lunedì 29 ottobre 2012

due modi diversi di intendere la politica

Anche Di Pietro è stato beccato con le mani nella marmellata?

A sentire quanto è emerso dall'inchiesta di Report denominata “gli insaziabili” sembrerebbe proprio di sì! Specie quando la giornalista Sabrina Giannini porta a conoscenza del lascito fatto dalla marchesa Borletti a Prodi e Di Pietro.
la signora Maria Virginia, detta Malvina, dall'Inghilterra spiazza tutti, compresi figli e fratelli: «Do il venti per cento di quello che ho a Prodi e Di Pietro». Perché? «Sono le persone che più hanno da dire al nostro Paese, riflettono la miglior parte degli italiani». È il novembre del ' 95, Prodi gira in pullman per arrivare a Palazzo Chigi. Di Pietro, da un anno ha lasciato la toga ed ha tanta voglia di fare politica ma ancora non è sceso ufficialmente in campo.

Nel 1995, racconta Maria Virginia Borletti, figlia del produttore milanese di macchine da cucire, decide di donare a Di Pietro e Romano Prodi una parte dell’eredità, quasi un miliardo di lire.
Romano Prodi li mette a disposizione del suo partito perchè ritiene che non gli siano stati dati “per la sua bellezza” ma per l'impegno politico suo e del suo movimento.
Di Pietro, nella nota memoria consegnata al magistrato, dichiara di avere usato la donazione Borletti per l’acquisto di immobili”. E davanti alla Giannino ammette: “Certo che la parte che mi ha dato in donazione l’ho usata personalmente”. La giornalista insiste: “Solo a lei?”. E Di Pietro: “E certo che me l’ha data a livello personale”.

domenica 28 ottobre 2012

Serra, finanziere dalle umili origini, convince in 1/2ora

lucia annunziata
Ho visto il programma di Lucia Annunziata. Ospite il finanziere Davide Serra, bocconiano, allievo di Monti, fondatore di Algebris una società con sede nelle Cayman e sostenitore di Matteo Renzi; come Renzi è un fiume in piena. Risponde senza pensarci su due volte e questo lascia intendere che è in buona fede, anche se condisce il discorso con troppi inglesismi. Davide Serra non ha alle spalle un impero economico. Si è fatto da sé! Ha lavorato in banca in Inghilterra e dopo essersi fatte le ossa, decide di spiccare il volo in compagnia di alcuni soci fonda Algebris, una società finanziaria che muove un casino di soldi per conti di risparmiatori che intendono investirli per guadagnarci su. E visti i risultati ottenuti, pare funzioni benissimo! Allora perché questo giovane finanziere prende a cuore la politica di Renzi?
Davide dice di essere attratto dalla semplicità del programma di Matteo! E inizia col cavallo di battaglia del rottamatore: l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Su questo argomento si sono spesi fiumi di parole e carrellate d'inchiostro oltre ad un tormentato referendum che i politici hanno aggirato con l'inganno!

Davide Serra e Matteo Renzi
Ma lo scandalo è scoppiato dal modo in cui si sono riuniti Serra e i suoi amici insieme a Matteo Renzi.
Dopo le polemiche innescate dalla cena a porte chiuse per recuperare fondi a favore di Renzi, accettare un invito al buio con Lucia Annunziata per chiarire alcuni aspetti della vicenda, devo dire che c'è voluto coraggio e onestà intellettuale per esporsi al pubblico televisivo e alle domande senza rete del Mastino. E, mentre Serra rispondeva alle domande incalzanti non ho potuto fare a meno di dire ad alta voce: questo qui mi convince!, sono d’accordo con lui. Della sede nelle Cayman, così come ha spiegato lui, mi interessa poco, anzi per niente visto che paga le tasse e fa tutto in maniera legale; d'altronde, oggi, nessuno può impartire lezione di integrità a nessuno. È legale? E allora va bene. Perchè demonizzare a tutti i costi anche la finanza buona? Spero solo che non sia un'ennesima parvenza di perbenismo pre-elettorale (volgarmente detta presa per il culo!) il resto è tutto ok!





sentenze e visibilità mediatica

Cronaca delle ultime ore:


Da una parte Salvatore Parolisi che ha una sentenza pesantissima: l’ergastolo con l’imputazione di avere ucciso la moglie Melanea Rea in un bosco con 35 coltellate; e dall’atra Silvio Berlusconi condannato a 4 anni che si riducono a 1 per via dell’indulto nonché l’interdizione dai pubblici uffici perché ritenuto “socialmente e fiscalmente pericoloso” rimbalzano nelle piazze medianiche con toni e colori differentissimi come lo sono i relativi “imputati”.

In questo momento a un caporale, che abbiamo visto piangere in televisione, smarrito, confuso, pieno di contraddizioni e paure per alcune storie libertine consumate alle spalle della moglie,  gli è stato imposto l’ergastolo e tolto la patria potestà sulla figlioletta.
Per un disguido, la sentenza è stata letta mentre lui si trovava nei sotterranei del tribunale e quando è giunto in aula il giudice gli ha chiesto se voleva ascoltarla ma lui, Salvatore Parolisi, ha rifiutato di sentirla e si è dichiarato innocente. Gli avvocati difensori aspettano di leggere le motivazione della sentenza per inoltrare ricorso.

Silvio Berlusconi ha fatto incetta di denunce, avvisi di garanzie, processi. L’avviso di garanzia più eclatante gli è stato notificato in mondovisione quando era Presidente del Consiglio, all’inizio della sua avventura politica. Il governo cadde e noi italiani perdemmo la faccia. Tra alti e bassi, interventi sulla “giustizia”, decreti legge, sfiducie reciproche tra destra e sinistra, intercettazioni ambientali, bugie e mezze verità sono trascorsi venti anni. Il risultato è, oggi, sotto gli occhi di tutti: recessione, perdita del lavoro, delocalizzazioni produttive, povertà galoppanti per il 90% della popolazione italiana, ovviamente non tutte queste vicende sono imputabili unicamente a una sola persona o a un solo partito.
I rapporti internazionali, ormai deteriorati, fanno decadere il governo Berlusconi, (l’ultimo?) e mettono alla guida del Paese il Governo dei Professori con a capo Monti.
Berlusconi sembra aver deposto le armi ma la sentenza di condanna di ieri a 4 anni per frode fiscale e 5 anni d’interdizione dai pubblici uffici gli ridanno carica e torna in campo per un’altra battaglia contro quella che lui stesso ha definito magistraturocrazia.

giovedì 25 ottobre 2012

vendesi verginità, altro modo di lavorare

vendono all'asta la propria verginità, e ci riescono!
Che per disperazione e fame si potesse vendere un rene l'abbiamo già visto! Che per finire gli studi si facessero piccoli lavori si è sempre saputo! Ma vendere la propria verginità col beneplacito dei genitori... che dire? Lascia sconcertati!

Eppure è successo!
Una studentessa brasiliana di origini italiane si è messa in vendita su un sito e la sua verginità è stata venduta per appena 780 mila euro ad un giapponese che andrà a riscuotere la vincita a bordo di un aereo e “consumerà” in un luogo sconosciuto.
Sempre sullo stesso sito, ma in netto ribasso, è stata venduta la prima volta di un ragazzo. Ad acquistarla una signora brasiliana per la modica cifra di 3 mila dollari.

A chiusura dell’asta le due immagini dei ragazzi sono apparse sul sito con l'etichetta “venduti”.
Secondo i media australiani, Catarina Migliorini, questo il nome della ragazza, è estremamente contenta. Ha parlato con la sua famiglia in Brasile ed erano tutti felici per lei.
Così perlomeno ha spiegato Jason Sisely, la regista che realizzerà un documentario sulla storia di Catarina e del ventunenne russo Alexander, anche lui “venduto” in questa singolarissima asta.
«E’ solo un lavoro», ha affermato la ragazza alla stampa brasiliana, «in questo modo riesco a viaggiare, a girare un film e a guadagnare denaro. E poi se lo si fa una sola volta nella vita non divento mica una prostituta».
La Sisely ha sottolineato che l’incontro avverrà in modo sicuro, l’acquirente Giapponese, identificato con il nome di “Natsu”, dovrà utilizzare un profilattico e sottoporsi ad analisi mediche.

ora legale, conviene davvero?

Nella notte tra sabato 27 e domenica 28 di ottobre dobbiamo ricordarci di spostare le lancette dell'orologio un'ora indietro.

La differenza è di un'ora, ma per i bambini e per quanti soffrono di disturbi del sonno è uno stress non indifferente.

Secondo gli esperti, le conseguenze del disagio, causato nell'organismo costretto a risintonizzare i ritmi biologici, dovrebbero neutralizzarsi nel giro di due o tre settimane.

In compenso risparmieremo qualche kw ora di energia elettrica che, però, nella pratica quotidiana è vanificata dal consumo richiesto per illuminare il buio del crepuscolo.

Un po' di storia:
In Italia l'ora legale è stata adottata per la prima volta nel 1916 ed è rimasta in vigore fino al 1920. Tra il 1940 e il 1948, durante la seconda guerra mondiale, fu abolita e ripristinata diverse volte.
È nel 1966 in periodo di piena crisi energetica che è adottata definitivamente a seguito di una legge del 1965. 

Ma siamo davvero certi che queste "forzature" delle leggi fisiche e astronomiche tese a recuperare un'ora di luce alla fine sia davvero un risparmio? 
Esperti ed opinione pubblica sono decisamente divisi su questo argomento.

mercoledì 24 ottobre 2012

choosy, la goccia che fa traboccare il web

Scaricare la rabbia sui figli degli altri non è una cosa carina! Dire che i ragazzi non debbano fare gli schizzinosi e quindi devono accettare qualsiasi tipologia di lavoro non è una cosa saggia! Definire bamboccioni o sfigati quanti non riescono a laurearsi in tempi brevi è da superficiali! Imporre tasse indiscriminatamente non è fare politica del welfare ma asservimento e freddo tecnicismo.


La polemica impazza in Italia.

Dopo le ultime battute della Ministro Fornero sulla disponibilità dei giovani choosy, troppo esigenti, pignoli e incontentabili, quindi insofferenti ad accettare lavori poco gratificanti, i giovani, e non solo, si sono rivoltati. La rabbia quotidiana che:
cresce lenta quando parli al telefono per quattro ore senza concretizzare nulla, ti fa girare e rigirare tra le mani un prodotto qualsiasi al supermercato o sulle bancarelle del mercato rionale paragonando prezzo e qualità;
induce a dire no alla pizza con gli amici; ti fa sentire reietto perché non hai i soldi neanche per un cerotto.

Questa rabbia ha tirato in ballo i figli dei dirigenti, professori, ministri e politici che, guarda caso, sono tutti ben sistemati! Sarà un caso? O sono più bravi, studiosi e intraprendenti dei loro coetanei per davvero? Oppure è semplicemente il vecchio cuore familistico che tende a far vedere il bello anche laddove non c'è?

Bando alle ciance, piuttosto che parole buttate al vento, neologismi e frasi astratte, vorremmo vedere progetti concreti che diano speranza ai giovani e serenità a quella vasta classe di precari inoccupati, esodati o senza nessun salario sociale che vivono grazie alla solidarietà della famiglia.

martedì 23 ottobre 2012

Firma la petizione di Report

Sul social gira un post allarmistico (per lo meno così mi è sembrato!). Invita a firmare una petizione a favore di Report contro la Rai che sembra (almeno per come è impostato il post) voglia chiudere la trasmissione di Milena Gabanelli.
E no! Qui si mina l'informazione libera nelle fondamenta! Non è possibile lasciare che ciò accada!!!
apro con una certa apprensione il post ed ecco cosa dice:

La TV nazionale Rai non garantisce piu' ai giornalisti di Report (rai 3) la copertura legale. Significa che gli inviati di Milena Gabanelli, da sempre attivi nel denunciare le illegalita' e i soprusi che ci circondano, dovranno provvedere di tasca propria alle spese legali cui, da bravi inchiestisti, vanno continuamente incontro. I sottoscritti firmatari con la presente CHIEDONO alla societa' RAI Radiotelevisione Italiana S.p.A, il ripristino della copertura legale per gli inchiestisti del programma Report, trasmesso su Rai3, al fine di assicurare il libero esercizio della loro professione per arrivare alla verita' e rivelarla agli italiani.

Chiedo: cosa c'entra la tutela legale con il prosieguo della trasmissione?
Se gli inchiestisti lavorano bene, con oculatezza e tatto professionale non dovrebbero temere nulla. D'altronde, dalla loro parte, hanno prove documentali inoppugnabili!  
Altra cosa è dire il falso e diramare notizie tendenziose. Ma questo non è nello stile della trasmissione!

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