mercoledì 10 giugno 2009

scorie dannose in rete, il kitsch invade il web


Dare un taglio. Staccare la spina. Aprirsi al mondo. Sorridere!

Il blog non deve essere considerato uno sfogatoio o una finestra per dire al mondo la propria opinione.

No!, non và bene!

Chi entra vuole vedere notizie leggere; che lo facciano evadere dalla brutalità quotidiana; proprio per questo i palinsesti e i mass media in genere curano il lato frivolo dell’umano sfogo. Fabbricano isole e persone secondo target consolidati e tra una lite e l’altra, senza considerare gli sproloqui nei confessionali, alimentano la corsa al consumo.
Indirizzano all’accumulazione ingorda; ma per accumulare c’è bisogno di spazio fisico oltre che alla reale necessità del bene acquisito.

L’indottrinamento all’uso distorto dei bisogni causa ingordigie che inducono a fagocitare indistintamente generi di ogni natura: macchine, oggetti, utensili, mobili, indumenti, insomma beni che determinano lo status symbol di persone e siti in barba a quanti hanno meditato; studiato; analizzato il vero motivo per cui l’uomo è qui e non altrove.

Tagliando corto:
il disfacimento dei valori è consequenziale all’uso distorto dei bisogni. Non mi riferisco a valori e bisogni astratti! Mi riferisco alle necessità quotidiane di quelle persone che sopravvivono alla fame e all’indigenza. Alle persone che ostentano qualità diverse per essere considerate.

Qualcuno può contestare questa analisi?
Allora, se come penso, la risposta è: no! Come è possibile fare finta di niente e sprecare il tempo e lo spazio web per futilità?
Preferisco le analisi. La contestazione lecita; specie se serve a riconsiderare la realtà e condurla, possibilmente senza cedere alla demonizzazione degli eventi, negli ambiti del vivere civile eliminando buona parte di materie superflue o dannosamente inutili “suggerite dall’imperante mal costume diffuso”.
Io lo faccio e tu?

insieme



Storie
Sotto un unico cielo.
Uomini
pensieri, umori, linguaggi differenti
camminano
separatamente.
Ognuno col proprio bagaglio di esperienze: qualche pugno, rare carezze o sorrisi
pigiano a gonfiare il fardello…
Stanze vuote d’affetto i loro occhi
Uragani di vento i loro orecchi
Barricate di cemento trai denti
Pugni serrati…
Basta!
Ascoltiamo
Ascoltiamoci…
Sbricioliamo i muri !
Disintegriamo
Presunzioni
Poteri
Pretestuosità…
Insieme!

sabato 6 giugno 2009

ho dovuto cambiare il titolo del post


Ho dovuto cambiare il titolo del post…
In blogspot la pubblicità è in netta relazione con alcune parole chiave e di ciò avevo perso memoria. Butto giù due righe per contestare la presenza elettorale di alcuni soggetti pericolosi in un territorio che hanno sempre bistrattato nei proclami elettorali: la Calabria, e vedo saltellare le loro facce sullo schermo. Nooo pure qua! Che ci fanno ste facce di culo sul mio blog… È un incubo! Non hanno pudore ste facce di culo… però non male come titolo al massimo arriva la pubblicità delle supposte...

venerdì 5 giugno 2009

facce da culo


L’indecenza non ha fine! Quei tipi che volevano ammazzare tutti i figli “dei zingari”; buttare a mare i migranti; destabilizzare la Repubblica Italiana; modificare la Carta Costituzionale a proprio uso e consumo; istituire l’anagrafe del nordico puro e che mandano in giro i loro uomini “migliori” ad offendere le religioni altrui ora chiedono voti al sud!
Ma non volevano dividere l’Italia? Non hanno oltraggiato la Bandiera Italiana? Non ci hanno dato dei ladri?...
È assurdo! Con quale faccia si presentano a noi Calabresi i tipi della lega nord? Forse hanno desistito dal frammentare l’Italia e gl’Italiani? Si sono ravveduti di tutte le loro stronzate? Hanno finalmente capito che i nostri antenati sono morti per UNIRE L’ITALIA! Che la Solidarietà non è un prodotto che si vende o si compra ma è parte integrante dei POPOLI VERAMENTE CIVILI?
Oppure pensano di trovare terreno fertile e imbonire con quattro cazzate la gente del sud?
Certo che hanno fegato: parlare di corda nella casa dell’impiccato è pericoloso… anche per chi dice di avercelo duro (?)

giovedì 4 giugno 2009

la Catanzaro di Aniceto Mamone pittore Calabrese


©archivio M. Iannino
una veduta della Catanzaro di Aniceto Mamone

La moglie di Aniceto ti manda questo! …

E' come averlo qui!

Esclamo davanti all'olio su tela del ’97 che raffigura uno scorcio della Catanzaro vecchia. Quella Catanzaro che tanto amava il mio caro amico pittore Nino.

Il suo studio era situato nel rione Fondachello; per arrivarci si dovevano salire dei gradoni in pietra…

Ricordo la sua modestia. Ma andiamo per ordine:

Nino era il più anziano del gruppo; la sua esperienza era al nostro servizio: suggeriva soluzioni con estremo garbo nelle estemporanee.

Partecipavamo alle manifestazioni organizzate dai vari enti per il gusto di stare insieme, anche se a volte si andava via con l’amaro in bocca per come finivano le premiazioni, ma quando qualcuno di noi era premiato la festa si prolungava.

Lui era simpatico nel raccontare barzellette. Minimizzava ogni problema che la vita poneva. Minimizzò anche il suo, di problema. Eppure era ammalato da tempo.

Sul retro della tela leggo:
certificato di autenticità
pittore Aniceto Mamone
artista inserito nei seguenti cataloghi:
1978, bolaffi
1974, quadrato
1984, poeti in europa
1981. acc. Italia…

Tornò al paesaggio dopo una breve parentesi di ricerca. Amava i colori puri, tenui e la costruzione semplice. Rispecchiava il suo essere uomo: Era un carissimo, grande amico.

(mario iannino)

mercoledì 3 giugno 2009

Agazio Loiero, governatore della Calabria, risponde


Ho appena assistito alla replica televisiva del Governatore della Calabria, on.le Agazio Loiero.

Appello accorato a quanti ignorano i meccanismi democratici che reggono la Repubblica Italiana, la Costituzione; gli Organismi dello Stato, le strutture istituzionali, sanitarie nazionali, regionali ed il loro utilizzo.

Al di là della commedia della vita che impone ruoli e maschere, e di ciò abbiamo un vecchio trattato del ‘500: l’“Elogio della follia”*, satira con intenti morali, frutto della genialità creativa di Erasmo da Rotterdam che riporto di seguito, da cui attingere per analizzare umani errori vecchi e nuovi.

Oltre all’attualità, dicevo, la satira, ci induce a lottare nel rispetto delle reciproche libertà. La lucida follia è necessaria per andare oltre i meri slogan dettati dalla campagna elettorale. Scattare in avanti con orgoglio e urlare, se necessario, i propri diritti. Strappare la maschera o le maschere dai volti incartapecoriti e… ridare speranza ai deboli.

*“… se qualcuno durante una recita tentasse di strappare la maschera ad un attore, per mostrare agli spettatori la sua vera faccia, non guasterebbe tutta la rappresentazione, e non meriterebbe di essere cacciato dal teatro a sassate, come un folle? Giacché subito si vedrebbe uno spettacolo di tutt’altro genere: colui che rappresentava una donna, ora apparirebbe improvvisamente un uomo, l’attor giovane un vecchio… (…) Del resto tutta quanta la vita umana non è altro che una commedia in cui ognuno recita con una maschera diversa e continua nella parte, finché il gran direttore di scena gli fa lasciare il palcoscenico. (…)”

martedì 2 giugno 2009

Catanzaro, emergenza allergie


L’arrivo della primavera segna l’inizio di un nuovo ciclo annuale: con la nuova stagione la natura rinasce a nuova vita in un’esplosione crescente; di conseguenza gli arbusti diventano alberi, le erbacce li soffocano, i marciapiedi diventano impraticabili ed i profumi scatenano le relative allergie. Per i soggetti allergici questo momento non è vissuto con gioia, la nuova stagione rappresenta il ritorno puntuale di un fastidioso e spesso invalidante problema. Almeno dal dieci al quindici per cento della popolazione italiana è colpita da fenomeni allergici e si calcola che nel nostro Paese circa sette milioni di persone soffrano di questo fastidiosissimo disturbo.
Considerando che:
la salute pubblica è un diritto, gli organi preposti hanno il dovere di tutelarla!, d'altronde, basta poco per
1) eliminare gli sterpi e le erbacce
2) rendere praticabili i marciapiedi
3) potare i rami bassi degli alberi; insomma:
attuare un piano di bonifica delle aree urbane interessate dal fenomeno esposto.

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