sabato 8 gennaio 2011

facebook e la superficialità nel web

Ho letto una massima di Padre Pio.

Parla delle distese dorate sconfinate di enormi campi di grano maturo lucenti al sole. descrive le spighe civettuole che s’innalzano allegre sopra le sorelle curve, appesantite dal carico dei semi, curve, appunto, perché produttive.
E mi sono saltate alla mente le facce spaccone della vanagloria degli ultimi tempi. Gente arrogante; infida; sorridente; falsamente accomodante o accondiscendente. Gente ignorante e gente scolarizzata imbevuta di nozioni e di tecnica più che di cultura vera; quella cultura, per intenderci, praticata dai vecchi saggi o da quanti hanno sudato in fucina.

Spighe civettuole che ballano al vento. Civettuole e pettegole come la gente che fa della delazione l’arma preferita per annientare i rivali incuranti se con le loro cattiverie liberate al vento uccidono le libertà e il lavoro altrui e provoca regressione sociale.
Per questa gente non conta la verità ma la vittoria.
Peccato.
Peccato perché fino a quando la saggezza non sarà ascoltata e condivisa dai più, la fabbrica del fango non smetterà di insudiciare la bellezza dei puri; specie dei bambini, verso i quali, noi tutti, abbiamo responsabilità etiche ben definite.

Allo stato attuale la melma contamina e sommerge ogni cosa. Specie laddove c’è la necessità di apparire e primeggiare; e, Facebook è uno di questi luoghi. Face book è una piazza mediatica assurda dove ognuno balla da solo, propone la propria mercanzia, si affilia e pensa di interagire con gli amici veri o virtuali, per accorgersi, infine, di essere usato e soggiogato dal sistema che lui stesso ha contribuito a gonfiare.
Allora, che fare, come concludere l'analisi?
Vi sono varie possibilità di conclusione ma quella che al momento sembra la più appropriata consiste nel ritornare a coltivare i contatti umani reali, stringersi in abbracci corporali veri, sentire il profumo, il calore di chi ti sta davanti! litigare, sorridere e guardarsi negli occhi... anche se, con parametri e approcci culturali differenti, il social network può trasformarsi ed essere un luogo d'incontro importante. propositivo.

Artisti in calabria cercasi

L’animo dei calabresi è insondabile.

Generalmente, il calabrese, è per sua natura espansivo con chi conosce da qualche tempo, ma, nonostante a volte soffra di un’esasperata, oserei dire, pudica riservatezza, sa essere ospitale con gli sconosciuti, specie se forestieri in cerca di ristoro fisico e culturale.
È altruista; cocciuto; e quando intraprende un cammino, lo porta a termine perché è nel suo dna forgiato dalla durezza dei luoghi, dagli usi e dalla cultura degli avi.

Perché elenco sinteticamente alcune peculiarità caratteriali nostrane?
Semplice!, perché la componente poetica del pensiero è espressa appieno nei giochi creativi dei tantissimi conterranei che si cimentano in pittura, nelle arti plastiche, ma anche con la poesia, la letteratura, il teatro, cinema!, insomma, quelle attività sinonimo di sensibilità eccelsa e, perciò, definite artistiche.

Lo spazio “artisti in Calabria” accoglie chiunque senta la necessità di dire al mondo: Io ci sono! Sono qui in Calabria, oppure sono un Calabrese costretto fuori regione ma, impegnato a proporre la mia sensibilità culturale, emotiva, logica e razionale attraverso il mio lavoro!
Niente altro!

L'invito è rivolto disinteressatamente a chiunque operi nel campo della sensibilità poetica dei giochi creativi. Gli artisti, per essere presenti negli spazi riservati alla cultura attiva in Calabria devono inviare foto di opere, file di c.v., testi critici all'amministratore del blog aore12 al seguente indirizzo: arteesocietà@gmail.com

venerdì 7 gennaio 2011

e se insieme ai colibrì Berlusconi salvasse l'Italia?

E se oltre i colibrì Berlusconi salvasse gli italiani?

L’ansa del 6 gennaio ma ancora meglio un dialogo tra il giornalista del tempo e Vittorio Sgarbi, evidenzia la sensibilità d’animo del premier e questo non può fare che piacere. Ciò che lascia allibiti, è l’enorme impotenza del premier nei confronti delle esigenze personali e sociali degli italiani.

È risaputo, anche perché esplicitamente affermato dal ministro Giulio Tremonti, che la crisi è reale e che taglia posti di lavoro, congela pensioni, stringe i cordoni degli enti pubblici e della cultura, scuola e istruzione, rivede, per risanare, i conti della sanità pubblica, elimina sprechi(?), e dulcis in fundo, in Calabria, con l’esattezza a Catanzaro, una realtà d’assistenza sanitaria onlus come Fondazione Betania versa in gravissime sofferenze finanziarie perché la regione non eroga i fondi e i dipendenti non percepiscono la retribuzione da diversi mesi. Nonostante le sofferenze, il servizio continua a garantire dignità ai ricoverati, ma fino a quando?

Certo, ripeto, fa piacere apprendere notizie come la seguente:

Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi salverà il Centro colibrì di Miramare (Trieste). L’ha reso noto Stefano Rimoli, responsabile del centro, che ha detto di aver ricevuto una telefonata in tal senso del Premier.

Nella telefonata - ha riferito Rimoli - Berlusconi ha detto di conoscere bene i colibrì ''che sono importantissimi per l'impollinazione. E ha garantito il suo personale interessamento''.

Il Centro di Miramare era entrato in crisi a causa dei mancati finanziamenti pubblici. Del caso si era interessato anche Vittorio Sgarbi il quale in una sua visita in Regione aveva annunciato un suo intervento sul presidente del Consiglio.

Sempreché la stessa sensibilità sia rivolta anche agli umani.

giovedì 6 gennaio 2011

mentre inizia un 2011 nero, soldi pubblici in ...fumo?

L’epifania tutte le feste porta via.


Catanzaro, una folla immensa ha gremito, la notte dell’epifania, Piazza Prefettura e Corso Mazzini per assistere allo spettacolo "Pazza Piazza 2011: La Befana, le Fate e la Neve".

Lo spettacolo, giunto alla quarta edizione dell'Epifania in piazza, promosso e prodotto dall'amministrazione provinciale di Catanzaro per espressa volontà del suo presidente, Wanda Ferro e organizzato dal promoter Ruggero Pegna in collaborazione con la Compagnia Teatrale dell'Atmo, ha visto impegnati in un turbinio di effetti speciali arte teatrale urbana, giochi pirotecnici, numeri acrobatici, musiche e immagini singolari di altissimo livello tecnico, il tutto costruito sul racconto di una fiaba inedita scritta per l’occasione da Ruggero Pegna e Alessio Papini.

Nulla d a eccepire sull’evento in sé, per chi ha lavorato e per quanti si sono impegnati affinché la festa popolare riuscisse nel migliore dei modi, ma, è bene ricordare che ci sono momenti in cui è d’obbligo l’austerità. E questo è uno di quei momenti storici che imporrebbero tale decisione, in virtù degli aumenti causati dalla finanziaria che impoverisce ulteriormente i meno abbienti, per rispetto verso i disoccupati, i precari e per quanti, costretti dalle politiche restrittive, hanno perso la speranza nel presente e nel futuro, non perché ignavi, codardi, sognatori; oppure perché vagabondi come dicono gli spocchiosi, ma perché coscienti dell’assedio che i mediocri attuano nelle stanze del potere.

Eleanor Roosevelt diceva: Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni!

Ma questa classe dirigente è maestra nell’ammazzare i sogni, anteponendo realtà effimere nel momento opportuno.

San Pietro e i titoli altisonanti

La religione dice che siamo tutti fratelli e che le malefatte degli uni sugli altri, prima o poi saranno addebitate e pagate. Ci dice pure che siamo fatti a immagine di Dio e che non esistono, nell'immensa Bontà del Creatore, classi, caste, ceti, subalterni o dominanti. E neanche singole entità superiori ad altre e che i titoli inventati dagli uomini non valgono nulla al Suo Cospetto.
Va bene! Diamo per scontato tutte queste belle indicazioni Divine, però qualcuno deve spiegare perché sono sempre i più arroganti a gestire il "potere temporale", i più scaltri, quelli che predicano bene e razzolano male. Che promettono benessere e solidarietà; comprano i bisognosi per un tozzo di pane piuttosto che sfamarli amorevolmente; che approfittano dell'ignoranza delle masse.
A proposito di masse accomunate da ideologie sane, ma anche nelle comunità morigerate un tempo per focalizzare le persone, i termini erano "Ciccio, l'artigiano; Totò u scarparu; u figghiu do cutureri, il barbiere, e via citando". Il titolo distintivo consisteva nel mestiere dei padri o della famiglia in senso lato e serviva esclusivamente per chiarire subito di chi si parlava.
I nobili e i dotti facevano testo a sé e pretendevano ossequiosa referenza: l'onorevole; il barone; il dottore; don Giovanni…
A un certo punto della storia, l'evoluzione culturale e sociale sancisce l'uguaglianza e l'abolizione delle caste, nonostante ciò i titoli si sprecano e continuano a essere anteposti ai nomi persino sui manifesti dell'estremo saluto.
Ma non si era detto che siamo tutti uguali? O forse anche lassù varrà qualcosa la presentazione anticipata dai titoli; il curriculum vitae, suffragato dagli epitaffi dei congiunti rimasti a indossare maschere terrene, condizioneranno S. Pietro?

mercoledì 5 gennaio 2011

classe dirigente seria cercasi

A quando la politica in mano a persone serie?


Alcune notizie dovrebbero essere ignorate perché denotano caponaggine acuta dettata dall'ignoranza, completa assenza di sensibilità istituzionale e sociale. tralasciando di ricordare la volontà di istigazione alla disobbedienza alle leggi dello Stato Repubblicano insita nelle azioni e nelle parole dei dirigenti politici leghisti.

Ma come si fa a stare zitti di fronte a notizie simili?
“Un calendario 2011 con le ricorrenze venete al posto di quelle nazionali. È il gadget ideato dall’assessore all’identità veneta, Leandro Comacchio, del Comune di Solesino, in provincia di Padova, che ha sostituito, tanto per fare un esempio, la festa della Liberazione con la festa di San Marco.

Vero è che il 25 aprile si festeggia il patrono di Venezia ma è vero anche che in tutta Italia le celebrazioni sono tutte rivolte alla Liberazione, festa nazionale. E poi c’è la nuova ricorrenza: il 25 marzo si celebra la Terza Edizione della Festa del Popolo Veneto; mentre risulta abolita, nel Nordest lavoratore, la festa del Primo maggio.
Sul tema naturalmente sono salite sulle barricate le opposizioni. Dal canto suo l’assessore si è limitato a difendere il suo operato e a invitare alla restituzione del calendario fatto dalla Provincia, governata dal Pdl, inutile e costoso.”
Eppure, basterebbe ricordare loro la gestione delle quote latte che hanno immiserito i pastori sardi e tutelato i veneti. I ministri e i politici leghisti che bivaccano a Roma a spese dei contribuenti italiani. Ma sarebbe scendere allo stesso livello di qualunquismo e ignoranza. Perciò, chiedo ai politici seri, in special modo a quelli militanti nella lega e che occupano spazi istituzionali impegnativi di fare in modo che questi fatti non si ripetano più e, per evitarlo, istituire scuole politiche serie aperte ai simpatizzanti e ai rappresentanti dl loro partito. Quantomeno non scadiamo, tutti, nella merda, tanto per adoperare un termine forte e farsi comprendere con certezza assoluta da chi questi termini usa di continuo, specialmente in campagna elettorale con azioni deprimenti, privi di onestà intellettuale e politica.

p.s. il virgolettato è estrapolato dal giornale il secolo XIX.it

martedì 4 gennaio 2011

spazio Artisti in Calabria, Giuseppe Celi

aore12
giuseppe celi

Erano gli anni ’70. e animati dalla passione giovanile per l’arte, ma anche per la politica, ci s’incontrava spesso in centro, su Corso Mazzini, a Catanzaro, per dirigere, poi, nella bottega dei fratelli Verduci, corniciai e galleristi. Lì, si parlava di arte, ci si confrontava e ci si prendeva in giro, spesso scompaginando i piani commerciali dei fratelli corniciai. All’epoca, i Verduci gestivano la galleria d'arte “il pozzo” un locale situato su Corso Mazzini, di fronte la galleria “Mattia Preti” di palazzo Fazzari e lì esponevamo i nostri lavori.
Giuseppe Celi, Pino per gli amici, era e rimane un simpatico burlone, sempre allegro e con la battuta pronta riusciva a mettere allegria ovunque. E, nel ’78, entrando a visitare la mia personale nella galleria “il pozzo”, dopo avere goduto della visione dei lavori esclamò: “Va beh, sei bravo!, ma quando la smetti cu ‘sti dijiuneddhi?”. Erano una serie di olii stilizzati. Lavori di ricerca segnica più che cromatica, nei quali padroneggiava il verde e il blu.

enzo toraldo
Nel ’79 Gigi Verduci convola a nozze con Maria e la bomboniera consiste in una cartellina con dentro due litografie dei pittori Enzo Toraldo e Giuseppe Celi.
Enzo, esegue il tema del tempo: per lui era il periodo delle carrozze e dei cappelli, dei lampioni e delle donnine solitarie, in attesa davanti a un bicchiere al bar. quasi a sottolineare la sua di solitudine, placata da qualche whisky. il suo modo d’essere indusse la gente ad appellarlo col nomignolo de “il pittore triste” perché, esteriormente così si mostrava agli estranei ma con gli amici, anche Enzo era un burlone, buono e simpatico.
Pino Celi, era attratto formalmente dalle baracche del porto di Catanzaro Lido, dalle barche a riposo e dai pescatori intenti a rammendare reti o trasportare il pescato.
Pino aveva una buona mano ed eccelleva nel disegno. Il suo lavoro artistico rispecchia appieno la sua personalità. Preciso e curato nella persona; meticoloso nella costruzione dei piani visivi, lascia riaffiorare lieve la figura fino a intersecarsi con la materia e il colore. Immagini evanescenti, narrano momenti quasi esoterici di mondi personalizzati e personalizzanti che inducono all’oblio, alla poetica del sogno narrante di chi ha viaggiato a lungo nella terra della visione onirica e dei tempi. Pino Celi narra con la figurazione di terre lontane e le rende tangibili con cromie che sprigionano odori d’oriente in territorio familiare. Numeri. Segni. Figure. Volti. Timbri. Trasformano le tele 100x100 in fotogrammi da leggere in sequenza che, se miniaturizzate, possono affrancare epistole, lettere colme di poetiche narranti.



G. Celi, 2010, Pro-Fili - Tecnica mista - 
tela allacciata su telaio-cm 100x100 



(dal sito ufficiale di G. Celi)

GIUSEPPE CELI, nato a Catanzaro, inizia i suoi studi presso il Liceo Artistico di Reggio Calabria e li conclude a Catanzaro dove frequenterà successivamente la Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti. La sua formazione si è via via arricchita di nuove esperienze frequentando i Corsi Internazionali di Litografia presso l’Istituto di Belle Arti di Urbino e i Corsi di Calcografia Sperimentale “Goetz” presso la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia. È in quegli anni che inizia il sodalizio con Renzo Biasion, maestro che lo influenzerà più in senso etico che stilistico, trasmettendogli il proprio modo di concepire l’arte nel suo rapporto con la vita. Dal 1974 al 1982 ha insegnato al liceo artistico di Catanzaro e Cosenza e dal 1982 insegna Arte e Immagine nelle Scuole Inferiori di Primo Grado. Agli inizi del 2000 abbandona il figurativo tradizionale a favore dei linguaggi contemporanei dell’arte, esprimendosi in una pittura di tendenza postmoderna. Artista poliedrico, spinge le sue ricerche oltre che nel settore delle arti figurative (pittura, scultura e grafica), anche nel campo della fotografia digitale e del design. Particolarmente attento ai linguaggi dei mezzi di comunicazione di massa.
Effettua pregevoli irruzioni in diverse espressioni d’arte (Pop Art, Espressionismo Astratto, Arte Povera, Informale materico). Significative, originali e innovative sono state fin qui le intuizioni che hanno connotato il suo lavoro; così come ostinata è la sua determinazione nel perseguire un’indipendenza all’interno del contesto artistico italiano. Irrequieto rispetto ai ritmi canonici dell’attività artistica (vernissage, scadenze, ecc.), cerca rifugio nei suoi sempre più frequenti viaggi all’estero. Non partecipa alla vita mondana e ama essere un invisibile che coerentemente e intenzionalmente risulti assente anche dalle pubbliche manifestazioni.

sbirciando qua e là

sbirciando qua e là
notizie e curiosità
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress
AMBIENTE CULTURA TERRITORIO EVENTI e elogio della BELLEZZA ...appunti di viaggio... at 12 o'clock post in progress
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress

Post suggerito

Le seduzioni dell'arte

Mario Iannino, 2007, a scuola di seduzione C'è un universo abitato da più categorie di persone che lascia spazi a gestualità inusu...

a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress ... analisi e opinioni a confronto
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto

Sulle tracce di Cassiodoro

Sulle tracce di Cassiodoro
Flussi e riflussi storici

SPAZIO ALLA CREATIVITA'

SPAZIO ALLA CREATIVITA'
La creatività è femmina

un pizzico di ... Sapore

Un pizzico di ---- cultura --- folklore --- storia --- a spasso tra i paesi della Calabria e non solo. ---Incontri a ore 12 Notizie & ...Eventi ...at 12 o'clock... Opinioni ... works in progress, analisi e opinioni a confronto
Itinerari gastronomici e cucina mediterranea

Cucina Calabrese

Cucina Calabrese
... di necessità virtù
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto

post in progress

a ore 12 ...accade davanti ai nostri occhi e ne parliamo...at 12 o'clock post in progress
e-mail: arteesocieta@gmail.com
...OPINIONI A CONFRONTO ...

...OPINIONI A CONFRONTO ...

POST IN PROGRESS

Dai monti al mare in 15' tra natura e archeologia

A spasso tra i luoghi più belli e suggestivi della Calabria

Da un capo all'altro

Da un capo all'altro
Tra storia, miti e leggende

UN PONTE

UN PONTE
SULLA IR/REALTA'

Per raggiungere le tue mete consulta la mappa

ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA

ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA
PERCORSI SUGGERITI

Translate