domenica 3 dicembre 2017

Il milite esente

La chiamata alla leva arrivò puntuale. Al compimento del diciottesimo compleanno il ragazzo avrebbe dovuto presentarsi al distretto militare d'appartenenza e poi partire per il c.a.r.

La cartolina arrivò in un brutto momento. Il padre del ragazzo era morto da pochi giorni e la famiglia era rimasta senza sostentamento. Le autorità del paese si mossero. Il parroco e il sindaco intercedettero a suo favore.
Il comandante dei carabinieri telegrafò al ministero degli interni per comunicare le nuove esigenze e dare a 'Ntoni la responsabilità di “capofamiglia” così da potere essere esonerato dall'obbligo di leva.

In quegli anni il protocollo tra l'Italia e il Belgio prevedeva una collaborazione agile e dinamica tra le due nazioni. L'Italia mandava braccia e il Belgio garantiva in cambio vagoni di carbone fossile a buon prezzo.
Fu grazie a questo accordo che 'Ntoni ebbe l'esonero militare e in qualità di primogenito, per garantire alla sua famiglia il pane e quel tanto che bastava alla crescita dei fratelli, prese sulle sue spalle il peso che compete ai capofamiglia e partì verso paesi sconosciuti.

Il francese non lo conosceva. Parlava appena un italiano sgrammaticato. Raggiunta la licenza elementare 'Ntoni continuò a lavorare nei campi insieme al padre. A lui piaceva coltivare la terra. Vedere le foglie prendere il posto dei germogli e il fiore trasformarsi in succulenti frutti da portare al mercato.

Fu una sera, mentre faceva ritorno dal vicino paese in compagnia del padre, dopo aver venduto le angurie e gli altri prodotti, che, trotterellando davanti all'asina alleggerita del suo carico, vide il padre preoccupato dopo avere fatto una breve sosta per impellenti bisogni corporali.
“Andate. Camminate che ora vi raggiungo! Aveva detto li padre ai figli e alla moglie che l'accompagnavano.”.

Il sole stava calando. Le ombre si allungavano lungo la strada e una di queste, assunto i connotati di compare Vito, parlò come l'antica Priscilla: “...compare attento tra non molto un lutto colpirà la tua famiglia... fai attenzione...”. E poi, la disgrazia arrivò improvvisa. Coma anafilattico. A nulla valsero le cure mediche. L'uomo morì in campagna tra le braccia della moglie che gridava al cielo il suo dolore per l'immensa perdita mentre lo baciava. Gli baciava le mani. Lo accarezzava dolcemente. Singhiozzando, chiedeva come sarebbe stata la sua vita e quella dei figli da quel momento in poi.

Appena diciottenne, il primogenito, raccolse nella valigia di cartone le poche cose e partì.

sabato 2 dicembre 2017

Pane, lavoro, dignità. Nuove e vecchie frontiere.

Sembrava un ricordo lontano, la fame.
Fame di giustizia e di riequilibrio sociale. Esigenze acquisite e messe da parte attraverso le lotte nelle fabbriche e nelle università.
Il lavoro fortificava la dignità delle persone e spingeva verso alti traguardi.
Si discuteva di scuola e inclusione. Cultura. Impiego costruttivo del tempo libero. Solidarietà!

Superata l'esigenza materiale e risolto il dramma del sostentamento familiare, la pace sociale sembrava essere a portata di mano.
I saperi, la conoscenza indotta o acquisita dai libri, infondevano serene certezze.
Certezze che sembrano essersi frantumate una dietro l'altra dalle recenti scelte.

Il sistema “lavoro” è cambiato. Le esigenze individuali e collettive sembrano fattori secondari rispetto alla necessità dei mercati.
La famiglia, i soggetti deboli, i figli e gli anziani sono un ostacolo sociale, non ricchezza!

L'intelligenza artificiale non ha emozioni. Non ha affetti a cui pensare. I robot sono programmati per eseguire determinate azioni. Si sperava, date le prerogative, che fossero impiegati per alleviare la fatica dei lavoratori ed essere utilizzati nelle faccende gravose e pericolose. Cosicché, lavoratrici e lavoratori potessero dedicare il tempo libero o le rinnovate risorse in maniera costruttiva per se stessi, in famiglia e nella società.

Purtroppo il castello illusorio è crollato sotto la reale esigenza imposta dall'economia globalizzata e dall'insano e irreale concetto dei mercanti.

È ancora lontana e difficile da raggiungere la terra dell'eden.  

venerdì 1 dicembre 2017

Povero Silvio

Non c'è pace per nonno Silvio. Non appena “scende in campo” qualcuno o qualcosa tenta di inibirlo. Lui, Silvio, sperava nella riabilitazione della corte europea ma...

Per superare l'insindacabilità dovuta alla legga Severino, Berlusconi, deve attendere che si pronunci la Corte di Strasburgo.
La riabilitazione, che prevede l’aver tenuto una buona condotta e non aver commesso altri reati in tutto il corso dei tre anni successivi all’espiazione, è messa in discussione dall'inchiesta “Ruby ter”.
Infatti l’ex presidente del Consiglio è stato rinviato a giudizio dal gup Roberta Malavasi che ha accolto la richiesta della Procura di Siena.


Il capo di imputazione riguarda dei pagamenti fatti a Danilo Mariani, il pianista delle serata di Arcore che spesso accompagnava le cene e i dopocena a villa San Martino con la musica.

Secondo l'accusa per dichiarare il falso il musicista avrebbe incassato 117 mila euro in bonifici da tremila euro al mese quali rimborsi spesa per prestazioni professionali.
Secondo l'avv. che assiste Berlusconi, quello toscano “rischia di essere un processo ancora più inutile di tutti gli altri perché già il materiale probatorio che era all’attenzione del gup era inconsistente”. E assicura: “Quanto prima arriveremo a una sentenza di assoluzione”.

Si deve aspettare, però, la decisione del Tribunale di sorveglianza di Milano che dovrà verificare se i vari procedimenti sulle corruzioni di testimoni, specie quelle “nuove”, possano influire negativamente. Potrebbe anche dire di no ritenendoli tutti connessi a un’unica vecchia vicenda.  

martedì 28 novembre 2017

Giù la maschera

Nel mondo dello spettacolo non tutti si sono uniformati all'ondata delatoria conto i “mostri” che, caduti in disgrazia, hanno perso potere.
Casualmente, ho sentito parole sagge: “...se qualcuno ha qualcosa da denunciare ci sono le sedi adatte. Certo non sono adatti gli studi televisivi e i talk show”.

Lo spettacolo è finito! Basta incentivare i pruriti dei guardoni. ( già, ma senza questi molti programmi televisivi andrebbero in rovina.). Bigottismo? No! Voglia di aria nuova. Ossigeno per la mente! Che faccia ragionare e fare crescere in buona salute mentale i vecchi che si sono rincoglioniti davanti allo schermo e i giovani che ancora seguono gli spettacoli spazzatura.

Miracolo! Finalmente qualcuno dal volto umano in televisione. Nonostante i successi e i riflettori che hanno illuminato i suoi passi non cavalca l'onda anomala delatoria e dice cose sensate. Non affonda il coltello nella piaga ma demanda il tutto nelle sedi giuste e qualificate.

Chiedo troppo?

lunedì 27 novembre 2017

Solidarietà

Natale è alle porte e dobbiamo per forza essere più buoni. Dobbiamo dare il meglio di noi. Riempire gli scatoloni del banco alimentare piantonati dai volontari davanti ai supermercati. Essere solidali con chi sta peggio altrimenti che figura facciamo nei confronti delle multinazionali?



Persino la coca cola si da da fare! Fascia due bottiglie di coca con una bella e vistosa striscia di plastica colo rosso vivo e ci fa scrivere sopra, in bianco, un bel “Grazie a chi compie un gesto per gli altri”.

E poi ci sono i salottini televisivi che fanno a gara per raggranellare fondi. Da mobile o fisso, basta inviare un sms. Ma non è finita qui! Gli inviti arrivano anche per posta con buste da lettere gonfie. Storie di bambini affetti da malattie rare raccontate da mamme in pena.

C'è anche il calendario di frate indovino. Gli orfanelli dell'Africa. Telethon. Amref. Il filo d'argento. E tutte le onlus dai nomi strani che chiedono concrete azioni di solidarietà economica.

Conosco famiglie, qui in Calabria, famiglie dignitose che non mettono la faccia. Non si espongono né per raccontare i propri affanni né per enfatizzare un'azione di solidarietà verso chi sta peggio. Chi ha e sente col cuore dà. Non importa quanto ma come.

È natale. Si può dare di più! Non solo a natale...

sabato 25 novembre 2017

Il venerdì nero delle formiche

Come al solito importiamo il peggio e lo modifichiamo secondo i nostri interessi.

La pubblicità, si dice, è l'anima del commercio! E allora quale momento migliore per scimmiottare gli usi americani e fare di necessità virtù?

La crisi economica c'è! I Soldi nelle case no; il commercio è in crisi! e pure le famiglie.
Questo venerdì è nero davvero. E non solo questo messo in calendario dai commercianti per raggranellare qualche soldo.

Il lavoro continua ad essere il sogno di tantissimi e quei pochi che lo hanno trovato non vivono la dignità di lavoratori.
I dipendenti della più grande azienda web di consegne approfittano del venerdì nero per fare sapere al mondo le loro rivendicazioni come si faceva qualche tempo addietro. Quando ancora il movimento sindacale era forte e aveva un ruolo politico e sociale nonostante gli errori e qualche dirigente colluso coi poteri forti.

Attualmente lo stato sociale e di diritto dei lavoratori non esiste più. È stato annullato. Non sto a sindacare se quanto fatto è giusto. Constato che non ha sortito gli effetti sperati. E questo è un male! È un venerdì nero che si annida nelle famiglie e nelle tasche degli italiani 7 giorni su 7 per l'intero anno salvo che per pochi fortunati che ancora resistono agli eventi pilotati dalle teorie economiche che inglobano le menti vuote e tentano di condizionare le altre.

Un vecchio adagio calabrese recita: “duva cacci e non minti resta u vacanta”. “dove togli e non metti rimane il vuoto”!

Ma pare che questo non sia il tempo delle formiche previdenti. Il consumismo spinge ad acquisire la qualunque e ci trasforma in cicale.

mercoledì 22 novembre 2017

Decorazione, conoscenza e tecnica

DISEGNO E PITTURA: BUGIE NARRANTI.


Il disegno e la pittura sono delle bugie che narrano la realtà.


Il pittore osserva il mondo e lo racconta con gli strumenti che ha a disposizione. Per far sì che l'immagine rimodulata diventi accattivante agli occhi dell'osservatore, il pittore, la deve distorcere in base ai canoni dell'illusione ottica. Deve attenersi, nel disegno, ai canoni descrittivi prospettici enunciati nella legge della prospettiva, agli effetti chiaroscurali, nonché alle percezioni visive emanate dalle gamme cromatiche trasmesse dai colori della tavolozza del pittore.

lunedì 20 novembre 2017

Uovo fresco con sorpresa

E pensare che mi piacciono le uova!

 Crudo, praticando due forellini agli estremi, quando è fresco.
Alla coque. In camicia. Fritto. In padella...

oggi mi andava un uovo fritto. Lo desideravo davvero. Ho messo un goccio d'olio nel tegamino. Ho preso un uovo fresco dal frigo. E … sorpresa! Insieme al tuorlo e all'albume cade in padella un oggetto biancastro che sembra di plastica. Lo tocco: è morbido. Sembra piegato da mano umana ma, giuro, è uscito dal guscio dell'uovo insieme al resto.

Lo apro col coltello e la forchetta. Viene fuori una specie di sacchettino. Non è un embrione. È vuoto! Cosa sarà mai?

La voglia di uovo fritto è passata e non credo che ne mangerò più, di sicuro non farò più i due buchi agli estremi del guscio per berlo crudo...

Qualcuno sa darmi chiarimenti? cosa potrà essere?

Consumatori beffati e sottomessi

C'è un signore che sta dalla parte dei consumatori e li rappresenta nelle trasmissioni televisive. Non ricordo il nome. Ricordo il suo piglio incazzato che pare non sortisca effetti positivi per i consumatori.
Il solito gioco delle parti pone i “buoni” da una parte e i “cattivi” che mettono le mani in tasca dei cittadini dall'altra.

Ormai siamo allo stremo! È impossibile continuare a stare dietro alle tasse che il governo italiano impone a volte in nome di una Europa matrigna.

C'è voluto troppo tempo per fare retrocedere dagli intenti famelici le aziende telefoniche che, con moto proprio, hanno imposto le bollette ogni 28 giorni agli abbonati. Forti della dipendenza che condiziona quasi tutti e che ci tiene connessi al web abbiamo subito le decisioni dei gestori telefonici e i ricatti che, una volta sottoscritto un contratto che sembra essere favorevole, incatenano per almeno 4 anni a wind, tim, vodafone, 3, fastweb etc.

Quanto ci vorrà per eliminare o ridurre le voci nelle bollette dell'energia elettrica che le fanno triplicare o quadruplicare?
Il governo non è intervenuto sull'enel perché, spiega, la bolletta è a consumo. Allora per quale motivo se si consumano 30€ di energia elettrica se ne chiedono 90€?
Si fa un gran parlare dell'energia rinnovabile. Della tutela dei consumatori. Delle spese mensili o bimestrali che gravano come enormi macigni sulle famiglie.

Mentre scrivo mi arriva il suggerimento che il rappresentante che presenzia spesso nelle trasmissioni televisive si chiama Rosario Trefiletti.
Allora, sign. Rosario Trefiletti, cosa si può fare, in concreto, per arginare l'arrogante pretesa delle aziende di servizio e zittire le lobby che le rappresentano nelle stanze adiacenti alla politica?
È un'eresia pagare il giusto? Ovviamente lei non ha la bacchetta magica e non ha potere decisionale. Ma, essendo lì, nel salotto mediatico, chissà, forse può farsi sentire più dei comuni cittadini che non hanno voce in capitolo.

domenica 19 novembre 2017

La Medea viva e contemporanea nella tragedia del Teatro di Calabria.

Mariarita Albanese interpreta Medea.




Dopo aver aiutato il marito Giasone e gli Argonauti a conquistare il vello d’oro, Medea si è trasferita a vivere a Corinto, insieme al consorte e ai loro figli.

Trascorsi alcuni anni  però, Giasone ripudia Medea per sposare Glauce, figlia di Creonte, re di Corinto.
Quest’ultimo gli darebbe diritto alla successione al trono.
Medea lamenta al coro delle donne corinzie il suo dolore,scagliando maledizioni sulla casa reale, tanto che Creonte, sospettando una probabile vendetta, le intima di lasciare la città. Nascondendo abilmente i propri sentimenti però Medea, resta ancora un giorno che le servirà per attivare i suoi piani. Ella dunque vendica i torti subiti e ne uccide la prole ormai umiliata.
Medea si reca verso Atene, mentre Giasone rimane a maledirla affranto dal dolore.

La Medea di Euripide portata in scena dal Teatro Di Calabria, è una Medea che rivive in una travolgente Mariarita Albanese.

Una donna che quando va in scena mette in moto l'uragano che vive, quasi silente, in lei.
Un'interpretazione colma di pathos, toccante, struggente e profonda.
Un dolore, quello di Medea, colto in ogni singola movenza da Mariarita; una voce e una rabbia fatta propria in un vortice di emozioni che evocano una tragedia viva e contemporanea.
Un coro scandito da ritmi perfetti e con un'espressività intensa.
Un imponente e potente Giasone interpretato dal magnifico Salvatore Venuto.
Davvero "92 minuti di applausi!"
Avete superato le aspettative già altissime che nutrivo in voi.
Adesso, vi aspetto con altri lavori da sentire dritti nelle viscere,nella milza e nel petto. Grazie!



Medea di Euripide. Teatro di Calabria.

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