sabato 25 settembre 2010

notte piccante 2010, come da programma!

aore12

In questo momento, pare che le preoccupazioni degli italiani siano indirizzate, a livello nazionale, alla stabilità politica legata alla casa del cognato di Fini, e, locale, circoscritta a Catanzaro e provincia, al maltempo.
Sì, perché è da stanotte che piove ininterrottamente nel catanzarese e la pioggia, oltre a gonfiare i fiumi, fa calare i “ndonduli” a organizzatori e commercianti della notte piccante versione 2010.
Qualcuno fa scongiuri e lamenta che già Elton John ha dato buca, e l’impresario di eventi musicali deve rimborsare i biglietti, se poi ci si mette pure il tempo, sono proprio rovinati! Ma l’assessore all’evento ha rassicurato tutti: ci sarà bel tempo e la festa avrà luogo secondo tempi e programma divulgati.
In effetti adesso il cielo è terso. Le nuvole si sono scaricate. Quindi tutti in piazza. Perché “si no’ chiova stam’in’chiazza” traduco: se non piove stiamo in piazza! Buon divertimento!

l'Italia affonda sull'asse Tulliani Fini Berlusconi

Può una casa a Montecarlo condizionare i lavori istituzionali e governativi di una Repubblica fondata sul lavoro?
Un lavoro che non c’è, peraltro! E che nessuno dei gruppi dirigenti sembra preoccuparsi molto per recuperare posti di lavoro e incentivarne di nuovi.

Non credo che agli italiani interessi molto la vicenda Fini Tulliani. Potrebbe interessare agli iscritti del partito di Fini, dato che la nobildonna proprietaria dell’appartamento lo lasciò in eredità al suo partito, quando ancora si chiamava Alleanza nazionale. Ciononostante c’è da considerare il malcostume e la leggerezza con la quale si gestiscono le cose private e pubbliche giacché date in pasto per mascherare, depistare e volgere il vento a favore del più forte.

In questa vicenda ne usciamo tutti con le ossa rotte!
In primis la stampa, che chissà per quale motivo non ne sapeva nulla fino alla lite Berlusconi Fini. A seguire i parlamentari che si sono incartocciati attorno alla vicenda; i mass media che hanno spulciato con sadica perfidia nelle pieghe recondite dei fatti e noi che abbiamo dato l’opportunità di amplificare un episodio marginale della vita repubblicana e democratica. Persino annozero ha costruito una trasmissione su questi fatti inserendovi la pilloletta dei problemi che stanno vivendo i cantieri navali parastatali di Castellammare di Stabbia.
È ridicolo! Si è persa davvero la bussola.
Pensare che la gente aveva dato fiducia a questi signori perché preoccupati e stanchi della vecchia politica.

venerdì 24 settembre 2010

Scuola: Gelmini e La Russa, due teste x una didattica moderna

Per una scuola moderna: didattiche Gelmini -La Russa

Mentre leggo l’articolo la mia mente va al ventennio fascista e al modo di educare i giovani studenti nelle scuole italiane.
Non può essere vero! È uno scherzo! Qualche burlone ha messo la notizia sui social network per fare uno scherzo. Ma non è così!
In effetti, il sito di Famiglia Cristiana online così titola l’articolo a firma di Francesco Anfossi:

Scuola, entra l'educazione militare
Con un accordo Gelmini-La Russa via a un corso che prevede la divisione degli studenti in "pattuglie", lezioni di tiro con la pistola ad aria compressa e percorsi "ginnico-militari".

è un corso teorico pratico denominato “allenati per la vita” che fa credito nei curriculum, valido come percorso formativo, già alla quarta edizione rivolto agli studenti delle superiori.

Cose da pazzi! Anziché spendere energie per la ricerca scientifica spendono soldi per addestrare pattuglie di ragazzi con tanto di protocollo tra L’Ufficio scolastico lombardo, Comando regionale dell'esercito, ministero dell’Istruzione e della Difesa nella persona dei due ministeri Gelmini e La russa. Con buona pace delle famiglie dei precari, ricercatori, insegnanti di sostegno e ata che hanno perso il lavoro.
Giustamente, c’è da chiedersi:
E che cosa serve a un ragazzo per allenarsi per la vita? Esperienze di condivisione sociale, culturale e sportive, informa la circolare del comando militare lombardo rivolta ai professori della regione. Dopo le lezioni teoriche “che possono essere inserite nell’attività scolastica di “Diritto e Costituzione” seguiranno infatti corsi di primo soccorso, arrampicata, nuoto e salvataggio e “orienteering”, vale a dire sopravvivenza in ambienti ostili e senso di orientamento. Non solo, agli studenti, si insegnerà a tirare anche con l’arco, sparare con la pistola ad aria compressa e superare “percorsi ginnico-militari” con istruttori militari in congedo. Insomma una sorta di Indiana Jones alle prese con i tesori della mente scolastica italiana che fortificano il corpo e la mente: mens sana in corpore sano!, sul ponte tibetano… ma Giovenale, con la decima satira non voleva dimostrare che solo il sapiente vero si rende conto che tutto ciò che rincorre l’uomo in quanto a superiorità fisica è effimero e, talvolta, anche dannoso? Va bene, Giovenale si riferiva alla ricerca della fortuna, l’onore, la fama. Ma ci siamo vicini giacchè il progetto mira dilapidare fondi per qualcosa di effimero piuttosto che potenziare laboratori di ricerca culturale, scientifica, artistica.

Ma vediamo quali sono i motivi che hanno indotto i ministri a studiare un percorso didattico per insegnare la vita e la Costituzione agli studenti liceali facendoli sparare con una pistola ad aria compressa:

“Le attività in argomento permettono di avvicinare, in modo innovativo e coinvolgente, il mondo della scuola alla forze armate, alla protezione civile, alla croce rossa e ai gruppi volontari del soccorso”.

Secondo il progetto Gelmini-La Russa, che ha già sollevato perplessità tra i professori che hanno ricevuto la circolare, “la pratica del mondo sportivo militare, veicolata all’interno delle scuole, oltre ad innescare e ad instaurare negli studenti la “conoscenza e l’apprendimento” della legalità, della Costituzione, delle istituzioni e dei principi del diritto internazionale, permette di evidenziare, nel percorso educativo, l’importanza del benessere personale e della collettività attraverso il contrasto al “bullismo” grazie al lavoro di squadra che determina l’aumento dell’autostima individuale ed il senso di appartenenza ad un gruppo”.

Cioè, si vuole contestare il fenomeno del bullismo contrapponendo lo stesso principio?

Si, perché, sempre in base alla circolare: Seguirà, a fine corso, “una gara pratica tra pattuglie di studenti (il termine pattuglie, adoperato nella circolare ha fatto storcere il naso a molti docenti)”. Intanto si è aperto il dibattito: è giusto inserire all'interno della scuola pubblica iniziative da collegio militare?
Secondo la Gelmini
«Le polemiche nate dopo la firma del protocollo “Allenati per la vita” sono assolutamente infondate e finalizzate solo alla distorsione del progetto» "Il progetto non è stato firmato dai ministri Gelmini e La Russa, come erroneamente riportato da alcuni giornali. I ministri sono stati semplicemente invitati a partecipare ma non erano presenti‚ né alla firma né alla cerimonia. L'attività, nata in maniera sperimentale cinque anni fa, è stata ufficializzata con il primo protocollo nel settembre 2007, sotto il governo di centrosinistra». Comunque, per il ministero si tratta di «un' attività sportiva complessa e articolata che ha come primo obiettivo la conoscenza di se stessi, la capacità di lavorare in gruppo e di cooperare per l'acquisizione di competenze nei settori della protezione civile e del soccorso. Non è affatto finalizzata all'esaltazione della cultura militare, come riportano alcuni organi della stampa. Alla firma del protocollo infatti, erano presenti enti come la Croce Rossa e Associazioni di volontariato a vario livello, che poi parteciperanno alla realizzazione delle attività», prosegue la nota. «Uno degli aspetti del progetto, e non il più importante, sono le prove di tiro con l'arco e con la carabina ad aria compressa. Non sono attività paragonabili a tecniche militari, bensì sono le stesse che si svolgono a livello olimpionico. Sono dunque da respingere tutte le interpretazioni finora avanzate, dettate solo dalla volontà di infangare un'iniziativa a cui aderiscono esclusivamente ragazzi e ragazze volontari, nell'ambito dell'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione», conclude il ministro.

Le perplessità, però, rimangono. Perché, ad esempio, tra le tante discipline olimpioniche esistenti,dalla canoa alla corsa a ostacoli, si è scelto il tiro con la pistola? E perché in un contesto d’emergenza e sopravvivenza in ambienti ostili, piuttosto che insegnare ad accendere il fuoco come fanno gli scout si pensa a familiarizzare con le armi e a costruire pattuglie di Rambostudenti?

giovedì 23 settembre 2010

ambiguità lessicali

Ambiguità lessicali


Sulla porta lessi: “ Armando C*****” pittore.
Davvero pittore è tuo padre? –chiesi al mio compagno di classe-.
Sì! –rispose prontamente-
Allora chissà quanti quadri! –pensai al colmo dell’eccitazione- finalmente vedo da vicino un vero pittore, lo studio, il cavalletto i pennelli colori tele dipinti quadri chissà quanti…
Aspettai con ansia che qualcuno venisse ad aprire e nella breve attesa assaporai l’entrata nell’atelier. Questione di attimi. Mi dicevo. Finalmente, una signora un po’ avanti negli anni aprì. Ci guidò in cucina e si mise a cucinare un uovo al tegamino. Io guardavo inebetito le pareti nude! Non un quadro, un dipinto, una tela! Boh, pensai, forse ce l’ha tutti nello studio.
Sbirciai nel corridoio: niente! Seguì il mio compagno nel soggiorno e poi nella sua stanza. Niente. Dappertutto lo stesso piattume. Allora, recuperai il fiato e dissi: dove sono i quadri? Il mio amichetto mi guardò: “quadri! Quali quadri?” “Quelli che fa tuo padre!” ribattei piccato.
in quel momento, un uomo dalla tuta imbrattata di colori entrò. “Anche oggi è andata!” disse mentre riponeva gli attrezzi di lavoro nello stanzino delle scope; di mestiere, il signor Armando faceva l’imbianchino!

Tv, Sandra e Raimondo, la storia, dal bianco e nero al colore

Un altro pezzo di società va via. Sandra Mondani va in un luogo sconosciuto ma, stando a quanto si dice, popolato dalle anime di quanti ci hanno preceduto. È da pochi mesi che è andato lì, Raimondo Vinello, il marito. E a noi piace pensare che le sia andata incontro con il solito sorrisetto goliardico e che non sia passato oltre, glissandola per un'altra donna o abbia sbattuto la testa a un ramo, come nello sketch in b. e n. , girato per la rai, negli anni 70.

Insieme hanno fatto sorridere diverse generazioni, elargito compagnia e portato una ventata d’allegria alle persone che avevano come unica amica la tv in bianco e nero.

Indubbiamente il loro lavoro è stato ben remunerato, e chi non vorrebbe entrare in quel mondo magico!, ma loro, hanno saputo starci con leggerezza e umiltà.
Per ultimo, mi hanno colpito le parole della signora filippina adottata insieme a tutta la famiglia dalla coppia Vianello: “Il signor Raimondo mi ha detto di stare tranquilla, di sorridere e di non preoccuparmi”. Forse iniziano le beghe legali per l’eredità?
Se così è, l’ombra zozza dei soldi ammorba le intenzioni e la vita di due persone buone che hanno deciso, in vita, di garantire un futuro migliore ad una famiglia filippina, giacché loro, i Vianello, non hanno avuto il piacere di vedere nascere e crescere figli propri.

mercoledì 22 settembre 2010

impunità parlamentare, la difesa della casta

Belle parole a parte, delle quali i parlamentari sono maestri, oggi, per l’opinione pubblica, il “sostegno morale a Cosentino” passato col voto di Monte Citorio, che qualche onorevole ha teorizzato e sostenuto in quanto le intercettazioni sono avvenute all'insaputa dell'interessato, si è scritta l’ennesima pagina di cattiva politica.

NEI FATTI LA CAMERA VOTA "NO" PER SALVAGUARDARE PSEUDO IDEALI DI LIBERTÀ a esponenti dello Stato infischiandosene delle leggi, proprio laddove recita: LA LEGGE è UGUALE PER TUTTI!

Infatti, la camera, chiamata a decidere sulla richiesta del Gip di Napoli interessati a utilizzare le intercettazioni riguardanti l'ex sottosegretario accusato di contiguità malavitose, con voto a scrutinio segreto l'aula di Montecitorio dice "no" con 308 voti favorevoli alla relazione della giunta per le autorizzazioni, 285 i contrari. Assenti in 37.

Il risultato numerico esplicita due certezze: la prima che fare il parlamentare in Italia è una "pacchia" e la seconda che il pdl ha la maggioranza e, quindi, può tirare un sospiro di sollievo e governare… chissà se in futuro ci saranno altri scrutini segreti... battute a parte, la maggioranza, e tra questi i franchi tiratori, devono spiegare ai cittadini perché, loro, i parlamentari, quando eludono le leggi dello stato hanno la possibilità di paracadutarsi in una zona franca anche difronte a prove eclatanti, mentre un semplice cittadino deve pagare fino all'ultimo attimo della vita improbabili misfatti.
Certamente, quello di oggi, non è un bell'esempio di democrazia e libertà. Sembra piuttosto un abuso di potere! o quantomeno un trincerarsi tra le fila amiche per ottenere l'impunità, insabbiare processi, evitare pacate analisi e, di conseguenza, inasprire i conflitti sociali in quella terra di nessuno dove ancora si muore di malgoverno

ci vogliono ciechi e stupidi

Oscurantismo contemporaneo. 

Qual è la posizione migliore da assumere in un’epoca ambigua che ricorda l’oscurantismo storico del XVIII secolo e quale il ruolo di cittadini e intellettuali contemporanei? È lecito riflettere? Opportuno schierarsi; oppure conviene mettersi da parte, rimanere fuori dalla mischia e aspettare che le cose si mettano a posto da sole?

Considerazioni più che legittime! Dati i tempi.

L’incognita del futuro, è una variabile gestita, più che dal fato, dagli uomini in possesso dei simboli del potere temporale. Uomini, all’apparenza colti, dabbene, morigerati e religiosi, praticanti che si recano a messa, dialogano col parroco e si mostrano angosciati dalle disgrazie altrui. Teatranti! Che crocifiggono i deboli, sfruttano l’onda della povertà indotta e parlano a mezze frasi. Individui, che per brevità, si possono paragonare all’uno numerico, lasciano intendere scenari migliori così da raccogliere il consenso di più zeri possibili.
Il malcontento accomuna e muove gli zeri sociali, li spinge ad associarsi in confraternite, partiti e alleanze; affianca buoni e no. E se davanti a loro si pone un insignificante signor uno ecco che, entrambi, assumono valenze inimmaginabili. Dimenticano la loro vacua nullità esistenziale e gonfiano il petto pronti a sfidare chiunque. Omettono di essere privi di peso e consistenza.
L’amara realtà è che loro, gli zeri, esistono fin quando l’uno, il capostipite esiste.

Purtroppo è stato così anche per saggi profeti, guide spirituali e politiche illuminate. Uno tra tutti, Gesù, dapprima osannato, accolto, ospite conteso perché taumaturgo, filosofo, pastore degli umili venduto per trenta denari. Umiliato e crocefisso da un volgo imbruttito dalle parole dei colti.

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