mercoledì 20 luglio 2011

incontri estivi tra Catanzaro e Soverato

Appuntamenti estivi tra Catanzaro e Soverato

aore12È trascorso un anno e la storia si ripete: sotto gli occhi dei pochissimi visitatori attenti perché appassionati di storia antica una regia composta da dotti studiosi ha posto una serie di “colti ostacoli” lungo il percorso della storia riportata alla luce e disseminata tra i ciottoli del parco archeologico Scolacium con l'intenzione di sottolinearne la creatività dei gesti attraverso la commistione dei saperi e far convivere l'esistenza dell'uomo sviluppatasi nel corso dei secoli.

Sempre gli studiosi e in special modo gli archeologi hanno fatto proseliti e imbastito convegni per dimostrare al mondo intero l'importanza dei ritrovamenti avvenuti nell'ex tenuta Mazza situata in località Roccelletta di Borgia. 
Tant'è che la sovrintendenza per tutelarne la sacralità ha preso possesso del sito nella sua interezza e adibito l'antico caseggiato baronale con annessi corte pertinenze frantoio e cantine in spazi museali e uffici pubblici.

Dall'entrata in vigore della normativa che eleva l'agro in territorio protetto dall'istituzione sono trascorsi circa 40 anni ed a parte queste ultime “innovazioni” denominate “intersezioni” dallo staff tecnico composto da illustri critici e politici niente è stato fatto per rinvenire ulteriori testimonianze storiche.

Intanto a ridosso delle mura della Basilica bizantina di Santa Maria della Roccella, sempre nell'area del parco Scolacium, si perpetua nel periodo estivo con cadenza annuale una sorta di teatro di nicchia e musica colte.

Queste le attrazioni culturali più importanti nella provincia di Catanzaro.
Una pagina a parte riempie l'appuntamento estivo del premio Film festival di Soverato che mediante il prodotto cinematografico e quanto ruota attorno ad esso valorizza la città jonica calabrese lontano dalle azioni inquinanti di cui è pieno il baraccone che tutti gli anni approda sulle antiche terre cantate da Omero e accolsero Ulisse e i suoi compagni naufraghi.

linguine allo scoglio

Foto ricetta linguine allo scoglio


ingredienti: 2 kg di cozze; prezzemolo; aglio; peperoncino; 1/2 bicchiere di vino bianco.

Pulire le cozze, riporle nella pentola sul fuoco e coprire. Fare cuocere a fuoco vivace e spegnere allorquando le valve si siano dischiuse. Filtrarne l'acqua di cottura.
Far soffriggere in una padella: aglio, olio e peperoncino quando l'aglio avrà assunto il colore dorato versare le cozze precedentemente e parzialmente sgusciate,sfumarle poi con il vino bianco ed aggiungere l'acqua di cottura.
Far cuocere gli spaghetti in un'altra pentola,scolarli al dente e versarli nel sughetto preparato.
A tutti buon appetito!

rotolo di frittata ripiena

Frittatona ripiena.

Chi l'ha detto che in estate si debba mangiare sempre leggero o scipito? Di tanto in tanto è bene rompere i tabù imposti dalla dieta anche perché la silhouette non è pregiudicata da un buon cibo casareccio. Il suggerimento di oggi consiste in una bella frittata ripiena. Ecco gli ingredienti per 4/6 persone.

5/6 uova; prezzemolo; provola; salsiccia affettata q.b., un pizzico di sale, salsa di pomodoro e per finire una spolverata di parmigiano dopo aver fritto le uova e guarnito con gli ingredienti la frittata.
Costo della ricetta circa € 4,50

domenica 17 luglio 2011

intersezioni 6 e le dissacrazioni della memoria

Parco Scolacium, effimere contaminazioni postmoderne dissacrano i luoghi della memoria.

L'interesse privato opprime e annulla quello pubblico. Lo si evince dalla vita vissuta nella quotidianità; dalle scelte operate per la comunità ma che di fatto mettono in primo piano interessi di quartiere e personali.

Le organizzazioni no profit, culturali, sociali, politiche, fioriscono di giorno in giorno.
Ognuna lotta per tutelare il consumatore finale, i soggetti svantaggiati, i luoghi della memoria, quindi, la storia e le origini del fare creativo. Una vera guerra! Che vede coinvolti cittadini più o meno coscienti, fiduciosi, comunque, in ciò che dicono i leader dei movimenti d'appartenenza più qualificati e presenti nei mass media. Inutile ricordare l'effetto convincente che ha il buon oratore sulle masse; corre l'obbligo, però, rammentare il peccato d'omissione perpetrato dai colti oratori specie nei campi dei linguaggi ostici ai più prima di accennare brevemente a quello che sembra essere un evento indolore:

Nel parco archeologico della Roccelletta di Borgia, a due passi da Catanzaro, da anni si susseguono operazioni che lasciano non poche perplessità.

Sconcerti e dubbi che nascono dalla considerazione spontanea dei visitatori allorché si trovano dinnanzi a una commistione storicamente rabberciata tra il sacro e il profano, tra il manufatto antico, classico e contemporaneo, ma forse è meglio dire tra due differenti sacralità che hanno tempi e concezioni intellettuali differenti.

La sacralità del luogo storico non ancora portato alla luce del tutto è contagiata, anzi oppressa dalla conflittualità linguistica contemporanea di valenti artisti che non propongono ma impongono, pilotati dai curatori, i rispettivi giganteschi giochi creativi.

Le ciclopiche misure annichiliscono le anime pulsanti dei siti archeologici e sembrano volere sottomettere quella che fu l'origine della cultura e le conseguenziali fasi della crescita sociale che pone le origini nella civiltà bretta, greca, romanica, bizantina.

In simili circostanze, deturpamento a parte, non c'è confronto dialettico, c'è solo indignazione per la profanazione.
Per intenderci: proviamo a pensare la stessa operazione in luoghi come il Colosseo, gli scavi di Pompei o tra i templi di Agrigento dove ogni pietra narra una storia interrotta materialmente dalle intromissioni barbariche caricate d'inutili quanto dannosi concettualismi elaborati ad hoc.  

venerdì 15 luglio 2011

la manovra econimica la paga solo il popolo

Dopo l'approvazione della manovra economica dettata dall'emergenza e dal pericolo di default per l'Italia, sarebbe gradito sentire tutti quei tromboni che fin'ora hanno denigrato e offeso i cittadini con epiteti grossolani come “bamboccioni” “scansafatica” “terun” ecc., spiegare come mai dopo aver tartassato a parole e nei fatti con imposizioni legislative che hanno implementato ticket, tasse, innalzato l'età pensionabile, tagliato i fondi per la ricerca, la sicurezza e l'istruzione, è gradito sapere, dicevamo, come mai loro, i signori onorevoli non hanno dimostrato nei fatti di essere come noi, vale a dire cittadini che prendono a cuore le sorti del paese e rinunciano a qualche privilegio. È inutile che si trincerino dietro alle leggi del già consacrato dai diritti parlamentari perché anche i cittadini, dopo anni di rivendicazioni avevano ottenuto risultati eccellenti nelle contrattazioni e nella tutela dei diritti in quanto lavoratori.

È duro, per un padre o una madre di famiglia che campa con 800€ al mese mantenere anche i figli e sentirsi dire che è necessario ancora qualche sacrificio mentre un onorevole che si porta a casa più di 10.000€ escluso ammennicoli vari non è toccato dalla “crisi”. A cosa dobbiamo questa disparità? Che sia vero che chi viaggia in prima classe trova sempre una scialuppa di salvataggio pronta ad accoglierlo? (citazione!)

Come al solito la classe politica italiana ha perso un'altra buona occasione per dimostrare la bontà e l'onestà che la contraddistingue.

Caro Giorgio hai dimenticato le lotte dl proletariato?
L'equità, l'emancipazione delle classi meno abbienti dal giogo dei padroni?

Oggi pare che ci sia un solo padrone che s'identifica nella casta!
Inutile che i vecchi pc, ds, e bla bla bla concludano con: dopo di questa manovra Berlusconi deve dimettersi! Suona come una presa per i fondelli e un insulto all'intelligenza degli italiani!
A volte il buon esempio vale più di mille idiozie dette in tv... è lampante: durante la manovra si sono sfasciate tutte le scialuppe tranne quelle riservate alla prima classe, tanto per rispondere alla citazione di Tremonti sullo storico inabissamento del Titanic, e di questo il Capitano deve tenerne conto! anche perché sono finiti i tempi delle fughe in America

giovedì 14 luglio 2011

rotolo di mozzarella, foto ricetta

Rotolo di mozzarella. 


Il caldo estivo tende a far passare l'appetito e si preferisce ingerire bevande fresche piuttosto che cibo. Sappiamo bene che questa non è la cosa migliore da fare perché più si beve e più si suda e ancor più l'organismo richiede liquidi. Secondo i nutrizionisti, ma ancor prima, secondo le nostre sagge mamme col caldo si devono integrare sali, liquidi, carboidrati e calorie nelle giuste dosi. Siccome è difficile far coincidere la pur saggia teoria con la pratica, ecco un bocconcino fresco di facile esecuzione e, cosa di non poco conto visti i tempi, poco costoso.

Ingredienti: sfoglia di pasta di mozzarella, (euro 5). Prosciutto cotto, (euro 2,50). Tonno ( euro 2). Insalata verde, (50 cent.). Giardiniera, (1,40).  

martedì 12 luglio 2011

dolorose penetrazioni nel parco archeologico

Mauro Staccioli ha un curriculum di tutto rispetto. Basta navigare e aprire il suo sito per avere contezza della sua attività. Nasce nel 1937 a Volterra e si diploma all’Istituto d’Arte nel 1954. Nel 1960 si trasferisce in Sardegna e insegna nella provincia di Cagliari; qui fonda, insieme a giovani artisti e intellettuali sardi, il Gruppo di Iniziativa. Tre anni dopo si trasferisce prima a Lodi e successivamente a Milano dove assumerà l’incarico di direttore del Liceo Artistico di Brera nel 1974/75 e 1978/79 e successivamente del Liceo Artistico Statale di Lovere (BG). Gli inizi della sua attività artistica sono saldamente intrecciati all’esperienza didattica e a quella di intellettuale e politico militante.
Nel 1972 matura l’idea di organizzare una serie di “sculture-intervento” nella sua città natale, Volterra. Sempre dal suo sito apprendiamo che: Staccioli ricerca e genera una “scultura-segno” che nasce dall’attenta osservazione di uno spazio  fisico specifico. L'osservatore si pone davanti ai luoghi come il neofita che intende scoprire nuove frontiere sacrali. Osserva in religioso silenzio sottolineandone le caratteristiche alterandone la consueta percezione così da suscitare domande e  invogliare se stesso e gli altri a trovare possibili risposte. 
Dalla mostra del 1972 prende corpo la manifestazione Volterra ’73 curata da Enrico Crispolti e sancisce l’inizio di un nuovo modo di intendere la scultura che trova completa espressione nella mostra Lettura di un ambiente - realizzata a Vigevano nel 1977 - e, nel titolo stesso, ne formula il principio.

Dopo una serie di mostre, organizzate in gallerie e spazi milanesi (Studio Sant’Andrea, Studio Marconi, Galleria Bocchi) arriva l’invito alle Biennali di Venezia del 1976 e del 1978, anno in cui realizza il Muro, una parete di cemento di 8 metri che ostruisce la visuale del viale d’accesso al Padiglione Italia ponendosi quale segno critico e provocatorio. 
L’artista sviluppa un linguaggio immediato, caratterizzato da una geometria essenziale e dall'uso di materiali semplici come il cemento e il ferro.
Non male come percorso artistico sviluppato e collocato in luoghi consoni.

Quello che lascia un po' perplessi è il metodo con il quale sono state fissate le gigantesche
aore12
composizioni in ferro e cemento in un luogo che porta addosso i segni delle intemperie e degli anni. Tanto per capirci: le mura, anzi quel che resta della basilica di Santa Maria, presentano lesioni trasversali importanti; ciononostante un enorme trave triangolare penetra l'ovale della finestra e va a posarsi nel bel mezzo della cattedrale. 
Osceno!, quasi quanto la violenza usata sugli indifesi. Struttura che diventa Fallo profanatore nella sua staticità pavida piuttosto che ago di meridiana posto a misurare il tempo che scorre. 

Ovviamente, la sola colpa dell'artista (se proprio dobbiamo appioppargliene una) consiste nell'avere installato le sue creazioni in siti che necessitano di cure particolari per essere preservate dalle intemperie e dall'incuria dei vandali.

Per il resto invito quanti amano la storia dei popoli e le loro origini di recarsi nel parco archeologico Scolacium, in Roccelletta di Borgia, per avere contezza della valenza artistica di Staccioli e l'insipienza di quanti hanno pensato e organizzato gli eventi etichettati “Intersezioni”.
Questa è la sesta edizione di “Intersezioni”; che tradotta in soldoni significa una fiumara di denaro pubblico erogato per il territorio ma che, purtroppo, vista la scarsa affluenza e l'esiguo giro di soldi per l'economia locale sembra essere stato speso invano. Solitamente, dopo il primo flop, la gente normale tituba un po' prima di fare il secondo, ma qui siamo ormai al numero 6.
A quale numero intersecante dobbiamo arrivare per non vedere oltraggiato fino all'inverosimile un sito archeologico con radici magnogreche, bizantine, romane, che necessita di interventi seri e mirati come scavi e consolidamenti per poter continuare a testimoniare le origini della cultura

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