Gridare il proprio sdegno e sentirsi vittime dei poteri romani è quasi una conseguenza logica per noi calabresi che ci siamo visti togliere treni, lavori pubblici, scuole, uffici postali e altre fonti di sostentamento per interi paesi e città. D'altronde dopo lo scippo fatto dall'ex ministro Mastella che con una serie di furbizie politico-amministrative ha scippato la scuola superiore di Magistratura destinata a Catanzaro e spostata a Benevento, la notizia della volontà di spostare l'Agenzia per i beni sequestrati alla mafia non può che ingigantire lo sdegno dei calabresi. Ma a ben guardare la questione inerente la sede dell'Agenzia che gestisce i beni confiscati alle mafie è da riconsiderare.
Giuseppe Caruso, ex prefetto di Palermo, direttore dell'Agenzia in questione, il 18 gennaio pare abbia sbalordito i componenti della commissione parlamentare antimafia. Questi i fatti:
l'Agenzia gestisce complessivamente 11.954 beni che quantificati in euro valgono miliardi e nello specifico, circa 10 miliardi per i beni sequestrati e almeno 2 per quelli confiscati. Ciononostante, l'ex prefetto deve andare dallo Stato e dalle banche a pietire le risorse per poter sopravvivere.
Ma la cosa peggiore, quella che lo ha indotto a chiedere il trasferimento dell'Agenzia da Reggio a Palermo, pare che sia, non tanto quel 43,8% dei beni confiscati che si trova in Sicilia, ma la richiesta avanzata dal comune di Reggio Calabria all'Agenzia del pagamento di alcune somme per l'utilizzo della sede data in un primo momento in comodato d'uso dal comune di Reggio Calabria all'Agenzia che da gratuito passerebbe, appunto, ad accentuare gli aggravi per l'Ente che dovrebbe gestire i beni confiscati alle mafie.
secondo quanto trapelato e diffuso dai quotidiani questa volta lo Stato o parte dei poteri non centrano! bastiamo noi a farci del male gratuitamente!
domenica 18 marzo 2012
Reggio C. chiede il fitto all'Agenzia per i beni delle mafie?
In sintesi, il blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo; analizzarne pacatamente le criticità così da poterle migliorare per sfatare quel deleterio luogo comune che nell'immaginario collettivo lega la Calabria alla ‘ndrangheta e al malaffare.
sabato 17 marzo 2012
Catanzaro, Abramo o Scalzo, chi vincerà?
A soli 9 mesi di distanza dall'elezione plebiscitaria di Traversa a sindaco, che, ricordiamolo, ha ottenuto quasi il 70% dei suffragi elettorali, i catanzaresi sono nuovamente chiamati a decidere la nomina del primo cittadino a causa delle dimissioni di Michele Traversa, che, secondo le scuse ufficiali, ha scelto di mantenere la carica di deputato piuttosto che quella di sindaco di Catanzaro. Per il momento, dopo la ritirata strategica di Vincenzo Ciconte quale espressione dell'UdC, ma consigliere regionale nella lista Loiero, la partita è giocata tra Sergio Abramo, già sindaco della città, e Salvatore Scalzo, giovane coraggioso che ha sfidato Michele Traversa, appunto, 9 mesi or sono.
Chi vincerà?
Giochetti a parte, dei quali Scalzo e Abramo dimostrano di possedere una certa abilità maturata nella vecchia scuola politica dei rispettivi schieramenti, il già sindaco Abramo sembra essere dotato di un corredo di famiglia importante: i dipendenti delle aziende del gruppo Abramo, nonché lle cose fatte nella precedente esperienza municipale. Infatti a far corona, nei suoi manifesti propagandistici, dietro la sua fotografia ci sono le perle delle cose fatte come la riqualificazione della città vecchia, il San Giovanni, il teatro Politeama con annessa la “fondazione” ma questa è sottintesa; però è bene ricordare anche la “pista ciclabile di viale Isonzo” e il degrado dei quartieri periferici.
Scalzo, da parte sua, non vanta di “un'esperienza da amministratore pubblico”, quindi non può essere additato come quello che ha stravolto la vera faccia della città con inserti inutili e ingombranti (vedi la piazzetta del Pianicello) e neanche ha giocato con gli arredi urbani le fioriere e quant'altro. Insomma “Salvatorino”, come l'ha apostrofato benevolmente Sergio Abramo negli studi televisivi di telespazio, deve farsi le ossa come ha fatto il nipote (di Abramo) che nonostante la laurea della LUISS in tasca è entrato nell'azienda di famiglia non da dirigente ma da semplice impiegato. Salvatore Scalzo ha dalla sua parte i giovani e quanti vogliono dare una svolta alla politica così come è stata fino ad oggi. … però, chissà perché rimane prigioniero della vecchia nomenclatura politica della sinistra. Non avrebbero fatto meglio, entrambi, a fare liste civiche lontane dai soliti noti che sono i veri artefici del declino del paese?
eccellente apertura mentale. volo. osservo. medito. rido
giovedì 15 marzo 2012
un giorno con Ricky Portera e i Vasco RShow
Vasco rock Show e Ricky Portera |
UNA GRANDE OCCASIONE PER APPRENDERE E PERFEZIONARE TECNICHE ESECUTIVE, NONCHÉ CONFRONTARSI CON IL CHITARRISTA FONDATORE DEGLI STADIO INSIEME A GAETANO CURRERI e CHE HA COLLABORATO, TRA GLI ALTRI, CON l'indimenticabile LUCIO DALLA col quale ha REGISTRATO ALBUM di successo e PARTECIPATO A TOUR NAZIONALI E MONDIALI.
RICKY PORTERA, COME E' NOTO HA COLLABORATO CON il mitico VASCO ROSSI, ispiratore della band, RON, VENDITTI, FINARDI, BERTE', MORANDI, TURCI, ALICE.
Mentre la sera possiamo apprezzare la loro musica rock live all'ENJOI.
Fino a qualche anno addietro il locale si chiamava Keope ma oggi è conosciuto col nome ENJOI. Ed è qui, appunto, che ci porta la band dei Vasco Rock Show ad ascoltare le canzoni del rocker di Zocca eseguiti con rinnovata energia da Massimiliano Iannino, Gianluca Rossiello, Francesco Merante, Christian Muccari, Davide Andrea Fera, Raffaele Posca e il mitico RICKY PORTERA! per ulteriori ragguagli, chi è interessato/a può visitare la pagina Facebook del gruppo.
eccellente apertura mentale. volo. osservo. medito. rido
mercoledì 14 marzo 2012
A B C come Alfano Bersani Camusso
A come Angelino B come Bersani C come Camusso ma anche come Bonanni Casini... che gran casino abbiamo in testa e che grande imbroglio stanno diventando questi personaggi che dovrebbero guidare le genti del bel Paese.
Nel gioco delle parti, proprio perché parteggiano per i propri ideali (?) ognuno di questi signori tira l'acqua al proprio mulino con forza e cerca sostenitori alzando i toni fino quando la corda non si spezza.
Dal canto suo la Fornero dice che non metterà una paccata (paccata?) di soldi per sostenere lo stato sociale di tutti i cittadini se i sindacati continuano a porre veti etc etc. ma allora dico io a che serve tenere in vita 'sto catafalco dell'art. 18 quando tutte la grandi fabbriche sono morte e non c'è più nessun lavoratore da tutelare? Nn è che dietro all'art.18 si nasconde, ci nascondono, qualche altra cosa? Che so, tipo le poltrone conquistate a colpi di trattative sbagliate per i lavoratori ma buone per alcuni?
Una cosa è certa: le grandi fabbriche non ci sono più e neanche la cultura del proletariato. C'è solo tanta incertezza. Quindi cerchiamo di fare qualcosa di concreto e lasciamo in pace la luna.
E non venite a dire che sono discorsi di gente che pensa solo ai cazzi suoi. Queste sono parole di persone che hanno dato troppa fiducia a gente che non ne meritava neanche un po', visti i risultati, che non riesce a tirare fino a fine mese.
E non tirate in ballo lo spread la finanza e le banche se no affondate il coltello nella piaga e l'interrogativo si fa più forte: voi dove cazzo eravate??? e ci scappa da dire: il finanziamento ai partiti e le relative ruberie?
vediamo di porre fine a questo malcostume... che è meglio!
E non tirate in ballo lo spread la finanza e le banche se no affondate il coltello nella piaga e l'interrogativo si fa più forte: voi dove cazzo eravate??? e ci scappa da dire: il finanziamento ai partiti e le relative ruberie?
vediamo di porre fine a questo malcostume... che è meglio!
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lunedì 12 marzo 2012
Mario Parentela al marca di Catanzaro
Mario Parentela "colonna sonora" |
Un signore dai capelli bianchi e la
bocca sigillata da una striscia nera guarda tre pile di vecchi
dischi in vinile posizionate a triangolo su una pedana. Più in là
strumenti a fiato e improbabili spartiti ingombrano ipotetici spazi
dedicati alla musica bandistica.
Il signore dai capelli bianchi e dalle
labbra sigillate ha uno spazio nel museo marca di Catanzaro fino al
1° aprile non per presentare il suo pesce d'aprile neo dada agli
estimatori e amanti dell'arte ma per proporre letture differenti del
fare umano, osservare in silenzio i rumori inutili del mondo. Fare il
punto sulla situazione artistica e ascoltare in religioso silenzio le
sensazioni traslate dai canali internazionali ai locali legati e
condizionati dalla parola dal suono e dall'immagine.
Lui sta lì e sembra dire: non parlo
più con chi non è all'altezza della situazione con chi apre la
bocca e fa uscire fiato insensatamente. Ciononostante non ha
un'espressione sorniona né si dimostra infastidito o scandalizzato.
Forse spera o aspetta di vedere assurgere a musica i rumori inutili
degli stolti.
Il signore dai capelli bianchi è Mario
Parentela. Artista catanzarese che ama sperimentare.
Nella rassegna corrente dal tema
“colonna sonora” Mario Parentela pare voglia far assurgere
l'oggetto a metafora della parola insipiente. Lo si evince dagli
strumenti a riposo, in attesa dei musicanti sul palco del paese
allestito a corollario dei festeggiamenti patronali.
Anche i 15 metri di percorso,
disseminato di briciole audiovisive, riporta alla metafora di
Pollicino.
Un Pollicino adulto che osserva con occhi da bambino le scorie dei grandi. Non a caso le particelle che compongono lo “spartito” parenteliano suggeriscono qualcosa di familiare. Essi sono (gli audiovisivi) la risultante storica della presenza umana che nel segnare i flussi e riflussi del pensiero contemporaneo da testimoni del percorso evolutivo tecnologico degli ultimi anni si trasformano in monito. un monito benevolo che induce a
astenersi dalla parola quando inutile e nel contempo evitare di essere vittime dei rumori inutili! (questo sembra voler dire l'artista con le sue installazioni) E bene fa il saggio a isolarsi nell'alveo del silenzio catartico fino a giungere, attraverso la rivisitazione poetica dell'oggetto, al gioco e alla creatività ri/trovata!
ph courtesy Anna Lauria©
Un Pollicino adulto che osserva con occhi da bambino le scorie dei grandi. Non a caso le particelle che compongono lo “spartito” parenteliano suggeriscono qualcosa di familiare. Essi sono (gli audiovisivi) la risultante storica della presenza umana che nel segnare i flussi e riflussi del pensiero contemporaneo da testimoni del percorso evolutivo tecnologico degli ultimi anni si trasformano in monito. un monito benevolo che induce a
astenersi dalla parola quando inutile e nel contempo evitare di essere vittime dei rumori inutili! (questo sembra voler dire l'artista con le sue installazioni) E bene fa il saggio a isolarsi nell'alveo del silenzio catartico fino a giungere, attraverso la rivisitazione poetica dell'oggetto, al gioco e alla creatività ri/trovata!
ph courtesy Anna Lauria©
venerdì 9 marzo 2012
BNL del Senato, prestiti al 1,57%
©M.Iannino, giochi, tm su cellulosa 80x60, 2012 |
Quando in Italia si stava bene e le
aziende guadagnavano, esistevano circoli ricreativi aziendali (cral) che offrivano
servizi invidiabili ai dipendenti associati e spaziavano dall'assistenza
medica, quindi dentisti, oculisti e specialistica varia, fino alla beneficenza per i poveri e ai regali per la befana ai figli dei dipendenti in servizio e anche ai pensionati; ma il
tempo delle vacche grasse è finito! Ce ne siamo accorti quando
persino le aziende statali hanno iniziato a tagliare i privilegi ai
dipendenti. Niente più viaggi gratis, impianto e traffico telefonico
gratuito, ridimensionamento delle spese sanitarie etc etc.
Anche le banche si sono adeguate. Hanno
aumentato le spese di commissione, la tenuta conto e non erogano
prestiti se non a tassi altissimi solo dopo avere preso visione della
solidità lavorativa presente e futura del cliente. A far eccezione è
la filiale della banca nazionale del lavoro del Senato. Infatti,
questa eroga muti ai senatori al tasso variabile del 1,57%! a
divulgare la notizia è stato l'on.le Barbato dell'IdV dopo essersi
presentato (con telecamera nascosta al direttore della filiale)
motivando la richiesta del mutuo per l'acquisto di una casa.
Probabilmente la notizia farà alzare
ulteriormente la stizza tra i cittadini che non arrivano a fine mese o che
si sono visti negare un prestito in banca. Ma l'osservazione più
consona alla notizia appena appresa nei confronti della classe
politica e delle lobby bancarie, preservando il beneficio del dubbio
su un'ipotetica “dimenticanza” delle ABI nell'innalzare anche lì
i tassi d'interesse (perché al cittadino non entra niente in tasca
nell'immediatezza), l'osservazione, dicevamo, potrebbe essere la
seguente: come mai ancora una volta i privilegi dei politici
rimangono tali nonostante agli italiani si chiedono sacrifici?
eccellente apertura mentale. volo. osservo. medito. rido
giovedì 8 marzo 2012
il coraggio di sbagliare: Elsa Fornero
festa della donna e declinazioni strumentali
Questa donna mi piace sempre di più!
Elsa Fornero dice chiaramente quello
che pensa e, a mio parere, l'analisi sulla condizione delle donne in
Italia e la relativa strumentalizzazione dell'intero universo
femminile è azzeccata in pieno!
“Troppe declinazioni, per i gusti di
Elsa Fornero: donne e finanza, donne e potere, donne e media, donne e
immagine. «Troppa enfasi, questo significa che l'Italia sulle donnenon è un Paese maturo. In un Paese normale le donne non dovrebbero
reclamare i diritti. Dovremmo essere allo stadio nel quale le donne
lavorano, magari con una certa flessibilità, perché questa è la
normale vita di un adulto». Il lavoro dovrebbe essere espressionedella propria personalità.”
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domenica 4 marzo 2012
tav e gay, le mezze ore di Lucia Annunziata
Mezz'ora in più a disposizione della
Annunziata su rai 3 per liberare cazzate inutili sui gay, anche se,
ad essere sinceri la prima mezz'ora è stata proficua perché
l'ospite è stato coraggioso ed ha detto come stanno davvero le cose
sull'alta velocità. Non sto a ripetere quanto è stato detto, chi
vuole può documentarsi sul web, ma una cosa è certa: se i politici
che hanno trattato la questione alta velocità per le merci che parte
da Lisbona e arriva a Kiev, quindi unisce l'Europa da una parte
all'altra, avessero avuto lo stesso coraggio nel parlare e eliminareil politichese con la gente, magari incontrandola prima e sviscerare
insieme le problematiche che la struttura avrebbe causato
nell'impatto con l'ambiente, a quest'ora non saremmo di fronte a
scontri ideologici, ambientali e politici per la tratta ferroviaria
che tutto sommato interessa la Val Susa in minima parte.
Ma, ripeto non è di questo che voglio
parlare!
Voglio gridare il mio dissenso su come
sono strumentalizzati certi argomenti. Argomenti delicatissimi che
toccano il privato, (si parla tanto di privacy, diritto alla vita,
all'amore e poi pretendiamo che gli altri sbandierino ai 4 venti
sentimenti, ritenuti dagli ignoranti, morbosi o contro-natura). Con
quale diritto si pretende o si sussurra una confessione pubblica da
chi non lo ha fatto quando era in vita.
Non si può iniziare un tema
definendolo “il caso Dalla” nel giorno dei suoi funerali con due
rappresentanti gay in collegamento da piazza Maggiore in Bologna
sorvolando due ordini di motivi fondamentali:
- Lucio Dalla è stato un grande Poeta e un eccelso Musicista; una persona sensibile amata per la sua arte!
- Poco importa dove lo portasse la sua passione intima. Lui l'ha vissuta con dignità!
Non è facendo coming out che si
risolvono i problemi sociali e culturali dell'essere gay. E neanche
facendo leggi punitive per chi sfotte i gay. Solo la crescita
culturale collettiva elimina i pregiudizi nei confronti dell'altro,
il “diverso” ma poi diverso da chi?
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giovedì 1 marzo 2012
Lucio Dalla ora è un Angelo
È morto Lucio Dalla!
Tra qualche giorno, il 4 di Marzo,
avrebbe compiuto 69 anni. La sua data di nascita, appunto “4 marzo
1943”, diventata una canzone, ebbe un certo successo negli anni
settanta.
Chi, tra i suoi estimatori, non ricorda
la valenza interpretativa del cantautore e la sua esibizione col
violino nelle prime uscite di “4/3/43”?
Le sue canzoni, elegantemente curate
nei testi e nelle musiche, sono un corollario poetico a testimonianza
della sua arte.
Lucio Dalla suonava molti strumenti ma
amava definirsi un virtuoso del flauto. Di lui rimangono le cose
fatte, incise nel vinile e nei file di ultima generazione ma non
vedremo più le sue improvvisazioni jazzistiche dal vivo. Il suo
corpo inanimato è stato trovato questa mattina nel suo letto
d'albergo a Montreaux, in Svizzera, chiamato per esibirsi e
proseguire per una serie di concerti.
Ora, senza condizionale, la tournée la continua con gli
Angeli e chissà se potrà mettere in pratica quello che immaginava di fare:
Se io fossi un angelo
chissà cosa farei
alto, biondo, invisibile
che bello che sarei
e che coraggio avrei
sfruttandomi al massimo
è chiaro che volerei
zingaro libero
tutto il mondo girerei
andrei in Afganistan
e più giù in Sudafrica
a parlare con l'America
e se non mi abbattono
anche coi russi parlerei
angelo se io fossi un angelo
con lo sguardo biblico li fisserei
chissà cosa farei
alto, biondo, invisibile
che bello che sarei
e che coraggio avrei
sfruttandomi al massimo
è chiaro che volerei
zingaro libero
tutto il mondo girerei
andrei in Afganistan
e più giù in Sudafrica
a parlare con l'America
e se non mi abbattono
anche coi russi parlerei
angelo se io fossi un angelo
con lo sguardo biblico li fisserei
vi do due ore, due ore al massimo
poi sulla testa vi piscerei
sulle vostre belle fabbriche
di missili, di missili
se io fossi un angelo, non starei nelle processioni
nelle scatole dei presepi
...
poi sulla testa vi piscerei
sulle vostre belle fabbriche
di missili, di missili
se io fossi un angelo, non starei nelle processioni
nelle scatole dei presepi
...
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A disposizione della politica del welfare
Nel leggere l'articolo di
Ferrarella Luigi che sul Corriere della sera titola “-NDRANGHETA
IL CONSIGLIERE REGIONALE PDL DA 14 MILA VOTI AL GIUDICE: CLIENTELISMO
NECESSARIO- Politici
in Calabria? «A disposizione»”
si rimane di sasso!,
principalmente per due aspetti peculiari che lasciano intendere una
pochezza di pensiero infinita associata ad una disarmante ignoranza
dei legali che dovrebbero tutelare la difesa del consigliere in
questione: Franco Morelli.
Cito testualmente:
“mettersi a disposizione” è la condizione stessa del poter fare
politica in Calabria”. Secondo il Ferrarella queste sono le parole
che avrebbe detto al giudice Franco Morelli quando è stato tratto in
arresto. Ma la stessa frase non potrebbe essere intesa come “spirito
di sevizio cristiano di una politica al servizio, appunto, dei
cittadini e in special modo dei deboli?” anche perché i 14.000
voti hanno una provenienza geografica diversa, cioè, sono stati
ottenuti nella circoscrizione di Cosenza prima della “conoscenza
coi Lampada” (o no?). E ancora, quanta ingenuità nell'istanza di
libertà affidata ai difensori Lo Giudice e Sammarco che,
indubbiamente lascerebbe basito chiunque uno stralcio simile, figuriamoci un giudice che
deve decidere della libertà di un presunto malavitoso:
«La mentalità
elettoralistica-clientelare è diventata cultura, costume e
inevitabilmente anche modo di governare», è la premessa
dell'istanza dei difensori di Morelli. E quindi, per chi come Morelli
«vive ed opera in questo difficilissimo ambiente, mettersi a
disposizione è quasi d'obbligo, senza grandi possibilità di crearsi
una difesa che lo garantisca da immorali e infedeli
strumentalizzazioni. Il mettersi a disposizione è condizione quasi
fisiologica dell'attività politica svolta in Calabria, con la
conseguenza di affidarsi supinamente alla lealtà
dell'interlocutore».
L' argomento, sviluppato
in questi termini, sembra lasciare basito il gip Giuseppe Gennari che
scrive nelle motivazioni del no alla scarcerazione: «Il tenore della
richiesta difensiva stupisce. Il mettersi a disposizione, in un
contesto ambientale come quello reggino, vuol dire accettare
lucidamente la possibilità di farsi asservire da interessi criminali
mafiosi». Rischio che in Morelli è divenuto «scelta consapevole»
perché, «quando le concessioni governative vengono magari
sollecitate per imprese in cui lui stesso è socio dei Lampada, gli
abusi diventano possibili corruzioni»
Anche se la difesa
chiarisce che “Morelli sarebbe entrato in società con i Lampada
solo per fini di beneficenza, mettendo per iscritto che i profitti di
due delle tre società delle macchinette sarebbero dovuti essere
destinati ad opere di bene, ovviamente non è sufficiente. Tant'è
che il gip valuta in questi termini:
«di ciò l'unica prova è
una bozza di un atto di destinazione del luglio 2010, e cioè di
pochi giorni dopo l' esecuzione della misura cautelare a carico dei
Valle» (alleati e parenti dei Lampada), «quando le partecipazioni
scottano e Morelli deve disfarsene in fretta.”
Se è corretto quanto
scritto dal giornalista del corriere, i dubbi si amplificano e i due
avvocati difensori si arrampicano sugli specchi. Ma, ripeto, qualcosa
non convince! Troppa ingenuità negli attori principali della vicenda
e non ritengo che lo siano. Ritengo, invece che:
METTERSI A DISPOSIZIONE
NON SEMPRE SIGNIFICA “ASSECONDARE IL MALAFFARE”! ne essere servili.
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