Visualizzazione post con etichetta referendum. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta referendum. Mostra tutti i post

martedì 7 giugno 2016

Matteo, da che parte stai?


Oggi due notizie hanno ottenuto reazioni immediate e mi hanno indotto a scrivere questo post. 

La prima fonte, relativa alla questione dell'emigrazione di massa dai Paesi africani che invadono l'Europa,  mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo e esclamare: Bene! Era ora! Finalmente in mezzo a tanta stupidità umana si muove il pensiero positivo a favore della gente che chiede aiuto e per sopravvivere cerca approdi sicuri.

Federica Mogherini ha avanzato al Consiglio di Sicurezza dell’Onu la richiesta di una condivisione globale della gestione dei flussi migratori.
Oggi presenta agli europarlamentari il piano Ue sui migranti e sulla partnership con l’Africa al quale ha lavorato insieme al collega Frans Timmermans. Il numero uno della diplomazia Ue è ottimista, sa però che ostacoli sono nascosti anche nelle pieghe del funzionamento della Ue.

“Per governare insieme i flussi migratori, migliorare la vita delle persone nei Paesi di origine e l’accoglienza nei Paesi di transito. A questo serviranno i fondi del Trust Fund, e anche quelli che mobiliteremo con una grande piano di investimenti che vale miliardi di euro basato su un mix di risorse comunitari, privati e garanzie di istituzioni finanziarie internazionali”.
Queste le parole del ministro Federica Mogherini a cui va un plauso stratosferico. Bene! È un buon viatico e speriamo che vada a buon fine.

lunedì 18 aprile 2016

In nome del popolo, si dicono tante cose

Lo intuivo. Intuivo che non si sarebbe raggiunto il quorum. Con chi prendersela? L'analisi sarebbe molto complessa, va, in estrema sintesi, dalla cultura generale dettata dalla sensibilità di ognuno e dalla volontà politica in generale. Dallo spauracchio del lavoro che si andrebbe a perdere e dalla sudditanza generalizzata.
Matteo Renzi dice di avere sofferto nell'indicare l'astensione. Dice di averlo fatto perché stava al fianco degli 11mila che avrebbero perso il lavoro nel caso avrebbe vinto il Sì. Demagogo! E se invece fosse andato a votare NO insieme agli undicimila in bilico tra le piattaforme estrattive e la salvaguardia dell'ecosistema sarebbe cambiato qualcosa?

No! a farla breve, l'astensione al voto sul referendum di ieri, 17 aprile 2016, dice ben altro!

domenica 17 aprile 2016

Per la Vita


Ho esercitato il mio diritto di voto con l'intima intenzione di preservare la democrazia, anche se oggi appare minima e pilotata dagli interessi economici dei gruppi infiltrati nelle maglie del potere politico.


Anche se il referendum, questo referendum, è, ai miei occhi, una farsa.
Ha ragione Napolitano nel dire che è irrilevante la consultazione per abrogare un qualcosa che non preserva l'ambiente e non impone niente alle società estrattive se non annullare l'automatismo delle proroghe degli impianti già in funzione.

Una buona politica avrebbe dovuto imporre e pretendere tassativi piani di smaltimento dei rifiuti. Conoscerne gli stoccaggi, il tragitto completo e i siti di smaltimento. In poche parole: avrebbe dovuto tutelare l'ambiente e i cittadini di oggi e di domani.

venerdì 15 aprile 2016

Il 17 aprile voto

PER UNA AUSPICABILE NUOVA VISIONE DELLA POLITICA AL SERVIZIO DEI CITTADINI E DEGLI IMPRENDITORI SANI


Calabria, Le Castella, Isola Capo Rizzuto, KR, 
ph gentile concessione Valentina© Ianninio

Domenica 17 aprile andrò a votare! Andrò per dire a chi suggerisce di andare al mare o molto più esplicitamente di astenersi per non raggiungere il quorum e rendere inutile il referendum contro le trivelle in mare motivando l'astensione con un valore più alto quale la perdita del lavoro per migliaia di lavoratori qualora i sì vincessero il braccio di ferro tra petrolio e gas contro le rinnovabili.
Già, perché questo è il vero motivo! Alla fine vincerà comunque una lobby. Ed a noi cittadini elettori lasciano il cerino in mano acceso: chi fare vincere? Le trivelle, rinnovando loro le concessioni governative con tutto quello che ne consegue, oppure le cosiddette invadenti brutte e inutili, controproducenti per la collettività, fonti rinnovabili?

lunedì 17 marzo 2014

Crimea, sanzioni UE e Usa agli uomini più esposti

La Repubblica autonoma di Crimea decide di stare con la Russia.


Se i referendum rappresentano la più alta forma di democrazia decisionale del popolo vorrei che qualcuno mi spiegasse perché la Crimea che, decide appunto, attraverso un referendum popolare e raggiunge un risultato plebiscitario (quasi il 97%) di annettersi alla Russia, su cosa si basano le sanzioni dell'UE e dell'USA.

Nella Treccani.it trovo scritto che la Crimea, penisola dell'Ucraina, Costituisce una Repubblica autonoma con capoluogo Simferopol'.

Allora, dove sta il problema? Se non ci sono stati brogli elettorali e non ci sono state coercizioni di vario tipo che abbiano potuto influenzare le decisioni dei cittadini, le sanzioni imposte a pochi uomini di primo piano nella vicenda sembrano il frutto di una decisione irrilevante e inefficace buttata lì per far finta di essere in disaccordo con il popolo della Crimea che ha deciso di “tornare a casa” come riferisce qualcuno davanti alle telecamere.

D'altronde, come dare torto a chi si oppone alla politica scellerata della Merkel ed agli ostacoli messi dalle banche?

In Italia abbiamo sperimentato sulla nostra pelle le assurdità imposte dall'UE e dalla Troika.
Per mantenere fede ai numeri moltissima gente è morta oppure si è trovata nell'inferno stritolata da debiti, banche, strozzini e infine da equitalia.

Abbiamo amaramente constatato che la recessione non si ferma con l'austerità, i tagli, le privatizzazioni che sono un regalo ai ricchi di pezzi di territorio o opere d'arte nazionali svenduti a quattro soldi.

Potrei anche essere in disaccordo con quanto è successo in Crimea, ma loro hanno preso una decisione liberamente e noi dobbiamo rispettare la loro decisione.
in Crimea ritorna il rublo.
Magari ritornassimo anche noi alla lira. Ad una divisa forte che promuove il lavoro e non lo uccide. Una moneta che calmieri gli stipendi e il mercato. Un mercato a misura della lira e non dell'euro che raddoppia se non triplica il valore dei prodotti mantenendo paghe da fame nelle tasche dei cittadini.

lunedì 10 febbraio 2014

Svizzera, vincono i sì, prigionieri della paura

La Svizzera si barrica e chiude le frontiere. Stop ai frontalieri e alla libera circolazione.


Vince la paura.

La crisi economica ha scassinato le ultime barricate ideologiche. La paura di restare senza lavoro in casa propria ha indotto gli elvetici (non è la prima volta) ad indire un referendum sulle immigrazioni nel loro territorio. E disattendendo gli accordi europei sulla libera circolazione dei cittadini negli stati membri lasciano passare l'isolamento nazionale.

I più agguerriti sono nel Canton Ticino, quello, per capirci, di lingua italiana, che riceve quotidianamente 59310 lavoratori frontalieri italiani per lo più provenienti dal varesotto e, guarda un po', questa volta a protestare è la lega nord. “Gli svizzeri fanno i loro interessi accogliendo le imprese italiane e i nostri capitali, salvo poi chiudere la porta in faccia ai nostri frontalieri quando la crisi comincia a farsi sentire fra i lavoratori d’oltreconfine – dice il senatore Stefano Candiani– Il problema è che il nostro governo non sa e non vuole fare altrettanto, tutelando veramente le migliaia di lavoratori delle province di confine”.

Matteo Salvini, il nuovo segretario della lega lancia un cinguettio e giura battaglia: “presto un referendum anche in Italia”.

La guerra tra i poveri di cervello è iniziata da un bel po' tanto è vero che ce li siamo trovati al governo in Italia e grazie alla loro enorme ignorante supponenza stiamo ancora pagandone lo scotto.

In Italia siamo alle prese con la legge Bossi/Fini e col famigerato “porcellum” di Calderoli.

E fin quando non cambia la mentalità degli italiani che guardano al proprio ombelico come se fosse il centro del mondo e degli europeisti forzati dalla paura di perdere le ricchezze territoriali perché invasi dalle orde barbariche sottosviluppate e affamate dalle lobby affaristiche mondiali, fino a quando non ci sarà emancipazione culturale e accettazione fraterna dell'altro, la paura farà da padrona e guiderà le azioni bieche del nostro vivere, per dogmi, la quotidianità.

lunedì 13 giugno 2011

referendum: i sì oltre il 95%

Quattro sì! Gli italiani hanno risposto all’insipienza della classe politica in maniera netta.

A destra e a sinistra hanno detto no agli inciuci di governo (nel referendum per l’acqua c’erano due schede da abrogare o salvare, una di queste è frutto del precedente governo a guida Prodi).

Ma gl’inciuci non si limitano solamente all'acqua, rivisitano concetti civili assodati come il diritto al lavoro.

Le continuità d’intenti sono riscontrabili in entrambi gli schieramenti.
Per esempio, si era negli anni del centrosinistra (Craxi) quando ebbe inizio la coogestione azienda-sindacato per la liberalizzazione delle aziende a partecipazione statale e quindi alla loro vendita a privati d’assalto.

Conseguenza: non esistono più le aziende pubbliche del gruppo IRI e la forza lavoro ad esso connessa. Per attuare il piano di dismissione, qualcuno nel governo s’inventò il geniale accordo sulla mobilità, che, di fatto, accompagnò i lavoratori in esubero nell'area grigia della “pubblica utilità” fino alla pensione per gli aventi diritto, mentre i più giovani, per non perdere il sussidio inps, hanno dovuto accettare lavori poco adatti, e regalato a cordate d’imprenditori amici aziende in attivo.

Insomma si aprì uno scenario particolare per i lavoratori abituati a lottare per migliorare la qualità della vita attraverso contrattazioni dignitose.

Senza farla lunga, i politici allevati nelle batterie dei differenti partiti vivono lontani dalla realtà dei cittadini, tant'è che s’indignano davanti a richieste legittime come la tutela giuridica delle coppie di fatto e antepongono principi alti come la difesa della famiglia naturale e bla bla bla, mentre loro, i politici tutti insieme agli avvocati e giornalisti, tre caste di potere, sono tutelati da una legge ad hoc a favore dei loro conviventi.

Demagoghi! Buoni solo a tentare di sovvertire dati elementari che contestano la loro insulsa politica grazie ai referendum appena scrutinati: i sì sono oltre il 95%!

sbirciando qua e là

sbirciando qua e là
notizie e curiosità
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress
AMBIENTE CULTURA TERRITORIO EVENTI e elogio della BELLEZZA ...appunti di viaggio... at 12 o'clock post in progress
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress

Post suggerito

Le seduzioni dell'arte

Mario Iannino, 2007, a scuola di seduzione C'è un universo abitato da più categorie di persone che lascia spazi a gestualità inusu...

a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress ... analisi e opinioni a confronto
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto

Sulle tracce di Cassiodoro

Sulle tracce di Cassiodoro
Flussi e riflussi storici

SPAZIO ALLA CREATIVITA'

SPAZIO ALLA CREATIVITA'
La creatività è femmina

un pizzico di ... Sapore

Un pizzico di ---- cultura --- folklore --- storia --- a spasso tra i paesi della Calabria e non solo. ---Incontri a ore 12 Notizie & ...Eventi ...at 12 o'clock... Opinioni ... works in progress, analisi e opinioni a confronto
Itinerari gastronomici e cucina mediterranea

Cucina Calabrese

Cucina Calabrese
... di necessità virtù
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto

post in progress

a ore 12 ...accade davanti ai nostri occhi e ne parliamo...at 12 o'clock post in progress
e-mail: arteesocieta@gmail.com
...OPINIONI A CONFRONTO ...

...OPINIONI A CONFRONTO ...

POST IN PROGRESS

Dai monti al mare in 15' tra natura e archeologia

A spasso tra i luoghi più belli e suggestivi della Calabria

Da un capo all'altro

Da un capo all'altro
Tra storia, miti e leggende

UN PONTE

UN PONTE
SULLA IR/REALTA'

Per raggiungere le tue mete consulta la mappa

ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA

ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA
PERCORSI SUGGERITI

Translate