martedì 6 marzo 2018

Matteo. Paguro o punteruolo rosso?

Matteo non molla!



Se è vero che gli elettori hanno bocciato la politica unilaterale del segretario del partito democratico al segretario non resta che dimettersi.

Ieri Renzi ha dato dimostrazione della sua oratoria. Ha ammesso di avere perso nonostante i cambiamenti da lui apportati nella politica e nella società italiana. Ha, in sostanza, detto: “ho perso ma per dimettermi c'è tempo. Prima contrasto e osteggio l'eventuale incarico a Di Maio e la formazione di un governo a guida 5stelle.”.

La legnata è sonora! Non solo per il segretario che ha esternato arroganza e spregio della volontà degli elettori che lui dice a parole di rispettare.

Renzi ha deluso! Un leader che fino ad oggi ha guidato le politiche e le istituzioni deve aiutare a formare il governo e non tirarsene fuori. Fa la figura del bambino proprietario del pallone che se lo porta via o che dice: “il pallone è mio e tu non giochi”.

Matteo, paguro che trova casa e la difende fino all'estremo o punteruolo rosso che mina dall'interno l'idea del partito che storicamente ha portato avanti battaglie sociali importanti?

Una parte degli uomini e donne del partito ha lasciato il pd e una minoranza vorrebbe appoggiare un governo coi 5stelle ma lui blocca ogni mossa dei “dissidenti” per quale motivo?
Se non vi è un motivo valido, per il bene dell'Italia, Matteo Renzi deve mettersi da parte adesso e non dopo la formazione delle camere. L'ostruzionismo non fa bene a nessuno!

lunedì 5 marzo 2018

Di Maio, adesso governa

I commenti sui risultati elettorali del 4 marzo 2018 erano prevedibili anche a chi è lontano dalle strategie politiche dei partiti.


Volano due schieramenti erroneamente definiti populisti mentre quelli blasonati e stantii crollano.

Non si può parlare e mettere in un cantuccio l'esito minimizzandone la portata sociale quando i partiti storici, per i cittadini comuni che hanno contribuito al loro crollo, sono stati lontani dai problemi quotidiani di quanti campano alla giornata.

La mossa di Grasso & Boldrini non ha ottenuto gli effetti sperati.
Non sono riusciti a catturare l'attenzione e la fiducia della sinistra che non si sentiva rappresentata da Renzi e compagni pur superando lo scoglio del 3% resta un movimento amorfo privo di personalità e programma. Il solo taglio delle tasse universitarie non è stato sufficiente ne cataclisma sociale in cui annaspano le famiglie.

Renzi ha sbagliato. Ha insistito e nel suo fare ha portato alla disfatta il pd con operazioni ritenute lontane da pensiero dalla sinistra italiana.

Berlusconi ha rivinto con la coalizione dei partiti di destra. Salvini ha ottenuto un certo successo ma no so se la sua tracotanza potrà essere smaltita nel prossimo governo.
Al di là delle parole, la legge Fornero non può essere eliminata. Le finanze non lo consentono. I dati e le cifre fornite dall'INPS parlano chiaro.

Comunque, secondo i dati usciti dalle urne, Di Maio dovrebbe essere investito dal presidente Mattarella per formare il governo. Con chi? A questo punto, data l'apertura dei 5stelle, la patata bollente passa in mano della coalizione di sinistra se non si vuol tornare alle urne ma con una legge diversa. Il rosatellum è stato progettato per garantire l'ingovernabilità in caso di vittoria dei 5stelle.
Questo allo stato attuale dei fatti.

giovedì 1 marzo 2018

prima e dopo il 4 marzo

Mi trovo d'accordo con Milena Gabanelli! Andare a votare è un diritto acquisito che non si deve eludere!

La considerazione di Milena Gabanelli è questa: "Premesso che bisogna andare a votare perché è un dovere e se si viene meno al senso del dovere con quello che è stato fatto per avere dei diritti, siamo un po' cialtroni. Il non andare a votare produce solo un risultato sociologico, produce solo discussioni da talk sugli italiani disaffezionati alla politica. Se uno non va a votare perché non si sente rappresentato lo deve dire. Va al seggio, si registra e vota scheda bianca. Così non potrà più essere catalogato tra quelli che se ne fregano o si disinteressano della politica".
Per l'ex conduttrice di Report "un'alta percentuale di schede bianche potrebbe innescare quantomeno una pressione che in qualcosa sfocerà. Magari ai partiti fa venire un po' paura. Magari li costringerà a fare qualcosa di meglio. Stare a casa non ti dà nemmeno il diritto di lamentarti".

Sì. si deve andare ma non per lasciare la scheda elettorale in bianco perché potrebbe essere “sporcata” inavvertitamente. Annullarla, magari annullarla così da evitare “sorprese”.
Perché?
Per il semplice motivo che sono sempre le stesse facce a condurre i balli. E i cosiddetti nuovi non ispirano fiducia.
La fiducia nasce dalla cultura che sprigiona onestà mentale e amore per l'altro.
L'amore non si manifesta, come succede adesso per i senzatetto, nei giorni e nelle notte di gelo, la programmazione per il bene comune inizia da lontano per ovviare i disagi del corpo e dell'anima dei cittadini.
Già, i senza tetto. Qualcuno si è chiesto come mai esiste questo fenomeno? Forse la Bonino? Che suggerisce di ripristinare l'iniqua tassa sulla prima casa? È semplicistico qualsiasi discorso in merito. Non sono i discorsi e le masturbazioni mentali che servono per lenire le pene di quanti non hanno reddito a causa dei più disparati motivi.

mercoledì 28 febbraio 2018

Come i preraffaelliti

Sacralità del lavoro.

L'UOMO, IL TEMPO, IL LAVORO.


C'è stato un tempo in cui alcuni pittori, vollero ritornare alla sacralità del lavoro e all'artigianalità della pittura. Riscoprire il piacere del lavoro inteso come preghiera. Godere della sacralità manuale che impegna intelletto e corpo. In sintesi: Al piacere del fare Arte. Artigianalità. Pittura.

Oggi sembra un'impresa impossibile! Ma si può tentare senza attenersi alle teorie dei preraffaelliti anche se:
Sentirsi vivi e partecipi in un mondo che non lascia spazi al tempo lento del fare è un'impresa impossibile, un'impresa da sognatori. Persone che si tirano fuori con determinazione dalla teoria che vuole tutti nella bolla marcia della globalizzazione non s'incontrano dietro l'angolo. Eppure c'è ancora chi resiste!
Resiste alla schiavitù imposta dalla frenesia del fare economico che antepone la ricchezza materiale alla ricchezza alta dell'ingegno creativo.

Ingegno creativo inteso come antidoto purificatore delle devianze connesse al dogma della velocità produttiva imposta nelle fabbriche e nei servizi per il disumano mercato globale.
Evoluzione è sinonimo di libertà.
Libertà dai lavori usuranti. Tempo libero per la sacralità del pensiero. Lentezza del fare e meditazione. Essere aperti al nuovo. Sondare. Sperimentare per accrescere le proprie conoscenze e porli all'altro nel confronto culturale catartico.  

Se i robot sostituiscono i lavoratori

Dal 4°Stato allo stato di fatto


I laser assumono un ruolo crescente nell'automazione della manifattura odierna.

Levi Strauss sceglie i laser e li sostituisce ai lavoratori.
Per produrre jeans il colosso userà dei robot.


L'obiettivo, secondo quanto riporta il Financial Times - è quello di ridurre gli sprechi e i costi accorciando il processo di design e di manifattura che appare troppo lento per rispondere ai rapidi cambi nella moda.
Questo e' il futuro della manifattura dei jeans', secondo Chip Bergh, amministratore delegato di Levi Strauss.
Negli ultimi anni la società si e' trovata a fronteggiare una crescente concorrenza e una forte pressione sui margini e l'introduzione dei robot velocizza e rende più agile la produzione.
I laser possono compiere un la finitura di un paio di jeans in 90 secondi rispetto ai 6-8 minuti di un lavoratore in carne e ossa. Levi Strauss ha chiuso il 2017 con un utile in calo del 3% a 281 milioni di dollari, su ricavi per 4,9 miliardi di dollari.
Quindi, in estrema sintesi, al posto degli operai che si sono occupati fino ad ora delle finiture del prodotto, l'industria mette i robot!
I robot, salvo casi estremi, non si fermano, non hanno necessità corporee, non fanno break coffee non fumano non si ammalano non devono pagare il mutuo perché non hanno famiglia... e sì!, il lavoro rende liberi ma proprio liberi

mercoledì 21 febbraio 2018

EU Trucchi e inganni ai danni dell'Italia

Il grande vecchio ci riprova. Esce allo scoperto e loda Gentiloni.


Gentiloni, a dire il vero, mantiene il profilo basso. Vuole far credere che è lui il “moderato” che fa stare sereni gli imprenditori e la povera gente.
Agli anziani over 75 con un reddito basso Gentiloni abbuona il canone rai e lo urla ai quattro venti. Perché Lui dice di essere vicino ai bisogni della gente e che si deve creare lavoro, dare fiducia e fare rinascere la fiducia nei giovani per restare in Europa da leader e non da ruota di scorta.

Purtroppo l'europa che sognavamo è lontana! Questa Europa è dei furbi. È, per alcuni, un luogo ampio e franco, adatto per delocalizzare le aziende nei territori poveri che offrono mano d'opera a basso costo e concedono alle aziende bonus fiscali che in altri Paesi non sono pensabili.
La guerra tra poveri è stata forse sancita per decreto dai governanti col cuore di lupi che vestono pelli d'agnello?

La vicenda 'EMBRACO' non è e non sarà l'ultima “rapina” ai danni dei lavoratori e delle famiglie italiane. Cal center, golden lady, fiat, metalmeccanica, miniere, distribuzione etc etc sono le tappe del declino dei lavoratori italiani.
Tutti siamo vittime dei soprusi non sempre imputabili agli altri e se i guerrieri che ora sono impegnati nelle battaglie dentro e fuori i partiti non cambieranno mentalità e le regole comunitarie, restare in EU è impossibile! (purtroppo) I malcontenti sono reali e le necessità impellenti. Facile prestare il fianco e rischiare la deriva populista enfatizzata dai trascinatori.

Cari Gentiloni e Napolitano non servono le pacche sulle spalle e le parole pacate. Non sono commestibili!
Il profilo basso non è più credibile per quanti hanno fame di lavoro e non possono pagare le bollette, mandare i figli a scuola e men che meno dare loro i soldi per la pizza almeno una volta tanto.

domenica 18 febbraio 2018

Servizio e politica

Ne avevano fatto un punto di forza.

Restituire parte del compenso dovuto agli eletti nelle varie assisi e creare un fondo di solidarietà per le imprese è stato davvero una mossa forte. Con questa azione i 5 stelle volevano differenziarsi dagli altri politici e dare un segnale agli italiani sfiduciati. Volevano dire che non tutti siamo uguali e che ci sono persone “buone e cattive”. Insomma intendevano decontaminare la politica. E nei loro sogni, come in quelli della maggior arte degli italiani, la solidarietà doveva essere alla base delle azioni e del lavoro dei pentastellati. Ma i sogni all'alba spariscono e si sono svegliati, nonostante i buoni propositi, di avere a che fare con una cattiva educazione del fare e dell'essere cresciuti in una società quasi priva di valori.
Anche nel movimento dei cinque stelle la gramigna ha infestato il buon grano. E gli antagonisti ne approfittano: “vedete siamo tutti uguali. Tutti siamo contaminati e condizionati dai soldi e dal potere. Come possono guidare una nazione se non conoscono l'animo dei loro compagni di viaggio?”.

La battaglia si fa cruenta. Non conta se la maggior parte degli eletti hanno versato, come da statuto, e con i loro soldi hanno aiutato tanti piccoli e medi imprenditori.
Adesso conta a chi la spara più grossa. A chi promette la luna e l'estate tutto l'anno.

Dispiace. Dispiace per i giovani che hanno creduto possibile realizzare un sogno. Dispiace per i vecchi che hanno creduto fosse possibile il potere alla fantasia. Dispiace perché, su questa terra, con questa cultura dura a modificare, non vedremo, almeno per adesso, quel mondo nuovo che agognavamo da giovani.
Non lo vedremo fino a quando gli stessi che hanno guidato le sorti della società odierna non prenderanno consapevolezza e al posto delle parole metteranno le esigenze reali delle persone.
Inutile, fino a quel momento, parlare di questo o quel partito, di questo o quel programma elettorale.
Inutile invocare il diritto al voto e incitare alla partecipazione elettorale se alla base manca la cultura della comprensione dell'altro: ama il tuo prossimo come te stesso. … ma in questo clima terreno imbastardito di materialità grossolana, sotto molti aspetti, l'amore per l'altro, la solidarietà sono coniugati sintomi di debolezza o, nella migliore delle considerazioni, assenza di realismo confinante con la cazzonagine... ed esisti solo se fai due calcoli e ti attieni al famigerato diritto romano del do ut des anche quando dovresti “servire”. Perché, ricordiamolo: la politica è servizio! (dovrebbe)

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