qualche problema. Non capisco cosa c'entra l'ingegnere Belmonte in questa vicenda in cui è stato indagato anche un viceprefetto. Se il presidente di Confindustria si riferisce a questo l'ingegnere Belmonte io me lo difendo perché lo conosco avendo fatto il sindaco anche in passato e avendo potuto valutare la validità di molti dirigenti lui compreso". "Questa uscita del presidente di Confindustria - ha detto ancora Abramo - mi ha molto meravigliato anche perché, ancora una volta, si è cerca di mettere in moto in questa città un atteggiamento che non fa altro che danneggiarla".

È vero! Queste notizie preferiremmo non commentarle e tanto meno divulgarle vista la velocità con la quale si propagano a discapito dell'intera comunità.
Purtroppo il clima in Italia è velenoso e una competizione elettorale, che dovrebbe significare il momento del confronto democratico delle società evolute, si trasforma in guerriglia dai toni accesi e biecamente terrorista dal punto di vista psicologico. Si insinua il dubbio, si butta fango a palate fino a ricoprire persone e ambienti di vita. Si promette la luna!

Quanto è accaduto in Calabria ricalca la strategia perdente dei governi nazionali passati che, a ragione o torto, hanno omesso delle verità e cercato, tutelando la ragion di Stato, di governare la Nazione intera, quella evoluta e quella implosa che si affida al malaffare pur di lavorare. Inutile tentare un'analisi sociologica o di costume, il dato certo è che lo Stato e le istituzioni, se vogliono davvero guidare l'Italia oltre il guado dell'imbarbarimento completo, devono puntare sulla cultura il welfare e le piccole e medie imprese, gli artigiani, gli artisti, le donne e gli uomini di buona volontà per far crescere all'interno delle periferie (fisiche e mentali) il valore alto del bene comune.

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