domenica 26 maggio 2013

A Berlino, Loiero e Wenders parlano d’integrazione solidale, profughi e accoglienza in Calabria


A Berlino, Loiero e Wenders parlano d’integrazione solidale dei profughi in Calabria.

Il “modello Calabria” per l’accoglienza e contro l’intolleranza, esposto dal Presidente Agazio Loiero, trova attenzione al “X Summit dei Nobel per la Pace” sul tema “Abbattere i muri per costruire un mondo senza violenza” (con quattro declinazioni, disarmo, discriminazioni, povertà e omertà) che si è aperto a Berlino al “Municipio Rosso”, più noto come “Rotes Rathaus” il 9 novembre 2009 in occasione dei festeggiamenti per la ricorrenza dell’abbattimento del muro di Berlino.

Loiero è intervenuto dopo i saluti del sindaco di Berlino Klaus Wowereit, del Presidente del Summit dei Nobel per la pace Mikhail Gorbachev, di Walter Veltroni, co-presidente del Summit, di José Manuel Barroso presidente della Commissione Europea.

Con intensa passione, il presidente della Regione Agazio Loiero ha raccontato le esperienze dell’accoglienza dei profughi in Calabria come opportunità di sviluppo e integrazione dei rifugiati nei paesi di Riace, Caulonia e Stigliano. Ha ricordato l’integrazione della comunità dei curdi a Badolato e del senso di ospitalità rintracciabile in ogni paese della Calabria che è stata, a sua volta, terra d’emigrazione; ha rammentato l’apprezzamento che la Regione ha ricevuto per la sua legge sull’accoglienza e indicata dall’Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati come esempio da seguire per una normativa nazionale.

“Voglio raccontare l’esperienza della mia Calabria – ha detto Loiero davanti ai Premi Nobel per la Pace e agli uomini delle istituzioni provenienti da tutto il mondo – una regione troppo spesso dipinta come fanalino di coda, capace invece di dare segnali di modernità e discontinuità rispetto al resto del Paese.”

“La Calabria – ha ricordato Loiero - è situata nel sud più estremo dell’Europa, per tale motivo, è terra di approdo di tanti uomini e donne che fuggono da guerre e miseria e da noi cercano protezione e rifugio. Noi stiamo sperimentando l’accoglienza non solo come dovere etico e giuridico, imposto dalla nostra Costituzione, ma anche come opportunità per lo sviluppo locale. Stiamo sperimentando l’integrazione “dolce”, non forzata, ma calibrata sulle esigenze del territorio, come alternativa al binomio immigrazione-illegalità, immigrazione-respingimento. Una scelta in controtendenza in questa Italia che si chiude, che alza nuovi muri”.

Il “modello Calabria”, quindi, per abbattere i muri dell’intolleranza.

“Perché abbatterli? Perché abbiamo il dovere – ha spiegato Loiero – di difendere il valore essenziale della dignità umana, perché ciascuno di noi può trovarsi dall’altra parte, perché non farlo vuol dire restare indietro: il mondo è già insieme, sono le politiche che vanno in senso contrario”.

Questa “piccola storia di una regione marginale”, una regione che per vari motivi - storici geografici, culturali - ha scelto di considerare l’immigrato come una risorsa e non come un costo sociale, ha strappato un applauso scrosciante dei presenti nel grande salone del Municipio Rosso di Berlino. “Io spero – ha concluso il presidente Loiero – che il modello Calabria possa essere esportato anche altrove, che possa diventare “contagioso”. Quello che mi fa davvero onore è che qui in Germania si sono accorti delle potenzialità di questo modello. Se n’è accorto il grande regista Wim Wenders che ha scelto di raccontare al mondo la nostra storia. Lo scorso settembre ‘il maestro’ è venuto in Calabria a girare un corto sull’accoglienza, dal titolo “Il volo” interamente in 3D, che uscirà prima di Natale nelle sale di tutto il mondo. La regione Calabria è diventata coproduttrice del film”.
E in un’altra sessione del Summit, lo stesso Wenders, parla del film, dei rifugiati, dei paesi d’accoglienza e della Calabria.

troppi studenti, tornare a Università d'élite, echi di Eco

L’intervento di Umberto Eco, pardon, la lectio magistralis” all'università spagnola di Burgos, dove il semiologo e scrittore nostrano si è recato per ricevere una laurea honoris causa in storia medioevale, non è una provocazione ma ben di più.

Come considerare le sue parole in un momento in cui si chiede più cultura e diffusione dei saperi in contrapposizione ai piani politici dei governi europei che tagliano ricerca e diritto allo studio in virtù di ipotetiche leggi di ingegneria economico-finanziaria che tutelano solo ed esclusivamente i grandi capitali?

E come giustifica il pluriinsignito prof la fuga dei cervelli, la mancanza di lavoro, l’affossamento della cultura solidale oltre che scientifica; la teatralità e l’esposizione mediatica dei baroni universitari che lasciano svolgere le lezioni al codazzo di studenti chiamati a ruolo di assistenti?

E che dire delle “vacanze” dai ricevimenti e dal timor panico che incutono certi “educatori” manichei?

Ma pare che queste tematiche non interessino al nostro prof.
Secondo lui, “l’eccesso di studenti ostacola l’attività accademica e conduce alla crisi dell’università” e non altri fattori.

Come dire: teniamo i figli a casa o mandiamoli nei campi a cesellar zolle anche se non c’è nessun bisogno. Ma teniamoli lontani dai prof impegnati in conferenze e intenti incassare lauree onorifiche. Baroni che cederanno lo scettro a una ristretta élite di privilegiati quando la gotta o il rincoglionimento li renderà incapaci di muoversi.

D'altronde l’auspicio di Eco è che “l’accademia torni ad essere per una certa élite, proprio come accadeva nella sua migliore epoca”.

Ma stimo troppo lo scrittore de “il nome della rosa” che in virtù del suo racconto ambientato tra le mura di un monastero e grazie al cognome di uno dei personaggi , Jorge de Burgos, ha ricevuto la laurea, per chiudere cosi sbrigativamente la faccenda.

Penso, piuttosto, che forse i media hanno, come al solito, strumentalizzato il pensiero del noto semiologo. Hanno estrapolato le frasi più insidiose per innescare la lite, catalizzare l’attenzione su qualche nuovo prodotto editoriale o iniziare la filippica ideologica sulla necessità alta di una cultura mirata all'emancipazione collettiva dei popoli.
No, forse mi sbaglio!

Se è vero quanto riportato dai media, Lui, vuole detenere il “potere” della cultura. Mantenere il suo status di docente insigne.
Status che, sempre secondo lui (come riportato dai mass media), è insidiato dai nuovi mezzi di comunicazione di massa. In special modo della rete, il web, che, sempre secondo il parere del semiologo riportato dai giornali on line, “la rete, come strumento di consultazione inibisce il lavoro degli insegnanti e porta a  un mutamento per quanto riguarda il legame tra docenti e studenti”.

Insomma per il prof con internet si può accedere a molte informazioni che in parte sostituiscono il lavoro dei docenti.

sabato 25 maggio 2013

Letta abroga il finanziamento pubblico ai partiti, ma in 3 anni, tra 6 mesi, forse

courtesy M. Iannino. "CULT" pittura 2012
I cittadini italiani che pagano le tasse stanno vivendo momenti drammatici a causa degli aumenti delle aliquote sulle bollette delle utenze domestiche o, per le ormai poche, aziendali e della mancanza di entrate da lavoro dipendente e,o, privato.

In tutto questo gran casino pare che la preoccupazione maggiore del nostro Presidente del Consiglio Enrico Letta sia l’apparire.

Vuole apparire determinato e quindi si gioca la carta dell’abrogazione, “abrogazione” questa la dicitura voluta da Lui in materia di norme vigenti sul finanziamento pubblico ai partiti.

Abrogazione! Espressione decisa, che lascia però uno spazio d’attuazione di tre anni, una volta che tutti saranno d’accordo e diverrà legge dello Stato.

Vale a dire che la nuova normativa entrerà in vigore gradualmente nell'arco di tre anni per dare il tempo ai partiti che hanno strutture faraoniche in rosso di mettersi in pari, fare proseliti e cercare sponsor per la macchina burocratica che li sostiene sul territorio anche attraverso la donazione volontaria dell’uno per mille delle ritenute irpef.

Si prevede un cambiamento, quindi, anche sul modello della denuncia dei redditi: tate caselline che associate a quelle delle chiese trasformeranno in gruviera il modello della “dichiarazione dei debiti” degli italiani già abbastanza incasinato e incomprensibile di suo.

 Che dire? Da cittadini già frustrati dal potere politico avremmo gradito essere testimoni di manovre dirette alla persona, agli ultimi che non riescono a campare a causa dei problemi noti e abbondantemente ribaditi.

È dal rispetto dimostrato concretamente verso i deboli che inizia la vera democrazia e il vero fare politica.

Come tutti continuano a ribadire: “è un momento difficile”; sarebbe opportuno e onesto che anche chi assorbe grandi risorse pubbliche iniziasse a farsi carico del sociale risparmiando e ove necessario rivedendo il concetto di partito politico e relative strutture.

mercoledì 22 maggio 2013

Governare un Paese, seduzioni mentali e affini

Tra franchi tiratori e cecchini, i partiti politici, sparano a zero sui nemici interni e esterni. Adoperano ogni mezzo pur di arrivare al traguardo prefissato dai capi corrente.

Applicano o ignorano le leggi a seconda degli interessi contingenti.

Sarà questo il motivo per cui adesso qualcuno rispolvera una vecchia leggina del ’57 sul conflitto d’interessi e sull'ineleggibilità di Berlusconi quale proprietario di televisioni e giornali?

Ed è sempre per lo stesso motivo se qualcun altro/a s’inventa uno sbarramento per i movimenti che s’impegnano in politica ma non sono soggetti politici strutturati in partiti?

Certo, se tutta questa fantasia, i parlamentari, la mettessero davvero al servizio dei cittadini  per risolvere i drammi delle disoccupazioni, dei mancati introiti nazionali e privati e degli scempi culturali scaturiti da insipienza civica o da eccessiva bramosia di certa lobby, non ci troveremmo con le barricate a difesa di questo o quel leader e con la continua minaccia che l’attuale governo cada per vendetta.

courtesy Mario Iannino©
courtesy  M. Iannino, "Lezioni di seduzione" 2006
Non ci sarebbero le bande rivali ad occupare le Camere con le relative commissioni e sottocommissioni. Non ci sarebbe la spartizione col bilancino “Cencelli”. Non ci sarebbe chi compra o foraggia pezzi di rappresentanza parlamentare per tenerseli buoni; insomma sarebbe, non più il paese delle banane ma, il Bel Paese degli artisti e dai filosofi. 
Ma siamo, fondamentalmente, dei seduttori. Amiamo vincere.
Quindi, tutti a scuola di seduzione!, ognuno nel ramo che più gli si confà, da maestri o discepoli, a seconda dei momenti.

Intanto FIAT industrial prepara lo sbarco a Wall Street. Trasloca con la nuova fusione che nascerà con l'olandese Cnh, la FI Cbm Holding NV, dove il fisco è più clemente con le imprese.

lunedì 20 maggio 2013

Medugorje, illusione ottica o altro?

davanti alla Croce blu di Medugorje 
L’ho analizzata puntigliosamente. Guardata da ogni angolazione. Osservato minuziosamente i contorni 
delle pietre, il profilo della statua e le linee della Croce. Tutto è preciso. Niente, nessun soggetto è sfuocato nella fotografia scattata il 15 maggio 2013 alle ore 20 e 43 ai piedi della Croce blu di Medugorje.

Se i soggetti avessero tutti le stesse ombre si potrebbe pensare ad uno scatto fatto da mano incerta, ma la fotografia è nitida. Lo dimostrano i soggetti in primo piano: i fiori, le rocce e i contorni netti dei simboli stessi della Cristianità che proiettano e accorpano le scie impalpabili.

Nessuna operazione di fotomontaggio da parte di alcuno ha fatto sì che si vedessero quelle strane ombre dietro la croce,  sul lato sinistro della statua della madonna e affianco ai pali che reggono la corda di recinzione.

Parlare di miracolo mi sembra eccessivo. Solo chi ha fede accetta segnali visivi analoghi come segni o messaggi da parte delle entità Celesti per gli uomini. 

Per una mente razionale è difficile accettare passivamente fenomeni simili.

Come spiegare allora gli effetti visivi catturati dalla macchina fotografica nel tardo pomeriggio di una normale giornata di sole ai piedi del percorso che i fedeli intraprendono per arrivare alla sommità della collina delle apparizioni?
Effetto ottico o altro ai piedi della Croce blu?

Letta sulla scia di Monti, 734 euro tra imu tares e iva

Mentre Epifani si scaglia contro la sinistra che fugge davanti ai problemi della Nazione, uno studio della federconsuamtori chiarisce che dal primo luglio per le famiglie inizia la batosta da 734 euro tra IMU, Tares e IVA a famiglia.

L’associazione federconsumatori somma approssimativamente i rincari delle singole imposte: 45 euro per la TARES, 207 euro per ll’aumento dell’IVA e, ciliegina sulla torta, 480 euro per l’IMU.
In una situazione normale, dove i cittadini hanno di che campare, parlare di queste cose è un’assurdità bestiale perché è giusto pagare le tasse.

Diventa, invece, un controsenso aumentarle laddove la recessione è il prodotto di assurde equazioni manichee che producono disoccupazione e macelleria sociale per i cittadini tagliati fuori dalla società produttiva e privati di qualsiasi risorsa economica o welfare. (Vedi agenda Monti e la volontà del governo attuale di portare avanti quanto lasciato e strutturato dal governo tecnico appena sostituito da Letta e C. per volontà del Presidente Giorgio Napolitano.)

Tutte leggi fatte per salvare i conti pubblici a scapito delle esigenze primarie a tutela della persona.

Altro episodio allarmante riguarda l’inchiesta delle iene sulle bustarelle delle lobby date a deputati e senatori per caldeggiare gli interessi di chi impiega soldi e ingegno negli affari delle slot machine e del tabacco.

Dalle anticipazioni giornalistiche in merito al servizio delle Iene su deputati e senatori che, nelle scorse legislature, sarebbero stati pagati da multinazionali per operare modifiche favorevoli ai disegni di legge in discussione, viene fuori il marcio reale.

Se queste accuse dovessero essere tradotte in verità dagli inquirenti verrebbe fuori un quadro allarmante.
Il malaffare spicciolo fatto da chi problemi di denaro e di sussistenza non dovrebbe averne, ma lo crea alla Nazione e ai cittadini.
 Quindi, perché impuntarsi sull’art.18, sulle pensioni, la sanità, la cultura e il welfare?

domenica 19 maggio 2013

le discrasie del governo Letta e l'impotenza degli oppressi

Epifani, non sei il solo!

Guglielmo Epifani dice di venire dalle piazze e di esserci stato per cinquant'anni. Vero! Ma  se le cose sono peggiorate, lui da ex dirigente sindacalista adesso alla guida del PD cosa propone?

Cosa dice alle famiglie, o meglio, cosa fa per le famiglie che non hanno più un reddito?

Di sicuro Letta non si è posto il problema viste le manovrine che sta facendo per depistare i cittadini dai veri problemi.

Dal primo di luglio aumenterà l’iva. Passerà dal 21 al 22%. E secondo i calcoli questo giochino costerà 134€ in più all'anno per le famiglie.

Va be’, se non si possono pagare spese impreviste perché non ci sono lavoro e soldi basta non comprare vino e birra; non camminare con la macchina perché aumentano carburanti e riparazioni auto; non comprare abbigliamenti, calzature, mobili, elettrodomestici, giocattoli e computer! 
Semplice no? Abbattiamo i consumi. Stringiamo la cinghia però salviamo le banche e il sistema economico che ci affama economicamente e culturalmente.

Insomma, forse Epifani dimentica le “lotte sindacali del passato”, organizzate per conquistare dignità sociale e culturale.
Ma loro hanno pronto l’asso nella manica: la sospensione dell’IMU! 

L’IMU che slitta di qualche mese ma che comunque deve essere pagato
Deve essere pagato a giugno dai nuovi poveri senza entrate economiche che hanno pensato, nelle ere di vacche grasse, di investire nella seconda casa costruita in economia e magari nella casina di villeggiatura e a settembre da quanti non hanno investito i risparmi nel mattone.

E che dire dell’IMU sui negozi sfitti?
Della gente che non ce la fa più e che fa gesti estremi?
Ecco, questi sono gli interrogativi che dovrebbe risolvere Epifani, Letta, Berlusconi e tutto il cucuzzaro che da anni assedia le Istituzioni;. 
Dirigenti impegnati nel sociale, questi del cucuzzaro, che emanano provvedimenti iniqui, che affamano il Popolo, creano disagi sociali enormi mentre noi, intellettuali, politici, cristiani, evangelici, dissertiamo sul sesso degli angeli.

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