sorriso di mamma |
giovedì 11 agosto 2011
mercoledì 10 agosto 2011
Vasco Rossi, ci fa o lo è?
Vasco Rossi e i giornalisti.
Finita l’era delle “olgiatine” il gossip inizia una nuova
era dedicata a Vasco Rossi. Dapprima il grande Vasco si dimette da rockstar,
poi è ricoverato per disintossicarsi, anzi no per un dolore alle costole e in
questo momento, notizia certissima documentata su face book da lui stesso, sta
attraversando un doloroso momento di depressione. Io non l’ho vista, ma pare
che una foto lo immortali con un antidepressivo tra le mani al posto delle
sigarette e sembra giocarellarci. Dal canto suo, Vasco, risponde alla polemica
giornalaia dicendo che lui è sempre stato depresso e che i suoi testi nascono
nei momenti depressivi.
Però, quanto è simpatica la vita! Vasco Rossi della sua
depressione ne fa una ricchezza; i giornalisti ci piluccano dentro e guadagnano
colorandola di furberie… e i tantissimi fans? Ma anche i non necessariamente
devoti, i precari, i nuovi e i vecchi poveri, quelli che sono depressi dalla
depressione economica cosa ci guadagnano? Che si preoccupa della loro depressione? che sia rumore mediatico o pubblicità occulta poco importa alla gente che sopravvive con problemi analoghi o più grandi ma senza il conforto di fans o amici.
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eccellente apertura mentale. volo. osservo. medito. rido
contro le meduse
Contro le meduse.
I rimedi empirici ma efficaci della nonna: la cipolla!
Cosa fare quando si è punti dalle meduse per alleviare il
bruciore ed evitare che rimanga il segno dei tentacoli sulla pelle? Quali i
rimedi da adottare in casi di necessità?
Qualcuno suggerisce di urinarci sopra, qualcun altro di
detergere la parte con ammoniaca… e se non ci sono le condizioni per recuperare
almeno uno dei due prodotti? Senza contare al disagio provocato dalla prima
funzione se fatta in pubblico (ci pensate, fino a quando il tocco della medusa
è sul piede, bèh, si può ricorrere al fai da te dopo una serie di accorgimenti
per tutelare la privacy ma se si verifica sulla schiena?), battute a parte, non
sempre è possibile attuare certe pratiche e non sempre è possibile avere a
disposizione gli elementi suggeriti. Allora, che fare?
Partendo dalla considerazione che la maggior parte di noi
vacanzieri, salvo i più pignoli, non ci portiamo dietro la farmacia, un rimedio
semplice ed efficace consiste nell’applicazione di una mezza cipolla sulla
parte ustionata dalla medusa. Pochi attimi e la magia è compiuta! Non ci
credete? Provare per credere! Mia nonna lo faceva sempre. E chi non ha una
nonna che si porta dietro la cipolla? …può provare a chiederla.
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lunedì 8 agosto 2011
itinerari turistici, costa jonica
scogliera di stalettì e "cappelliera" |
L’uomo e l’ambiente
Malgrado si sappia chiaramente che la morte è sempre in
agguato (è inutile che vi grattiate la testa, gli zebedei o tocchiate ferro.
È nell'ordine delle cose!
Guai se non fosse così!).
La quasi totalità delle persone studia di notte come poter fregare di giorno gli altri. E per riuscire appieno si studiano strategie, comportamenti, parole, si stilano tesi e si tessono accordi.
I primi in classifica sono i politici seguiti dagli avvocati, dai giornalisti faziosi e giù discorrendo fino ad arrivare nel sottobosco della kultura folkloristica paesanotta che lucra sull’ignoranza delle masse.
È inutile spiegare perché i politici occupano il primo posto, basta guardare i privilegi e le impunità che mettono nero su bianco e tramutano in leggi dello Stato; oppure, chiedere perché restano fuori dalla manovra economica che coinvolge quasi tutti i cittadini, tranne loro, appunto! Ma, bando alle ciance, altrimenti tacceranno anche me di populismo, torniamo al punto!
È nell'ordine delle cose!
Guai se non fosse così!).
La quasi totalità delle persone studia di notte come poter fregare di giorno gli altri. E per riuscire appieno si studiano strategie, comportamenti, parole, si stilano tesi e si tessono accordi.
I primi in classifica sono i politici seguiti dagli avvocati, dai giornalisti faziosi e giù discorrendo fino ad arrivare nel sottobosco della kultura folkloristica paesanotta che lucra sull’ignoranza delle masse.
È inutile spiegare perché i politici occupano il primo posto, basta guardare i privilegi e le impunità che mettono nero su bianco e tramutano in leggi dello Stato; oppure, chiedere perché restano fuori dalla manovra economica che coinvolge quasi tutti i cittadini, tranne loro, appunto! Ma, bando alle ciance, altrimenti tacceranno anche me di populismo, torniamo al punto!
Le azioni dell’uomo, buone o cattive, modificano il territorio prescindendo dalle attese sociali.
Nel casino totale qualcuno, però, riesce a contestualizzare
l’azione con il territorio e persino ad abbellirlo.
E, a mio avviso,
E, a mio avviso,
La “cappelliera di Stalettì”, congetture ambientalistiche a
parte in merito alla sua edificazione sugli scogli a bordo della vecchia ss106
jonica, è uno di quegli interventi del genio umano paragonabile alle opere d’ingegno
che si trasformano nel tempo in attrattive turistiche come lo è la torre Eiffel
a Parigi, il ponte di Brooklin, la torre di Pisa e via dicendo.
Altra cosa è l’intervento ignorante e maldestro dettato più
che altro dall'avidità di accaparrarsi un pezzetto di paradiso tra gli scogli
della costa in genere e nello specifico, calabrese.
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domenica 7 agosto 2011
Santa Maria della Roccella, fonti storiche
In merito alle tante dissertazioni sui resti di Santa Maria della Roccella, le tesi, per assumere credibilità devono essere suffragate da notizie certe.
Sulla base dei pochi documenti rintracciati, è comunque possibile sviluppare una ricostruzione esplicativa.
Il più antico documento che menziona l’impianto sacro risale al 1094; si tratta di un privilegio del 22 giugno col quale il conte Ruggero concede alcuni beni fondiari all'abate del monastero Hieronimo “Beatae Mariae de Rokella apud Palaepolim”. E, l’esistenza di resti archeologici nelle vicinanze del tempio rendono verosimili i luoghi citati con l’area romana di Scolacium.
In un documento successivo, datato 1096, Ruggero nomina vescovo Giovanni di Niceforo, che cita tra i beni destinati alla diocesi una “abatia Sanctae Mariae de Roccella" e avvalora quello precedente.
Solo nell’atto notarile del 17 febbraio 1469 si apprende che l’edificio è privo di copertura.
Solo nell’atto notarile del 17 febbraio 1469 si apprende che l’edificio è privo di copertura.
Precedentemente, la copertura dell’edificio, in riferimento a quelle costantinopolitane del X secolo, era costituita sui cori da volte a botte terminanti nei semicatini absidali; da volte a crociera senza nervature sul presbitero e sul transetto, mentre sulla navata, un tetto ligneo a vista.
In un’incisione di Chatelet che correda il Voyage pittoresque di Saint-Non vi è la testimonianza visiva dell’insieme della chiesa prima del crollo a seguito del terremoto del 1783.
Nel 1867 l’edificio passa allo Stato; nel 1869 ai privati e oggi è dichiarato monumento storico nel Parco Nazionale Archeologico dello Stato.
Un restauro brutale, a cura di Abatino e Galli, consolidò con muratura gli incassi angolari dei piloni inglobando le colonne marmoree, in corrispondenza dell’arco di accesso all'ultima campata del coro, visibili in una fotografia pubblicata da Bottari. Inoltre, sempre gli architetti in questione crearono in facciata un’apertura ellittica che non esisteva prima del restauro; i tecnici intervennero anche sul basamento absidale, il portale settentrionale e ripresero in più punti la muratura delle cortine.
Parco archeologico Scolacium, sulle orme dei padri
visione divulgazione e analisi dei saperi
La basilica bizantina dedicata a Santa Maria della Roccella ha mai avuto un tetto?
Considerando la natura architettonica dell’impianto monumentale della basilica di Santa Maria della Roccella edificata presumibilmente nel X, XI secolo nell’area del parco archeologico di Roccelletta di Borgia, il devastante terremoto del 1783, le ruberie e i prelievi operati nel tempo per realizzare nuove costruzioni dagli abitanti locali, con molte probabilità, contrariamente a quanto scritto in alcune guide turistiche o detto da eminenti professori e tra questi Prosperetti che ha sollevato dei dubbi in seno alla presentazione di "intersezioni 6" che quest'anno ospita Mauro Staccioli, a mio modesto parere, la basilica è stata teatro e luogo di culto prima del disfacimento.
Considerando la natura architettonica dell’impianto monumentale della basilica di Santa Maria della Roccella edificata presumibilmente nel X, XI secolo nell’area del parco archeologico di Roccelletta di Borgia, il devastante terremoto del 1783, le ruberie e i prelievi operati nel tempo per realizzare nuove costruzioni dagli abitanti locali, con molte probabilità, contrariamente a quanto scritto in alcune guide turistiche o detto da eminenti professori e tra questi Prosperetti che ha sollevato dei dubbi in seno alla presentazione di "intersezioni 6" che quest'anno ospita Mauro Staccioli, a mio modesto parere, la basilica è stata teatro e luogo di culto prima del disfacimento.
L’abside da sola è la risultante di una tecnica costruttiva evoluta che assomma all’architettura bizantina lo studio della propagazione dei suoni. Infatti, l’acustica della basilica è eccezionale grazie alla struttura in mattoni rossi che, chiudendo a cupola, trasforma l’abside in una gigantesca e sofisticata cassa armonica.
Altro elemento da contestualizzare nel tentativo di una pur minima analisi in virtù dell’esistente riguarda il tetto della basilica, che secondo alcuni pare non sia mai stato completato a dispetto di quanto si evidenzia dalla lettura delle particolari attenzioni usate nelle rifiniture dei cornicioni, delle pareti e dei resti a testimonianza di una manifattura povera ma ingegnosa.
Il tetto, seguendo la morfologia strutturale potrebbe essere stato costruito con capriate di legno e coperto con tegole di terracotta reperibili in loco, piuttosto che con cupolette simili a quelle della Cattolica di Stilo, edificata anch’essa nello stesso periodo storico ma con misure modestissime rispetto alla basilica di Roccelletta di Borgia.
sabato 6 agosto 2011
Nettuno emerge dalle acque dello jonio
Tesori naturalistici della Calabria
scoglio di Nettuno emergente |
Il profilo possente del dio Nettuno statuario emerge dalle acque cristalline del mar Jonio. A pietrificarne la presenza non è la mano mortale di un uomo, bensì le forze della natura.
vento e acque nel corso dei secoli hanno lavorato in sintonia per consegnare alla Calabria un dono di inestimabile bellezza. Un dono che nulla e nessuno può spostare, accaparrarsi o distruggere tranne la stoltezza dell'uomo.
© riproduzione vietata
venerdì 5 agosto 2011
kiteserfing nel golfo sulle tracce di Ulisse
La punta di Stalettì è una scogliera affascinante ricca di storie e leggende. Alcune di queste narrano di amori, altre di monachesimo e misticismo, luogo di preghiera e lavoro amanuense, quindi trascrizioni e traduzione di testi antichi ad opera dei seguaci di Cassiodoro, il quale, ritiratosi dalla vita politica che lo vide impegnato nella difficilissima trattativa tra la cultura romana che aveva governato le terre bruzie ormai sottomessa ai goti vincitori con Teodorico e dominatori del nuovo impero e del popolo calabrese intorno al 580.
Ancora oggi si possono ammirare le grotte scavate nel costone roccioso dai monaci e usate per i ritiri spirituali; le vasche, progettate da Cassiodoro per i primi allevamenti di acquacultura marina; la grotta paleolitica di S. Gregorio, nome mutuato dal santo patrono di Stalettì.
Le vasche di Cassiodoro sono la dimostrazione concreta dell'ingegno umano, oggi diremmo, ecocompatibile perché usa le forze della natura per trarre sostentamento in maniera indolore; difatti, i pesci trasportati dall'alta marea intrappolati tra gli scogli appena modificati dalla mano dell'uomo, servivano non solo per sfamare i monaci del monastero Vivariensis ma anche per studi e ricerche ittiche così da miglirare la qualità della vita.
La scogliera di Stalettì è situata nel bel mezzo golfo di Squillace tra Isola Capo Rizzuto e Punta Stilo.
La leggenda vuole che qui Ulisse naufraga rovinosamente a causa degli scogli semisommmersi e trascinato dalle correnti approda con le navi semidistrutte sulla spiaggia dell'odierna Roccelletta. A pochi metri dalla spiaggia, Ulisse, con i resti delle navi costruisce le prime baracche dove si rifuggia insieme ai suoi uomini. Ben presto le baracche sono soppiantate dagli edifici e danno corpo alla prima Skilletion, poi Scolacium. Nel parco archeologico di Roccelletta di Borgia sono visibili: il foro romano, l'anfiteatro, il teatro di epoca romana ed i resti della basilica bizantina di Santa Maria della Roccella.
Insomma, in pochi kmquadrati la storia di più civiltà apre i suoi tesori al turista contemporaneo.
Per visitare i luoghi descritti brevemente come promemoria per i lettori, lo staff “Porto Rhoca” mette a disposizione professionalità d'eccellenza, ragazzi sempre pronti ad assistere gli ospiti del villaggio residence situato nel comune di Squillace a pochissima distanza dai luoghi citati.
Oltre alle escursioni culturali sono consigliate quelle in windsurf, kiteserf, wakeboard, sci nautico, barca a vela per sostare tra gli scogli e dedicarsi al relax della pesca amatoriale con canna o subacquea.
Gli assistenti del “porto rhoca beach” porteranno quanti interessati a seguire da vicino le tracce di Ulisse tra le calle e gli scogli che ne hanno decretato il soggiorno, passando per le vasche di Copanello dal sapore storico cassiodoreo.
martedì 2 agosto 2011
insalata di pasta fredda
Cucina mediterranea, sfiziosità di stagione:
Pasta fredda.
Ingredienti: 2 pomodori; una cipolla dolce; basilico; una
scatoletta di tonno all’olio d’oliva; wurstel o in alternativa prosciutto cotto
o mortadella tagliati a dadini; olive verdi in salamoia; provola fresca di
latte; pasta penne.
Procedimento:
Preparare in una terrina gli ingredienti tagliuzzati e
condirli con olio d’oliva e sale q.b..
fare cuocere in abbondante acqua salata una quantità
desiderata di penne; scolare la pasta al dente; bloccare la cottura con getti d’acqua
fredda; riporla nella pentola e aggiungere gli ingredienti. Mescolare e …buon
appetito
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golosità di stagione, frittelle di fiori di zucca, fotoricetta
Ingredienti: fiori di zucca; 1 uovo; farina, acqua e sale
q.b. per la pastella; olio.
Procedimento:
Lavare e lasciare sgocciolare i fiori di zucca; preparare la
pastella con farina, acqua e 1 uovo; salare; sminuzzare i fiori nella pastella
e amalgamare bene. Mettere dell’olio a riscaldare in padella; versare un cucchiaio
di composto e… buon appetito!
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