lunedì 3 dicembre 2012

da Monicelli a Nannarella: rivoluzione!

Primarie? No grazie! meglio passione e cultura per una rivoluzione che risvegli le coscienze.


La voglia di cambiamento si vede solo nelle facce sofferenti dei pensionati, dei cassintegrati e dei nuovi poveri che pur lavorando non riescono a tenere a posto le spese di casa.

I partiti hanno deluso. I sindacati hanno deluso. Il Vaticano ha deluso! Gli altri organismi che assediano lo Stato non li nomino perché è inutile. Chiamo in causa questi tre soggetti perché, secondo quanto hanno sempre cianciato, la loro vocazione li avrebbe dovuti spronare per far migliorare la condizione sociale degli ultimi, i poveri, i deboli senza bandiere. Invece l'evidenza è sotto gli occhi di tutti e mostra povertà materiali e spirituali che mai avremmo pensato di toccare.

E chi altri avrebbe dovuto vigilare per evitare la caduta catastrofica se non i guardiani dei deboli?
Non è successo! Pare che anche i guardiani si siano visti e curati gli affari propri. E la puntata di Report di ieri ha scoperchiato un altro bel pentolone colmo di privilegi per la casta dei politici e i suoi amici im/prenditori.

C'è una sola manovra da fare e certamente non riguarda l'alta finanza, il lavoro, o peggio l'intrusione di nuove tasse che servirebbero solo a gonfiare le tasche già piene dei soliti lestofanti di professione ben inseriti nei posti di comando. L'unica manovra da fare nell'immediatezza è quella sulla cultura! La cultura visionaria predicata da Gesù Cristo con la parola e l'esempio. La cultura dei filosofi laici che mettono al centro l'uomo e non la materia.

Ecco perché la colpa maggiore la do ai partiti di sinistra che accettano mazzette chiamate finanziamento privato ai partiti dalle grandi aziende. Do colpa ai sindacati perché anche loro si sono assoggettati alle logiche del potere economico e commerciale produttivo e ceduto su punti qualificanti dell'organizzazione del lavoro peggiorando così la qualità della vita in fabbrica e fuori come successo all'ILVA di Taranto, Porto Marghera, Bagnoli.

Bersani fa finta di non capire e insieme ai dirigenti del PD gongola con la farsa delle primarie. Anche il PdL pare che debba farle non appena si saranno chiariti i ruoli e chi comanda.
Oggi è il turno del movimento cinque stelle. Nel blog di Grillo ci sono date orari e modalità per votare i candidati.
Pare che anche Nannarella, la nonnetta combattiva nota per come tratta i politici davanti a Monte Citorio.
Destra e sinistra, secondo le opportunità o le scempiaggini che fanno, sono apostrofati energicamente da questa nonnina combattiva che, dopo avere strappato la tessera del PCI nel 1991, adesso, con i suoi venerabili 98 anni, pare voglia dare fiducia al movimento di Grillo.
Nannarella, col suo piglio simpatico, come riporta una nota sul blog di Beppe Grillo afferma seccamente:
"Nun me faccio grandi illusioni eh, ma speramo de mannà via tutti sti delinguenti e de vedé quarche cambiamento pe' la povera ggente! Stavorta ce vojo ariprovà a cambià le cose cor voto, altrimenti ce resta solo a rivoluzzione!".

In un'Italia senza dignità ci vuole solo la rivoluzione (cit. Mario Monicelli)

domenica 2 dicembre 2012

da Papillon a Sallusti, innocenti evasioni

Sallusti. Che uomo! Meglio di Papillon.


Maledetti @@##@@##….! E la compagna dall'altro capo della città davanti ai cronisti: mi vergogno di essere italiana! E qualcuno tra la folla le risponde: ci vergogniamo noi ché tu sei italiana!

"Mi costituisco io perché non voglio che venga violato il giornale. Non 'Il Giornale' in quanto tale, ma un quotidiano. E' ovvio che la mia è una provocazione politica. Qualcuno potrebbe dire 'ma se stai li' dentro ti sottrai alla pena. E allora io esco. Però non vado a casa. Vado a San Vittore. Che mi registrino lì. Poi mi porteranno dove vogliono".
Ma non è andata così. La polizia è entrata nella sede del quotidiano e lo ha portato via sotto gli occhi dei collaboratori. Si è visto un Sallusti prelevato a metà riunione di redazione mentre stava definendo con freddezza i titoli e le pagine da dedicare al suo 'caso'.

un caso di "cattiva giustizia" simile a quello narrato da Charrièr nel suo romanzo autobiografico? che fa dire al suo personaggio, un venticinquenne francese detto "Papillon" per via della farfalla tatuata sul torace, quando squarciò il sacco e sbucò all'aria aperta inebriandosi dell'agognata libertà:
“maledetti bastardi sono ancora vivo”.

Per quanti non hanno visto il film uscito nel 1973 o letto il libro autobiografico di Henri Charrière pubblicato con enorme successo nel 1969 ecco un breve riassunto.

Innocente, Henri Charrière, è condannato all'ergastolo per un omicidio che non ha mai commesso.

La sua esperienza, vissuta nel peggior sistema penitenziario del tempo, la Guyana Francese nell'Isola del Diavolo dove i carcerati erano impiegati nei lavori forzati, è messa nero su bianco dopo anni di isolamento in compagnia di scarafaggi e topi dei quali si nutre. lì conosce il falsario Louis Dega che lo spinge a tentare un'impresa apparentemente impossibile che gli permetterà di vivere da uomo libero gli ultimi anni della sua vita.

Ma Sallusti pur rimanendo affezionato alla letteratura francese, da eroe romantico moderno qual è, va oltre. Non nel senso di detenzione e sacrifici immani ma in quanto a teatralità eccessive. E appoggiato dai suoi amici pennivendoli inscena improbabili cabaret partigiani mitigandoli,  però, quando si vede perdente, come mera "provocazione culturale".

Ora, a noi, affezionati videoti non rimane che scegliere tra il grande fratello delle primarie, l'isola dei famosi e le mie prigioni di e con, testi e musiche, Sallusti ai domiciliari curato amorevolmente dalla sua compagna di vita e di battaglie Daniela.

sabato 1 dicembre 2012

anche Grillo fa le primarie, ma sul web

Ho simpatia per chi ha coscienza civica e si spende per migliorare la politica e quindi la società.
Tra i tanti che popolano i mezzi di comunicazione di massa, internet compreso, Grillo e la sua invenzione, il movimento a cinque stelle è un soggetto da tenere in osservazione. Dico “è” perché l'uno è l'appendice dell'altro in quanto senza Beppe Grillo non sarebbe sorto alcun movimento e senza il movimento Grillo non avrebbe tanta risonanza sul piano politico italiano.

Oggi, la politica di “sinistra” è catturata dalla sagra delle primarie e dai veleni della vecchia cattiva classe dirigente che ha saputo allevare diligentemente una nuova generazione a propria immagine.

A proposito di cloni e copie, anche il rivoluzionario M5S si è dato al gioco delle primarie. Ma, Grillo, il gioco lo vuole condurre sul suo blog e sul portale del movimento. E questo ha il sapore del marketing oltre che di una falsa democratica affluenza se consideriamo il corpo elettorale al completo e le possibilità che ha di accedere e navigare nel web.

Ho avuto la sensazione che chi ha escogitato il metodo partecipativo non ha considerato molti aspetti oltre a quanto accennato in precedenza e tra questi la famigerata tutela della privacy. Ma ecco cosa ho letto sul blog di Grillo:

“Le votazioni per il Parlamento si terranno da lunedì 3/12/12 a giovedì 6/12/12 dalle 10.00 alle 17.00 di ogni giorno. Da lunedì sarà presente sul portale del MoVimento 5 Stelle e qui sul Blog il link che ti porterà all'area del voto. Per accedere all'area dovrai usare l'email e la password che utilizzi per accedere al portale del MoVimento 5 Stelle. Se non ricordi la password puoi crearne una nuova qui.
Qualora dovessi avere problemi con le votazioni compila questo form.”

perché preferisco Renzi

Primarie: Potenza della “politica dove ogni dramma è farsa”.

Ci sono riusciti infine a tirare addosso alle false primarie l'attenzione della gente.
Polemiche, denunce, accuse. Insomma il solito copione della cattivissima politica.
Da elettore e simpatizzante, pur non avendo mai aderito con iscrizioni o elargizioni ai partiti (di queste ne servirebbero a me e a tantissimi che, come me, fanno salti mortali per campare) avrei gradito uno spettacolo differente da quello regalatoci da tutto lo staff PD a iniziare da Berlinguer. E visto che ci troviamo sull'argomento dei finanziamenti e finanziatori, chiedo a Bersani & C. TRASPARENZA! Perché accettare soldi dalle imprese, per un partito che dovrebbe difendere le istanze proletarie è un controsenso bello e buono! È come se il mio avvocato di fiducia andasse a cena col nemico e accettasse anche regalie.

Devo pensare che la trasparenza di Renzi faccia più paura del programma stesso, regole comprese, che, stando ai fatti, lo sfidante rottamatore pare non abbia violato.
Cos'è? Paura? Paura di vedere crollare un impero costruito sulla pelle degli operai e dei lavoratori che fino ad ora si sono fidati ciecamente di una politica marcia?
Non saprei. So solo che la nausea è forte. Che ben vengano i Grillo e i Renzi. E se gridate, voi politici corrotti, al populismo come se fosse un'offesa, allora guardate nei vostri teschi. Chiedetevi se davvero avete agito secondo gli interessi degli ultimi e del Paese.

venerdì 30 novembre 2012

la "crosta" di Monti non è un lapsus

Qualche giorno addietro il prof. Monti ha detto una cosa che per alcuni e tra questi lo scrittore Aldo Busi ha il vago sapore del lapsus freudiano che lascia sfuggire verità altrimenti inconfessabili.
E cioè, per Mario Monti la questione della leadership politica rappresenta soltanto ''la crosta'' delle prossime elezioni, perché in realtà sono più importanti i programmi e i contenuti.
Questa la sintesi del ragionamento del presidente del Consiglio nell'intervento agli Stati generali di Cida, l'associazione di manager e professionisti italiani.
Insomma, sotto la “crosta” sempre secondo Busi ci sarebbe il pus marcescente di qualche potere fortissimo che non intende lasciare ad altri il comando della cosa pubblica. E che, se non ho capito male le parole che lo scrittore ha detto a servizio pubblico di ieri sera, sopra la crosta si muovono i burattini della politica messi lì dai poteri innominabili.
Allarmante! Ma non credo sia così.

Certamente qualsiasi cittadino di destra o sinistra, visto che sempre secondo la competizione sportiva di cui sopra, vorrebbe vedere eliminata definitivamente la crosta che puzza di “compravendita” dei giocatori visto anche il lauto ingaggio previsto dal loro status di parlamentari.

Fa specie venire a conoscenza che la famiglia Riva dà, così di punto in bianco, un finanziamento di 98 mila euro a Bersani, che oggi lo imbarazza ma che all'epoca ha accettato senza porsi troppe domande.

La somma risale alla campagna elettorale del 2006, molto prima della lettera inviata dal patron dell'Ilva al segretario per ammorbidire il senatore democratico Della Seta sulle misure antinquinamento nel 2010. nulla d'illecito visto che Bersani ha dichiarato la somma al Parlamento e l'ex ministro, sempre lecitamente ha ricevuto 110 mila euro da Federacciai, che annovera tra i membri anche i gruppi Marcegaglia e Amenduni.

Che sia questa la crosta di cui parla il prof. Monti? Una crosta spessa che ha il colore dei soldi? Quei soldi che per macinare profitti saltellano allegramente sopra la salute dei cittadini, che inquinano società e ambiente e ignorano volutamente il rispetto dovuto alle maestranze?

giovedì 29 novembre 2012

Bersani e Renzi, fate i buoni, ma questo è troppo

Sembra fatto apposta. Nessun canale rai trasmette qualcosa di interessante. Si va da una parte all'altra col telecomando per ammazzare il tempo. Su rai uno, in un'atmosfera da serata quiz, le luci avvolgono due sfidanti. Uno affianco all'altro, dopo gli accordi presi tra gli addetti stampa e il lancio della monetina, Bersani e Renzi, con tre minuti ciascuno a disposizione tentano di convincere gli elettori. Già, ma quali elettori visto che andrà a votare un numero risicato di quelli che si sono iscritti e votato alle primarie del centrosinistra? Ammessi al voto solo quelli che porteranno una giustifica per non aver potuto votare prima.

Non saprei dire se è sintomo di democrazia o presa per i fondelli. Avrebbe senso, un dibattito simile sul canale ammiraglio della televisione pubblica se riguardasse il Paese, gli elettori a prescindere dalla loro appartenenza ideologica. (vuoi vedere che qualcuno dirà che sono un qualunquista o populista?)

la scenografia, rosso avvolgente, richiama alla mente quelle del vecchio PCI; quando il rosso era il colore di appartenenza ad una fede ideologica che faceva sentire i “compagni” parte comune di un unico corpo proteso ad emancipare e proteggere le classi deboli. Ma quella è un'altra storia.
La storia di Ingrao, Amendola, Pajetta, Berlinguer.



mercoledì 28 novembre 2012

Ilva, chi ci pensa la natura o Clini?

taranto, ilva, la tromba d'aria si abbatte sullo stabilimento, fa
 crollare una torre e una gru, cade in mare un operaio
Se la tromba d'aria può essere definita catastrofe naturale, quindi, evento imprevedibile, la stessa definizione non può essere adoperata per le persone che hanno gestito il polo industriale di Taranto, cioè l'Italsider, questo il nome di quando era controllata dallo Stato diventato Ilva quando passa in mano alla famiglia Riva.

Al danno la beffa, si potrebbe pensare. Ma si potrebbe anche azzardare, con un po' di cinismo o con semplice realismo infantile che laddove non ha osato la burocrazia politica per non intaccare affari di stato o privati, ci ha pensato il fato.
Si è sempre detto che dalle grandi disgrazie nasce la forza per ricominciare. Auguriamoci che sia vero e che questo sia l'inizio per una ricostruzione bonificata dell'area siderurgica tarantina. Per la tranquillità delle famiglie interessate e per il bene del Paese.

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