lunedì 11 settembre 2017

Sogni tra terra e cielo

Dopo il maltempo torna sempre il sereno. Sempre?


Noi, in Calabria, diciamo “cchjiù scuru da mezzannottha non po' venira” che letteralmente in italiano significa: più buio della mezzanotte non può esserci.

Nonostante le cattive notizie che giungono da mezzo mondo e dall'Italia, tra nubifragi, acquazzoni e trombe d'aria, il tempo continua a scorrere sulle teste dei sopravvissuti.

C'è chi se la piglia con il clima e con chi il clima lo ha alterato. Gas serra. Industrializzazione nociva. Smog. Prevenzione. Pulizia dei bacini. Cementificazione selvaggia. Erosione del suolo e delle coste. Cupidigia.
E poi c'è chi se ne fotte di tutto e di tutti. Tanto il sole torna a splendere sempre. E dopo ogni tempesta l'arcobaleno congiunge la terra al cielo, anche se per poco tempo, fino a quando i cristalli piovaschi resistono al calore dell'atmosfera, le anime poetiche cavalcano idealmente le sfumature cromatiche e dissetano dall'arsura imposta dall'esistenza.

Chissà se anche gli accattoni, educati fin dalla nascita a pietire davanti ai supermercati il soldo da portare al capobranco, riescono ancora a guardare con occhi disincantati il cielo. E se nel dare alla luce la vita, se, quando attaccano al seno le creature appena nate, sedute su cartoni, contorniate da prole sbucata dal ventre da pochi anni, insieme, mamme e figli, buttati in mezzo alle piazze per mendicare senza ritegno e convinzione, chissà se hanno la forza per sognare o le è stata rubata insieme all'innocenza.

Tempo di raccolta

Lavori intellettuali e gratificazioni.


Alcune attività inerenti l'ingegno umano sono spesso ritenute infruttuose.
Prive di valore economico e commerciale. Tra queste attività, la pittura e anche la scrittura detengono il primato. Come se chi dipinge o scrive non impegni risorse mentali e economiche al pari dei comuni lavoratori che stanno sul mercato delle libere attività.

Per dipingere, l'artista, deve munirsi di pennelli, colori e supporti vari che non trova gratis nei negozi. E, cosa principale, deve sapere impostare, costruire il “quadro” e renderlo armonioso.
Questo nella prima fase del lavoro che si svolge nello studio. In seguito c'è da proporlo al pubblico, quindi, location, inviti, inaugurazione e promozione mediatica.

Per chi scrive, il lavoro è un impegno non da meno.
Fino a qualche anno addietro, lo scrittore, doveva dotarsi di fogli e penne, macchina da scrivere, nastri, e, completata la fatica creativa, andare in stampa: pubblicare!
Oggi, col computer, il lavoro si è snellito ma rimane il rapporto con l'editore.
Anche chi scrive e pubblica sul web o scrive post mirati alla diffusione di massa di prodotti generalisti impegna il proprio tempo in modo creativo e produttivo per chi è citato.

La vetrina web veicola prodotti artigianali e artistici. Divulga mestieri e professioni. Soggetti che troveranno riscontri nei ritorni economici procurati dalla scrittura. Quindi, quale gratificazione, se non la solita transazione economica, si può ipotizzare per chi impegna le proprie ore meditando e scrivendo creativamente?

Carissimi voi tutti che osservate opere d'arte o leggete comuni post sul blog sappiate che anche gli artisti devono affrontare spese quotidiane.
Quindi, devono essere remunerati perché gli €, oltre che rendere la vita meno complicata, gratificano il lavoro intellettuale e/o pratico.

Per chiunque semini arriva sempre il tempo del raccolto. È gratificante il sapore dei frutti maturati al sole dell'intelletto. Anche una semplice offerta insieme a un “grazie di cuore”, in cambio dell'opera ricevuta, gratifica la persona che ha prodotto e reso visibile il lavoro intellettuale.


domenica 10 settembre 2017

Gladium Symphony: Un primato da 30 e lode in tutta Italia.

La bellezza delle cose semplici sta nel benessere che arrecano col minimo sforzo personale e il massimo risultato rilassante.
Una birra sulla spiaggia e la vista del mare che sbattendo sulla riva  mi culla l'anima è di valore inestimabile. La musica che proviene dai lidi e che muove il mio corpo, e culla la mia mano e la mia birra è un connubbio magico.
NB: La fedeltà che date é solo un regalo a voi stessi.

Una sera d'estate, 27 agosto, una cena alternativa sulla spiaggia: letteralmente mare a due passi, rosticceria come se non ci fosse un domani e birra rigorosamente artigianale. Quali? Due Gladium: La Symphony e la Hera.
La prima, rossa Belgian Dark Strong Ale; la seconda, bionda Golden Ale.
Io ho bevuto la Symphony, una birra spettacolare dall'aroma di caramello e note fruttate di luppolo, e un intenso sapore malto e caramello con retrogusto persistente.
Una bella birra davvero, ne avrei bevuta a litri, e una grafica troppo carina, tanto da decidere di non buttarla e  collezionarla dopo finita.  E per di più, la scoperta in data 6 settembre, che la calabrese Symphony (prodotta a Zagarise, CZ) , ha ricevuto il premio di eccellenza Cerevisia 2017 con premiazione ufficiale.
Abbiamo eccellenze calabresi,e nello specifico catanzaresi, che per fortuna vengono valutate e apprezzate per come realmente meritano, divenendo primato d'Italia.
Complimenti alla Gladium, avanti così e grazie della magia!




sabato 9 settembre 2017

Ape social, un bluff?

Ape social. Arrivano i primi responsi.

Molti rimarranno delusi.


Sembra la solita presa in giro all'italiana la motivazione con cui l'INPS rigetta la richiesta di accesso all'ape social ad una persona di 64 anni che da circa venti anni è disoccupata e priva di ammortizzatori sociali quali la disoccupazione o altro ma che però ha versato nelle casse dell'inps 30 anni di contributi da dipendente, co.co.co e altre diavolerie escogitate di volta in volta dai governi che si sono succeduti.

La motivazione del rigetto ha dell'assurdo.
Sembra una beffa alla sana condotta di chi ha deciso di darsi da fare e lavorare in proprio senza pretendere o pietire alcunché dagli organismi delegati dallo Stato per salvaguardare i cittadini che rimangono privi del lavoro.

La lettera dell'INPS ha del ridicolo.
Forse è colpa del burocratese locale che si limita a eseguire alla lettera le direttive nazionali: “gentile signore, siamo spiacenti nel comunicarle che non è stato possibile accogliere la domanda in oggetto per il seguente motivo:
non si trova nella seguente condizione:
disoccupato a seguito di cessazione del rapporto di lavoro  da almeno tre mesi etc etc.,.. e da almeno tre mesi godere della prestazione per la disoccupazione spettante...”.

Cioè, essere disoccupati da oltre dieci anni non vale. non godere, nel frattempo, della disoccupazione è stato un errore. e un ulteriore errore è essere a carico del coniuge! Avere comunque versato i contributi come dipendente e in gestione separata da collaboratore non è stato sufficiente.
Lo Stato è lontanissimo dalle esigenze delle persone.
Sembra suggerisca:
Arrangiati come hai fatto finora oppure muori. Ma se proprio hai la pelle dura resisti fino ai 65 o oltre che se nel frattempo non cambia niente avrai la pensione sociale per raggiunti limiti di età.

Cari Renzi e Gentiloni, l'avete studiata bene questa legge che ha dato speranza a moltissimi cittadini rimasti senza lavoro non per loro espressa volontà ma per quello strano concetto di mercato del lavoro imposto dalle imprenditorie discutibili e dai governi farlocchi che favoriscono lo sfruttamento e il licenziamento “per giusta causa”.

C'era stata speranza in Monti ma ha saputo tagliare risorse anche lui solo ai deboli perché i potenti si son saputi tutelare. Le pensioni d'oro erano e sono tutele acquisite...

venerdì 1 settembre 2017

Da soli in compagnia.

Abbiamo bisogno di abbracciare qualcuno, e quando la sera arriva e rimaniamo soli con noi stessi, non rimane che rifugiarsi nel proprio letto e dormire così, come se quel qualcuno fosse proprio lì accanto e non se ne fosse mai andato.
Un qualcuno in ogni ambito, che sia famiglia, che sia amore, che sia amicizia; un'anima da avvolgere alla propria.



Ad ogni fine un nuovo inizio... o prosecuzione.

Protetta e chiusa da un lato, e che mi lascia vedere il mare dall'altro.
Se io dovessi descrivermi,  lo farei così. Giusto un filo di mare cristallino, giusto  perché la vastità continua,  sai che basta sapere che esiste e saperla cogliere.
Il mare é immenso così come i pensieri che albergano in me.  "Il mare é pieno di pesci" , e quelli sono i miei pesci. Quei fiorellini azzurri e quella folta chioma verde, mi ricordano la protezione delicata di qualcosa che potrebbe appassire col gelo, ma che se curata, torna più rigogliosa.
E il cielo, visto da qui, sembra una pagina dove provare a spiegare quello che abbiamo dentro. E un po' anche questo é fede.
E un altro Settembre che inizia.



Immagine e testo: Manuela Iannino©

Introspezione

Buongiorno! Buongiorno?


Non per tutti. Senza guardare oltre l'orizzonte, al di là dei confini geografici ma qui, accanto, c'è chi vive il disagio sociale vero, carnale, che gli rende insopportabile l'esistenza e non vede vie di scampo.

È la legge “causa-effetto” o legge karmika, potrebbero provare a dire i seguaci della disciplina spirituale ayurvedica.
Motivazione che non cambia di una virgola lo stato di necessità di chi soffre. Teorie inaccettabili e persino incomprensibili se durante l'intera vita si è pensato esclusivamente al lavoro e all'accumulo dei beni terreni non essendo dei mistici e considerando perciò l'umana impellenza di trasformare in ricchezza i frutti del lavoro.

Strani pensieri mi arrovellano la testa mentre sorseggio il primo caffè della giornata.

Non posso fare a meno di pensare ai sofferenti. Agli ammalati costretti a letto prigionieri di corpi inermi e sordi ai comandi nervosi dei cervelli in tumulto. Ai corpi che annaspano nelle acque agitate del mediterraneo. Ai corpi violati. Alle menti distrutte

martedì 29 agosto 2017

Pittura di strada a Catanzaro, funzione e ricerca


Tra le tante virtù delle città di provincia, un tarlo instancabile lavora quieto e contamina le menti deboli:
L'invidia e la presunzione sono alcune delle costanti che fanno storcere il muso ad ogni minimo mutamento in positivo dello status dei giovani e dei meno giovani delle periferie urbane.
Nel commercio, nella musica o la letteratura, il teatro, in arte e nella cultura in generale, c'è sempre qualcuno pronto a minimizzare o gettare nel mondezzaio il lavoro di ricerca e la personalità altrui.

Raramente, invece, ci si imbatte nella sana critica costruttiva che, forse per questo, è fraintesa ed erroneamente contestualizzata e valutata come negazione e morte dei nascenti progetti.

Nell'analisi propositiva di chi si aspetta con coerenza intellettuale il salto qualitativo degli attori principali posti ad esempio c'è, per forza di cose, il suggerimento implicito a non accontentarsi e andare oltre il già detto e visto. non è, quindi, un tarpare le ali.bensì uno sprono!

Da qualche tempo, in Catanzaro, pare vi siano nuovi fermenti culturali.
Un'organizzazione di volontari amanti dell'arte di strada si sta impegnando per riqualificare gli angoli degradati della città decorandoli e abbellendoli con pittura descrittiva alla maniera dei murales carica di significati politici e sociali analoga a quella in voga negli anni '70/80 ma anche con graffiti di varia estrazione.

Davanti a tanto entusiasmo giovanile non si può che rimanere colpiti favorevolmente! Essere dalla parte della creatività! E, sempre, dei ragazzi che si inorgogliscono nel vedere il proprio lavoro esposto pubblicamente per le vie della città.
Il frutto dell'inpegno descrittivo diventa messaggio visivo contaminato dai proselitismi ideologici che accompagnano i rispettivi pensieri dei neofiti esploratori del mondo.
C'è, nel progetto di questi giovani, una nota di orgoglio. E anche la “presunzione” di fare della strada un laboratorio di ricerca artistica. Bene! il mio invito è di non demordere!

Da quanto ho visto, purtroppo, di ricerca artistica o segnica ce n'è ben poca. Alcuni si rifanno alla fumettistica e altri al segno stilizzato e impersonale che uniforma moltissimi writer's di tutto il mondo. E qualche installazione pop.
Non intendo, con questo, minimizzare l'encomio che porgo convintamente ai giovani “scrittori” dei rinati muri contaminati dalle vaste scale cromatiche. Anzi colgo l'occasione per esprimere la mia personale speranza insieme all'auguro di vederli proporre veramente, senza struggersi nella ricerca più del dovuto ma vivendola come puro gioco creativo, lavori personalissimi di linguaggi visivi carichi di pathos, non per elargire, appunto, “leziose lezioni di pittura, figurazioni e graffi inusuali” ma, per dirla alla Emile Zola, primo estimatore lungimirante degli impressionisti, constatare la forza creativa e leggere il cuore e la carne nelle opere delle nuove generazioni.

Buon lavoro ragazzi!

lunedì 28 agosto 2017

Via le monetine, anzi no, restano lo impone l'UE

Decreto monetine da uno e due centesimi, tempo perso in commissione Bilancio!


Menomale che c'è l'Unione Europea che di tanto in tanto tutela i consumatori. Se l'UE non avesse bloccato l'emendamento “Boccadutri”,, quello delle monetine da 1 e 2 cent, nel 2018 queste non sarebbero state coniate con relativo conseguente adeguamento dei prezzi al multiplo di 5 più vicino.
Cioè non ci sarebbe stato più il giochetto delle 9,99€, specchietto x le allodole da una parte e incentivo dall'altra ma la cifra pari a 10€.



Il codacons aveva detto di no alla norma che elimina le monetine ma la commissione bilancio della camera aveva tirato diritto per la sua strada motivando la decisione con l'eccessivo costo per coniare le fastidiose monetine.

Il governo è costretto a fare retromarcia. Le monetine da 1 e 2 cent rimangono. Solo l'UE può decidere sulla circolazione.

Ma la logica dei politici è satellitare. Eppure sarebbe bastato ragionare serenamente sul quesito e dire: siamo in Europa, facciamo parte del sistema economico-monetario? Chi lo governa? Siamo ancora Stato Sovrano, possiamo legiferare su questa materia?

Va be', siamo tutti d'accordo: è una scocciatura girare con 'ste monetine in tasca ma sono sempre l'unità di misura dell'€. Stessa cosa vale per il dollaro americano. Ma a loro non è venuto in mente nulla del genere.

Tutto tempo perso!

Cervelli in ferie

È tempo di bilanci o della caccia alle mosche perché fastidiose?

L'estate sta finendo, cantavano i Righeira.
Anche per chi non è mai iniziata, l'estate è ai titoli di coda. Ridicolo se pensiamo a quante speranze leghiamo questo periodo dell'anno. È come la fine e l'inizio di ogni anno. Di quando auguriamo ogni bene per noi e i nostri cari. Accorgendoci, però, che il giorno seguente è uguale agli altri giorni. Niente è cambiato.

Col caldo, dicono gli esperti, gli ormoni si risvegliano dal letargo invernale e sia l'uomo che la donna vanno in cerca di avventure quando non hanno la mente ingombrata da problemi ben più gravi e seri o alterata da droghe.
La violenza del branco avvenuta a Rimini è una delle tantissime conseguenze addebitabili all'emarginazione culturale e sociale. Ma non è questo il momento per tentare un'analisi sociologica. Ci sono già gli scienziati della comunicazione impegnati a tenere banco nelle tv.

Ritengo che solo il buonsenso e una sana propensione al dialogo potrebbero alleviare alcune delle problematiche sociali.

Non v'è dubbio! I problemi attuali sono molteplici: fame, povertà vecchie e nuove; calamità; indolenza e insipienza delle classi dirigenti e degli organi che determinano le tendenze sociali guardando al proprio ombelico o all'immediato rendimento economico non migliorano i rapporti col diverso.

Emarginazioni sociali e culturali sono alibi ben sostenuti alla pari dei carrozzoni dell'antimafia parolaia. Seminari, salottini mediatici in prima e primissima serata acchiappano le menti deboli costretta a rimanere in casa e trovare compagnia nei talk show di pessima qualità culturale e morale.

La politica sembra essere lontana dai veri problemi che affliggono la gente comune.
Pensioni d'oro e stipendi che potrebbero sfamare interi paesi rimangono diritti acquisiti e perciò intoccabili.
La cecità dei sistemi capitalistici, meglio, la stupidità dei pochi e potenti ricchi amplifica gli egoismi e alimenta beceri populismi, consolidando, così, le povertà lasciando nella sfera delle condizioni sociali irreversibili i deboli e gli emarginati privati di ogni rappresentanza.

La guerra tra poveri è servita. … babbo caccia via queste mosche che non mi fanno dormire, mi fanno arrabbiare, com'è profondo il mare... cantava e ammoniva satiricamente l'indimenticabile Lucio Dalla

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