mercoledì 7 ottobre 2009

chi tutela lo spettatore dalle offese dei personaggi forti in tv?


Quando gli utenti subiscono offese da personaggi noti in tv:
Chi tutela il fruitore del servizio mediatico?

È una domanda che sorge spontanea ogni qualvolta si è costretti ad assistere alle esternazioni demenziali di determinati soggetti che, grazie alla loro attività, spadroneggiano nei palinsesti pubblici e privati. C’è da chiedersi se prima di aprire bocca e dare fiato alle corde vocali abbiano fatto le prove generali di connettività cerebrale, attivato le giuste facoltà cognitive e magari, per maggiore sicurezza, contare fino a cento prima di liberare stronzate. Indubbiamente, è molto difficile per lo stolto contenere il fiume logorroico quando l’ormone dell’adrenalina è in piena attività, però, una volta appurata la pericolosità sociale, testimoniata dai suoi interventi estemporanei registrati dai mass media, dovrebbe essere curato incessantemente e mai lasciato solo. È d’obbligo un tutore! Un tutore saggio che anticipi le gaffes ai personaggi dello spettacolo quando offendono regioni intere, con frasi tipo “perché Dio ha creato la Calabria”, dette col preciso intento di arruffianarsi la platea che lo ospita e magari sponsorizzare un’opera faraonica inutile poiché mancano le infrastrutture primarie nelle regioni interessate.
È d’obbligo un tutore saggio per chi vuole “ammazzare tutti i figli dei zingari… Istituire la carta della razza pura … avere docenti d’origine controllata … portare il popolo in piazza per difendere interessi privati nelle pubbliche amministrazioni…” Sì ci vorrebbe un esercito di saggi che facesse ragionare seriamente quanti deputati alla guida delle masse, cantanti e non, che a vario titolo determinano le sorti delle nazioni.
Ciao compagno Antonello; ossequi onorevoli… auguro a tutti voi una crescita culturale dinamica nel rispetto delle umane pluralità.

sketch teatrale, satira? no realtà!


Non è uno sketch di Aldo Giovanni e Giacomo e neanche satira.

Gl’incontentabili sono ovunque

Ore 10,00; sala d’attesa. (anonima)
Il chiacchiericcio accoglie i nuovi arrivati.
Due signori anziani discutono animatamente:
signore anziano n°1: … perché che ha fatto ‘sto sindaco!? Abbiamo fatto questo abbiamo fatto quell’altro! Ma per favore meglio ma se ne và. Vabbè che mò lo cacciano ha finito gli anni mò si torna a votare…
signore anziano n°2: …eva meglio ‘na volta vi vicoldate? Quando evavamo piccoli e ci mettevano quella divisa e poi c’evano i contvollovi dappertutto: sui tveni nelle stazioni…
signore n°1: và và và mò in una stazione che ti assalgono, ti rubbano e se sei una femmina ti violentano eppoi il sindaco che hanno messo lì che fa? Ha fatto la scala mobile ha fatto quel tappeto rulante sopra il cavalcavia e stà fermo… ancora non funziona!
n° 1 e 2 all’unisono: sindamangiav ru sov rdi ca eu u sacciu.
N°1: sì sì u sacciu puru eu ca fhacìa i viaggi a Roma: ncindaportamma rrobba all’onorevole…avia na villa chi pagau centumilioni e chiddi tempi!
N°2: su tutti na massa e mangia mangia. Quandu su assettati a la coddara mangianu tutti.
Ma insomma cosa vi piace? Perché non vi proponete voi alle prossime elezioni? interviene un terzo-
N°1: Io? Se vado io tratttattatà! Un mitra e li faccio fuori tutti… altro che raccomandazioni o mazzette.
N°2: è vevo si stava meglio pvima con le vonde… c’eva più onestà.
Terzo signore: ora ci sono le ronde, basta formarle! Andate!
N°1 e 2: dove? quando? che ci vado subito. Si mi avmo di bastone e ti faccio vedeve io…
a nonno ti traballa la dentiera pensa a fissarla bene che se no ti fai male altro che bastone o ronda. Va bèh che l’autolesionismo non è reato… però poi pesi sulla sanità pubblica!

martedì 6 ottobre 2009

per evitare infami erezioni

Ascoltare. Osservare. Meditare.
Per evitare infami erezioni.

Oggi come non mai è in atto la pratica dell’accusa. Si accusa tutti e tutto pur di trovare un capro espiatorio ai drammi ambientali, sociali e personali; quasi come a esorcizzare le catastrofi incombenti nei territori sfruttati negligentemente dalle persone avide, oppure trovare il colpevole dell’instabilità sociale ed economica che attanaglia la maggior parte dei paesi. E su chi si punta il dito se non sulle persone più in vista? Perché? Perché nei momenti di panico, è umano che si cerchi di porre punti fermi per arginare l’ignoto e le relative paure. Inizia così la caccia all'untore, che riempirà, suo malgrado, spazi cartacei e virtuali. Il malcapitato o i malcapitati, una volta segnati dall'opinione pubblica ed eventualmente dalla giustizia, difficilmente usciranno indenni. Solo il più forte si salverà. Così com’è avvenuto nel racconto del Manzoni nella storia della colonna infame: si accusa chi si vede aggirare di notte, il diverso, l’extracomunitario, il vicino di casa antipatico, l’imprenditore fortunato e finanche il capo dello stato non è esente dalle critiche.
Nulla da eccepire! Ma, per onestà intellettuale, è doveroso ricordare che chi vive e lavora nei luoghi della “colonna infame” non è mai esente da responsabilità. Tutto ciò che avviene, è merito o colpa di ogni singola persona. Come insegna la storia

lunedì 5 ottobre 2009

periferia, a sud di Catanzaro



Periferia

Il silenzio è la costante che caratterizza il quartiere Corvo, nella periferia sud di Catanzaro; interrotto sporadicamente da qualche ritardatario che sale in macchina verso il centro cittadino, il silenzio, dicevo, è quieta musica rilassante intervallata dalle voci dei venditori ambulanti, dal cinguettio degli uccelli e dal richiamo dei cani. Di tanto in tanto le badanti accompagnano gli anziani al parco, nel supermercato rionale o in chiesa. Tutto attorno, la campagna è un tripudio di tenero verde rigenerato dalle recenti piogge.
Nelle ore pomeridiane l’atmosfera cambia: i ragazzi prendono possesso dei gazebo del parco giochi e i bambini riempiono l’aria di grida festose attorno ai giochi.
Sì, è decisamente piacevole passeggiare nella quete del quartiere in compagnia di Vasco, a parte gli strattoni che mi provoca quando punta i gatti e li rincorre. In quel momento inizia la gara del tiro alla fune e quando ha la meglio lui corre felice verso la preda; baldanzoso quando il gatto scappa ma prontissimo alla ritirata se il nemico inarca la schiena, raddrizza il pelo e mostra le grinfie.

domenica 4 ottobre 2009

la svolta: né destra né sinistra...


Lucia Annunziata, nel programma “in mezz’ora” su rai3 chiede a Rutelli cosa intende per governo del presidente suggerito nel suo libro “La svolta, lettera a un partito mai nato”; immediato flashback: 1980 “Lettera a un bambino mai nato” della Fallaci nel quale la scrittrice affronta il problema della maternità dal punto di vista della donna più che della madre. Una donna sola, che lavora; alle prese con una maternità involontaria e si pone il problema: dare la vita o negarla. Non un dovere, quindi, giacché non da per scontato il diritto alla vita del piccolo che tiene in grembo, ma una scelta operata secondo canoni e criteri soggettivi ancorati alla propria cultura! Pensieri che dilaniano l’essere donna e madre in un contesto sociale acerbo, che demanda al “problema” ovvero al bimbo, la soluzione: vuoi nascere o no?

Volendo continuare nell’assioma letterario, a questo punto si deve parlare della cultura della democrazia cresciuta con le generazioni del dopoguerra, ancorate al concetto di libertà, solidarietà e lavoro sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana, nel rispetto delle minoranze etniche, religiose ecc.
La stessa scelta (responsabile) che i cittadini italiani aspettano da sempre dai dirigenti politici, dagli imprenditori: dalle persone perbene! gli stessi che chiedono a gran voce, ma che purtroppo ancora non hanno avuto il piacere di vedere materializzata: l'unione solidale da nord a sud. Tutt’altro! si assiste impotenti allo show di leader politici urlanti che incitano all’odio razziale, che curano interessi di quartiere, territoriali ma mai nazionali. A questo punto, per intenderci meglio, chi vuole clicchi qui così evito inutili ripetizioni.

catanzaro, weekend piccante




Catanzaro, 1 2 3 ottobre 2009: weekend piccante

Non tutto il male viene per nuocere: l’inclemenza de tempo ha indotto gli organizzatori della notte piccante a rinviare l’evento. La posticipazione ha dato la possibilità di accorpare eventi già previsti e calendarizzati, tra l’uno e il due ottobre nella città capoluogo, alla più nota notte piccante che avrebbe dovuto svolgersi il 26 di settembre. Si è potuto assistere, quindi, ad un fine settimana ricchissimo di spettacoli, deliziare il palato agli stand enogastronomici, arricchire la mente coi percorsi culturali degni delle più note e ricche metropoli. E chissà che, l’involontario esperimento “socialmediatico”, non possa essere l’input per future programmazioni imponenti. D'altronde, l’affluenza è stata imponente e, la grossa mole di pubblico, gestita dalle strutture preposte con intelligenza, ha ridotto al minimo fisiologico i problemi di viabilità: mezzi di trasporto pubblico funzionanti ininterrottamente per 24h, parcheggi periferici e autocontrollo civico da parte dei partecipanti hanno fatto sì che la manifestazione riuscisse appieno

sabato 3 ottobre 2009

Copanello di Stalettì, Catanzaro



Copanello dista da Catanzaro 15 km, in assenza di traffico è raggiungibile in dieci minuti di macchina; situata ai piedi del costone di Stalettì, nelle cui pareti rocciose i monaci eremiti abitavano le numerose grotte, è un rinomato centro balneare.
In età altomedioevale sorgeva il monasterium Vivariense, importante centro culturale fondato da Cassiodoro nel VII sec.
aore12

Grazioso Manno: acqua come risorsa non disgrazia



Acqua come risorsa, non disgrazia! Queste le parole di Grazioso Manno


Le notizie che arrivano dalla Sicilia fanno accapponare la pelle: decine di dispersi e 435 sfollati nel messinese. Giampilieri; Scaletta Zanclea; Santo Stefano di Briga; Molino e Messina sud, le zone più colpite dal nubifragio. I soccorritori cercano di salvare i sopravvissuti nel fango e tra le macerie di una ventina di edifici crollati. Le vittime accertate alle 16,00 di oggi, 3 ottobre 2009, sono 21: un vero bollettino di guerra. Una guerra fatta dalla natura in risposta alla cementificazione selvaggia; all’abusivismo edilizio; all’incuria degli amministratori che non hanno saputo gestire il territorio.
Anche la Calabria ha avuto le sue vittime negli anni scorsi, non dissimili da quelle della vicina Sicilia. Tragedie per lo più annunciate dall’azione sconsiderata dell’uomo; dalle piogge incessanti e dai consequenziali smottamenti dei terreni in declivio, privi della vegetazione arborea e sprovvisti delle necessarie canalizzazioni torrentizie.
Stamane, nel centro congressi del villaggio Guglielmo in Copanello di Stalettì, Grazioso Manno, presidente del consorzio di bonifica Jonio Catanzarese, è raggiante per i traguardi raggiunti nel brevissimo tempo di commissariamento dell’U.R.B.I. calabrese che l’ha visto impegnato nella riorganizzazione dei consorzi di bonifica dello Jonio e tirreno catanzarese e nella gestione delle acque del territorio regionale.
“Questo è il giorno del ringraziamento! Un ringraziamento di cuore a tutti i convenuti, alle maestranze che hanno lavorato sotto le intemperie per mettere in sicurezza i corsi d’acqua! Perché l’acqua è una risorsa! Una ricchezza di tutti priva di colori politici”. E, Agazio Loiero, presidente della regione Calabria ha aggiunto: “Spesso le catastrofi son il frutto delle logiche politiche sbagliate del governo nazionale e locale”. E ancora: “Noi, come giunta, abbiamo deciso di deliberare un impegno di spesa di 800mil.€ circa dei fondi comunitari, per la cura del territorio e la diga sul Menta così da dare l’acqua pulita ai reggini.”. Anche Wanda Ferro, presidente della provincia di Catanzaro, ha condiviso quanto esposto da Manno e Loiero, rilevando il concetto di lavoro collegiale per la messa in sicurezza del territorio per il benessere collettivo.

venerdì 2 ottobre 2009

parole in libertà nel giardino dei semplici


Il sole riscalda chi vede! Dice il vecchio saggio al ragazzino che lo sta ad ascoltare.

Ma attento a non esporti troppo ai suoi raggi perché potresti scottarti!
Il ragazzino vorrebbe ribattere. Dire che lui al mare non c’è mai stato e che è difficile per un montanaro scottarsi al sole. La sua mente acerba, non ancora corrotta dalle furbizie dei grandi, non riesce a cogliere la metafora predicata dal vecchio.
Chiede alla madre e lei: oggi è la festa di compleanno di Silvia e la mamma ha preparato i dessert le patatine i pop corn le pizzelle e la torta. Chi giocherà e mangerà con lei? Chi è presente alla sua festa! Risponde spedito il ragazzo. Sì, bravo; e cosa piace tanto a Silvia, con cosa gioca con le b ba bamb... Il ragazzo ha un attimo di perplessità. Nnnon saprei… Come non sapresti su dai andiamo cos’è che fa felice te ai compleanni a Natale…eh? I REGALI! Allora chi porta bei regali è sempre bravo? Non sempre! Corregge la mamma. A volte si fanno bei regali solo per accaparrarsi la benevolenza di qualcuno e trarne beneficio. Si ma che c’entra il sole? Beh, solitamente si usa questa espressione per indicare che chi sa esporre la propria immagine nella società, magari aiutandosi con bei regali e belle parole, è ben voluto e aiutato dai potenti. … ma chi sono i potenti? Le persone che contano, quelli che gestiscono il lavoro, quelli che… Va bè mà ho capito! Ciao vado a giocare con Silvia. Le piace tanto giocare al dottore e se non mi vede gioca con Francesco.

giovedì 1 ottobre 2009

scudo fiscale, ricchezze e povertà



Alle ore 22,00 del 30 settembre 2009; con 309 voti favorevoli e 247 contrari, alla Camera dei Deputati è passata la fiducia al testo correttivo del decreto anticrisi che comprende le norme sul cosiddetto scudo fiscale. Ora, passa al vaglio del Capo dello Stato Giorgio Napolitano che, se riterrà costituzionalmente valido l’atto, apporrà la sua firma.
Come si evince i passaggi democratici per la promulgazione di una legge ci sono! Speriamo bene!

La speranza, di cui sopra non è connessa alla bontà del testo di legge ma alla “bontà sociale” degli evasori, la cui avidità è dimostrata nei fatti quantificabili in 300mld di euro, questo il tesoretto depositato nei paradisi fiscali.
Ora, l’opposizione, inesistente alla Camera, luogo istituzionalmente preposto, esplode sui mass media: è il gioco delle parti.
Quel gioco privo di regole che ha concesso a pochi di gestire i fondi comunitari e che ha elargito soldi pubblici agli imprenditori per salvare loro stessi ma non i dipendenti; che ha tutelato banche, assicurazioni e speculatori. Detto questo, non si vuole accusare nessuno! Al contrario, si vuole solo rammentare che l’avidità di pochi è disfacimento e morte certa per il grosso della comunità.
Allo stato attuale delle necessità sociali è auspicabile che non si rimettano a giocare gli evasori in armonia al vecchio adagio “Fatta la legge, trovato l’inganno” ma attuino quanto dettato dall’etica del vivere universale.

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