domenica 21 agosto 2016

Il quaderno dell'amore.

È lì sul comodino insieme all'immaginetta raffigurante San Michele Arcangelo che schiaccia Lucifero.
Il quaderno dall'amore di Padre Pio e San Michele sono arrivati a me in momenti particolari.
Il quaderno me lo diede Egidio Salzano, figlio spirituale di Padre Pio. E l'immagine dipinta del Principe delle milizie celesti, come recita la preghiera impressa sul retro con approvazione ecclesiastica, nell'atto di sottomettere il male, l'ebbi da un monaco a cui diedi un passaggio in macchina.

Entrambi lì presi con un po' di incredulità ma non li gettai. Anzi li lessi. E trovai risposte.
Ma la risposta che mi diede Egidio quando gli chiesi dell'odore intenso, che sentì anche nell'ospedale Umberto I in Roma, odore avvertito anche da altri allorché parlai di lui, faticai ad accettare.


In un mondo pieno di ciarlatani pronti a vendere l'inverosimile e di preti manager che pensano più alla ricchezza terrena anziché alla parola evangelizzante di Cristo morto e risorto per noi è difficile accettare il bene disinteressato del primo emerito sconosciuto che predica e parla d'amore.
Egidio era così! Confidava nella potenza dell'amore.  Diceva con convinzione che alle sue personali esigenze terrene ci avrebbe pensato la Provvidenza attraverso le anime buone che incontrava lungo il cammino. Perché affannarsi ad accumulare tesori, case, beni e potere quando alla fine devi lasciarli comunque?
Egidio!
Sono trascorsi circa 20 anni e da quasi la metà ho perso i suoi contatti ma non il suo ricordo.
Digito il suo nome. Il motore di ricerca mi indirizza su una pagina facebook e ... È tornato nelle braccia del Padre. Ciao Egidio



Tag: Egidio Salzano, misteri, esoterico, amore, padre Pio, paranormale.

sabato 20 agosto 2016

Adolescenza negata


Il suo aspetto curato dice di essere, complessivamente e tutto sommato, una bambina amata in famiglia.
Si avvicina col suo carico agitando un ventaglietto rosa.
Vuoi comprare ventaglio? Vedi, rinfresca. Dice. E mi dà una piccola dimostrazione.
No grazie non mi serve.
Vuoi accendigas? Parasole grande per macchina grande?
È commovente. La sua ingenua ed enorme missione espletata con serietà e abnegazione nonostante la tenera età fa pensare alle tante persone in stato di necessità contingente costrette a mettere da parte ogni remora e darsi da fare per aiutare la famiglia nei momenti tristi che la vita riserva.


Tag: società, povertà, lavoro giovanile, infanzia negata, ambulanti, spiaggia, immigrati, venditori ambulanti

venerdì 19 agosto 2016

Bambini abusati

Il relax è interrotto con cadenza quasi regolare dai venditori ambulanti.
Indiani, senegalesi e nordafricani cercano di vendere mercanzie ai vacanzieri intenti a godere del riposo estivo sulla costa Jonica calabrese.
Due bambini si aggirano tra sdraio, lettini e ombrelloni con le loro piccole e insignificanti merci: elastici, accendini e qualche gioco in plastica.
Con la faccia afflitta mostrano quelo che hanno e infine chiedono soldi per un gelato.
Chi non darebbe un euro ad un bambino per renderlo felice?
Ma non è così che funziona.
Ormai è noto. I piccoli mercanti sono indottrinati dai genitori. Devono recitare per impietosire e portare a casa soldi.
Mendicano. Non vivono l'infanzia.
È consuetudine incontrare adolescenti con bambini piccoli nei passeggini nei pressi dei negozi a mendicare.
È capitato anche a me!
Una bambina supplicava di avere fame. Le ho fatto imbottire un panino secondo i suoi gusti ma non l'ho vista mangiare. Continuava invece a recitare, da consumata attrice, la scena con i nuovi avventori.
Mi è stato detto che non era la prima volta. Non voleva roba da mangiare, per quello c'era la Caritas. 


Tag: mamme e bambini, società, schiavitù, sfruttamento minorile

lunedì 15 agosto 2016

Ideologi e guerriglieri in quiescenza


L'arte è un gioco. Questa è la definizione che il mio maestro dà quando gli si chiede cosa è l'arte.
Un gioco con delle regole variabili e in sintonia con il sentire di chi guida l'azione creativa.
Anche per la politica sembra funzionare così.
Durante gli anni della contestazione giovanile si teorizzava sulla qualità del lavoro e la crescita culturale dei lavoratori.
Era naturale sentire frasi lanciate efficacemente a mo' di slogan tipo: a salario di merda lavoro di merda.
A quel tempo passato ma non remoto rimangono ancorate nell'immaginario collettivo le espropriazioni proletarie. L'incitamento a prendere senza sentire colpe quello che era necessario per la propria crescita,dai libri ai vestiti e vettovaglie, qualora non si era nelle condizioni di comprarle.
Teorie complicate e lunghe per un post che deve leggersi d'un fiato ma che proverò a riprendere più in là. Adesso questa introduzione serve solo a far comprendere la sconfitta del pensiero proletario degli anni 60 e 70.
Oggi con La politica dell'UE, quindi Germania in testa con la Merkel, Renzi e Hollande il diritto ai sogni e alla crescita individual è blasfemia.
Il lavoro che non c'è mortifica e aliena. I demagoghi d'un tempo, allineatisi, continuano ad imbonire le teste vuote mentre i teorici guerriglieri che
sognavano e invitavano alla lotta per un futuro migliore sono in pensione o morti.

Tag: società, politica, lavoro, ue, ideologie

domenica 14 agosto 2016

Estate sul Golfo


Oggi ho cercato il sole! Contrariamente agli altri giorni in cui il sole rendeva incandescente la sabbia e tutto ciò che baciava, oggi, il vento che arriva dal mare rende l'aria fredda.
Esco dall'ombra. Riparo gli occhi con le rai-ban e mi espongo ai raggi benefici di Febo. Per la prima volta, quest estate, faccio come le lucertole.
Il mare non mi attrae. È mosso e il suo andirivieni agita i fondali. La sabbia fine infastidisce le consuete trasparenze. L'acqua sembra torbida e sporca ma non lo è.
Siamo abituati bene noi calabresi. Amiamo bagnarci in acque limpide.

Tag: estate in calabria, Squillace

sabato 13 agosto 2016

Non è Natale


Mali il mio nome è Mali. Ho quaranta anni.
E allora perché ti fai chiamare Natale?
Perché Natale è il nome di un amico de mio padre.
L'ambulante somalo è alto. Allegro. Molto solare. Non sembra essere contaminato e afflitto dalle leggi di mercato e dalla bramosia del denaro nonostante vorrebbe possederne quel tanto che basta per avere 4 mogli.
Oggi l'ho visto nuovamente.
Ciao amico come va?
La sua ombra mi sovrasta. Sposto il cappello e lo fisso.
Bene! E tu?
Tutto bene. Risponde sorridente.
Ci scambiamo il capello?
Lui ha un cappello tipo risaia coloniale con la paglia lievemente lacera.
Sorrido. E lui passa oltre. Due tre falcate ed è oltre le barche.

Tag: integrazione, immigrati, ambulanti, lavoro, società, cultura, calabria

venerdì 12 agosto 2016

Compra oggi paga a Natale

Sei cristiano? Chiedo al simpatico uomo di colore che sorride mentre ripete lo slogan tra gli ombrelloni piantati nella spiaggia assolata e si ferma sotto il mio.
No, sono musulmano.
Allora davvero si paga a Natale perché Natale non puoi essere tu.
Sorride. E inizia a parlare.
Ha una discreta padronanza della lingua italiana ed una buona filosofia di vita.
Gli chiedo quante mogli ha. Lui prende l'android, scorre lo screen e compare la foto di una donna bellissima.
Ti basta! Ti basta solo questa. Dico.
No no, risponde: donne più degli uomini. Io vorrei 4. Ma non posso. Non ho soldi per farle vivere dignitosamente. Ma lei quando mi vede con altre è gelosa però è bello quando togli dalla miseria donne dignitose.
Insomma mi spiega la teoria della poligamia secondo una idea utilitaristica e un po' maschilista secondo la nostra mentalità ma lo fa convintamente con grazia e riporta il concetto nei dogmi della sua religione.
È l'uomo che deve lavorare e togliere dalla miseria la donna anticipandone i bisogni, perché la donna seria non chiede anche se ha in animo un bisogno.
Il suo mondo non è contaminato dalla globalizzazione e dalle esigenze del mercato del lavoro occidentale. Lì è inammissibile la figura del "mammo" e della reciproca sussistenza tra coniugi. È l'uomo che guida e comanda!

martedì 9 agosto 2016

Il branco è mafioso

Leggo solo il titolo: "Gratteri: la 'ndrangheta a Cosenza è acculturata ma mafiosa nei fatti" e mi fermo.
Non vado oltre perché stanca leggere il solito ritornello imperniato sui comparaggi e le agevolazioni del branco. Acculturato o no. Poco importa.
Lascia molto amaro in bocca a quanti credono e lavorano affinché cambi qualcosa. Ma qui pare che nulla possa essere modificato nonostante i Gratteri o Oliverio di turno tuonanti.
A parte l'esclusione, l'isolamento coercitivo degli "estranei" dal branco, cosa assai negletta ma conservatrice della specie, quello che fa retrocedere la Calabria davvero è l'assordante silenzio delle Istituzioni vincolati alla parata di facciata.
Le alte cariche istituzionali della politica sono messe lì dal popolo sovrano e se quando governano le masse continuano nell'errore nascondendosi dietro le parole rituali "il popolo dice, il popolo vuole" oppure mantenendo le posizioni da branco elettorale allora significa che siamo tutti divisi in branco e quindi strenui conservatori di posizioni acquisiti. Ergo: abbiamo tutti la mentalità 'ndranghetista.

sabato 6 agosto 2016

Squillace, incontro tra gotico e contemporaneo


È stata una vera scoperta! La chiesetta gotica dai portali in tufo e dai muri in pietra viva saldata a secco secondo gli antichi canoni edilizi. Squillace si nutre di storia!  L'antico Castello dei Borgia, il convento, la cattedrale, il centro studi su Cassiodoro ristrutturati o in fase di ristrutturazione, fondi permettendo, in sintonia storica e protetti per mantenere il giusto decoro li conoscevo ma la chiesa di Santa Maria della pietà, no. È grazie a Mario Naccarato, amico artista catanzarese, se mi incammino alla volta di Squillace e scopro questa autentica perla gotica.
La strada è tortuosa ma agevole. Raggiungo il centro storico in pochi minuti.
Bella piazzetta antistante lo striscione indica la mostra d'arte contemporanea dal significativo titolo: Integrazioni.
Sono completamente rapito dal tema trattato e dalla location in cui le opere sono state allocate:
l'integrazione poetica è avvenuta. Al di là delle aspettative.
Integrazioni stilistiche, poetiche, storiche, religiose e culturali si assommano. Interagiscono sui muri butterati dal tempo e dalla incuria, sanati dalla creatività di Mario Naccarato.
Da non perdere!
In cultura, calabria, arte, società, artisti in calabria
(Mario Iannino)

Maestri di vita

Giuvano' fhacimu mi ragiunamentu! Così l'ingegnere Italo Jannone era solito iniziare le sue lezioni di elettronica e misure. Sono trascorsi diversi anni fa allora ed io lo ricordo ancora con riconoscenza e stima. Il suo essere "comunista" lo manifestava normalmente e lo praticava anche a scuola. Oggi, mi è tornato alla mente. Col suo sigaro spento tra le dita e la voce roca alle prese con una scolaresca un po' difficile ma vogliosa e avida di "ragionamenti" che proiettavano in un mondo lontano da astrazioni teoriche le ostici nozioni scolastiche. 

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