Eppure
la Fornero mi sta simpatica!
Gli anni
'50 sono stati anni difficili. Anni duri in cui le persone facevano
ancora i conti con la povertà del dopo guerra e la scuola,
l'istruzione, iniziava ad essere un'opportunità offerta a tutti
indistintamente mentre alle donne era vietato votare.
Il
modello educativo spicciolo in vigore negli anni del dopoguerra
imponeva ai piccoli di rispettare i grandi e i grandi gli anziani.
In
quegli anni i giovani subivano un'educazione ferrea improntata su
regole precise che, secondo i genitori, preparavano ad affrontare la
vita.
Insomma,
i nati tra gli anni '40 e '50 sono generazioni che hanno dovuto
subire un'educazione autoritaria e forse questo è uno dei tanti
motivi che chiarisce perché il metodo Montessori sia riuscito
felicemente a imporsi nella transizione culturale tra il vecchio autoritario
modello educativo e la pedagogica moderna.
Chi era
piccolo o nasceva in quegli anni, oggi, se in vita, è una persona
tra i 50 e i sessanta anni che ha sperperato le ricchezze del
territorio, ha concesso troppa libertà ai ragazzi e li ha defraudati
del futuro.
A questo
punto che ben venga una squadra di tecnici che sappia rimettere a
posto le cose e recuperare gli errori del passato. In ciò il
Ministro Elsa Maria Fornero sembra avere le idee chiare! Per lo meno
a parole. Se alle parole si aggiungono i fatti, le generazioni che
oggi si trovano nuovamente a soffrire ambage temporali, quali la
disoccupazione, il taglio delle pensioni, l'instabilità economica e
sociale, possono ritenersi soddisfatte perché quantomeno sono i
fautori di importanti cambiamenti che lasciano spiragli di luce alle
nuove generazioni per un futuro migliore.
E poi,
come non avere fiducia di una Donna che è Mamma, Guida, Educatrice e
Ministro del lavoro che ha la sensibilità di commuoversi e esternare
la sua commozione in pubblico mentre parla di problemi e misure che
toccano le classi sociali deboli?