sabato 20 aprile 2013
TUTTI A CASA!
È una accozzaglia di persone che non
sa più che pesci pigliare. Quella accampata dentro Monte Citorio.
Se poi ricorrono a Napolitano, che
ha confermato la sua indisponibilità a ricandidarsi, (ha 87 anni! E
giustamente, come Lui ha affermato, è giunto il momento del
sacrosanto riposo), per salvare capra e cavoli, vuol dire che non
sono all'altezza della situazione.
Quindi, tutti a casa!
Si deve dare ragione a Grillo! E
si deve convenire con Vendola. Basta con la vecchia marcia
politica. Si salvino le idee sane e si cancellino per sempre quella
marce.
ITALIA ASSEDIATA
Inaudito: il pd non appoggia Rodotà perché ex comunista?
(lo ha detto Leone, pdl)
Bersani, dopo il "tradimento" ha deciso di dimettersi immediate dopo l'elezione del Presidente della Repubblica, è al Quirinale, a colloquio con Napolitano. E mentre scrivo, apprendo che anche Berlusconi, dopo Bersani è a colloquio col Presidente Giorgio Napolitano.
Gli incontri si prestano a più letture ma
ognuna può essere smentita dall'altra. Quindi inutile addentrarci.
aula di Montecitorio |
Stando ai fatti, nel cortile interno di
Monte Citorio, i capannelli dei politici impegnati a cucire alleanze
sembrano ghiaccio al sole.
Secondo Antonio Leone, pdl, la
candidatura di Stefano Rodotà al Quirinale è sentita dal PD come
una forzatura nei confronti di Berlusconi. Per questo motivo PD, PdL, Scelta Civica votano scheda bianca, differentemente da SEL e M5S che
vedono nella figura del professore Rodotà il garante super partes.
E mentre i politici cercano di fottersi
l'un l'altro il Paese muore. Si suicidano pensionati, disoccupati e
imprenditori.
È di poche ore addietro che un uomo di
70 anni si è dato fuoco davanti a un supermercato di Corigliano Calabro in
provincia di Cosenza, sembra, per motivi economici strettamente
collegati alla sopravvivenza.
Anche Pordenone ha la sua vittima. È
un imprenditore tormentato dal problema dei licenziamenti dei suoi
compagni di lavoro e di vita che lo hanno accompagnato nella
costruzione della sua azienda. Si tratta del mobiliere
Fermo Santarossa, 73 anni, fondatore e
amministratore delegato dell'omonimo gruppo industriale che da lavoro
a 500 addetti con un fatturato di circa 200 milioni annui, trovato
annegato nello stagno della propria villa di Prata di Pordenone.
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eccellente apertura mentale. volo. osservo. medito. rido
venerdì 19 aprile 2013
Prodi lascia. C'è Rodotà?
Terremoto nel PD.
Romano Prodi lascia. Rosy Bindi si
dimette da presidente del partito.
Sarà per colpa dei numeri della quarta
chiama senza il PDL?
Prodi 395, molto meno di previsti dai
dirigenti del PD.
Rodotà 214, molto di più dei grillini
che l'appoggiano.
Cancellieri 78, 9 in più rispetto ai
votanti di Scelta Civica.
D'alema 15.
Prodi in una nota al PD dichiara:
“lascio, non ci sono le condizioni.” e aggiunge “chi ha portato
a questo se ne assuma le conseguenze”.
È una strategia della "classe dirigente che dirige" oppure è la vittoria del buon senso
sull'insipienza che livella e fa giustizia?
SIGNORI, L'INCIUCIO E' SERVITO!
Prodi acerrimo nemico di Berlusconi?
Ma è una corbelleria bella e buona!
Possibile che i giornalai nazionali non sanno cos'altro inventare per
fare notizia?
Se non ricordo male, quando Prodi vinse e fece il governo, non si scostò di una virgola dal programma avviato dal suo predecessore Berlusconi, e lo testimonino le
politiche europee sull'alta velocità, sugli accordi aziendali e
sulle grandi opere. Nonché tutte le aspettative che ci si aspettava
da un governo di sinistra ma che non hanno visto luce. Anzi, la
tassazione e il lavoro sono le scottature che ancora bruciano sulla
pelle dei sudditi.
Ed è per questi semplici motivi che
allora cadde.
Insomma Prodi proseguiva nelle
azioni imposte dal governo di destra infischiandosene delle
aspettative degli elettori di sinistra.
Ma quest'aspetto è secondario se si
considera l'interesse nazionale che a volte sovrasta l'unità degli
intenti politici di destra o sinistra. Tant'è che anche oggi Fassina
chiarisce che “essere classe dirigente significa dirigere e non
lasciarsi guidare dalla base”.
Stefano Rodotà |
Giusto! Ma Fassina o chi per lui
dovrebbe anche spiegare agli elettori, al popolo della sinistra
e a quanti hanno dato loro fiducia col voto e che avrebbero voluto
Rodotà al Colle, figura limpida caldeggiata anche dal M5S,
perché non è piaciuta a Bersani e alla classe dirigente del PD.
Forse la classe dirigente conosce
qualcosa che noi sudditi privi di raziocinio non possiamo immaginare?
Se davvero Prodi avrà la meglio su
Rodotà, non so se noi, cittadini non rappresentati da questa classe
dirigente, avremo ancora il “diritto di avere diritti”.
Comunque, basta dire stronzate!
È ininfluente fare l'analisi dei voti,
dei dissidenti e dei franchi tiratori o tentare voli pindarici per
carpire i segreti di Monti che intima la Cancellieri al
Colle quale sua espressione per Scelta Civica pena il suo
ritiro dal partito.
Se il Pd fosse davvero un partito di
sinistra che guarda ai deboli e ne tutela i diritti avrebbe accettato
e sostenuto la candidatura del professore Stefano Rodotà.
Domani alle 10 sapremo cosa i
dirigenti avranno partorito in nottata e chi sarà il Presidente
della Repubblica per i prossimi sette anni, capiremo così il futuro
dell'Italia e cosa ci aspetta subito dopo il passaggio di consegne
del Presidente uscente Napolitano.
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RODOTA' PRESIDENTE! E BASTA TATTICISMI
C'è ancora un senso parlare delle
caste e della politica che venera se stessa?
Dalle recentissime eloquenti immagini
si è visto con occhi quanto i cittadini hanno sempre saputo e
contestato.
I tatticismi della politica sono
lontani anni luce dalle esigenze di chi soffre per la perdita del
lavoro insieme alla famiglia gli stenti derivanti dalla povertà.
Gli omicidi della politica, questo il
vero termine da adottare quando qualcuno si uccide per vergogna o
perché è allo stremo, si susseguono e mentre la disperazione avanza
nel paese i partiti politici non riescono a eleggere il Presidente
della Repubblica.
Eppure, dalla rete sono usciti nomi di
tutto rispetto. La gente comune ha espresso preferenze che fanno la
differenza tra quanto accade nelle stanze dei poteri e le esigenze
vere dei cittadini.
Gabanelli, Strada, Rodotà! Ma anche
Prodi e molti altri che non godono di fama riflessa dai mass media
fanno la differenza qualitativa nei confronti di una classe politica
allevata a strategia e inciuci.
Non è più tempo di machiavellici compromessi!
chist' è ammico amme! (questo è amico mio) |
eccellente apertura mentale. volo. osservo. medito. rido
giovedì 18 aprile 2013
a nostra insaputa, ci HANNO COPIATO!
Per tutti i copioni, siate più oculati e rispettosi del lavoro altrui
Da qualche giorno si è notato un calo di visite.
Ecco svelato l'arcano: digitando svogliatamente su Google
aore12, con sorpresa, trovo dei link che portano a siti diversi dal mio blog
ma con le stesse notizie e opinioni dei post pubblicati su aore12.
A parte che non c'è nessun indirizzo
mail dove poter scrivere le proprie rimostranze in merito, ed è per
questo motivo che scrivo ai signori di cocomind sul mio blog
per dire loro di non farlo più nei termini fin ora adoperati.
Ripeto, sono onorato, anzi onorati visto che si scrive a più mani, ciò non toglie che una cosa è
estrapolarne un pezzetto, citare chi lo ha scritto e allegare un
link di rimando alla fonte. Anche perché, spulciando nel sito ho
avuto la sensazione che loro ci guadagnino qualcosa sul lavoro degli
altri. Mentre chi ha realizzato il pezzo non riceve nessun beneficio
o gratificazione giacché nulla rimane sul blog a testimonianza del
copia e incolla fatto da cocomind in totale elusione dei principi di salvaguardia del copyright
Garzie a coco & mind per "la mirata lusinghiera" attenzione prestata al nostro blog che senz'altro eviterà di riproporre ai suoi lettori un vergognoso copia e incolla all'insaputa dei diretti interessati e rispetterà il lavoro intellettuale altrui!
Sia ben chiaro: il web è libertà, ma
un conto è essere liberi di scrivere le proprie idee e un altro
“rubare” e prendere in prestito all'insaputa degli autori.
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In sintesi, il blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo; analizzarne pacatamente le criticità così da poterle migliorare per sfatare quel deleterio luogo comune che nell'immaginario collettivo lega la Calabria alla ‘ndrangheta e al malaffare.
mercoledì 17 aprile 2013
Arte Contemporanea, Saatchi sponsorizza Mueck
QUANDO CHARLES SAATCHI FA LA DIFFERENZA.
ron mueck |
È risaputo. Il mondo dell'arte e il
suo sottobosco è strapieno di gente che gioca con la creatività ma
solo pochissimi emergono e quei pochi che ci riescono, oltre agli
inopinabili meriti personali, devono ringraziare qualcuno che ha
creduto in loro, li ha affiancati e portato per mano nei circuiti
consacrati all'Arte.
Personalmente non credo ai colpi di
fortuna. Credo, piuttosto, alle strategie messe in campo dai
cerimonieri culturali. Alla benevolenza dei mass media e alla loro
forza persuasiva.
Da sempre, nonostante le chiarissime
teorie di Emile Zola in merito alla valenza di un'opera, in pittura e
nelle arti in genere, il profano è mischiato al sacro, lo contamina
fino a fagocitarlo.
È come nelle comuni attività sociali:
chi sa vendere bene la propria merce fa progressi nell'immediato e
chi investe patrimoni vuole vederli crescere, a prescindere dal
valore reale. In seguito, forse, il tempo e l'emancipazione
riusciranno a fare luce.
Non sta a me dire cosa è o determina
un prodotto culturale e cosa lo fa assurgere ad opera d'arte.
Ci sono trattati curati e ragionati da
perfetti luminari e chi ancora non ne ha consultato almeno uno è
sempre in tempo per farlo.
A volte si cita l'iperrealismo, si
parla di scultura, si enfatizzano misure e perfezionismi maniacali.
Tutte cose che fanno “impressione” sul pubblico. Effetti speciali
che lasciano a bocca aperta quanti non conoscono le tecniche di
costruzione dei giganti costruiti per i racconti di celluloide.
Mueck è definito dalla critica
ufficiale artista iperrealista.
Esordisce come artista nel '97.
Realizza, con silicone crudo, un manichino che emula un uomo morto al
quale dà il titolo: “Dead Dad” “papà morto”.
I lavori di Ron Mueck raffigurano la forma umana e la ritrae nei momenti più intimi, isolati, decontestualizzati e, perciò, vulnerabili.
I lavori di Ron Mueck raffigurano la forma umana e la ritrae nei momenti più intimi, isolati, decontestualizzati e, perciò, vulnerabili.
L'approccio, può inserirsi, se proprio
si vuole dare valore all'azione, nel contesto dada piuttosto che iper
o surrealista. Iper descrittivo di corporeità che non mancano di
descrivere momenti quoridiani amplificati nelle proporzioni.
Corpi siliconici vestiti con i
sentimenti dell'umano, smorfie di dolore o di paura, riprodotti in
grandezze esagerate per esaltarne i particolari.
Chi li
osserva, superato un primo senso di meraviglia e stupore,
probabilmente si sentirà un lillipuziano al cospetto di Gulliver.
Tanti Gulliver immobili, ignari di essere osservati e indagati nei
momenti più intimi. Qualcuno sarà anche assalito da melanconia,
proverà imbarazzo o vergogna per aver invaso la privacy degli
innocui giganti di silicone.
rivisitazione dgt di un libero pensatore (sensazioni) |
Mueck è uno degli artisti più richiesti nel panorama contemporaneo; apprezzatissimo soprattutto da quando le sue opere sono commissionate da Charles Saatchi (fondatore della Saatchi & Saatchi, la più importante agenzia pubblicitaria del mondo).
Democrazia Genuflessa
tra spread e pil. -da Mueck, cit. digitale courtesy M. Iannino- |
Prima ci hanno drogati con la pubblicità, ci hanno detto che potevamo comprare ogni cosa prodotta dall'industria immessa sul mercato. Ci hanno fatto credito. Hanno inventato le cambiali; i pagamenti a breve, media e lunga scadenza. Le carte di credito e i bancomat.
Ogni traguardo sembrava raggiungibile.
Ci è sembrato possibile addirittura farci un'opinione e poterla
esprimere.
Abbiamo lottato per i diritti
Costituzionali. Abbiamo creduto nel diritto alla Vita!
Abbiamo lottato per la cultura!
Ma messi in standby non appena le caste
hanno avvertito il brivido della folla trasformarsi e diventare
rabbia con le marce su Roma. E nulla, oltre alle vuote parole di
sempre, la classe dirigente, ha prodotto.
Niente spartizione solidale. Niente
lavoro. Nessun sogno!
Si naviga a vista, con qualche residuo
guizzo di autentica dignità, nel mare apatico della quotidiana
telenovella resa soporifera dalle ignobili appendici del potere
arroccato in difesa delle ricchezze tolte all'altro.
Questo stato di cose si chiama:
democrazia genuflessa.
In barba ai fulgidi esempi delle
persone illuminate, il popolo non è Sovrano! Il popolo (ignorante) è
reso schiavo di sé stesso.
In sintesi, il blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo; analizzarne pacatamente le criticità così da poterle migliorare per sfatare quel deleterio luogo comune che nell'immaginario collettivo lega la Calabria alla ‘ndrangheta e al malaffare.
martedì 16 aprile 2013
Gabanelli Presidente, tutta colpa dei media?
la classifica delle quirinarie del M5S |
Secondo il M5S gli iscritti del
movimento che hanno votato via web alle quirinarie pare abbiano optato per la
Gabanelli. E questo la dice lunga sull'attenzione che i grillini
pongono a temi sociali così importanti, seri e delicati per la vita
dell'Italia qual è la Presidenza della Repubblica.
Ottima e scrupolosa giornalista, Milena
Gabanelli, diventata nota al grande pubblico grazie al programma d'inchiesta televisiva
che ha l'ardire di sciorinare al sole i panni sporchi di quanti,
dirigenti o politici, dovrebbero governare il Paese e invece
gestiscono il potere e i soldi pubblici secondo criteri
discutibilissimi.
Ovviamente, la giornalista, da persona
colta , si dice “commossa e onorata” e quando sarà interpellata
dirà la sua in merito alla candidatura al Colle. D'altronde, che
attinenza ci può essere tra una brava professionista affiancata da
una troupe di altrettanti validi giornalisti con le qualità
richieste per coprire l'incarico più alto della Repubblica?
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