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venerdì 4 ottobre 2024

Esempi carismatici

 



Ognuno è come è! Ripeteva mamma Natuzza quando le confidavi di essere vittima della cattiveria umana o, minimizzando, dell'irriconoscente azione di chi hai trattato con amore e rispetto fraterno.

venerdì 25 novembre 2022

A casa di Mamma Natuzza

 

Ognuno è come è! Diceva mamma Natuzza quando qualcuno lagnava di essere stata vittima di incomprensione e soprusi. Quando si era con lei ci si confessava. Si parlava sinceramente. Senza ipocrisia perché lei, o meglio l'Angelo suggeritore, leggeva nel nostro intimo. Le si raccontava di tutto: delle malattie fisiche e di quelle spirituali. Le si chiedeva se e come si poteva alleviare una situazione particolarmente difficile per sé, un familiare o un conoscente che sapendo del pellegrinaggio a casa di mamma Natuzza e non potendo arrivarci inviava messaggi e foto.


giovedì 11 agosto 2022

Nella povertà tra le fatiche imposte dai bisogni terreni uno spiraglio di Luce squarcia le tenebra

 

IL DIVINO E IL TERRENO.

Nella preistoria della mia infanzia la televisione e men che meno il cinema erano strumenti di evasione appannaggio di pochi.

Il primo film in bianco e nero ebbi modo di vederlo e apprezzarlo in piazza. Non ricordo in quale circostanza avvenne la proiezione pubblica ma ricordo bene il coro sdegnato di “NON è VERO!!!” urlato contro l'attore che interpretava un ruolo da viscido. Parve persino che l'attore si girasse stupito verso di noi.

Eravamo presi dalla storia. Emotivamente coinvolti, in piazza non si sentiva volare una mosca.

Mentre la televisione faceva mostra di sé nei bar e in qualche casa di benestanti.

In compenso, noi ragazzi, vivevamo in una collettività fatta di valori solidali tramandati nelle famiglie. Famiglie che lavoravano i campi per trarne sostentamento e praticare lo scambio.

Un altro bel ricordo è la voce del banditore. Antesignano della pubblicità, urlava per le strade e i vicoli del paese e invitava a recarsi in piazza o nei pressi della chiesa perché era arrivata la contadina di Cardinale col carico di lupini o nocciole, a seconda della stagione. E c'era anche il “capellaro” che raccoglieva i capelli e dava in cambio un pettine stretto contro i pidocchi o qualche forcina. Le donne non tagliavano i capelli. Li tenevano lunghi e l'intrecciavano formando magnifiche trecce nere.

La vita scorreva semplice.

E, per le giovani donne, il sogno più bello che chiedevano alla Madonna in segno di grazie consisteva in un marito dal cuore buono e che fosse un grande lavoratore.

Ma questa, appunto, è preistoria!

Da qualche tempo abbiamo perso di mira la sacralità della vita. Vogliamo essere decisamente vincitori di un qualche cosa. Non si sa di cosa! Ma di un qualcosa che ci faccia guadagnare consensi e soldi. Qualcosa che ci dia la possibilità di vivere nelle agiatezze e Fare baldoria. Una botta di culo! Insomma. Che ci dia la possibilità di chiudere fuori dalla nostra visione i problemi degli altri; le guerre militari, industriali ed economiche imposte dai potenti dittatori alle popolazioni inermi.

Sogniamo, in sintesi, uno spazio franco personale; il nostro esclusivissimo paradiso terrestre. Per quello celeste, sempreché esista, c'è tempo.

Anche Natuzza Evolo ha vissuto l'infanzia in povertà, anzi in estrema povertà. Tant'è che quando riusciva a procurarsi qualche pezzo di pane lo metteva in tasca per portarlo a casa e dividerlo coi fratelli. E quando qualche anima buona le diceva di mangiarlo, lei, lo pizzicava appena, faceva finta di portarlo in bocca e lasciava sulle labbra qualche briciola.

Sì, a quei tempi non c'era ancora tik tok facebook watsapp ma c'era tanta povertà e la necessità primaria induceva alla solidarietà.

Non tutti però abbiamo avuto il dono e la grazia di essere sollevati dagli affanni terreni dalla visita degli Angeli.

Natuzza iniziò aparlare con le anime dei defunti fin dalla prima infanzia. Era sempre circondata da anime vestite di corpo e per lei erano persone vere in carne e ossa. Solo in un secondo momento comprese. Quando la rinchiusero in un ospedale psichiatrico.

Ecco che il terreno si fa Spirituale in un eterno presente:

Il divino si materializza ad alleviare le sofferenze.

Tra le visite subite dalla giovane Natuzza, mediche per quanto attiene alla salute fisica e mentale e, quelle religiose dei confessori e dei prelati della chiesa, Maria la mamma celeste di tutti sopperisce all'assenza della madre terrena preoccupata e protesa, quest'ultima, a risolvere i problemi imposti dalla società malata che mette nell'inferno della vita i deboli colpevoli solo di vivere in uno stato di estrema indigenza:

è facile erigersi a cattivi giudici quando a “sbagliare sono gli altri”.

Ecco! L'abbraccio di Maria che accoglie l'intera umanità...

"La statua di Maria plasmata secondo le indicazioni di Mamma Natuzza e ai lati mons. Attilio Nostro vescovo di Mileto insieme a don Michele Cordiano, confessore della mistica e rettore dell chiesa dedicata a Maria rifugio delle anime"


martedì 9 agosto 2022

Natuzza e Fratel Cosimo. Carismatici di Calabria

 


Quando Natuzza tentò di descrivere la Madonnina disse che era una giovinetta dai capelli neri e dallo sguardo dolcissimo con un incarnato olivastro. Insomma descrisse una ragazza dai tratti mediterranei che si presentava a lei con le braccia aperte come se volesse abbracciare non solo Natuzza ma il mondo intero.

Natuzza fece l'identikit e venne fuori la statua esposta nella chiesa del Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime in Paravati di Mileto.

Nell'intenzione dell'umile donna non c'era la volontà di donare al mondo una ennesima statua da idolatrare ma regalare una visione realistica a quanti non avevano i suoi stessi carismi. E cioè, non avevano il dono di essere portavoce dei misteri che da sempre governano la vita dell'universo materialista e che alleviano le pene dell'anima messa a dura prova dalle difficoltà e che possono parlare con la Mamma Celeste. E farli sentire più vicini e amati dello stesso amore che solo le mamme sanno dare-

Spesso ci si reca nei luoghi dove vivono i mistici ché sono carichi della loro energia perché affranti o ossessionati da tematiche connesse alla vita. Si va lì, quindi, perché ossessionati da malattie, angosce, esasperazioni quotidiane ai quali è difficile dare risposte o soluzioni. E allora ecco che si pensa al viaggio. Andare a trovare la persona con poteri carismatici nella speranza che “l'oracolo” parli e dia risposte esaurienti per tacitare il dolore e quanto ci affligge e rende insopportabile la vita.

Natuzza, come Fratel Cosimo, due figure mistiche della terra di Calabria, entrambe di umili origini con in comune le “visite mariane” :

Si presenta a Loro una giovinetta dai tratti mediterranei comuni. Una ragazza sobria dai modi lontani da quelli adottati dalle bambole di plastica ritoccate chirurgicamente apposta per raccogliere like sui social media.

È una realtà lontana dai riflettori. 

Questi luoghi Sono realtà in cui la sofferenza si trasforma in forza attraverso la preghiera rivolta alla Madonna non per sé ma per il mondo intero. Per la pace e l'amore universale.

Concludendo:

Si va in questi luoghi carichi di frustrazioni, sospinti dalle angosce personali scaturite da stati di salute precarie, malattie terminali e spesso da altri problemi futili che riguardano la sfera del terreno quali: un amore finito, un percorso professionale... Per rientrare nelle proprie abitazioni con una speranza e una visione diversa. e, nella peggiore delle ipotesi, con una miriade di perché che affollano la mente dopo avere ascoltato i "suggerimenti dell'Angelo". (Perché nel caso di Natuzza, era l'Angelo che le suggeriva i consigli). Si ritorna con la mente a quei brevi minuti di colloquio e magari si tenta di dare una propria interpretazione 

domenica 7 agosto 2022

Miracolo o suggestione?

 


Nostro. Di nome fa Attilio ed è il vescovo di Mileto ma avremmo voluto che fosse il vescovo di tutti per l'affabilità che ha dimostrato nel presentarsi alla comunità.

Fin da subito ha tagliato le distanze, quelle solite che sembrano separare i cattolici, il gregge, dal pastore. E se è vero che gli occhi sono lo specchio dell'anima Lui ha uno spirito trasparente, solare come lo è il suo sorriso quando parla. È un uomo umile. Atteggiamento e stato d'animo poco comuni specie tra i prelati impegnati a predicare di “punizioni divine” anziché d'amore e possibilità lontane dalle minacce di perdizione e dannazione che rasentano ricatti e condizionamenti psicologici.

Eppure, ieri, durante la consacrazione e l'elevazione a rettorato della “Casa Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” voluta da Natuzza per Maria, ancora una volta, il suo fare e le sue parole mi hanno commosso. Ho seguito dal letto buona parte della cerimonia religiosa e a un certo momento ho sentito dei brividi. “Sarà il caldo...”. Ho pensato. Strano! Però, a ben pensarci, nonostante il caldo asfissiante non era mai successo prima. Anzi, la gamba sinistra e il ginocchio hanno fatto talmente i capricci da costringermi a stare a riposo.

Sensazione strana. Mai provata in queste giornate di caldo asfissiante neppure coi 30° all'ombra. Ed ecco, improvvisamente che, mentre elencano le reliquie dei Santi inserite nell’altare maggiore, sento una corrente indefinita avvolgermi dalla vita in giù.

Ma no! Che vado a pensare! Non può essere. È pura suggestione.

Suggestione o no la gamba va meglio!, per il momento... Grazie!

sabato 6 agosto 2022

Indulgenza plenaria per quanti si recheranno a Paravati fino al 6 agosto 2023

 

"altare centrale della casa di culto "Cuore Immacolato di Maria rifugio delle Anime". Fondazione voluta da Natuzza Evolo, in Paravati. Mileto." 

Oggi si è avverato un sogno, o forse dobbiamo dire, si è avverata una profezia. 
Mons. Attilio Nostro, vescovo di Mileto,
 officia la funzione religiosa
.
Doppia festa a Paravati: riconoscimento di un percorso mistico e concessione dell'indulgenza plenaria.

Secondo le testimonianze e secondo quanti hanno avuto modo di frequentare e conoscere Natuzza Evolo in Paravati oggi è un gran giorno! È il giorno della dedicazione della chiesa voluta dalla Mamma Celeste. Tutto nasce dall'umiltà di una donna del sud, per giunta analfabeta ma che comprendeva e parlava tutte le lingue di quanti si presentavano a lei. Era l'Angelo a suggerire... diceva mamma Natuzza.

Natuzza aveva un canale preferenziale con la Madonna, la Mamma di Gesù e dei Credenti. Le appariva spesso e intratteneva dialoghi nella povera casetta di Paravati. Natuzza si vergognava. Riteneva indegna l'accoglienza che lei poteva offrire alla madre di tutti. E un giorno che le esternò il dispiacere, Maria le rispose di non preoccuparsi ché verrà il giorno in cui i fedeli e lei stessa avrebbero potuto accoglierla in una dimora consona. Iniziò così a parlarne con chi le stava vicino, gli amici e i padri che curavano le relazioni e l'aspetto mistico della santa donna. Istituirono la fondazione “Maria rifugio delle anime” a tale scopo così da offrire riparo e conforto a quanti si fossero recati nel territorio miletese in cerca di conforto. Arrivarono molte donazioni. E con esse anche le pastoie burocratiche insieme a qualche “visione divergente”.

Oggi, 6 agosto 2022, monsignor Attilio Nostro vescovo di Mileto ha officiato la dedicazione della chiesa “Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime” in Paravati così come era stato predetto. Ricordando che non è nelle costruzioni in cemento che risiede il Signore ma è in ognuno di noi.

Lo ha ricordato anche il rettore della Chiesa di Paravati nominato dal vescovo, Don Michele, raccontando un aneddoto: Natuzza, mi ha detto, quindi è sua la responsabilità, intercalò con un po' di commozione nel ricordarla, che un giorno ha chiesto a Gesù: ma quando non sei in giro per il mondo ad alleviare i cuori dove sei? E il Signore rispose: sono nei cuori di tutti voi.”.

Concetto ribadito dai presbiteri officianti.

Nel corso della celebrazione, il vescovo Attilio Nostro, ha comunicato la lieta sorpresa con cui Papa Francesco concede fino al 6 agosto 2023 l’indulgenza plenaria ai fedeli che visiteranno il nuovo tempio voluto da Maria e costruito da Natuzza insieme ai fedeli.

lunedì 23 agosto 2021

Nel ricordo di mamma Natuzza

Oggi, 23 agosto, Natuzza Evolo avrebbe compiuto gli anni. La sua presenza è annidata nei cuori di quanti l'abbiamo conosciuta e la sua immagine rimane indelebile.

Non so quanti credono nelle doti carismatiche della nostra cara mamma spirituale Natuzza, senza nulla togliere, anzi ha aggiunto, alle rispettive mamme che ci hanno generato e allevato, e neppure ho l'intenzione di fare opera di proselitismo. La mia intenzione consiste nel ricordarla! Semplicemente ricordare il suo sorriso accogliente e la sua dolcezza.

La sua voce tremula. La sua umiltà. I suoi consigli che nei momenti difficili ci hanno supportato.




Qualcuno si è recato a Paravati per curiosità e qualcun altro perché spinto dagli affanni quotidiani. Ci si è recati spinti, anzi oppressi da problemi di salute personali o di qualche familiare. Figli, madri, padri, fratelli.

Si andava lì per necessità! Egoisticamente per necessità!

Necessità di un conforto. carichi d'angoscia e si ritornava a casa più leggeri. Proprio come dopo avere parlato e confessato le proprie pene alla propria madre. E le madri sono Amore infinito: perdonano e risollevano sempre i figli.

Lei era tutto questo!

“E quando non puoi venire mandami l'Angelo...” diceva. E io Le mandavo l'Angelo. Spesso; tutte le sere per lenire l'amarezza del momento e quanto gravava sul mio essere l'andamento del giorno appena trascorso.

Offrilo al Signore. Diceva. Offri a Gesù le calunnie, i torti subiti, le incomprensioni, il peso materiale e psichico, tutto ciò che dà affanno e angustia il tuo cuore.

E io facevo così. Le sofferenze le lasciavo a Lei. Natuzza, per me era come una lavatrice. Mettevo i panni sporchi e lei li rendeva bianchi, lindi e puri. E me li ridava sempre con un sorriso. Fino all'ultimo istante di vita terrena si è data. Ha sofferto in silenzio per il bene e l'amore di tutti.

Mamma Natuzza

So di non averti persa. Ancora oggi, in questo preciso istante dialogo con te. Continuo a dialogare con te e con mia madre naturale e, so, mi piace pensare che siete insieme e pregate per il bene mondo intero. Per quanti muoiono a causa della cattiveria umana. Per gli abusati. E per gli aguzzini, i crudi di cuore che antepongono la ricchezza materiale a quella spirituale. A quanti sono vittime e anche, forse principalmente, per i carnefici affinché rivedano le loro convinzioni...

mercoledì 16 giugno 2021

Testimone del tempo

Il dolore, le pene degli altri non saranno mai compresi appieno da chi guarda, fino a che chiunque osservi non soffra le stesse difficoltà fisiche o psichiche del sofferente che ha difronte.

Il dolore ce l'ho io mica te!, per dirla con le parole di Vasco che sa farsi comprendere da una miriade di gente. L'uomo Vasco mente in musica e fa spettacolo spiluccando nell'intimo del suo quotidiano e diventa plurale visto che in tantissimi si rivedono nelle ballate rock del cantautore.

Nel tempo di una canzone si rivivono addii e ritorni. Speranze. Amori e stati d'animo.

Pezzi di vita comuni messi insieme a formare e ridefinire un puzzle corale.

D'altronde le emozioni non hanno nomi o nazionalità e neppure una epidermide dal colore ben definito.

Tutti, senza eccezione alcuna, abbiamo conosciuto il dolore. Che sia dettato dall'emotività o sia causato dalle malattie, superata la fase, rimane dentro di noi e, pronto a svegliarsi, riapre ferite nell'istante in cui interagisci con gli affanni altrui e li fai tuoi.

In queste settimane ho visto di tutto.

C'è chi prega e si rammarica per non avere avuto l'opportunità di conoscere Mamma Natuzza e che vorrebbe recuperare il tempo perso attraverso Fratel Cosimo a cui vorrebbe chiedere una preghiera speciale. Superare l'angoscia della morte supportata dagli Angeli che il Signore ha destinato sulla terra per alleviare il dolore dei deboli.

La voglia di misticismo è presente tra i sofferenti. E non penso sia dovuto solo all'esperienza incombente perché c'è anche chi impreca laicamente e non sa farsene una ragione ripetendo: perché proprio a me?

Come sembrano lontani da questi luoghi gli zoo mediatici di politici, giornalai, parolieri, ciarlatani e appariscenti veline, arrampicatori sociali e “uomini e donne che si son fatte da sé” tesi solo a far carriera e accumulare ricchezze materiali.

E poi ci sono altri grandi uomini che lavorano dietro le quinte affinché la scienza e la ricerca ottemperi al suo mandato etico.

Questa è un'altra realtà! Fatta di sofferenze. Animata da persone che guardano alla scienza medica e nell'intimo aspettano il miracolo della chirurgia. Non la chirurgia estetica, la funzionale! Quella che se saputa fare ridà nuovi progetti a chi si sottopone per la possibile qualità della vita offerta.

E forse, una nuova ottica ai familiari sottoposti al calvario della persona affetta da malanni e sofferenze.



Il leprotto saltella sicuro. Guarda la gente calpestare i prati e con due salti raggiunge la macchia mediterranea dell'aiuola centrale. Anche i merli dalla livrea nera e dal becco giallo saltellano spiccano un breve volo nell'oasi verde dell'ospedale d'eccellenza milanese e s'abbassano presso le piantine di fragole selvatiche.

In questi giorni ho avuto modo di esplorare mondi a me sconosciuti e devo affermare, per esperienza diretta, che l'Humanitas è un'eccellenza italiana della sanità

lunedì 1 febbraio 2021

Luoghi mistici

Luoghi del divino.

"Lourdes, grotta delle apparizioni"


Da sempre, per alcuni, c'è la necessità di porre il proprio essere nello stato di quiete interiore. Volgere la mente al Signore e raccogliersi in preghiera.

Da quando vige il lockdown molte abitudini individuali e sociali sono cambiate. Anche recarsi in chiesa è diventato un problema ché, come ogni luogo fisico frequentato dalla collettività, esige accortezze ormai note. Ma chi sente l'esigenza interiore di volgere il pensiero al Signore ha la possibilità di raccogliersi ovunque si trovi e rivolgere il proprio essere in preghiera.

I cenacoli di preghiera in presenza, come li chiamava mamma Natuzza, non più conformi alle disposizioni anti-covid, i devoti li svolgono nelle rispettive dimore n seno alle proprie famiglie seguendo il canale dedicato alla preghiera comunitaria che trasmette da Lourdes la SS Messa e il SS Rosario.

Tutte le sere sul canale 28 la comunità cristiana si riunisce e prega.

L'inquadratura della grotta è suggestiva. La voce dell'ufficiante guida il ss Rosario. Le poche suore presenti partecipano alla preghiera certe di non essere sole.

Da ogni dove i pensieri convergono là. Ai piedi della Grotta dove apparve ai pastorelli, la Signora di Lourdes è in compagnia delle moltitudini che seguono dalle case il sacro rito.



Lo sguardo dei fedeli accarezza le rocce e scandaglia gli anfratti. Segue le crepe. Il gioco di luci e ombre dell'illuminazione artificiale fa emergere figure familiari. E una mano prende forma nella parte sinistra dello schermo. Sembra sorregga la parete rocciosa proprio sopra la testa del sacerdote. E, in fondo alla grotta dov'è posta la statua Immacolata, la figura di un volto possente prende forma. Si intravede nettamente un occhio, parte del naso, i capelli, lo zigomo. Il volto, quello che sembra suggerire le fattezze di una figura umana, cambia espressione, a volte sembra sorridere altre volte dà la sensazione di tristezza ma guarda sempre benevolmente gli astanti da dietro il mantello della Signora.

Suggestioni? Voglia del Divino? Esigenza di protezione Suprema?

Di fatto la natura gioca coi poeti, gli artisti e con le persone che sanno guardare con sensibilità il Creato.

lunedì 15 aprile 2019

Umiltà: dalle parole ai fatti

Il commovente gesto francescano ha colpito nel profondo. Nessuno si sarebbe mai aspettato che un uomo anziano che fa fatica a camminare e a genuflettersi avrebbe fatto un'azione simile.
Quest'uomo mi ricorda la mistica di Paravati: mamma Natuzza. Anche lei, nonostante gli acciacchi e le sofferenze indicibili che le impedivano di condurre una vita normale, fino all'ultimo invitò alla preghiera e alla misericordia.

Il gesto del Papa, inginocchiato a baciare i piedi del presidente sudsudanese Salva Kiir, dell'ex presidente e leader dell'opposizione Riek Machar, e degli altri vice presidenti designati, tra cui Taban Deng Gai e Rebecca Nyandeng, è stato tanto spontaneo quanto insolito. Un modo per chiedere loro di prestare ascolto al grido della gente che in quella regione è schiacciata da un destino segnato da carestie, guerre e violenze.

“A voi tre, che avete firmato l’Accordo di pace, vi chiedo come fratello, rimanete nella pace. Ve lo chiedo con il cuore. Andiamo avanti. Ci saranno tanti problemi, ma non spaventatevi, andate avanti, risolvete i problemi. Voi avete avviato un processo: che finisca bene. Ci saranno lotte fra voi due: sì. Anche queste siano dentro l’ufficio; davanti al popolo, le mani unite. Così da semplici cittadini diventerete padri della Nazione. Permettetemi di chiederlo con il cuore, con i miei sentimenti più profondi”. Questo l'accorato appello di Papa Francesco che ha anche aggiunto: “Confermo il mio desiderio e la mia speranza di potermi recare prossimamente, con la grazia di Dio, nella vostra amata Nazione, insieme ai miei cari fratelli qui presenti.

Ebbene, nel momento storico più buio degli ultimi decenni in cui la maggior parte cerca il superuomo pronto a gonfiare il petto per sottomettere i presunti nemici, disperati che scappano dalla terra d'origine con sofferenza cercando asilo e comprensione, il capo della chiesa cattolica si prostra ai piedi dei capi del Sudan del sud. Il suo gesto, ai miei occhi, ha una duplice valenza: implora l'impegno per la pace che, guarda caso, è determinata dai rappresentanti di un Paese poverissimo e nel contempo ricorda a tutti che non esiste il concetto di “razza” come è erroneamente inteso nelle frange nazionaliste e xenofobe. Francesco si inchina davanti a persone di colore e cultura differente dalla nostra.

martedì 15 maggio 2018

Dedicato a mamma Natuzza

Installazione per la mistica di Paravati.


Umiltà e tenacia nella vita semplice di mamma Natuzza che per ribadire la sua povertà e impotenza umana nei confronti del supremo Amore ripeteva spesso: “Sono un verme di terra. Su 'na grasta rutta... (sono un vaso di terracotta rotto) io non posso fare altro che pregare la Madonna e il bambino Gesù. Io non posso niente. È lui che può fare tutto.
Queste frasi le ricordo bene.
Le ripeteva in pubblico e in privato e quando la gente le chiedeva “il miracolo” in preda alla disperazione le esortava a pregare e avere fede.


L'esempio e le parole della mistica prendono forma nell'installazione. E mentre lavoro una voce interiore sembra guidare le mie azioni.
Assemblo gli oggetti che ho a disposizione: l'anfora rotta ( a grasta); una pianta grassa (fico d'india) e la terra. E l'angioletto seduto sul globo che guarda pensieroso il prodotto terreno.

La forma solida dell'anfora del vino italo-greca fa riaffiorare alla mente l'immagine protettiva del seno materno: la madre che, se pur sofferente e intaccata dalle sofferenze terrene, trasmette comunque il dono della vita e la dedizione alla famiglia. L'anfora riempita con l'elemento terra e la messa a dimora di una pianta spartana che per vivere e donare buoni frutti protetti da spine nella terra di Calabria non necessita di sofisticate cure. Il tutto carico di allegorie connesse alle ambagi quotidiane, rappresenta plasticamente il pensiero di Mamma Natuzza.
In sintesi:
Essere terreno e mistico. Sacro e profano, quotidianità, piccoli e grandi problemi da affrontare. Gli uni connessi all'altro, accostati si fondono per dare vita e risalto al pensiero Creativo dell'Amore Supremo che tutto può. 

ps: alcune scuole di pensiero affermano che l'arte non si deve spiegare ma a volte raccontare come nasce un'opera e quali sono i pensieri che spingono a realizzarla può essere d'aiuto per comprenderne il significato e andare oltre il dato prettamente visivo.

lunedì 9 ottobre 2017

Natuzza i carismi e l'aldilà

Natuzza, secondo me, è stata un gran mistero per quanti non credono nel sovrumano.
Nel trascendente!
Le persone razionali preferiscono avere a che fare con episodi tangibili e fatti concreti riscontrabili realmente e motivati scientificamente.
Ma i poteri della mente non sembrano essere appannaggio totale della scienza.
La creatività, ad esempio, si manifesta allorché la parte destra del cervello è libera; affrancata dalla logica e dal potere raziocinante, che risiede nella parte sinistra del cervello, trova soluzioni inaspettati a problemi difficili da districare seguendo filologie e teoremi scientifici.

La scienza stessa afferma che le potenzialità della mente umana non è completamente sfruttata e che le arti, la creatività, sfugge ai canoni comuni.

Si deve possedere una visione incontaminata, ingenua e pronta all'entusiasmo, essere aperti all'imprevisto e accettarlo per potere viaggiare nelle correnti mistiche che scorrono dentro e fuori di noi.
Natuzza questo lo sapeva! Li esercitava. E sorrideva. Lasciava che il tempo facesse il suo corso.
Probabilmente, nonostante dicesse sempre che il futuro è nelle mani del Signore, lei, era a conoscenza di moltissime cose a noi ignote. Aveva previsto la lite attuale? È irrilevante, lo so.
Ma
La natura umana è paradossalmente incongrua. E davanti ad avvenimenti destabilizzanti che riguardano la comunità in questione, indiscutibilmente dai nobili fini ma che ne minano i concetti prestabiliti dallo statuto, diventa legittima qualche riflessione. Quantomeno per capire se qualcuno ha abusato della buonafede dei devoti, se è uscito dal solco scavato dalle intenzioni cristiane che hanno edificato il tutto. È lecito conoscere la verità.

Non è, quindi, pura curiosità terrena e neanche un'effimera dannosa intromissione voyeuristica ma un'intima esigenza di chiarezza indagare quanto accaduto per comprendere e eventualmente tutelare in futuro da eventuali pecche la fondazione “Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime”.
Comprendere, anche, perché quello che stava bene prima (mi riferisco alla fondazione, alla stipula che ne regolamenta i fini associativi dell'enorme missione d'amore e alla firma apposta in segno d'approvazione dal vescovo di allora mons. Cortese) non va bene oggi.

Prendo atto delle esigenze della curia e della nota diramata dal rappresentante della fondazione. Saggio smussare gli angoli e dialogare per trovare un'intesa ma così facendo si pone qualche dubbio sulla lungimiranza mistica di Natuzza che, guidata dalla Madre Celeste, benedisse il tutto. Statuto compreso.

Mamma Natuzza, secondo me

Tra non molto si celebrerà la ricorrenza della morte di Natuzza Evolo di Paravati.

La signora Fortunata, conosciuta come Natuzza che è il diminutivo nell'idioma locale, era una donna dalle umili origini. Non andò a scuola e non sapeva leggere e scrivere. La madre la mandò a servizio nella casa dei Colloca fin dalla giovane età. Era lei che si prendeva cura dei fratelli e quando mendicava il pane faceva finta di mangiarlo ma in verità lo portava intero a casa per dividerlo coi fratellini. Fin da piccola ebbe gli angeli dei defunti affianco. Parlava con loro come se fossero persone in carne e ossa. Per questa sua stramberia fu attenzionata dai medici e fu persino internata in manicomio.
In seguito formò famiglia con un giovane del luogo. Ebbe figli e nipoti ma fu mamma per una folla oceanica.
Non fu lei a cercare la notorietà. Furono le parole dettate dalle entità, invisibili a noi comuni mortali, a portare al suo cospetto la fiumana inarrestabile che ancora oggi si reca a Paravati per pregare.
La fondazione voluta dalla Madonna, di cui Natuzza è stata il mezzo, è simile ad un faro per i cuori in tempesta che giungono da tutto il mondo e i cenacoli di preghiera sono positività che ne alimentano la fiamma.

Una storia di amore e dedizione verso il prossimo e a chi soffre, questa è, tutto sommato, la vita di Mamma Natuzza.

Certo quanto sta accadendo non ha niente di mistico e di sicuro non rientra nei programmi e nella volontà altruista dell'ispiratrice.
Fa male dentro l'anima!, la cronaca di questi giorni.

A me piace ricordare il suo sorriso sul volto sofferente degli ultimi giorni terreni. La fatica che faceva nel parlare e le scuse che biascicava a fatica congedandosi per dovere assumere l'ossigeno.
Umilmente stoica, mamma Natuzza.
non può, il suo essere, la sua vita che è stata d'esempio, essere ridotta ad una questione legale, o, peggio, sfociare in lite. La sua memoria appartiene a tutti e l'amore che ha sprigionato prescinde dalle regole terrene.

Lei veglia su di noi e sul mondo. Prega affinché i cuori e le teste divergenti diventino campi di gioco d'accoglienza, si liberino del male che giunge dall'ego, dalla presunzione d'onnipotenza e dal potere economico e politico fuorvianti.
Noi che siamo ancora qui a lottare, intenzionati a fare emergere dalla materia lo spirito e volare sulle ali del bene assoluto, assistiamo sbigottiti quanto inermi alla disputa.

venerdì 25 agosto 2017

Lettera a Papa Francesco

Ho cercato l'indirizzo e-mail di Papa Francesco ma comunicare con Lui telematicamente sembra impossibile.
Il suo ufficio fa sapere che non ha un indirizzo di posta elettronica.
Sua Santità scrive e riceve lettere secondo i canali consolidati. Le missive arrivano alla sua segreteria che le vaglia e dopo le trasmette, non tutte naturalmente, a Sua Santità.

Deduco, quindi, che Francesco non leggerà personalmente la presente lettera aperta, però, non si sa mai... confido nelle vie infinite del Signore. E … scrivo al Santo Padre:

Carissimo Papa Francesco, non so se sei al corrente della diatriba, inutile e dannosa, aperta dal vescovo di Vibo-Nicotera-Mileto mons. Renzo inerente la fondazione “Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime”. Fondazione e complesso edificati per volere della Madre SS, in Paravati, così da alleviare i disagi dei pellegrini, come asseriva Natuzza dopo le “visioni” e i dialoghi con Gesù e sua Madre. Dialoghi che prima di essere resi pubblici passavano al vaglio dell'allora Vescovo Mons. Cortese. Lo stesso vescovo che accettò e benedisse tutto quanto l'attuale vescovo Renzo rimette in discussione, oggi.

Tutto ciò è incomprensibile! Sempre che Renzo non è “unto dal Signore”...

Chiedo:
Perché Renzo vuole a tutti i costi entrare a gambe tese nella chiesa costruita con le donazioni dei devoti? Secondo le notizie dei mass-media, il vescovo Renzo, cita degli articoli di diritto canonico e pretende, poiché ricade sotto la sua giurisdizione diocesana, il pieno controllo della Casa di Culto.

Quando mai si è visto che per pregare e mettersi in comunione con l'Altissimo è necessario possedere un lasciapassare rilasciato da una presunta forma di disciplina tutta terrena?

Qualcosa non quadra! Visto che per fare ciò il vescovo Renzo adopera una forma di ricatto bello e buono: forte dei suoi poteri nega la celebrazione della SS Messa nell'edificio perché, queste le sue motivazioni, non ancora consacrato al culto e revoca quanto già concesso dal suo predecessore mons. Cortese, statuto compreso. Vieta, persino, quanto finora consentito agli anziani ospiti della casa di riposo di avere la presenza dell'Eucarestia nella chiesetta lì allocata.
In sintesi sbrindella azioni consolidate volte alla preghiera.

Insomma, azioni incomprensibili per un laico come me! Che rivolge la mente all'Essere Supremo che è Tutto, da cui tutto parte e tutto torna a Lui.

Laicamente, non credo a simili azioni. Diffido degli uomini che approfittano del potere e impongono, stravolgendo, decisioni prese precedentemente con l'animo sereno da altri.

Modificare l'attuale statuto senza contestare inconfutabili arbitrii o negligenze al consiglio che fin ora ha retto l'Opera, e anche ai due preti designati dalla diocesi, bloccare la beatificazione, insinuare dubbi è irriguardoso per chiunque ha fin ora appoggiato convintamente l'Opera sull'esempio di Natuzza Evolo, la mistica che parlava con Maria e Gesù, e che, in virtù dei carismi da lei ottenuti e dimostrati, testimoniava, con le sue parole, la volontà della Madonna nell'edificare questa grande Opera a testimonianza di fede e di preghiera per alleviare le sofferenze dei fedeli che lì si recano a pregare ed essere al riparo delle intemperie.

Papa Francesco, perdonami, ma non riesco a comprendere la decisione del vescovo Renzo.
Ho conosciuto personalmente Natuzza. Donna umile e mamma di chiunque si recava al suo cospetto. “io non sono niente. Sono un verme di terra. I miracoli li fa Gesù. Pregate la Madonna che a Lei, suo figlio, non può dire di no... ia su 'na grasta rutta”. Così diceva mamma Natuzza quando vedeva volti afflitti e tormentati dai mali terreni.

Può essere vanificato tutto ciò? Può un formale capriccio terreno, annullare, mortificare la fede ancora calda e fremente di passiva umiltà della serva di Dio: al secolo, Natuzza Evolo? E di quanti hanno lavorato al progetto di fede?

mercoledì 16 agosto 2017

Fedeli per decreto

Le leggi servono per disciplinare la società e quindi gli uomini che vivono nelle comunità in cui si applicano. La disciplina delle leggi riguarda il modo di intendere le cose comuni; i diritti e i doveri che ogni cittadino appartenente alla comunità deve conoscere e rispettare.

Vi è il diritto politico, civile, religioso, appunto! Però, chiedo: si può regolamentare con una legge la spiritualità, il bisogno “irrazionale” votato alla misticità, all'imprescindibile necessità interiore che porta ad astrarre il Supremo dalla materia e quindi all'Assoluto?
Può, una comunità, essere indotta a pregare altrove e dentro limiti fisici imposti da un incomprensibile articolo scritto dagli uomini anche se definito “diritto canonico”?

Se fosse così allora non si dovrebbe dire messa neanche nelle piazze e nelle foreste... che non ricadono in una area diocesana disciplinata da un notaio.

Dietro l'attuale decisione di mons. Renzo, vescovo di Vibo-Mileto-Tropea, e la fondazione dedicata a Natuzza Evolo, che ha portato indignazione e incertezza tra i fedeli che si recano a Paravati, e per alcuni simile alla località francese dei tre pastorelli di Lourdes, c'è qualcosa che non convince.

Difficile credere che Papa Francesco, uomo lontanissimo dalle cose terrene possa pensare che per celebrare e sentire la SS Messa si debba essere in un luogo definito dagli articoli di diritto canonico, e quindi consacrato per legge.

Consacrare un edificio privato, la chiesa costruita con le offerte dei devoti a Paravati e consentire ai pellegrini devoti al culto mariano e a Natuzza che è stata in vita testimone dell'Amore Divino e partecipare alla SS Messa solo dopo essere affidata alla diocesi per il culto, stabilendo competenze di ciascuno (fondazione e diocesi), con un “disciplinare redatto davanti al notaio” è in antitesi con L'Amore universale predicato da Gesù.
Francesco con le sue decisioni ha frantumato l'ovvio, ha rimesso in discussione le prassi consolidate dei poteri terreni e i privilegi dei pochi. E con il Giubileo Straordinario della Misericordia del 2015, significativamente, inizia il viaggio apostolico dall'Africa. Anticipa così l'inizio del giubileo in una terra colpita da guerre e fame: la Repubblica Centrafricana varcando la porta santa della cattedrale di Notre-Dame di Bangui.

Alla luce di ciò, che dire della “beatificazione” di Natuzza, sospesa?

mercoledì 2 agosto 2017

Mileto, battuta d'arresto per l'Opera Cuore Immacolato di Maria?

La decisione del vescovo di Vibo-Mileto monsignor Renzo ha portato sconcerto in molti devoti che vedevano in Natuzza la mamma amorevole che intercedeva col Divino e portava conforto ai tantissimi sofferenti che si rivolgevano a lei.

Nel disegno divino pare ci fosse anche la realizzazione di una grande e accogliente chiesa. Opera chiesta espressamente dalla Madonna.

Le donazioni, arrivate copiose alla fondazione con lo scopo di realizzare il “sogno” e la volontà della Madonna, hanno caratterizzato diverse menti che, creativamente e in assoluta buona fede, si sono prodigate affinché l'opera si realizzasse nel più breve tempo possibile.

Adesso il decreto di revoca sottoscritto da mons. Luigi Renzo revoca, in ossequio al codice di diritto canonico, l'approvazione dello statuto della fondazione con conseguenze “coercitive” nei confronti della stessa. Niente attività pubbliche di religione e culto. Niente offerte. Nessuna messa e men che meno è consentita la conservazione del sacramento nella casa per gli anziani “P. Colloca”.

Insomma, sembra una presa di posizione dura, difficile da comprendere. Ma teniamo a mente le parole e l'insegnamento di Mamma Natuzza:

Da viva, il suo umile fare, infondeva serenità e voglia di ricercare l'Assoluto con la preghiera e la concentrazione mistica.

Vedeva gli spiriti dei defunti. Parlava con i morti.

Gli spiriti dei defunti le apparivano con le sembianze terrene e comunicavano dall'aldilà rimembrando episodi accaduti nella vita terrena per confermare la veridicità della loro esistenza.

Per i suoi carismi fu internata. E lei, sempre obbediente e con estrema umiltà, lasciò fare. Si sottomise alla Chiesa. Credeva fermamente nel ruolo sacro assegnato al clero. Invitò alla preghiera. Suggerì cenacoli di preghiera che si moltiplicarono nel tempo e si diffusero in tutto il mondo grazie alle parole dei “miracolati” e dei devoti che la conobbero.

Natuzza era tutto questo. Non possessività o bramosie terrene. Era madre di famiglia e prima di dedicarsi ai problemi delle moltitudini che andavano a bussare alla sua porta rassettava casa, preparava la colazione, cucinava, stirava e accudiva figli e marito.

Riunitevi nei cenacoli e pregate. Diceva. Pregate affinché il bene abbia il sopravvento e vinca sul male. La Chiesa è Madre e Le si deve obbedienza.

domenica 21 agosto 2016

Esoteriche suggestioni e reali presenze

Roma. Primavera del '93.
La porta si spalanca. La signora delle pulizie entra nella camera.
Oh sant'Iddio chi ha portato fiori? Quante volte devo dire che soffro di allergia?
Si guarda attorno mentre spalanca la finestra per rinnovare l'aria.
Dove sono i fiori? Chiede incredula.
Non ci sono fiori!
Bah. Strano. Eppure ho sentito un inequivocabile profumo di rose...
La signora esce e noi riprendiamo il discorso dal punto in cui lo avevamo interrotto.
Analizzavamo, razionalmente, i carismi comuni a padre Pio, Natuzza Evolo, fratel Cosimo Fragomeni e il legame d'amore indissolubile tra questi e i rispettivi "figli spirituali" come Egidio Salzano che conoscevo bene da qualche anno, amabile persona e degno figlio spirituale di padre Pio del quale diffondeva la parola, l'insegnamento e, in certi momenti emanava un delicato profumo di rose.
In quel momento parlavamo di lui e del quaderno dell'amore.
Tag: mistici, testimonianze, misteri esoterici, angeli, natuzza

mercoledì 23 dicembre 2015

La fede in Calabria e l'amore per Natuzza

UNA STELLA PER MARIA.


Natuzza, la mistica di Paravati, non è più tra noi da sei anni ma il ricordo è ancora vivissimo tra quanti si sono avvicinati a lei. Figli spirituali e non continuano a darsi da fare per vedere realizzata la grande opera cara alla Madonna che le parlava durante le apparizioni e che le aveva predetto della nascita del polo di accoglienza per i fedeli che giungono numerosi da tutte le latitudini.

“deve essere un luogo di preghiera e ristoro per le anime, perché così vuole la Madonna”, diceva mamma Natuzza.
Quest'anno, nel periodo natalizio, per contribuire alla costruzione dell'opera “fondazione cuore immacolato di Maria rifugio delle anime”, c'è in vendita “la stella di Maria”, una stella fatta di cioccolato i cui proventi saranno destinati alla fondazione istituita a Paravati sotto lo sguardo attento di Natuzza quando era ancora in vita coadiuvata dal clero vibonese.

mercoledì 20 maggio 2015

La via dell'Amore non passa in tv

Cercare di far capire il flusso delle energie invisibili ai miscredenti è quasi impossibile.
Guarigioni del corpo e dello spirito, per i credenti hanno una origine ben definita e certa: l'Amore Universale del Divino.
Ai credenti non servono prove materiali e scientifiche. Loro hanno la fede. Qualcuno la confonde con l'assuefazione alla cultura magica contadina e la collega alle sue radici secolari ma non è così.

"installazione votiva"

mercoledì 18 marzo 2015

Europa, Italia. Cambiare leggi? No mentalità!

Non mi va di dare voti a Renzi e a chi governa insieme a lui. Tanto, la musica non cambia. E lo abbiamo visto per quanto riguarda gli scandali e le gratifiche personali a ministri, parlamentari e partiti politici.

I partiti politici hanno pieno potere decisionale nella gestione dello Stato. Sono loro, i segretari dei partiti politici, che decidono sulle leggi da scrivere e fare rispettare. E sono sempre loro che decidono le grandi manovre nelle operazioni pubbliche. Dalla legge elettorale all'etica spicciola comportamentale che trova sempre il “marchese del grillo di turno” che calpesta regole e uomini.
Mentre i privati, quelli che contano, pochi ma potenti, suggeriscono l'agenda della gestione finanziaria ed economica che poi si ripercuote nella popolazione, produce ricchezze o povertà.

La povertà si vive tutti i giorni. La si percepisce per strada. Si tocca con mano ed ha un profumo acre, la miseria degli uomini che hanno concesso privilegi a pochi e restrizioni a molti.

Mi tornano in mente le parole di una donna analfabeta ma toccata dalla bontà di Cristo, ogni volta che vedo qualcuno rovistare tra gli scarti alimentari o che fa molta attenzione ai prodotti in sconto nei negozi.
Mamma Natuzza si esprimeva con parole semplici che davano il senso vero alle azioni umane: “chi non soffre e non patisce non capisce”.

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