venerdì 21 febbraio 2014

Renzi e Alfano, quelli della notte

La notizia del massacro di Yanukovich in Ucraina rimbalza sui media. Lo sdegno è profondo.

Cosa possiamo fare noi che viviamo nelle democrazie emancipate oltre che indignarci?

A sentire alcuni nomi e volti noti delle “notizie” sembra che possiamo fare ben poco o nulla. L'influenza dell'Europa Unita è misera difronte la colosso sovietico Putin che salva la nazione Ucraina con oltre 15miliardi di dollari e altri aiuti strategici.

Gli ucraini sono coscienti di questo.
Sono consapevoli che nessuno andrà a dare loro una mano sulle barricate. Ma devono anche sapere di non essere soli. I cittadini dei Paesi democratici sono solidali con loro pur impegnati essi stessi in una battaglia che non ricorre alle armi e non sparge sangue per mantenere la libertà.

Non è tutto rose e fiori neanche in Italia, che sembra infetta dall'indolenza e dalla sfiducia.


Un'Italia che si vede governata dalle smanie di potere di giovani bellocci e videoti che sanno come porsi davanti al video, che raccontano quello che il popolino vuole sentirsi dire e che fanno i vertici alla vecchia maniera per ritagliarsi posizioni di potere.

Nulla di diverso dunque tra chi muore sulle barricate colpito da armi da fuoco e chi muore perché affamato dalle logiche di potere economico che soverchia le menti dei dirigenti e rende ciechi le orde dei seguaci ignoranti.

Ancora. E forse fino al 2018, saremo governati dai “soliti inutili idioti” (nel senso politico, il termine è stato ormai sdoganato da Alfano) che fin qui hanno saputo solo sparlare e sbagliare.

Si muore anche da noi, in Italia, per mano delle persone asservite ai grandi interessi specifici delle lobby.  

giovedì 20 febbraio 2014

Ucraina, Yanukovich MACELLAIO

MACELLAI!

2miliardi, tanto valgono le vite vittime del macellaio Yanukovich che per averli da Putin mette a ferro e fuoco i cittadini dissidenti ucraini.

Cecchini appostati sui palazzi per sparare sui manifestanti che a loro volta si sono adeguati alla guerriglia urbana.

La lotta è impari e le vittime, secondo i media, sono per la maggior parte tra i manifestanti civili.

Una carneficina impostata sui soldi di Putin e Yanukovich per evitare la bancarotta ucraina e avere gas e aiuti russi ammazza i suoi compatrioti.

Dirsi indignati per la carneficina voluta dal regime è poco.

mercoledì 19 febbraio 2014

Kiev, guerriglia urbana e solidarietà

Sullo schermo scorrono scene apocalittiche: razzi, fuochi d'artificio, molotov lanciati ad altezza d'uomo oltre le barricate.

La protesta prosegue cruenta in Ucraina.

La giornata di Kiev è iniziata all'alba con un susseguirsi ininterrotto di esplosioni e lacrimogeni. Le truppe antisommossa sono entrate in Piazza Maidan lanciando granate e smantellando le barricate dei manifestanti,i quali, a loro volta, hanno lanciato bombe incendiarie addosso agli agenti.

Morti e feriti da entrambi i fronti. Uomini, comunque, che sorretti da una idea o da spirito di sacrificio perché comandati, si fronteggiano.

La guerriglia dura ormai da giorni e le autorità ucraine invece di raccogliere le voci della comunità internazionale, Papa Francesco compreso, si lanciano in un'operazione di antiterrorismo in tutto il Paese.

L’annuncio diffuso dallo Sbu, i servizi di sicurezza di Kiev, suona come un’ulteriore irrigidimento rispetto all’escalation di violenze delle ultime ore non solo nella capitale ma in molte città del paese.
Scontri anche nel nord dell'Ucraina, a Leopoli, roccaforte dei nazionalisti e anche a Ternopil e Ivano-Frankivsk.

Ma io ho ancora negli occhi torce umane, uomini che si rotolano a terra per spegnere le fiamme avviluppate ai vestiti. Ho nella mente un uomo terrorizzato che corre lontano dalle barricate e va verso un altro uomo che lo ripara col suo scudo.

Uomini, comunque, che lottano per un ideale. Uccidono! Si fanno uccidere per concretizzare un sogno e abbattere un “niet”.

Lo streaming fa bene alla democrazia: Grillo batte Renzi

Se avessi assistito ad un derby avrei potuto scrivere: Grillo batte Renzi di misura. E se poi fossi anche stato
un tifoso avrei anche potuto dire: non c'è storia! Grillo lo ha messo nell'angolino, in castigo.

Ma non ho assistito ad un derby e neanche ad uno show. Uno dei tanti che ci hanno abituato i politici e i giornalisti. Ma veniamo ai fatti:

lo streaming tra la rappresentanza del movimento 5 stelle e l'incaricato per formare il governo ci ha fatto assistere alla disfatta dialettica e politica dell'arrampicatore Matteo. E questa volta nessuno ha detto #staitranquillo.

Questa volta Grillo gli ha detto chiaro in faccia che non si fida. Non ha nessuna fiducia in chi è vecchio dentro. In chi usa metodi della vecchia politica. In chi usa le parole come un sonnifero per addormentare i cittadini e cullare i sogni con false promesse.

L'incontro, per volere di Grillo, è durato pochissimi minuti.

Beppe Grillo ha, contrariamente a quanto ci ha abituati, ha dato molto tempo ai giornalisti. Ha spiegato con dovizia di particolari, anzi ribadito, la volontà politica dei 5 stelle. E cioè di mandare a casa un sistema decotto e corrotto.

Il tempo se l'è preso tutto, tant'è che un commesso si è dovuto avvicinare a lui per dirgli che il tempo era scaduto.

Questa volta Grillo ha fatto bene a soffermarsi e spiegare chiaramente il perchè dei loro dissensi. E tra queste motivazioni, come si fa a non essere d'accordo, ha ricordato i cavilli e le furbizie che si adottano al varo di una legge che, magari, ha come tema un problema caro ai cittadini ma che è intasato e infestato con la cocciniglia dei “brogli politici”.

Ha ricordato il taglio degli stipendi dei politici e il deposito creato col taglio delle diarie dei cinquestelle messo a disposizione delle piccole e medie imprese. E ancora, il finanziamento pubblico ai partiti e le ingegnerie linguistiche per aggirare le leggi e le volontà dei cittadini.

Insomma è difficile, dopo queste delucidazioni pubbliche, dargli torto. Anzi, credo che abbia acquisito crediti. Non perché ha parlato da populista alla pancia di chi sta male. Ma perché ha detto la verità.

Umori a Sanremo 2014, fuori e dentro il festival

SANREMO 2014.

Come d'obbligo, nel periodo della canzone italiana, non si può non parlare di Sanremo e di quanto gli gira attorno.

Pif è stato, come al solito, molto simpatico e con la sua aria disincantata ha fatto del passe un tormentone esilarante.

“Ce l'ho e posso andare ovunque. Vedi c'ho il pass e posso stare con un piede fuori e uno dentro”.

Il suo Sanremo è stato, tra il serio e il faceto, chiarificatore. Ha finalmente fatto capire che sanremo si scrive tuttoattaccato che non è il santo patrono della città dei fiori e che è la contrazione linguistica di san Romolo, patrono di Sanremo.
Per il resto calma piatta. La Littizzetto, noiosa come le sue prevedibili battute. E Fazio... sarebbe tempo che si mettesse da parte e fare largo a qualcuno di talento: le sue scenette con la Casta, neanche per le recite della scuola materna le avrebbero proposte...

Sì! il prefesival è stato migliore del festival. (e Pif non mi ha dato niente in cambio per scrivere queste sensazioni se non la sua leggera pungente sagacia).

Ah dimenticavo la jella, purtroppo, l'effetto collaterale del festival induce astenia. Si perché senza dubbio Fazio avrà pensato al malocchio degli invidiosi quando all'inizio non si è aperto il sipario.
Ed eccolo pronto, come un pesce fuor d'acqua, a spiegare quanto avrebbero dovuto narrare le immagini che non si sono viste sullo schermo delle quinte per colpa del sipario che non s'alzava.

E poi, che dire di quei due lavoratori disperati che sono andati a rovinargli l'inizio del festival?
Per lui e quelli come lui lo show continua al di là di ogni catastrofe...

beh, sì; tutto è perfettibile ma, vuoi, per le congetture tutte italiane, nulla sembra portarci verso la “bellezza” declamata dallo scolaretto Fabio.

E sempre facendo ricorso ad uno sforzo mnemonico non indifferente vedo riaffiorare il Grillo urlante che sul red carpet gesticola e mima che vuole un gelato. Qualcuno prodigalmente glielo dà e giù a prendersela con la RAI quale male maggiore per l'Italia.

È vero. Molte cose le fa con superficialità. Perlomeno questo sembra a noi dall'esterno. Ma lui, il Grillo, ce l'ha con i partiti che la lottizzano e fanno dell'azienda pubblica orticello per curare i propri interessi e sistemare le clientele.

martedì 18 febbraio 2014

Guerra e pace

ECOSISTEMI, polimaterico e sovrapittura, 2014



Veleni ed ecoballe. Dalla terra dei fuochi a Battaglina. Tra indolenze e affari. lo scempio continua tra terra, cielo e mare...

lunedì 17 febbraio 2014

Matteo al potere promette una riforma al mese

Renzi accetta con riserva, presto il governo

Il rituale è salvo!

Matteo Renzi accetta con riserva l'incarico tanto agognato, come da rituale, appunto.

Renzi, ha chiarito che si prenderà un po' di tempo, senza fretta, per fare le cose per bene.

La calma che metterà per fare il primo Governo Renzi, si è notata, e oltre al tempo trascorso nello studio del Presidente Napolitano, quasi 2 ore, e dai minuti trascorsi dopo la lettura della formula di rito ai mass media da parte del segretario Marra, il dott. Matteo Renzi nel fare il punto sui contenuti del suo programma, annuncia l'incontro con i Presidenti delle Camere: Laura Boldrini e Piero Grasso. (cambieranno” oppure rimarranno ai loro posti e si avrà il coraggio di designare personaggi nuovi svincolati dal “peccato originale”?).

Al momento si dice deciso nel portare a termine in tempi relativamente brevi le consultazioni, parlare di programma e di contenuti da raggiungere entro:

  1. febbraio: riforme costituzionali, cap.V, senato e legge elettorale;
  2. marzo: lavoro;
  3. aprile: pubblica amministrazione;
  4. maggio: fisco.

Aspettiamo di vedere la squadra di governo per capire se è fuoco di paglia o se invece ha il coraggio di cambiare radicalmente i rapporti con i partiti che hanno portato l'Italia alla rovina.

Inutili idioti, e noi tra di voi... aspettando Renzi

STUPIDI, INUTILI IDIOTI!

Con questa affermazione Alfano ha tagliato il cordone ombelicale con Berlusconi e i suoi consiglieri e nello stesso tempo ha detto a Renzi e agli italiani moderati “guardate che io sono diverso da loro”?

E “l'idiota” che si è guadagnato John Elkan da Della Valle per aver detto che i giovani italiani sono dei bamboccioni che stanno comodi comodi a casa tra le braccia amorevoli dei genitori piuttosto che impegnarsi a cercare lavoro è un segnale forte per l'imprenditoria e il mercato del lavoro che langue per colpa della politica paludosa?

Se dovessimo dare credito al totoministri e quindi prendere in considerazione il colloquio di ieri sera tra Renzi e Della valle verrebbe da dire che l'insulto teatrale che rimbalza di bocca in bocca è un'arma efficace checché ne dica e predichi Papa Francesco.

Gli effetti speciali del nascente governo Renzi ha dell'incredibile!

Il rampante Matteo, appena eletto segretario del PD, detta l'agenda del governo Letta e gli dice: “tranquillo, Enrico stai sereno” e poi, con un colpo da maestro, proprio alla vigilia del semestre europeo italiano, lo fa fuori.

I giovanotti renziani presenti sui media sembrano addestrati ben bene. Dapprima dicono: non sappiamo cosa voglia fare Matteo, se cambiare squadra, allenatore o entrambi.

Bene”, dicono gli imprenditori, i disoccupati, i cassintegrati, gli esodati, l'importante è cambiare passo. Darsi una mossa. Dire finiamola con la teoria del rigore e delle ricette dei professori e dei tecnici. Così si và diritti al macello!

E, Matteo che fa? Cuce e intesse rapporti di governo con le stesse persone che hanno governato fino ad oggi.

Comunque, aspettiamo fino alle dieci e trenta. Ora in cui Napolitano gli darà il mandato. Analizziamo la composizione della squadra di governo e poi... vediamo se è il caso di spendere un altro “idiota/i” in senso politico, s'intende.

sabato 15 febbraio 2014

Ci pensa Mamma Rai

A volte si sentono delle notizie nei tg che lasciano interdetti. Non sai se ridere, piangere o incazzarti.


Oggi, per esempio, sia nel tg regionale che in quello nazionale sembra abbiano fatto a gara a chi la sparasse più colorita.

Quello con i ragazzini che si trasformano in figure aliene e si avventano contro i genitori.

E, poi, quasi il colmo, come se fossimo davanti alla macchietta dell'avanspettacolo, il giornalista legge una notizia da paura. Una di quelle che lascia interdetti. Che lascia attoniti e senza parole:

Un giovane quarantenne uccide i genitori! Li uccide perché stressato per la perdita del lavoro. Un giovane che sta ancora nella casa di papà e mamma, che lo assistono come solo i genitori sanno fare e che, con sommo amore, gli regalano persino una mercedes che però lui vende e si gioca il ricavato in sala giochi.

Dopo il dramma non può certo mancare la notizia barlocca:

il sindaco di Cosenza invita i cittadini a tenersi la spazzatura in casa per evitare che gli accumuli in strada si trasformino in emergenza sanitaria.

... E pensare che in altre realtà dai rifiuti si fanno i soldi, si limitano le spese dei contribuenti perché sono trasformati in gas, energia e quant'altro, si trasforma in altro senza inquinare... !

E non è finita qui! Questa è la più simpatica:


I bronzi di Riace volano!

Volano con la nuova Alitalia! Sulle fiancate degli aerei c'è tanto di fotografia dei bronzi e tanto di scritta “Calabria” da far vedere agli uccelli e ai pochi fortunati che s'imbarcano per terre lontane e vicine sempre se l'imbarco avviene a piedi oppure sono accompagnati da vetture che prima di farli scendere davanti alle scalette li fanno girare attorno all'aereo.

I Bronzi di Riace saranno per un anno gli ambasciatori della Calabria e del suo territorio in tutto il mondo. Le due statue bronzee, conservate nel museo archeologico di Reggio Calabria, sono state scelte da Alitalia, attraverso un accordo con la Regione Calabria, per comparire sull'intera fusoliera di due aerei della flotta.

Cioè, neanche negli aeroporti ma sulla fusoliera di due aerei...almeno, avranno pensato di mettergli la maglia di lana? ... a certe altitudini anche i supereroi devono indossare tute adatte... anche superman ne ha una

venerdì 14 febbraio 2014

Se Napolitano investe Grillo

E se Giorgio Napolitano non accettasse le dimissioni di Letta?


E se il Presidente della Repubblica desse mandato ad un altro che non sia Renzi?

D'altronde, non dimentichiamocelo: Giorgio Napolitano ha accettato il reincarico presidenziale a condizione che tutti i partiti lavorassero seriamente per il rilancio dell'Italia. Comunque, ha ribadito che il suo impegno è a termine. Non intende continuare a prestare il fianco.

Ora, dare mandato a Renzi per un nuovo governo, potrebbe sembrare una contraddizione se non una congiura ai danni dei cittadini e delle aziende in bilico tra la vita e la morte.

Quindi che fare? Andare alle elezioni con questi soggetti politici o dare mandato a costituzionalisti svincolati dai partiti per una legge elettorale che sia degna della cultura democratica italiana?

E, ancora, se Napolitano desse ai cinquestelle l'incarico per formare un nuovo brevissimo esecutivo? Un governo di scopo, come si suol dire. Che metta mano solo ai criteri immediati dei bisogni della gente e non dei giochi di potere, fintantoché non si approva la legge elettorale e, quindi, richiamare alle urne i cittadini.

Ma pare che stiano per scadere i mandati per alcune poltrone importanti nel Paese. Posti di potere che fanno gola ai partiti. Incarichi al vertice che raccolgono consensi elettorali.
Quindi, ogni elucubrazione o ipotesi d'azione può essere il contrario di tutto lo scibile immaginabile che governa la politica e il resto della società.

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