martedì 18 maggio 2010

Calabria

Calabria:
sole, mare, cultura.

Impronte greche,
normanne, bizantine,
romane, spagnole,
turche
marocchine senegalesi
hanno
colonizzato, depredato
arricchito.


Manufatti, saperi.
Ulisse, Pitagora, Cassiodoro, Filottete…

I Bronzi di Riace
Il tempio di Hera Lacinia
Kroton, Scolacium, Lametia, Sibari, Locri, Mileto …

Leggi
esperienze,
violenza, assedi e rivolte
lotte.

Calabria!
Forziere di saperi, storia
energie!

Cultura da divulgare

(m. iannino)

lunedì 17 maggio 2010

navigando nel web

Strane cose accadono sui social network
Le persone stringono amicizia con negozi, strutture alberghiere, formano fan club di personaggi pubblici noti e meno noti; gruppi del cazzeggio e gruppi seri, culturali; cugini, fratelli genitori e figli di colpo sono stretti nella morsa affettuosa dell’amicizia come se si vedessero per la prima volta. E poi ci sono le strette amicali di massa: hai stretto amicizia con Tonino Fiocchettino e altri 54 persone.
Alcuni, contaminati dalle scorie invisibili che svolazzano nelle polveri sottili della rete, infettati dalle statistiche, fanno incetta di contatti in maniera maniacale. Chiedono l’amicizia anche alle mosche che si poggiano per sbaglio sul PC. L’assioma è: io esisto e valgo solo se raggiungo i 1000 5000 contatti. A questo punto l’ego è gratificato e la personalità del navigatore assume colore e splendore, fa la ruota si pavoneggia e gongola salvo poi cadere nello sconforto appena qualcuno supera di gran lunga il monte premi di vite acquisite.
Gli amici non servono a sollevare il Q.I., il morale e per confrontarsi ma a espandere la propria personalità, avere un peso sociale tanto più grande quanto più numerosi sono gli amici in rete.

Alcuni, secondo notizie diramate anche dai giornali, vendono pacchetti di contatti ad aziende o personaggi pubblici, rubano identità a ignari navigatori, tesserano chiunque per formare la claque.

Dal punto di vista sociologico, il fenomeno è facilmente spiegabile:
Internet è “il giocattolo” che accomuna le solitudini. Fa sentire meno soli gli introversi e importanti gli estroversi. Insomma, il web determina il peso specifico di politici show man cantanti cabarettisti giornalisti e uomini comuni che finalmente hanno la possibilità di esprimersi liberamente…

courtesy, m.iannino, polimaterico 2005, resti d'affiches

contro la guerra, per la vita!

La vita non è un film. Eppure la gente si comporta come se lo fosse. Crede che alla fine possa uscire dal set e tornare alla vita normale ma non è così! Gli errori si pagano. E la guerra è uno degli assurdi errori in cui la stupidità umana ricade spesso. Si ricorre alla guerra per imporre volontà differenti a uomini diversi. Salvo poi, scoprire grazie al lavoro delle persone oneste, che i conflitti sono maturati a causa di episodi e interessi non tanto nobili. Nel gioco al massacro sono morti e continuano a perdere la vita ragazzi, donne e bambini innocenti.

Questo devono rimproverarsi i signori della guerra e non inneggiare agli alti valori di pace e giustizia per ingraziarsi il consenso della popolazione. Giustizia è lasciar vivere i popoli in armonia ai rispettivi valori etici e pace è armarsi di dialogo costruttivo per difendere fermamente, da uomini, le proprie famiglie, il territorio, lo Stato!

Dispiace tantissimo apprendere della morte di ragazzi in “missione”. Ma missione di ché se da diversi anni si trovano a fronteggiare armi in pugno i nativi afghani senza riuscire a trovare la via per la pace? Ma possibile che non si riesca a capire che ogni popolo ha la sua evoluzione? E che i dissidi interni devono essere superati secondo parametri consoni alla propria cultura?

Ecco, il ruolo delle “civiltà più evolute”, e visto che noi ci riteniamo tali, il nostro ruolo sarebbe quello di arbitro. Un arbitro attento che sappia fermare il gioco quando veramente si rischia il collasso democratico e non che dà l’avvio a interminabili, sanguinose, guerre preventive.

sabato 15 maggio 2010

comunicazione visiva e arte

L’arte comunica sempre, a volte anche silenziosamente. Quando si è davanti alla tela bianca allora si incomincia ad ascoltarsi, e qualcosa si esprime sempre; in un colore, una forma, una sfumatura…ogni cosa si appropria di un valore simbolico, ha un suo significato e prende forma quasi inconsapevolmente…e in fieri si trasforma, si impossessa di sempre maggiori dettagli oppure li perde, li fa solo intravedere o si accentua di particolari. Non è mai definito, fino alla fine tutto può succedere e tutto può cambiare quando ci si esprime liberamente, ma non ha importanza, è sempre una catarsi seppure leggera e in punta di piedi che si lascia al gioco delle interpretazioni e soprattutto lascia qualcosa in chi ha saputo donarsi sulla tela.
La libera e pura espressione pittorica, anche dei profani e non artisti, interviene in modo sottile in una dinamica relazionale, con gli altri e con se stessi, quanto più è libera tanto più esprime, non per questo vuol dire che sia sincera, ma spontanea. Tutto quello che viene fuori ci mette in discussione sia in riferimento all’idea intima espressa che all’intento che si vuole suscitare in coloro che si soffermano a guardare, tanto da restare in attesa scrutando nell’altro ogni segno che doni valore alla nostra pur semplice rivelazione artistica.
Lasciarsi coinvolgere in questi sottili processi diviene ancora più semplice e naturale quando una presenza abile e carismatica come quella del maestro Mario Iannino si fa sentire costante e fiduciosa, riuscendo sapientemente a rinvigorire lo spirito creativo e profondo possibile in coloro che si rendono disponibili alla libera espressione.


ALCUNE RIFLESSIONI PEDAGOGICHE
L’espressione artistico-figurativa acquista il suo valore pedagogico nel potere inevitabilmente comunicativo di chi si esprime. E’ un gioco dove tutto è concesso e tutto va bene, non ci sono regole, ogni cosa può essere rivista e reinterpretata liberamente così da diventare il metodo comunicativo più ricco di particolari simbolicamente significativi, un contesto fatto di elementi che altrimenti sarebbero incomunicabili, censurabili. Non serve essere abili o artisti, basta semplicemente essere! E i bambini sanno essere in modo esplosivo e stupendamente ricco. Un’emozione, un evento, una situazione, un desiderio, tutto viene espresso nell’arte figurativa dai bambini, anche quello che diversamente rimarrebbe inconscio o censurato. I colori si uniscono alla loro fantasia e nel gioco rappresentano la loro semplicità e la loro ricchezza.

Luisa Mellace

sulla natura e sugli arbitrii



La natura è forte. Caparbia. Laddove l’uomo ha cementificato e reso vivibile in maniera arbitraria o secondo criteri ineccepibili ed ha costruito opere degne dei luoghi e bonificato, i rigogli naturali degli eventi primaverili hanno, comunque, invaso strade e marciapiedi.
La natura ha colorato di giallo rosso bianco verde e oro valli e dossi, persino i muri sono rivestiti di teneri germogli primaverili.
Fili d’erba bucano l’asfalto. Aghi sottili di tenero verde si fanno beffe della volontà dell’uomo; svettano sopra un mare di terra nera maleodorante. Ai bordi, tra gli interstizi dei marciapiedi, lunghe tavolozze offrono visioni campestri affascinanti: rosso papavero, giallo margherita, viola calendula e, nel tripudio dei fiori, qualche metro più in là nuovi enormi petali rotanti su alti giganteschi steli di cemento sovrastano l’aria e oscurano l’orizzonte. Lunghi petali bianchi agitano l’aria. Pale, pale eoliche per produrre energia. Energia pulita per un’umanità mai sazia. Una comunità governata da piccoli famelici predatori che non si fanno scrupoli; privatizzano a cuor leggero le risorse e anche se son bravi a condire di belle parole le loro azioni, di fatto, il loro intento è lucrare con gli elementi che la provvidenza ha elargito gratuitamente all’umanità intera! E quindi privatizzano con la scusa di ottimizzare i servizi aria territorio e acqua.

Gli imponenti “fiori del vento” non si moltiplicano per impollinazione e non accarezzano l’erba; non si piegano al vento non danzano al soffio leggero della brezza non muoiono al freddo ma si cibano delle correnti ascendentali, mettono in moto i rotori, immagazzinano energia e… impinguano finanze private.
Tutto ciò, ovviamente con l’aiuto economico dei fondi comunitari.
Ecco! Questo piccolo innocuo esempio di mal costume è uno dei tanti, oggi sulle pagine dei giornali, che dimostra com’è stato possibile rovinare la società; un malcostume strutturale nel dna di certuni ha impoverito i cittadini sprovveduti che avevano dato fiducia a uomini inetti non per incapacità professionale o intellettiva, tutt’altro! La sapienza, questi “dirigenti esperti” l’hanno indirizzata ad accrescere le loro personali ricchezze.
Ora siamo al capolinea e chiedono, sempre i famelici “dirigenti”, austerità e sacrifici.
Giusto! Dobbiamo fare sacrifici per uscire dalla crisi ma sarebbe davvero gradito un cenno di umiltà e altruismo: inizino loro, quelli che hanno saccheggiato lo Stato o hanno gestito male la finanza pubblica, a dare l’esempio!
Un esempio evidente di correttezza etica e di rispetto per i ruoli, come preteso dagli amministrati.

Per la poesia e le belle parole c’è sempre tempo! Ora è il tempo dei fatti concreti, perciò si chiede uno scatto d’orgoglio, un cambiamento d’aria, una pulizia generale, un allontanamento di affaristi e arraffoni dagli affari dello Stato. Evitiamo un altro patetico caso spa con ipotetici esperti maghi come quello appena sventato grazie a Dio e ai giornalisti che hanno reso tempestive notizie.

Basta poco per stare tutti bene: basta saper meditare e accettare con tranquillità i doni della natura, non rincorrere ricchezze effimere o luoghi paradisiachi, frutto di artificiosi quanto inutili masturbazioni mentali. ... ti sembra niente il sole la vita l'amore... meraviglioso...

giovedì 13 maggio 2010

forme di vita: l'Anemone


Anemone, da “anemos” “vento, secondo la terminologia greca” per questo sono chiamati anche “fiori del vento”.

L’anenome, è un fiore fragile, delicato, di breve durata, a forma di margherita o di papavero e sboccia dalla primavera all’autunno con foglie di un colore verde chiaro e dalla forma simile al prezzemolo mentre i petali sono caratterizzati da colori vivaci e vanno dal rosso, al rosa, blu, bianco e viola.

Poi, esistono gli anemoni di mare, che non sono fiori ma invertebrati dalle sembianze fantasmagoriche simili a fiori o cespugli dai tentacoli variopinti. S’insedia tra le rocce dei fondali marini o sulle “case” dei molluschi. I molluschi, cosi mimetizzati possono passeggiare tra i fondali e cibarsi senza essere predati o spostarsi da soli mediante strisciamento pedalico,  come le lumache, tanto per intenderci.

Gli anemoni, quindi, vivono e si muovono anche grazie al tacito sodalizio coi molluschi e si dotano di una motilità parassita che, simili a piantine inanimate, insignificanti e inoffensivi nella loro spettacolare bellezza attraggono senza molta fatica ignari, gustosi, nutrienti pesciolini … che all’uopo diventano cibo!

lunedì 10 maggio 2010

terrore e violenza nelle piazze

Il caso Totti Balotelli ha incendiato i cuori degli italiani che, dal primo all’ultimo, indistintamente si sono schierati a favore di Balotelli e condannato l’azione violenta di Totti.
La reazione rabbiosa del giocatore romanista sull’avversario ha indotto persino il Presidente Napolitano a censurare con parole di sdegno l’azione violenta, chiamata anche “fallo tattico” da certi “tecnici”, che è servita per fermare il fuoriclasse dell’inter.
Un dato è certo: la violenza dilaga! Dalle parole ai fatti, gli stadi si trasformano in arene dentro e fuori gli spalti. Anche ignari passanti sono incappati nei pestaggi di tifosi e forze dell’ordine…
Forza dell’ordine? Qualcosa non quadra se i militari preposti alla tutela dei cittadini sbagliano bersaglio e picchiano persone ignare, usano violenza su lavoratori della rai che con le mani alzate tentano di spiegare che sono lì per lavoro per documentare i fatti. Ancora più disdicevole è l’azione violenta su un ragazzo disabile che dopo essere stato malmenato, è condotto in cella e lasciato lì col corpo tumefatto e la mente in subbuglio.
No! Non è possibile! Vorrei non aver visto queste sequenze, anzi avrei voluto che non fossero avvenute ma sono documentate da testimoni oculari e divulgate sul web. Sono sequenze assurde che filmano l’arrivo di uomini protetti da caschi che accerchiano e picchiano violentemente due ragazzi e a nulla valgono le grida dei giovani e delle persone che osservano la scena dai balconi. Gli uomini neri picchiano sodo, forse il casco impedisce loro di sentire ma non è un buon motivo per continuare a picchiare col manganello due ragazzi inermi e colpirli con calci e pugni.
No! Non è questa la scena che avrei voluto vedere.
Piuttosto avrei voluto vedere i militari proteggere passanti lavoratori e ragazzi che non c’entravano nulla con i disordini.
E cosa ancor più traumatica, che fa perdere completamente la fiducia nei confronti di chi attua una gestione maccheronica di eventi sociali, sono gli inseguimenti dei militari alle persone terrorizzate che cercano riparo dietro le macchine.
Purtroppo, come spesso accade, la caccia all’uomo non si ferma davanti a niente e nessuno, neanche davanti a un uomo con le mani alzate, un uomo inerme estraneo ai fatti con l'unica colpa di trovarsi nel posto sbagliato! e questo non è degno di un paese civile!

euroscudo solidale per la Grecia

Solidarietà alla Grecia

Il caso Grecia ha scoperchiato il malcostume e la scarsa propensione alla gestione sana della finanza pubblica. Bilanci gonfiati e fondi pubblici spesi male per la nazione ma benissimo per i destinatari privati hanno determinato la bancarotta greca. Le nazioni dell’euro, per evitare mali maggiori, hanno deciso di intervenire con prestiti che senz’altro si trasformeranno in donazioni data l’impossibilità reale della Grecia di onorare il debito e restituirli. L’Italia è tra le nazioni aderenti e, dopo molti sbagli, finalmente mostra la parte migliore del popolo italiano. Poco importa se la Grecia rimborserà la somma ricevuta, ciò che conta è la lungimiranza politica di quanti, nel parlamento europeo, hanno evitato l’assalto degli speculatori che stavano per avventarsi come avvoltoi sulla carcassa in decomposizione. Al di là delle posizioni politiche e delle letture economiche che altri faranno, questo è un atto di solidarietà nei confronti di una nazione in difficoltà. Analisi e correttivi saranno valutati in seguito dalle persone preposte dai governi aderenti alla zona dall’euro, da esperti, studiosi economisti, sociologi e politologi.

Di fatto, un pacchetto da 500 miliardi di euro fra prestiti e garanzie di prestiti, più la possibilità di aggiungerne altri 250 da parte dell’Fmi, più gli acquisti sul mercato secondario dei titoli di Stato dei paesi "fragili" dell’eurozona da parte della Banca centrale europea, e ancora gli impegni di questi stessi paesi (per ora Spagna e Portogallo) a fare sforzi aggiuntivi per consolidare i propri bilanci più in fretta e con più rigore: sono, in estrema sintesi, le decisioni che il Consiglio dei ministri finanziari dell’Ue ha preso in una riunione cominciata alle tre di ieri pomeriggio e conclusa alle 3 e un quarto di questa mattina.

L’Ecofin ha approvato la creazione di due diversi dispositivi per rispondere all’attacco dei mercati all’eurozona. Il primo è il meccanismo comunitario di stabilizzazione (prestiti da 60 miliardi di euro), gestito direttamente dalla Commissione europea e garantito dal bilancio Ue, che sarà creato sulla falsariga del dispositivo di sostegno alla bilancia dei pagamenti dei paesi non membri dell’eurozona e il secondo è racchiuso nel regolamento approvato da ministri Ue basato sull’art.122 del Trattato che prevede la possibilità di «concedere un’assistenza finanziaria dell’Unione» a uno Stato membro «che si trovi in difficoltà o sia seriamente minacciato di gravi difficoltà a causa di calamità naturali o di circostanze eccezionali che sfuggono al suo controllo».

Questi provvedimenti basteranno a stabilizzare l’eurozona e a convincere i mercati a desistere dall’attaccare i paesi i finanziariamente più deboli che oggi sono i paesi iberici dopo la Grecia, domani l’Irlanda e poi forse persino l’Italia? o serve associare anche qualcosa di non "scritto dai parlamenti in tempi di crisi", qualcosa che alimenta le coscienze evolute dalla notte dei tempi e guida il pensiero etico solidale su alte vette?

domenica 9 maggio 2010

cittadinanza attiva per superare la recessione mondiale

Quando l’arroganza assume atteggiamenti coercitivi e terrorizza la società, automaticamente, si passa da uno stato di diritto a uno stato di dittatura del terrore, e poco importa se le condizioni sono determinate da atti fisici come attentati dinamitardi o violenti atteggiamenti censori, di fatto, è la libertà a morire e se muore, la libertà non c’è sviluppo.

Uno dei grandi pensatori del passato (ma questi, i liberi pensatori, fanno paura al potere) diceva che se veramente si vuole raggiungere la democrazia si deve operare affinché vi sia una reale crescita intellettiva nelle masse. Parole sacrosante!

Solo attraverso la conoscenza s’interrompe la demagogia strumentale dei poteri forti. Destra, sinistra, sindacati e tutte le associazioni che dicono di aver lavorato e lavorare per il bene comune hanno fallito! La loro azione è servita a impoverire le masse a far diventare più poveri i poveri e più ricchi i ricchi. E la situazione sociale attuale né è la prova lampante. Questi dirigenti, alti dirigenti della cosa pubblica, sembrano risvegliarsi da un lungo letargo e, come nelle favole, vedono il castello avvolto di rovi, invaso da ratti e zombi.
Bèh, giacché si sono ravveduti, concediamo loro l’onore delle armi. Ora è il momento di un’azione corale, destra sinistra e volontariato sociale devono impegnare le forze verso un unico intento se davvero si vuole far fronte alla più grande recessione umana. Se ciò non avviene e i personaggi pubblici continuano a dare cattivissimi esempi, essere sordi alle esigenze dei cittadini ma attenti a lottizzare e invadere i centri di controllo, a questo punto non c’è da meravigliarsi se la nave affonda e il capitano scappa insieme allo stato maggiore con la scialuppa più sicura verso mete paradisiache…
Per essere sicuri che ciò non accada è necessario che i cittadini siano informati dei fatti così da essere attivamente presenti nelle attività sociali, attivi e determinati nelle decisioni riguardanti leggi e gestioni dello Stato.

venerdì 7 maggio 2010

AAA opinionisti liberi cercasi

La comunicazione corrente porta a semplificare i concetti. Nessuno ha tempo per leggere e la passione per la buona lettura è mortificata dalla irriguardosa merda mediatica sciorinata ovunque, in tv come sui giornali. Con ciò non è mia intenzione bacchettare nessuno e se proprio si deve trovare un capro espiatorio per alleggerire le coscienze, la colpa deve essere attribuita indistintamente a tutti.
Non ci sono falchi e colombe ma è bene ricordare che esistono schieramenti di “guardiani mediatici” al soldo di potenti lobby addestrati ad hoc per cavalcare le fobie del momento così da offuscare verità, depistare e fuorviare le attenzioni collettive dai gravi problemi sociali. Infatti, non si capisce perché le firme note al grande pubblico non si siano espresse in modo chiaro nei confronti dei temi contemporanei che mortificano intere popolazioni. Temi sempre inerenti il corretto funzionamento della gestione sociale, economica e politica delle nazioni, delle aziende, della classe dirigente e dei cittadini comuni. Ricordiamo tutti il dramma dell’Argentina. Il crac della Parmalat, le bolle bancarie. Tutto ciò non è bastato! Oggi i cittadini greci, quelli comuni, quelli che non hanno voce vivono in prima persona un dramma generato dall’ingordigia di quanti avrebbero dovuto gestire le ricchezze dello Stato per migliorare il tenore di vita sociale e che invece hanno provocato la bancarotta nazionale. Ebbene dove sono questi signori! Perché le restrizioni non iniziano da loro, dai protagonisti del disfacimento? Si potrebbe pensare di requisire i beni ai colpevoli. Tanto per dare un segnale di correttezza e un monito chiaro piuttosto che parlare di immunità parlamentare che nei fatti si trasforma in impunità.
Ecco, manca una voce cristallina. Una penna onesta. Manca l’etica intellettuale, pacata, tagliente, chiarificatrice di Enzo Biagi, quella dell’irruente Indro Montanelli; ma se ce ne sono, di voci libere che non scadono nella spettacolare teatralità e nel gossip, non ne abbiano a male: è il segno dei tempi: chi non si assoggetta è oscurato dai mezzi di comunicazione di massa gestiti dalle famiglie editoriali importanti, proprio come è accaduto per Enzo Biagi

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