Quando si parla di guerra in Siria e
nelle zone occupate e possedute dall'ISIS si pensa a scenari
devastati che puzzano di morte. Si pensa alle macerie provocate dalle
bombe nemiche. Ai disastri degli invasori ma viene difficile
immaginare una sfilata di macchine nuove, fiammanti, come se fossero
appena uscite dalle fabbriche che le hanno costruite, tra le rovine e
le strade deserte. Come è difficile pensare alle vittime civili
uccise dal fuoco amico.
lunedì 6 giugno 2016
Africa, affari guerre e mass media
In sintesi, il blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo; analizzarne pacatamente le criticità così da poterle migliorare per sfatare quel deleterio luogo comune che nell'immaginario collettivo lega la Calabria alla ‘ndrangheta e al malaffare.
domenica 5 giugno 2016
Solidarietà ai migranti
Anche oggi il mediterraneo è stato
teatro di morte.
Carrette e gommoni non hanno retto al
peso dei disperati che li affollavano.
Carne umana caricata a forza, spinta con spranghe di ferro e legno
dai diavoli della morte, è divenuta macabro mangime per pesci.
"relitti" |
A testimoniare l'ultimo, in ordine di
tempo, degli efferati delitti contro l'umanità rimangono i relitti e
le poche cose possedute in vita dai migranti e dei sopravvissuti.
Bambini e ragazzi, diventati orfani e adulti d'un colpo, perché i
genitori sono periti tra le onde o imprigionati nelle stive, o, e
questo dà la cifra di come si vive nei Paesi oppressi e affamati
dell'Africa e spiega le motivazioni della diaspora forzata, inviati
soli a percorrere il viaggio della speranza da chi non poteva
permettersi di pagare la traversata e ha deciso di dare una
possibilità ai figli.
Giubbetti salvagente. Tavole. Vestiti.
Scarpe. Corpi senza vita. E molti disperati che non lasciano la presa
dei relitti che ancora galleggiano in attesa dei soccorsi.
giovedì 26 maggio 2016
Preferisco il contatto umano
M'infastidisco quando rispondo al
telefono e dall'altra parte una voce metallica mi chiede informazioni
o vuole risposte.
Da un giorno e mezzo sono
nell'impossibilità di fare telefonate ma le posso ricevere. Chiamo
l'ufficio guasti della compagnia telefonica e con chi devo
interloquire? Con una segreteria telefonica! “digiti uno se vuole
conoscere il suo stato... 2 se deve comunicare un disservizio: 3...”.
per forza di cose devo seguire le
indicazioni. Digito e attendo. Dopo una manciata di rottura di
coglioni il problema è accolto. Non resta che aspettare!
"le centraliniste" |
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eccellente apertura mentale. volo. osservo. medito. rido
domenica 22 maggio 2016
Renzi e la personalizzazione della politica in 1/2 ora
lucia annunziata |
Lucia Annunziata nella sua
“inmezzora” di oggi non è stata aggressiva. Verbalmente decisa e
tenace come al solito. È stata Maria Elena Boschi a tenere il
ritmo. Un ritmo sostenuto e forse preventivamente concordato con il
suo capo Matteo Renzi.
Nel ricordare che gli attuali
governanti sono tutti stati nominati e consacrati dal Presidente emerito Giorgio
Napolitano, quindi in teoria e in pratica non rappresentano il
popolo italiano, e che Parlamento e Senato sono l'espressione di
una vecchia negativa mentalità politica che, per farla breve,
mischiati insieme non ne esce fuori uno buono (Verdini che lascia
Berlusconi e va con Renzi, forza italia che prima stende porcellum e
varianti su tutti i fronti e poi si ritira, lega nord che gioca sulle
disgrazie altrui, i cinquestelle che ancora non sono voluti crescere
ma che sono gli unici che si sono tagliati gli stipendi mentre gli
altri stanno incollati alla sedia fino a fine mandato per assicurasi
la pensione, e che pensione!), insomma, in questo quadro di
desolazione più nera Renzi personalizza, come ha sempre fatto finoa
d oggi, l'esito del referendum sulle riforme Costituzionali volute da
lui e da re Giorgetto.
Renzi e la Boschi sono certi di
vincere. Logico. Giocano facile. Puntano sulle paure dei nominati,
ché se il governo scioglie le camere anzitempo vanno a casa con un
pugno di mosche e addio vitaliazio se non arrivano ad ottobre del
2018.
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sabato 21 maggio 2016
Unicz il premio Franco Politano è al 4° anno
Catanzaro, università magna graecia premiazione migliore tesi "premio F.Politano" |
Franco Politano è stato il simbolo
delle politiche di un partito che non c'è più. Un partito che
ascoltava i lavoratori, le classi povere e, con Berlinguer prima,
Natta, Occhetto e Bersani guardava alla media borghesia e ai moderati
dell'Italia onesta.
Catanzaro, sede Regione Calabria: Franco Politano, vice presidente reg,Calabria, Guido Rhodio, presidente reg. Calabria e Giulio Andreotti, presidente del Consiglio |
La sua carriera politica, se la
vogliamo definire così, ebbe inizio nella fabbrica della Pirelli a
Torino. Giovane, appena uscito da un istituto retto dai gesuiti,
Franco partì da Conflenti alla volta della città operaia per
antonomasia. Lì conobbe Occhetto che lo mandò giù in Calabria. Ma
la sua biografia è ben nota. Inutile dilungarci. Oggi, a distanza di sette anni dalla sua morte, i figli e la moglie lo ricordano così,
istituendo un premio alla migliore laurea in giurisprudenza, lavoro
di ricerca menzionato e proposto dai docenti della facoltà
catanzarese.
Catanzaro, visita istituzionale di Giulio Andreotti, da sinistra: Franco Politano e Guido Rhodio |
Perché proprio un premio alla migliore
tesi svolta da un laureato/a in legge? Perché Franco Politano era un
uomo dello Stato, una persona onesta, un parlamentare che si è dimesso per ordine di
Berlinguer dal suo incarico di deputato del pci per scendere in
Calabria e risanare le sorti del partito e della gente di Calabria! Un uomo al servizio della gente che lavorò ardentemente per il Paese e ogni sua decisione era suffragata dalla
segreteria nazionale del suo partito. Anche per acconsentire alla nascita della
prima giunta di sinistra in Calabria nel 1985 con Principe e successivamente con Rosario Olivo. E poi, nel 1990, il "compromesso storico" che vide Guido Rhodio presidente
e lui vicepresidente della regione Calabria, s'interfacciò con
l'allora segretario del partito comunista Enrico Berlinguer per chiedere il benestare politico.
giovedì 12 maggio 2016
Calabria: Uffici regionali fuori mano
Forse oggi gli affari saranno più
grami del solito per il paninaro parcheggiato tra le macchine dei
dipendenti regionali. Il meteo dice Acqua e vento. e fare a piedi quei cinquecento metri che separano il camion dall'edificio è un po' problematico.
Calabria, germaneto, cz, nel parcheggio della cittadella regionale |
È un immenso parcheggio, lo spiazzo
che anticipa il mostro edificato nel deserto di germaneto: “la
casa dei calabresi” ovvero, in burocratese, la cittadella regionale
che ospita oltre 1800 dipendenti, trasbordati con imperio dal nuovo
governatore ad inizio mandato, non ha ancora un punto di ristoro
all'interno.
A dire il vero, anche il precedente
governatorato si era speso affinché l'impresa di trasloco riuscisse
nei tempi prefissati. Tutti, governatori e politici di varia
estrazione, di oggi e di ieri si sono impegnati amorevolmente
nell'impresa, però, che pensare dell'inamovibile sede del consiglio
regionale ancorata a Reggio Calabria?
È vero qualcosa si è risparmiato.
L'accorpamento degli uffici in un unico complesso fa risparmiare
tanti soldi.
Ma alla salute dei dipendenti qualcuno
ci ha pensato seriamente? Bar, tavole calde, o mense per i
dipendenti, come dir si voglia, non è anche compito e pensiero del
governatore ?
Già il governatore! Da lui ho sentito
solo parole e critiche dure nei confronti dei dipendenti regionali, e
in parte forse pure c'azzecca! Ma da questo a metterli a pane e acqua
ce ne vuole.
Penso che il buon governo politico di
una regione si esibisce anche in queste elementari gestioni
dell'ordinario e nel rispetto dei diritti delle lavoratrici e
lavoratori, nonché dei cittadini che si recano presso gli uffici
della regione Calabria.
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In sintesi, il blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo; analizzarne pacatamente le criticità così da poterle migliorare per sfatare quel deleterio luogo comune che nell'immaginario collettivo lega la Calabria alla ‘ndrangheta e al malaffare.
domenica 8 maggio 2016
Dedicato alle mamme
Oggi si ricorda la figura materna. Festeggiamenti consumistici a parte, regali e propositi sentiti alla propria mamma o a quella Celeste:
Mi piace pensare di poter vivere in una
realtà multietnica composta da cromie infinite in cui ogni colore
possa essere l'essenza rappresentativa dell'identità singola fattasi
plurale di persone, idee, pensieri e, perché no, di interi popoli
non più afflitti dai bisogni primari. Anziani, donne, bambini,
uomini emancipati dalla sudditanza dei signori della guerra e
dall'egoismo dell'alta finanza che pone i profitti economici e di
mercato al primo posto nella scala dei valori:
chimere realizzabili!
Per non osservare mai più inermi alla
vittoria dei falsi profeti che opprimono e tengono sotto il giogo
dell'ignoranza collettiva i deboli.
Mai più ali spezzate dall'indifferenza
collettiva, dalla paura e dall'odio, dagli affari. Dall'invidia!
Pace. Prosperità e fiducia nella
creatività degli esseri nelle molteplici forme della natura e
dell'ingegno umano. Serenità alle mamme procreatrici d'amore.
2°step "con le ali spezzate" ©mario iannino |
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