martedì 25 agosto 2015

Come fanno i calabresi

Il silenzio dei calabresi.


Sai come fanno i calabresi? Ti guardano e stanno zitti, ti riguardano e aristanno zitti! Non una parola. Sei tu che devi capire di quanti interrogativi è fatto il loro silenzio. Ma io che calabrese non sono mi sono scocciata a fare la calabrese. Stavo con Rita e a un certo punto me so' rotto er cazzo e gl'ho detto: ahoo ma me voi d' che cazzo c'hai da guarda?

Sì, i calabresi stanno zitti davanti alla superficialità indolente di certi atteggiamenti e discorsi imbecilli.
È necessario dire: spostati col macchinone dall'uscita della strada perché non mi fai vedere chi passa e rischio di fare un incidente? Forse sì! Sarebbe opportuno che scendessi dalla macchina e ti dicessi a muso duro di spostarti e aspettare più in là chi hai dato appuntamento, di non parcheggiare davanti l'ingresso di casa. Non gridare come se fossi al mercato quando parli al telefono, non fumarmi in faccia anche se siamo sulla spiaggia...

Ma come fai a non capire lo sguardo dei calabresi quando assumi atteggiamenti superficiali e ovviamente sciocchi? C'è davvero bisogno di parlare per sentirsi mandare a quel paese o ci sarebbe solo da aprire la mente e capire quando fai qualcosa che infastidisce chi ti sta vicino?

... il calabrese ti lascia la possibilità di riparare a una figura di merda col suo sguardo eloquente... capisci a me!


venerdì 7 agosto 2015

Appunti di viaggio

Vite sospese.

Quanti anni potrà avere? 15, 16... comunque non più di 20 anni. D'altronde, che vuoi, tra gli zingari e in alcune etnie i matrimoni si combinano prima ancora che i figli nascano per rafforzare i legami o rinnovarne altri tra le famiglie dominanti.
"vite sospese" installazione
courtesy M. Iannino

Che peccato. Mi taglia il cuore. Senti come piange la piccola che ha in braccio!? Ehi ragazza vieni qua. Portala all'ombra. Ecco adagiala sul lettino. Vedi che non piange più? Ma ma è rovinata 'sta creatura! Ha l'occhietto chiuso dai cespi è raffreddata!, e ha il pannetto pieno di cacca!

La solidarietà delle donne è immediata davanti alla scena pietosa della giovane madre con in braccio la bambina di pochi mesi e alcuni tubi verdi allungabili. 10 euro solo dieci euro per la doccia da giardino in vendita sulla spiaggia sotto il sole cocente d'agosto dalla giovanissima rumena abbandonata all'età di due anni dai genitori separati e allevata dalla nonna insieme al fratellino.
La bimba ha gli stessi occhi della nonna -spiega con affetto e orgoglio sottolineate da una leggera smorfia di dolore la ragazza alle bagnanti impegnate a portare sollievo e elargire consigli-

Appunti di viaggio

AMORI SENILI.

Il concetto d'amore è per sua natura un sentimento privo di età e di tempo. È qualcosa di indefinito che fa stare bene con sé e col mondo chi vive l'attimo. E bla bla bla. Quante parole si dicono e si continueranno a dire e quante pagine sono state scritte e si scriveranno per ribadire la bellezza che racchiude l'anarchia amorosa evocante magie non più sostenibili oltre una certa età? E perché no! Potrebbe anche succedere ma se non è ammantato di purezza e privato della materialità ad essa connaturata si riduce a una semplice relazione, un accordo tra due persone che hanno paura della solitudine. Riducibile ad una equazione semplice ma non semplicistica. Sarcastica semmai condita con un po' di sano cinismo costruttivo: Non più il tempo delle mele ma quella dei fichi … secchi. :-)

Appunti di viaggio

In-attesa.

E poi arriva l'imprevisto. Inatteso. Fulmineo imperativo stop. Categorico e bruciante peggio del pur consapevole e necessario coito interrotto.

L'attesa, ha detto qualcuno, è migliore dell'evento. Durante il tempo dell'attesa, se si programma un viaggio di lavoro o una vacanza le aspettative sono sempre rosee. Specialmente se si tratta, appunto, di una piacevole programmazione voluta e lungamente desiderata. Niente è lasciato al capriccio del caso. Ogni aspetto è curato nei minimi particolari: il percorso completo del viaggio, i compagni di viaggio, le tappe, i ristori.
Nulla è lasciato alla casualità. Persino i tramonti e le albe si tenta di impacchettare nel proprio immaginario scenografico secondo personalissimi canoni di bellezza.

lunedì 3 agosto 2015

Appunti di viaggio

notturno

È vero! Non siamo mai contenti. Fa freddo e invochiamo il caldo. Fa caldo e vorremmo trovarci tra i ghiacciai del polo. Ma oggi i 39° danno decisamente ragione a chi ama le temperature fredde a prescindere dalle volubilità individuali e dai mugugni congeniti degli incontentabili ad oltranza.

Le previsioni indicano il solito temporale estivo. Si spera non faccia danni e ben venga a rinfrescare l'aria.

La notte trascorsa è stata da favola. Niente climatizzatore o agitatori d'aria elettrici. In giardino si stava benissimo. La brezzolina scuoteva leggermente le foglie del tiglio dove si era appesa la luna e da lì guardava al mare. Simile ad un faro, la luna, gettava una scia argento sulle calme acque dello Jonio. Fendeva il buio della notte rischiarando le geometrie fatte dagli uomini e la natura indomita. Sembrava perdonare tutti i peccati inferti da mani violenti comandate da bellicose avide volontà.

I 39° si sentono tutti e qualcosa in più. La sabbia è rovente e l'acqua del mare è tiepida. La signora dell'ombrellone accanto saltella vanamente per coprire i venti metri che la separano dalla battigia. (Il contatto con la sabbia è grazioso quanto inutile.). Il tuffo è immediato.
La vita riprende i ritmi consueti sulla battigia. È agosto!

Appunti di viaggio

primo giorno:

L'orientale col raccoglitore dei tatuaggi aperto e il fatidico aquilone che svolazza sinistro sopra di noi agganciato in chissà quale parte del suo corpo. I nordafricani, una volta detti genericamente “cugini” marocchini ma oggi non più visti i tratti somatici e il colore della pelle, offrono di tutto, dai tappeti alle asciugamano, dai giochini e ninnoli di plastica agli orologi, occhiali da sole autenticamente contraffatti, libri presi probabilmente al macero, vestiti tribali e occidentali che le bagnanti non indugiano a misurare sui costumi umidi e i corpi resi lucidi dalle creme. Gli immancabili indiani con le loro valigette colme di ninnoli e pietre colorate. Il venditore di cocco fresco e le zingare con prole al seguito che sperano nella pietà dei bagnanti stesi al sole e nel loro ipotetico inquantificabile senso di colpa verso qui poveri bambini ammaestrati a elemosinare qualche centesimo.

"maternità" intaglio nigeriano

Lui è diverso! Alto. Nero e la barba con qualche filo bianco curata da qualche giorno. Il vestito, blu a strisce ma non chiassoso, ha qualche macchia. Contrariamente agli altri non emana nessun cattivo odore.
Ciao buon giorno vuoi vedere? Vedere non costa niente! … elefante giraffa gufi … mamma con bambino... Gufi contro la cattiva sorte...

Visto che non costa niente vediamo pure ma non possiamo spendere granché siamo poveri la crisi ha colpito tutti.

Poveri? Anche noi in Nigeria siamo poveri, manca soldi il resto tutto bene famiglia figli però tu hai fammiglia vicino, affetto che io ho lasciato là. Prendi compra qualcosa almeno per benzina vado a Sibari.

Sibari? Và meglio là?
Non so. Provo.

Il mercante nigeriano ha una sua dignità. Raccolgo tutte le monete che ho e glieli porgo. Tieni non ho altro. Tende la mano, osserva le monete e mi da la sculturina della maternità. Sorride, mi augura la buona sorte e va via col suo carico di manufatti tribali intagliati nel legno leggero.

venerdì 10 luglio 2015

Vaffanculo alla crisi

C'è una situazione incresciosa, tanto per usare un eufemismo, causata dalle banche e dalla finanza creativa che dall'America ha contagiato e condizionato pesantemente con effetti devastanti l'intero pianeta.
La bolla economica ha messo in ginocchio intere nazioni e stritolato larghi ceti sociali.
I piccoli risparmiatori si sono visti tassare i risparmi depositati nelle banche.
I poveri in canna si sono visti tagliare l'assistenza sociale.
La sanità pubblica è stata decimata.
Le pensioni decurtate insieme agli stipendi. Al ribasso anche eventuali benefit aziendali.

In europa, la Grecia è tra le nazioni che rischia di fallire ma qui dobbiamo ricordare che il malgoverno e le ingiustizie sociali provocate dalle leggi greche, più che le nuove regole imposte da una gestione economica assurdamente coercitiva della troika ha fatto della solidarietà una parola vuota e senza senso.
Anche in Italia, tanto per restare in tema, con Monti è iniziata la macelleria sociale sposata in toto da Renzi.

Insomma c'è poco da stare allegri. Ha ragione Renzi: basta piangersi addosso. Abbasso i gufi! Ce la possiamo fare!
me ne fotto!

Lo dice anche lui, o lei?, con quell'espressione sorniona disegnata sul volto: il gatto se la gode beatamente sdraiato sulla sommità del moncone della palma uccisa dal punteruolo rosso: me ne fotto... sembra che dica. Tanto, primo o poi arriva sempre la fine.

giovedì 11 giugno 2015

Kebab italiano

             L’angolo del gusto. Cz Lido
 
kebab italiano


birra kwak belga
Un posto scoperto per caso una sera di primavera,in cerca di un locale in cui cenare in località Catanzaro Lido lato lungomare. Risultato? Meglio di quanto previsto!  Ottimo kebab, e una vasta scelta di birre italiane, belga e tedesche. E inoltre, primi piatti,secondi, contorni, rosticceria e panini farciti. Giovanni,il titolare,si avvicina e ci dice di essere lì da 6 anni e il kebab è opera dello zio che ha appreso i trucchi del mestiere in Germania dove lavorò per 20 anni. Tra i servizi offre anche,su richiesta, la consegna a domicilio. Il mio consiglio: provare per credere.

lunedì 8 giugno 2015

Catanzaro, la città di ...

Marilyn s'affaccia e sorride incurante dei passanti e del vento che soffia tra le chiome frondose della macchia mediterranea cresciuta indisciplinatamente alla fine del viadotto Morandi e sui declivi del burrone dove scorre la fiumarella.
Catanzaro, la città di Mimmo Rotella
Benvenuti a Catanzaro la città di Mimmo Rotella. C'è scritto affianco alla gigantografia che riproduce un noto decollage che da qualche tempo sta lì, all'ingresso della città in cui nacque per caso l'artista dei manifesti strappati e riproposti nella giusta considerazione alla storia dell'arte dall'acuto Pierre Restany, teorico del nuovo realismo.

sabato 6 giugno 2015

Catanzaro, new look

La politica ha deciso. È una consuetudine! Catanzaro, la piazza dove un tempo, ma questa è preistoria, si allestivano bancarelle colme di prodotti ortofrutticoli locali e altre fatture popolari come scarpe e vestiti usati e nuovi ha un nuovo, ulteriore look, molto più moderno e al passo coi tempi, dirà qualcuno.

Catanzaro, piazza Matteotti 2015
Piazza Matteotti è sgombra della precedente struttura triangolare che puntava il vertice verso ilcielo. Adesso il triangolo si è trasformato in vasca. Una vasca orizzontale multicolore contornata da allegre sedie colorate e cupi cubi grigi (prima erano le palle biancastre e nere a a sottolineare il dinamismo statico della scala verso il cielo d'oriente e occupare lo spazio perimetrale della piazza).
Dal punto di vista estetico, il colpo d'occhio è gradevole. Il verde completa con cura l'intero progetto d'arredo urbano.

Catanzaro, vista così, si presenta come una città tranquilla di provincia. Ordinata e linda.
Ma se ci si sposta ai margini del centro storico la musica cambia, e di brutto pure. L'unica cosa che accomuna il centro e le periferie è l'amabilità delle persone. L'accoglienza civile e affettuosa dei cittadini che se pur “abbandonati al loro destino civico” benché all'apparenza isolati e concretamente sommersi dalle erbacce continuano a sorridere alla bellezza della vita, autogestendo, secondo le proprie possibilità, gli spazi comuni.


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