giovedì 25 aprile 2013

Blogger, Scritori di realtà, fantasmi del web

la nuova pagina del blog aore12
BLOGGER, FANTASMI CHE SCRIVONO REALTA'.

In effetti ci si sente dei fantasmi, altro che democrazia liquida! Qualsiasi argomento trattato in rete, se non è suffragato da personalità accreditate dall'intellighenzia istituzionalizzata e inserita nei poteri forti, qualsiasi cosa scritta e gettata nelle maree dei blog è considerata spazzatura quando non è gradita e strumentalizzata dai grandi nomi.

Stiamo vivendo tempi tristi. La sfiducia tra i cittadini monta ogni secondo che passa. L'insoddisfazione e la protesta aumenta sempre di più ogniqualvolta chi dovrebbe rappresentarci si macchia di illegalità. Non dell'illegalità raffigurata in chi ruba per necessità e fame. Ma delle tantissime ruberie consentite o peggio fatte da chi ha carpito la buona fede dei cittadini, da quanti li rappresentano indegnamente perché affamano una larga fetta di famiglie per mantenere i privilegi delle caste.

I cittadini s'incazzano e vorrebbero che qualcosa cambiasse veramente, che ci fosse più equità tra la gente comune e dirigenti specialmente quando non sanno più che fare per superare gli ostacoli messi davanti a loro dai governanti che per uscire dalla crisi aumentano tasse e balzelli su beni già ampiamente pagati.

La classe dirigente è consapevole o no della situazione di sfascio reale che sta attraversando il cittadino medio?

Spesso ne abbiamo parlato su questo blog. Non per amor di polemica ma con l'intima speranza che il grido di dolore gettato in un post possa aiutare a capire quanti sono lontani dalla realtà delle famiglie e apra loro le menti.

Purtroppo sembriamo tanti fantasmi che si aggirano nel mare del sospetto. Gost writer's che scrivono sotto dettatura, per compiacersi o compiacere qualcuno, una porzione politica o sociale.

Non è questa la nostra intenzione. Perciò abbiamo deciso di cambiare la pagina del nostro blog.

La sagra dei Letta, è il turno del giovane Enrico

GOVERNO DI SCOPO, DI LARGHE INTESE, POLITICO, TECNICO... ABBIAMO GIA' DATO!

gianni letta


Qualcosa mi dice che ce la stanno mettendo n'altra volta n'saccoccia.

Troppo silenzio e troppi segreti di pulcinella stanno facendo compagnia al presidente incaricato Enrico Letta nipote di Gianni. Lo stesso che ha fatto da balia al Popolo della Libertà. Quel Gianni Letta instancabile che ha governato dietro le quinte le linee guida dei governi a marchio Berlusconi.

Se poi penso a tutta la manfrina delle elezioni per il presidente della repubblica e alle due squadre di saggi e all'incarico a Letta per formare il governo e prima ancora alle figuracce dei politici mi convinco sempre di più che è una manovra dei poteri forti. Forti nella convinzione che non ci sia altra strada da percorrere se non questa.

Una strada fatta di austerità per i poveri. E di benessere per chi sta bene.

Napolitano ha detto ai giornali di lasciare lavorare in pace Enrico Letta. E c'è un silenzio assurdo!
Monti lo appoggia incondizionatamente. Berlusconi pure, a condizioni che non ci siano tecnici al governo ma politici nominati da lui. Tant'è che Alfano è in pole position nel toto ministri.

Insomma l'Italia si sta incartando un'altra volta su veti e strategie. E il problema vero è rappresentato da chi vuole dare ascolto a chi ha portato l'Italia sull'orlo del baratro.
Bene le larghe intese, la politica delle convergenze divergenti. Ma come si può dare credito e pensare di poter governare la crisi con chi la crisi l'ha creata e continua a dirsi innocente?

Gli applausi a Montecitorio sono stati pane per la satira di tutto il mondo. Vogliamo davvero farci ridere ancora dietro?

mercoledì 24 aprile 2013

Calabria, itinerari turistici e culturali

Quattro passi in Calabria: chiesetta di S. Martino, scogliera di Cassiodoro.


La Calabria è tutta bella! Cieli tersi. Mare limpido (almeno per ora). E natura rigogliosa.

Il verde vivo dei giovani germogli contrasta con i rossi vermigli dei papaveri, i viola e l'amaranto, i gialli dei fiori che crescono spontanei a ravvivare prati e  colli.

È una bella giornata di sole. La costa jonica scuote i sonnacchiosi fianchi abbagliati dal sole della primavera mentre si prepara per la bella stagione estiva.

Manca poco per l'arrivo di turisti e emigranti impazienti di far ritorno e, magari, riprendere i lenti ritmi della naturale propensione contemplativa così da ricaricarsi psicologicamente e fisicamente.
Magari, perché no, sugli stessi sentieri della storia che stanno lì, a pochi metri dalla statale 106 jonica. Subito dopo l'uscita della galleria di Copanello di Stalettì, direzione Soverato.

È una stradina stretta piena di tornanti, quella che conduce nell'area della scogliera di Cassiodoro.Che, in piena estate, quando le case estive sono piene di ospiti, è quasi impossibile accedervi se non a piedi.
È una passeggiata salutare! Poche decine di metri separano da un panorama che, tolte le macchine e le case con relative discariche di rifiuti domestici, è reso sereno dalla intelligente riqualificazione dell'area cassiodorea.

Abbattuto l'ecomostro che ne deturpava il declivio, l'area presenta sbalzi contenuti in barriere ecologiche e i prati rasati e arredati con delle bordure di verde incorniciato dai percorsi in pietra sembrano convergere in una lunga scala che porta nei pressi della scogliera.

Ai margini dell'area attrezzata, i resti di una antichissima costruzione che gli studiosi indicano come il mausoleo del nobile Cassidoro e denominata “chiesetta di S. Martino” soffrono di un abbandono cronico, storico quanto le vasche del Monaco Filosofo fondatore del monastero Vivariense che, tra preghiere e contemplazioni, sfruttando gli anfratti naturali della roccia marina e la conformazione dell territorio seppe trarre sostentamento per se e la comunità lì raccolta.

Alzando lo sguardo, una striscia di terra penetra il golfo di Squillace: è Catanzaro Lido. Anch'essa sonnacchiosa aspetta il brulichio estivo.

Anche questa è cultura!

martedì 23 aprile 2013

47 o cazziatone, inizia la terza Repubblica

Giorgio Napolitano, il grande saggio.
Tra il serio e il faceto non ci si può esimere dalla rilettura della cronaca degli ultimi avvenimenti politici e raccontarla come potrebbe apparire agli occhi di una ipotetica platea di giocatori amanti della smorfia. ( e se no che bel paese saremmo noi che siamo cresciuti con la cultura dello sberleffo a volte anche con irriverente ma, sempre benevole e alla luce del sole, magari mordicchiando una pizza al suono del mandolino)

La rilettura dei fatti è salutare.
Potrebbe diventare una risorsa, non solo per chi gioca ma anche per chi fa satira e sdrammatizza le negatività del momento con una fragorosa risata.
E cosa non di poco conto rimpinguare le casse dello Stato che è il massimo gestore delle lotterie, e chissà che non ne abbia a beneficiarne anche il popolo spettatore.

Ripercorrendo la cronaca di ieri è obbligatorio iniziare con un bel 47, o cazziatone. Quanti l'avranno giocato al lotto questo numero che, secondo la smorfia, corrisponde al rimprovero, dopo aver ascoltato l'energico intervento che il Presidente Napolitano ha riservato ai grandi elettori riuniti ad ascoltare il suo discorso di reinsediamento alla presidenza della repubblica?

E come non giocare il 16, (o culo) di chi ha vinto una partita sbagliata che si pensava persa? E il 19 a resata, la risata liberatoria di quanti si sono spellati le mani ad ogni cazziatone del Presidente che cadeva come una mannaia sulle teste di quanti volevano autoassolversi?, associato al 20, la festa che hanno fatto al Presidente mentre li cazziava tutti, pari pari.

Ma siamo buoni e non vogliamo girare il coltello nella piaga, quindi ci avviamo alla conclusione con un bel 71, l'omm'e mmerd. Senza dimenticare il 39, 'a fune nganno (il cappio al collo) che o viecchio, 53, nel bastonarli tutti (38, e mmazzate) ha posto come condizione ultima dicendo loro:
Comportatevi bene! Fate quello che la Nazione vi chiede altrimenti trarrò le dovute conseguenze e dirò tutto la Paese! (che in termini esplicitamente popolari si potrebbe tradurre con un colorito vi manderò a vaff... per avermi tirato dalla giacchetta inutilmente).

lunedì 22 aprile 2013

Reprimenda di Napolitano, siate seri o me ne vado

aore12
Camera dei deputati, discorso d'insediamento
del Presidente Giorgio Napolitano

Giorgio Napolitano, severo come un buon Padre 


Giorgio Napolitano, che a causa degli avvenimenti ben noti, succede a se stesso, legge il suo discorso alla
Camera.

Interrotto più volte dallo scrosciare degli applausi da una platea allucinante, assurda per i modi che usa nei diversi momenti della vita pubblica. Un’assemblea, che per lo più, estorce o tenta di estorcere consensi e poltrone per se. Ma che Napolitano ha bacchettato aspramente.  

Lo ha detto chiaro: sono costretto qui perché voi me lo avete chiesto, perché vi siete avvitati a tal punto da non riuscire ad andare avanti mortificando il Paese.

È determinato Napolitano. E nonostante la commozione che lo assale in alcuni momenti non esita a rimproverare energicamente quelle parti politiche che lo applaudono ma che si sono comportate scorrettamente durante il tentativo della formazione del governo.

È stato chiaro il Presidente Giorgio Napolitano: resterò finché c’è bisogno di me e finché le forze me lo consentono.
Non sono mancate parole d’incitamento e benevolenza nei confronti dei giovani che siedono per la prima volta in parlamento. Li ha esortati a fare una politica costruttiva per il bene del Paese.
Ha parlato di larghe intese giacché l’obbrobrio della legge elettorale come tante altre riforme che servono al Paese non sono state effettuate.

Ha bacchettato duramente leader e parlamentari che hanno predicato bene ma agito male.
E stato deciso e duro come un buon padre che nell'incitare i figli a far bene e spendersi per migliorare la società non ha esitato a ricordare le promesse fatte da quanti si sono recati da lui col cappello in mano perché le liti intestine rendevano impossibile la formazione di un governo per l’Italia.

Auguri, Presidente, confidiamo ancora in te, nella tua passione e lungimirante lucidità politica. 

Rodotà, illuminante!, replica a Scalfari

Questa la lettera di Stefano Rodotà indirizzata a Eugenio Scalfari che lo aveva pesantemente attaccato per la sua scelta di offrire il fianco al Movimento 5 Stelle. È, più che una lettera, un'analisi puntuale e seria del momento attuale. Un flash che merita di essere divulgato.
Prof. Stefano Rodotà

Caro direttore,
non è mia abitudine replicare a chi critica le mie scelte o quel che scrivo. Ma l'articolo di ieri di Eugenio Scalfari esige alcune precisazioni, per ristabilire la verità dei fatti.
E, soprattutto, per cogliere il senso di quel che è accaduto negli ultimi giorni. Si irride alla mia sottolineatura del fatto che nessuno del Pd mi abbia cercato in occasione della candidatura alla presidenza della Repubblica (non ho parlato di amici che, insieme a tanti altri, mi stanno sommergendo con migliaia di messaggi). E allora: perché avrebbe dovuto chiamarmi Bersani? Per la stessa ragione per cui, con grande sensibilità, mi ha chiamato dal Mali Romano Prodi, al quale voglio qui confermare tutta la mia stima. 

Quando si determinano conflitti personali o politici all'interno del suo mondo, un vero dirigente politico non scappa, non dice «non c'è problema », non gira la testa dall'altra parte. Affronta il problema, altrimenti è lui a venir travolto dalla sua inconsapevolezza o pavidità. E sappiamo com'è andata concretamente a finire.

La mia candidatura era inaccettabile perché proposta da Grillo? E allora bisogna parlare seriamente di molte cose, che qui posso solo accennare. 
È infantile, in primo luogo, adottare questo criterio, che denota in un partito l'esistenza di un soggetto fragile, insicuro, timoroso di perdere una identità peraltro mai conquistata. 
Nella drammatica giornata seguita all'assassinio di Giovanni Falcone, l'esigenza di una risposta istituzionale rapida chiedeva l'immediata elezione del presidente della Repubblica, che si trascinava da una quindicina di votazioni. Di fronte alla candidatura di Oscar Luigi Scalfaro, più d'uno nel Pds osservava che non si poteva votare il candidato "imposto da Pannella". Mi adoperai con successo, insieme ad altri, per mostrare l'infantilismo politico di quella reazione, sì che poi il Pds votò compatto e senza esitazioni, contribuendo a legittimare sé e il Parlamento di fronte al Paese.

Incostituzionale il Movimento 5Stelle? Ma, se vogliamo fare l'esame del sangue di costituzionalità, dobbiamo partire dai partiti che saranno nell'imminente governo o maggioranza. Che dire della Lega, con le minacce di secessione, di valligiani armati, di usi impropri della bandiera, con il rifiuto della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, con le sue concrete politiche razziste e omofobe? È folklore o agire in sé incostituzionale? E tutto quello che ha documentato Repubblica nel corso di tanti anni sull'intrinseca e istituzionale incostituzionalità dell'agire dei diversi partiti berlusconiani? Di chi è la responsabilità del nostro andare a votare con una legge elettorale viziata di incostituzionalità, come ci ha appena ricordato lo stesso presidente della Corte costituzionale? 

Le dichiarazioni di appartenenti al Movimento 5 Stelle non si sono mai tradotte in atti che possano essere ritenuti incostituzionali, e il loro essere nel luogo costituzionale per eccellenza, il Parlamento, e il confronto e la dialettica che ciò comporta, dovrebbero essere da tutti considerati con serietà nella ardua fase di transizione politica e istituzionale che stiamo vivendo.

Peraltro, una analisi seria del modo in cui si è arrivati alla mia candidatura, che poteva essere anche quella di Gustavo Zagrebelsky o di Gian Carlo Caselli o di Emma Bonino o di Romano Prodi, smentisce la tesi di una candidatura studiata a tavolino e usata strumentalmente da Grillo, se appena si ha nozione dell'iter che l'ha preceduta e del fatto che da mesi, e non soltanto in rete, vi erano appelli per una mia candidatura. Piuttosto ci si dovrebbe chiedere come mai persone storicamente appartenenti all'area della sinistra italiana siano state snobbate dall'ultima sua incarnazione e abbiano, invece, sollecitato l'attenzione del Movimento 5Stelle. L'analisi politica dovrebbe essere sempre questa, lontana da malumori o anatemi.

Aggiungo che proprio questa vicenda ha smentito l'immagine di un Movimento tutto autoreferenziale, arroccato. Ha pubblicamente e ripetutamente dichiarato che non ero il candidato del Movimento, ma una personalità (bontà loro) nella quale si riconoscevano per la sua vita e la sua storia, mostrando così di voler aprire un dialogo con una società più larga. La prova è nel fatto che, con sempre maggiore chiarezza, i responsabili parlamentari e lo stesso Grillo hanno esplicitamente detto che la mia elezione li avrebbe resi pienamente disponibili per un via libera a un governo. Questo fatto politico, nuovo rispetto alle posizioni di qualche settimana fa, è stato ignorato, perché disturbava la strategia rovinosa, per sé e per la democrazia italiana, scelta dal Pd. E ora, libero della mia ingombrante presenza, forse il Pd dovrebbe seriamente interrogarsi su che cosa sia successo in questi giorni nella società italiana, senza giustificare la sua distrazione con l'alibi del Movimento 5Stelle e con il fantasma della Rete.

Non contesto il diritto di Scalfari di dire che mai avrebbe pensato a me di fronte a Napolitano. Forse poteva dirlo in modo meno sprezzante. E può darsi che, scrivendo di non trovare alcun altro nome al posto di Napolitano, non abbia considerato che, così facendo, poneva una pietra tombale sull'intero Pd, ritenuto incapace di esprimere qualsiasi nome per la presidenza della Repubblica.
Per conto mio, rimango quello che sono stato, sono e cercherò di rimanere: un uomo della sinistra italiana, che ha sempre voluto lavorare per essa, convinto che la cultura politica della sinistra debba essere proiettata verso il futuro. E alla politica continuerò a guardare come allo strumento che deve tramutare le traversie in opportunità.

Napolitano Giura, e che non siano lacrime per il popolo

L'uomo oculato non aspetta che sia lo spirito di conservazione a dare input per la sopravvivenza della specie ma lo anticipa preparandone i presupposti.

aore12


Gli animali marcano il loro territorio con i loro odori per segnalare ai potenziali rivali che quello è territorio di caccia riservato. E gli uomini, tornando all'animale più intelligente del creato, non potendo pisciare attorno ai loro, chiamiamoli genericamente, “interessi”, s'inventano le caste, gli albi, le professioni, i club, i partiti.

Ma non tutti rientrano nei sistemi associativi appena enunciati. Vuoi per motivi di natura personale o perché indesiderati dal sistema associativo in quanto ritenuti pericolosi per il sistema.

L'uomo non si limita a progettare forme associative più o meno solidali nei confronti del resto dell'umanità. Espande la sua creatività e la mette in pratica per alleviare tensioni e fatiche.
Inventa la ruota. Conserva il fuoco. Inventa motori. Perfeziona leggi. Istruisce discipline.

Inventa tante piccole cose che lo aiutano a stare meglio e comprende che i particolari sono importanti per qualsiasi “invenzione” come la valvola di sfiato.

Nelle pentole a pressione, nelle macchinette per il caffè come in tutte le macchine che lavorano a vapore, se si ottura o funziona male la valvola di sfiato e non si arresta subito il lavoro la macchina scoppia.

Su per giù come succede nella società civile.

Quando il popolo è eccessivamente “incazzato” se non trova rimedi al malessere esplode.

Il compito della politica e delle associazioni dovrebbe evitare che ciò accadesse. Dovrebbe saper governare e ascoltare il popolo. Farlo evolvere culturalmente e non trattarlo in funzione del PIL, dello SPREAD, e di ogni altra invenzione economica finanziaria che crea disuguaglianze mortali.

Negli ultimi decenni la politica non ha saputo governare gli eventi. Inutile stracciarsi le vesti adesso. Gridare al populismo e qualunquismo.
La demagogia è arma di tutti. Sta dentro e fuori le istituzioni.

Grillo è la valvola di sfogo della gente che non ce la fa più a sopportare le disparità sociali costruite dalle confraternite di cui sopra.

Il fenomeno Grillo è la conseguenza dei cattivi governi.

Governanti sordi alle grida di chi ha fame e chiede pane ma ben attenti e glorificare con cavalierati al merito del lavoro chi in nome del lavoro ha fatto scempio di diritti e doveri e mortificato donne uomini e ambiente.

Lo tenga ben in mente questo Napolitano all'atto della costituzione dell'imminente Governo.
Da un ex comunista ci si aspetta equità sociale! E non la nascita di una nuova valvola di sfogo per salvare quel che resta dalle macerie prodotte da una classe dirigente che si è dimostrata inadeguata.

sbirciando qua e là

sbirciando qua e là
notizie e curiosità
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress
AMBIENTE CULTURA TERRITORIO EVENTI e elogio della BELLEZZA ...appunti di viaggio... at 12 o'clock post in progress
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress

Post suggerito

Le seduzioni dell'arte

Mario Iannino, 2007, a scuola di seduzione C'è un universo abitato da più categorie di persone che lascia spazi a gestualità inusu...

a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress ... analisi e opinioni a confronto
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto

Sulle tracce di Cassiodoro

Sulle tracce di Cassiodoro
Flussi e riflussi storici

SPAZIO ALLA CREATIVITA'

SPAZIO ALLA CREATIVITA'
La creatività è femmina

un pizzico di ... Sapore

Un pizzico di ---- cultura --- folklore --- storia --- a spasso tra i paesi della Calabria e non solo. ---Incontri a ore 12 Notizie & ...Eventi ...at 12 o'clock... Opinioni ... works in progress, analisi e opinioni a confronto
Itinerari gastronomici e cucina mediterranea

Cucina Calabrese

Cucina Calabrese
... di necessità virtù
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto

post in progress

a ore 12 ...accade davanti ai nostri occhi e ne parliamo...at 12 o'clock post in progress
e-mail: arteesocieta@gmail.com
...OPINIONI A CONFRONTO ...

...OPINIONI A CONFRONTO ...

POST IN PROGRESS

Dai monti al mare in 15' tra natura e archeologia

A spasso tra i luoghi più belli e suggestivi della Calabria

Da un capo all'altro

Da un capo all'altro
Tra storia, miti e leggende

UN PONTE

UN PONTE
SULLA IR/REALTA'

Per raggiungere le tue mete consulta la mappa

ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA

ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA
PERCORSI SUGGERITI

Translate