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venerdì 8 aprile 2011
le barzellette di Silvio Berlusconi
E dopo la mela, la birra! il nostro premier è un fiume in piena. dà consigli di marketing e fa spettacolo per oltre un’ora nel cortile interno di palazzo Chigi ai premiati del progetto “campus mentis” promosso da Giorgia Meloni.
Silvio Berlusconi stringe mani e scherza con ragazze e ragazzi. ricorda la sua “discesa in campo” e la volontà di cambiare la politica. “Mi facevo tante illusioni; dicevo di voler prendere la responsabilità del governo, tutti mi prendevano poco sul serio. Ma due mesi dopo mi sono trovato presidente del Consiglio''. ''Sentivo incredulità e anche scherno intorno a me quando fissavo dei traguardi, ma li ho sempre raggiunti...”
è vero! Silvio Berlusconi ha sempre raggiunto i traguardi che si è prefissato! allora come mai non è riuscito a mantenere le promesse fatte al Paese? forse non erano traguardi che gli stavano a cuore? però non dimentica di vantare i premi conquistati come presidente del Milan e gli affari sviluppati da imprenditore nella prima repubblica. ma la sua vera natura si manifesta con la barzelletta sulla birra, sovvenutagli dopo avere premiato una ragazza impiegata in un’azienda produttrice di birra: ''Avrei tante storielle anche sulla birra, ora ve ne dico una. C'è un italiano che insegna a un tedesco come si conquista una bella signora. Gli dice: “fai questo e quest'altro, poi prendi una coppa di champagne, la versi, questo non si può dire, diciamo sul davanti, e la suggi da sotto. Il tedesco risponde: Pellissimo, possibile fare anche con pirra?” “Beh, credo non sia così romantico farlo con la birra”.
Peccato! a parte che non vedo cosa ci sia di romantico nel versare champagne sul “davanti di una donna”, ma questo sarà un limite dei comuni mortali che non possono inondare di bollicine le innumerevoli conquiste, però, se si fosse fermato ai suggerimenti, forse avrebbe, per la prima volta da premier, compiuto il suo compito di guida nazionale; giacché, in un momento di lucidità suggerisce agli under 30 di “contare sempre su sé stessi e di entrare in una grande organizzazione esistente” e aggiunge: anche se io ho fatto l'imprenditore, cercando i mezzi in giro.
Bisogna poi circondarsi di amici, non solo di collaboratori. Io -spiega- sono sempre andato in ufficio pensando di andare in un club di amici''. E ancora: ''Ci vuole un atteggiamento speciale verso familiari, parenti e amici per cui siate sempre voi in grado di dare qualcosa a loro''.
Poi ricorda il padre: ''Ho avuto la fortuna di avere un grande padre, che aveva grandissimi problemi, in un periodo difficile per l'economia del Paese, ma li lasciava fuori dalla porta ed era come se entrasse il sole in casa''.
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