martedì 27 maggio 2025

Essere contro Netanyahu non è antisemitismo

 

L'Imperativo della Guerra: Netanyahu e Putin a Confronto

Negli ultimi anni, il mondo ha assistito a un'escalation di conflitti alimentati da due figure politiche di spicco: Benjamin Netanyahu e Vladimir Putin. Entrambi i leader hanno adottato strategie belliche aggressive, giustificate da retoriche di sicurezza nazionale e autodifesa, ma che hanno portato a devastazioni umanitarie e tensioni geopolitiche senza precedenti.

domenica 25 maggio 2025

Le frontiere della comunicazione con AI

Chiacchiericci inutili e pettegolezzi inconcludenti divulgati per il solo piacere di sproloquiare degli stolti sono alla base della disinformazione.

"Il circolo delle malelingue. Immagini generate dall'intelligenza artificiale"

Ho giocato un po’ con l’intelligenza artificiale.

Ho seguito le indicazioni e fatto delle domande come suggerito dal programma e chiesto alcune cose per sondare le potenzialità dell’applicazione.

Ho giocato, appunto. Le ho fatto delle domande specifiche e ha risposto sommariamente.

sabato 24 maggio 2025

Geopolitica. un'analisi con l'AI

 


Trump, Netanyahu e Putin: Un Triangolo di Potere

Nel panorama geopolitico contemporaneo, pochi leader hanno influenzato le dinamiche internazionali quanto Donald Trump, Benjamin Netanyahu e Vladimir Putin. Ognuno di loro ha lasciato un'impronta indelebile sulla politica globale, spesso intrecciando i propri interessi in modi che hanno ridefinito le relazioni internazionali.

I poveri? Morti che camminano!

 


È una storia già vista.

Quando il regime non ammette critiche mette in atto la repressione.

Repressione fisica e annichilimento cerebrale. Per attuare il programma è necessario intervenire sulla libertà di pensiero, quindi sul confronto dialettico tra i vari criteri che compongono lo stato di democrazia. Il coinvolgimento sociale e l’impegno politico nella vita pubblica, la dittatura lo vede e lo traduce in nemico e come tale deve essere messo nella possibilità di non nuocere.

venerdì 23 maggio 2025

Conflitti, di iteressi

 LA GENTE MUORE. IN UCRAINA E NON SOLO. UN POPOLO STA SCOMPARENDO, A GAZA. E LORO SI TELEFONANO TRA “LORO”. 



Giorgia Meloni, una conferenza stampa, ieri, per comunicare che ha telefonato a Trump. Non ha detto, però, del tempo di durata della telefonata. Facile immaginare che sia stata breve, per le numerose chiamate(forse cinquanta da ciò che viene filtrato dalla Casa Bianca),che il presidente degli Stati Uniti dice di aver avuto nella sola giornata di ieri. 


Operatori di pace, sempre

Fai agli altri quello che vorresti che gli altri facessero per te ...





 Temo più la fame e le malattie per malnutrizione che le bombe dal cielo. Dice una mamma alle telecamere dei cronisti in Palestina e Intanto il cameraman inquadra una ciurma di bambini che assedia gli uomini addetti alle cucine da campo impegnati con i mestoli a girare e distribuire la sbobba ai bambini supplicanti.

giovedì 22 maggio 2025

Orrore davanti al museo ebraico di Washington

 

Washington, odio antisemita o gesto inconsulto di un folle?

La morte violenta è destabilizzante sempre. Specialmente quando a perdere il dono della vita, sono bambini innocenti e ragazzi inermi con l’orizzonte negli occhi pieni di sogni e fiduciosi sul futuro.

P.P.P... svuotate dall'orgia del potere

 LE CONSONANTI DELLA GUERRA E DELLA PACE 

Tre P, la consonante usata per tre parole, che dominano la scena mondiale su quelle quattro tavole ammalorate su cui si sta recitando la farsa più drammatica della storia dell’ultimo ventennio. P come pace. P, come pacifisti. P, come pacificatori. A queste si aggiungono altre tre P. P come Potenza. P, come potere. P come Pane. 

mercoledì 21 maggio 2025

Terrore e morte nella Striscia di Gaza

 

Ancora delitti a Gaza.






Lo sterminio prosegue. Sembra un film proiettato nelle case della gente seduta comodamente davanti al piatto fumante e lontana dalla schifosa sorte toccata agli abitanti della Palestina. 

Una fiction reale girata in presa diretta in cui, a differenza dei format studiati per stuzzicare i pruriti dei guardoni, bambini e persone inermi colpevoli di essere nati lì muoiono innocenti.

lunedì 19 maggio 2025

Italiani di terza generazione

 

DALL’ITALIA A NEW YORK.

Tantissimi, tra amici e parenti, hanno lasciato l’Italia negli anni dell’industrializzazione. L’esodo, avvenuto tra gli anni ‘50 e ’60 si è protratto anche dopo, ma la maggior parte della gente si è spostata a ridosso di quella che è stata definita l’era industriale. In quegli anni ovunque arrivava l’eco del benessere e la voglia di cambiare vita contagiava chiunque. Specialmente nelle classi meno abbienti si coltivò la determinazione di cambiare vita e poter possedere un vestito senza toppe da indossare alla domenica e durante gli eventi belli in famiglia e nel paese. Contadini, braccianti e artigiani che vivevano alla giornata, non avendo altro da perdere e semmai qualcosa da guadagnare, decisero di intraprendere il viaggio della speranza. Chiesero aiuto e sostegno ai parenti e ai paesani che li avevano preceduti facendosi chiamare. Sì, funzionava così. Per potere avere il visto d’accesso all'estero si dovevano avere delle credenziali e la chiamata di un familiare o un conoscente che garantisse la bontà del lavoratore era un buon viatico per il lasciapassare.

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