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giovedì 16 settembre 2010

garimberti vs crozza: turpiloquio o satira, l'opinione di un utente rai

Caro signor Garimberti, in merito alla sua osservazione su Crozza e le "parolacce" che hanno condito la satira introduttiva di Ballarò e che l’avrebbero scandalizzata, come utente rai la voglio tranquillizzare: non mi ha offeso né turbato il modo spumeggiante di Crozza, anzi gli eufemismi, inseriti come rafforzativi, legavano ed evidenziavano passaggi e concetti.
Offende, invece, la mia sensibilità di cittadino, la gestione impropria delle notizie, la parziale divulgazione o l'elisione completa di fatti collegati a personaggi pubblici che gestiscono e governano direttamente o indirettamente le risorse dello Stato.
Questo, sì, diventa silente turpiloquio pur non menzionando parti o concetti sessuali riproduttivi, che gonfia le menti d’incertezze e fa partorire idiozie.
Questo svilisce l’immagine del servizio pubblico e degli italiani.

venerdì 21 maggio 2010

Santoro e gli altri: prendere o lasciare?

Tra i tanti problemi che gli italiani devono affrontare sen’è aggiunto uno nuovo: la firma di Santoro per un accordo di esternalizzazione milionaria dalla rai. In effetti se paragonata alla roulette russa dei disoccupati e dei licenziati che non sanno se mangiare, pagare le bollette o portare i figli dall'oculista, questa è una gatta da pelare serissima!
Non basta la pochezza di pensiero dei politici che scodellano cazzate a non finire per tenere buoni gli elettori ora ai drammi seri si associano le mongolfiere piene di nulla!

Personalmente ritengo che l’analisi debba includere relazioni e concetti più alti come la libertà di pensiero e il rispetto della persona allorché si progetta un evento cardine per la crescita collettiva. Mi spiego meglio:

Se Santoro e altri ritengono che il servizio pubblico della comunicazione e intrattenimento è ingabbiato in meccanismi faziosi e autoritari al comando dei partiti, piuttosto che andarsene o recriminare, devono lavorare affinché le cose cambino.
È un dovere morale nei confronti dei cittadini che hanno riposto la fiducia seguendo i programmi e le gesta dei vari Biagi, Santoro, Guzzanti e compagnia.
Questo è il ruolo dei personaggi pubblici!
Un ruolo assegnato dai sostenitori nell’attimo in cui decidono di seguire il programma o l’azione liberatoria  contrapposti ai vincoli autoritari imposti dalla lottizzazione del sistema.

mercoledì 10 febbraio 2010

egemonia della globalizzazione verso un mercato del lavoro solidale


Durante il programma “Ballarò”, in onda su rai3, condotto dal giornalista Giovanni Floris, il ministro Castelli ha mostrato alle telecamere due articoli di largo consumo fabbricati in china, ha evidenziato il costo esiguo dei prodotti esposti e imputato colpe all’alto costo del mercato del lavoro italiano e al fenomeno della globalizzazione dei mercati; quasi fosse una colpa l’emancipazione dei lavoratori e del mondo del lavoro italiano ed europeo e che dipendesse da ciò la recessione e la crisi in atto nelle nazioni.

Le esternazioni del ministro Castelli diventano quasi una legittimazione della strategia delocalizzante” delle aziende che chiudono le sedi produttive nei paesi che ne hanno fatto la storia e la fortuna economica per andare a sfruttare la fame degli altri.
Il ministro non ha ricordato i veri architetti della bolla economica che hanno provocato l’impoverimento di intere nazioni e neanche coloro che hanno tratto benefici enormi dal crollo delle borse.

È vero! Nei negozi cinesi si trovano prodotti a bassissimo costo: 2 euro la doccetta, 1 euro il filtro della fontana mentre il note book con il marchio italiano non si trova in vendita nelle bancarelle dei cinesi ma negli showroom italiani come pure le scarpe, i vestiti e molti prodotti hitech a prezzi esorbitanti.
È anche vero che i prodotti cinesi a basso costo sono di infima qualità e non possono reggere il confronto con analoghi merci costruite con tutti i criteri della legalità imposta ai mercati del lavoro italiano. Purtroppo, la gente è costretta dall’emergenza contingente a tamponare momentaneamente le piccole esigenze familiari con l’impiego di piccole somme.

Credo che in situazioni di disagio nazionale, anzi, globale, come quello attuale, le parole non servano, servono i fatti! l'egemonia della globalizzazione selvaggia si annulla attraverso le forme solidali del mercato etico: il lavoro al servizio dell'uomo e non l'opposto! In parole povere:
Ci vorrebbe un po’ di quella Cristiana bontà che induce chi è nelle condizioni economiche agiate a dare il superfluo a chi non possiede nulla.
Ma questa è pura utopia. Allora, che fare?
Forse, ci vorrebbe del coraggio civile per imporre, una tantum, un versamento sui grandi patrimoni, sui compensi stratosferici dei dirigenti politici e aziendali, e, nel frattempo, studiare strategie mirate alle vocazioni territoriali atte a rilanciare l’occupazione.
Questo sì che darebbe fiducia!

sabato 26 dicembre 2009

ricchezza e povertà



I sogni degli uomini non sono uguali. Variano da luogo a luogo in armonia coi tempi storici. In Italia o nei paesi tecnologicamente avanzati, i ragazzini, chiedono ai genitori la play station, il computer, l’i pad. Giovani e adulti vogliono possedere oggetti informatici: giochi o attrezzi che li aiutino a trascorrere il tempo piacevolmente e facilitino l’impegno lavorativo.

Nelle società evolute, quanti hanno la fortuna di avere un lavoro, pensano di realizzare altri tipi di sogni:
Mi piacerebbe possedere una casa enorme con un’enorme tavernetta…
Vorrei avere una ferrari, anche di seconda mano…
Mentre, diventa un sogno comune “Magari potessi vincere alla lotteria”.
E intanto c’è chi, secondo le stime rai, guadagna circa 2.100.000 euro l’anno per intrattenere gli spettatori “porta a porta”.
E chi per campare deve cercare tra i rifiuti; firmare cambiali; prostituirsi…

mercoledì 7 ottobre 2009

chi tutela lo spettatore dalle offese dei personaggi forti in tv?


Quando gli utenti subiscono offese da personaggi noti in tv:
Chi tutela il fruitore del servizio mediatico?

È una domanda che sorge spontanea ogni qualvolta si è costretti ad assistere alle esternazioni demenziali di determinati soggetti che, grazie alla loro attività, spadroneggiano nei palinsesti pubblici e privati. C’è da chiedersi se prima di aprire bocca e dare fiato alle corde vocali abbiano fatto le prove generali di connettività cerebrale, attivato le giuste facoltà cognitive e magari, per maggiore sicurezza, contare fino a cento prima di liberare stronzate. Indubbiamente, è molto difficile per lo stolto contenere il fiume logorroico quando l’ormone dell’adrenalina è in piena attività, però, una volta appurata la pericolosità sociale, testimoniata dai suoi interventi estemporanei registrati dai mass media, dovrebbe essere curato incessantemente e mai lasciato solo. È d’obbligo un tutore! Un tutore saggio che anticipi le gaffes ai personaggi dello spettacolo quando offendono regioni intere, con frasi tipo “perché Dio ha creato la Calabria”, dette col preciso intento di arruffianarsi la platea che lo ospita e magari sponsorizzare un’opera faraonica inutile poiché mancano le infrastrutture primarie nelle regioni interessate.
È d’obbligo un tutore saggio per chi vuole “ammazzare tutti i figli dei zingari… Istituire la carta della razza pura … avere docenti d’origine controllata … portare il popolo in piazza per difendere interessi privati nelle pubbliche amministrazioni…” Sì ci vorrebbe un esercito di saggi che facesse ragionare seriamente quanti deputati alla guida delle masse, cantanti e non, che a vario titolo determinano le sorti delle nazioni.
Ciao compagno Antonello; ossequi onorevoli… auguro a tutti voi una crescita culturale dinamica nel rispetto delle umane pluralità.

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