giovedì 26 settembre 2013

L'amicizia al tempo di facebook

Vivo in una cittadina di provincia dove ci conosciamo tutti quel tanto che basta per scambiarsi un “ciao come stai” e poi, magari, criticarci dietro.
Insomma, la mia realtà non è tanto dissimile dalle altre. Per questo motivo ometto la località esatta. D'altronde, nello Stivale, non cambia granché al nord come al sud e nelle isole.

La realtà virtuale, quella di facebook, tanto per capirci, è differente. Là, nel mondo parallelo, si fa a gara a chi è più buono, a chi riesce ad accontentare la maggior parte dei contatti, diciamo, con destrezza, tanto per usare un eufemismo e non dire paraculaggine. Tanto, spento il pc, tablet o android, chi s'è visto s'è visto. Quel mondo è chiuso fuori!

Ciononostante, lo usiamo e, forse, ci crediamo anche nei “mi piace che accumuliamo.
Qualcuno fa la corsa per superare i 5000 amici. Altri cercano solo i veri amici e qualcun altro, specie nelle provincie, richiede l'amicizia a chiunque conosce per averlo visto in giro ma non si sono mai salutati e presentati.

È di quest'ultima categoria che voglio parlare perché, per motivi differenti che non sto ad analizzare, la stragrande maggioranza dei facebokkiani è fatta così. E chiede l'amicizia.

Capita, allora, di vedere, tra le proposte del social network inerenti le amicizie che potresti conoscere, la fotina di gente che non c'è più. E, se l'hai conosciuta, in base ai ricordi, gioisci o t'incupisci.

Ma può accadere di non sapere della sua dipartita e schiacci “invita”.
Passa qualche giorno, un mese, e pensi “ ma che gli ho fatto per tirarsela così?

Clara Moroni & Vasco rock show a Catanzaro Lido

http://aore12.blogspot.it
E dopo questa sera non resta davvero che Vasco! Sì, perché questa sera un altro elemento della banda del blasco è ospite qui a Catanzaro pronto a duettare con i nostri eccezionali amici che cantano Vasco.

È la volta di Clara Moroni, vocalist di Vasco Rossi ma anche cantante e compositrice che sta sulla scena dal 1993. Clara ha il cuore rocchettaro. Inizia come batterista. Influenzata dai sex pistols, come recita la sua biografia on line.
Gli esordi col mondo dello spettacolo che conta avvengono negli studi di registrazione milanesi. Qui fa la corista per gli Stadio, Loredana Bertè e altri. Ma è l'incontro con Guido Elmi che la fa decollare col progetto “Clara & Black Cars”, “Chi ha paura di chi” e “Spiriti”.

È sempre Elmi che la chiama per curare gli arrangiamenti vocali di “Gli spari sopra” così inizia la collaborazione con Vasco.

A portare la musicista rock nella nostra città è Massimiliano Iannino che canta Vasco insieme ai suoi stupendi amici musicisti.

A questa sera, dunque.  

martedì 24 settembre 2013

Accendere un'auto e attaccare targhe è facile

Difficile è far evolvere la collettività dall'arretratezza culturale imposta dalle caste.

Non passerelle ma lavoro come volano di cultura e legalità!

Mi son sempre chiesto a che valgono i simboli, le manifestazioni di piazza e persino i salotti culturali, dove, per intenderci, si parla tanto di letteratura, poesia, pittura, un po' meno di scultura e sempre con la puzza sotto il naso si addita l'ignoranza collettiva ché non legge, non si documenta, non amplia gli orizzonti con un buon libro.


http://aore12.blogIn Calabria, per combattere la 'ndrangheta e il malaffare che si associa ai colletti bianchi e alla politica, c'è stato un pullulare di targhe affisse sui muri dei municipi regionali con tanto di scritta: “QUI LA 'NDRANGHETA NON ENTRA!” Come se bastasse una sana intenzione, uno slogan, per annullare gli effetti di un malcostume cresciuto negli anni. Non si è voluto capire che laddove la miseria taglia con l'accetta gli animi e fa morire d'indigenza la fame fisica annulla anche la libertà, la volontà d'immergersi in una buona lettura.

Una sorta di asservimento dei reietti al potere che dà loro di ché vivere, salvo, poi, vedere comuni commissariati per infiltrazioni o contiguità mafiose, fa stare nell'inferno dell'ignoranza la maggior parte della popolazione. Ma questo non accade solo in Calabria!

In “Presa Diretta” un “dipendente” dei poteri nascosti così giustifica il suo atto di gratitudine al microfono del giornalista: “Come posso, quando mi chiama, rifiutare un favore a chi mi ha dato lavoro?”
http://aore12.blog
Giancarlo Siani

Cosa significa, si spieghi meglio. “Anche col voto”.

Insomma, i simboli sono importanti ma non importantissimi laddove regna la fame la disoccupazione e nessuna voglia di far crescere la cultura da parte di chi detiene il potere.
Che rilievo può avere l'accensione della macchina di Giancarlo Siani, giovane reporter ucciso dalla camorra per i suoi scritti su il Mattino di Napoli nello sfacelo totale di una Repubblica guidata da gente che per mantenere i conti dello Stato in ordine toglie il lavoro ai dipendenti pubblici e privati ma mantiene intatti i privilegi dei ricchi e affama il 90% dei cittadini?

Simili presupposti non lasciano spazio alla speranza checché ne dicano scrittori, intellettuali, politici che assediano gli schermi e i media.


lunedì 23 settembre 2013

Il punto debole delle mamme

"il lato sciocco" courtesy archivio M. Iannino

IL MESTIERE PIÙ ANTICO DEL MONDO RISOLVE I PROBLEMI ECONOMICI!


Verità o meno, queste parole le ho sentite nel parcheggio del supermercato.
A pronunciarle, durante una discussione alquanto nevrotica, una signora matura, carica di buste, che inchiodava sotto il sole una coppia di malcapitati amici sovraccaricandoli con le sue nevrosi.

Punto nodale del discorso: il rapporto coi figli e le rispettive mogli. Quindi, il ménage familiare dei ragazzi e le sue convinzioni di donna d'altri tempi(? no, perché conosco tante persone anziane che non la pensano così!).

… ma ti ricordi quanti sotterfugi per vederci col ragazzo ai nostri tempi... il primo bacio nei vicoletti bui di Stratò (è un quartiere cittadino della Catanzaro vecchia), la paura che mi vedesse mio fratello e mmò!, fannu chiddhu cchi bbonnu davanti a tutti e si'n'da futtunu! Ma tu lo sai che mio figlio con le prove in mano che la moglie lo tradiva l'ha pregata ma torna ala casa. Ma si mi capita e mi duna l'occasiona a tiro de capiddhi e a stricu nterra casa casa! Ca ti para ca mi spagnu e iddha? Ca eju ajiu minatu mafiusi figurati si non ajiu u coraggiu ma a topulijiu bona bona...

u sa chi è? È u pilu! E l'omini su cunni! Si dicia ca tira cchjù u pilu all'irtu ca u carru e voi a lu pendinu! Ed io glielo dico a mia figlia: non ti sposare! Non ti lasciare mpatocchjiara ca a fimmina ava na miniera ammenzu l'anchi...

U femminicidiu? Ma mi fannu ridira chissi cchi parranu e fimminicidiu e de fimmini sfruttati. Sulu i fimmini scemi si lassanu sfruttara... cchi bbò rdira! Puru nui ebbamu alti e bassi, incomprensioni, sbandamenti, ma abbiamo saputo reagire con dignità e rispetto verso il nostro compagno per amore dei figli e, pecchì no!, puru ppe i genti...

...anche per la gente, l'opinione pubblica...

Andando via non ho potuto fare a meno di gettare l'occhio sul capanello di amici che non avevano, e forse non lo faranno mai, reciso il cordone ombelicale e lasciato vivere ai figli le loro vite.

venerdì 20 settembre 2013

Contro l'Apartheid della sottocultura

courtesy Mario Iannino©
courtesy archivio m. iannino

Contro il mercato delle clientele. 

La parola agli Artisti ignorati dalla critica di regime


La storia si ripete.
Oggi come ieri chi è riuscito a ritagliarsi un piccolo centro di potere lo difende con unghie e denti. L'instabilità economica condiziona ed a poco valgono le belle parole e le citazioni delle vite di santi poeti e artisti.

Chi ha raggiunto uno status, uno qualsiasi per il quale si è lottato magari contro sani principi pur di raggiungerlo, non credo tenga nella dovuta considerazione il motto di Marcel Reich Ranicki, scomparso di recente, eminenza grigia del mondo letterario tedesco che, nonostante il potere raggiunto (bastava una sua parola per consacrare, elevare o annullare uno scrittore), continuava a ripetere “Il primo dovere di un critico è la verità”.

La verità!

Una “verità” che pare faccia il paio inesorabilmente col potere economico delle lobby che non guardano al reale valore culturale delle “Cose” immesse sul mercato ma, fatte salve alcune regole elementari di “buon gusto e destrezza”, lasciano partire la macchina mediatica osannante al nuovo evento del genio in scuderia.

Attenzione!, non è un male demoniaco commerciare in opere d'arte, siano esse di letteratura pittura e altro.
È male l'imbroglio, lo spacciare per opere altamente culturali robaccia che di sublime ha solo, quando c'è, la manifattura. Una manifattura surrogata da valenti correttori di bozze o, nel caso dell'arte visiva, a conseguenziale esperienza di lavoro e tecniche applicate negli anni.

Personalmente ho conosciuto mondi incontaminati. Entità allo stato puro che facevano e fanno della creatività un gioco sublime di pensiero e, all'occorrenza, tecnica ma che sono (volutamente?) ignorati persino dalle mezze tacche locali, messe a governare il sottobosco della cultura paesana.

E nell'era di internet, coi socialnetwork che trasbordano di tutto, è una falsità asserire di non conoscere o sapere dell'esistenza di qualche valente artista che opera sul territorio da oltre 40 anni o giù di lì.

Ma, come già detto, non sono questi i parametri di chi, ciclicamente, a selezioni avvenute, con i criteri anzidetti emana comunicati stampa a seguito di cerimoniose riunioni: il critico tal dei tali ha organizzato un evento straordinario che porterà ricchezza e lustro alla nostra regione perché coadiuvato dal gallerista curatore museale esperto prof. Pincopallino.

Non si può più tacere!, è inaccettabile presentare minestre riscaldate! chi vuole crescere intellettualmente e fa della cultura religione, motivo di studi e vita non può accettare il giogo dei servi della cattiva politica che invadono, spocchiosi, il campo della cultura.

giovedì 19 settembre 2013

Salario minimo serve a poco e non salva la dignità dei cittadini

Leggo che Giovannini, ministro del welfare, ha organizzato una squadra di tecnici per preparare una bozza, un piano, contro l'indigenza. In parole povere dovrebbero trovare un sistema per garantire un salario sociale ai più poveri compresi gli stranieri che stanno almeno da un paio di anni in Italia.

E fin qui niente da eccepire!

Lascia un po' pensare lo stato d'abbandono dei tantissimi esodati o senza pensione che si trovano fuori dal mercato del lavoro ma che, secondo i farraginosi conteggi degli esperti che basano la ricchezza o la povertà dei cittadini e delle famiglie sui certificati ISEE. rimangono senza soldi in tasca.

E, anche se per questo nuovo termometro sociale ci si basa sull'ISEE, il reddito reale dei singoli cittadini non è individuato davvero.

Ancora una volta si confonde la dignità, il diritto alla vita e si tenta di cancellare la macelleria sociale fatta fin qui dai governi con un assegno per gli indigenti. Quelli, per intenderci che non hanno neanche gli occhi per piangere. Quei disperati che rovistano nei rifiuti e nei cassonetti dei mercati. I senzatetto.

No, caro e stimato Ministro, premesso che gli assegni contro l'indigenza esistono da sempre nei comuni d'Italia, Lei dovrebbe interessarsi dei 50enni a salire occupati e disoccupati elargendo loro un equo compenso per vivere da nonni. Accompagnarli dignitosamente nell'età della quiescenza e fare largo ai giovani.

venerdì 13 settembre 2013

Caro Compagno Giorgio, ti scrivo

Molto si è detto sulle recenti nomine del Presidente. La più chiacchierata è quella di Giuliano Amato a giudice della corte costituzionale. Le chiacchiere sono circostanziate a tal punto da diventare termometro del malcontento popolare non perché pilotato dai giornalai partigiani ma dai fatti regressi del signor sottile.

Moltissimo si sta dicendo (non però sulla rottura di gabasisi di quanti hanno problemi più seri che stare ad ascoltare le cazzate politiche dell'affaire B&C, come direbbe Montalbano), con Vespa in prima serata, Porro e altri nuovi traghettati sulle reti televisive a dar man forte sulle questioni giudiziarie di uno a discapito dell'interesse di tutti gli italiani.

i deputati m5s sulla terrazza in difesa della Costituzione
Poco, si è detto sulla sospensione dei deputati grillini per aver manifestato e srotolato striscioni dalla terrazza di Montecitorio a sostegno della Costituzione. (ma questi, sono reazionari, lo fanno apposta (?) per creare casini e inzupparci il pane del malcontento popolare).

Chissà quanti non c'hanno capito una cippa di tutto 'sto casino!

E, io, tra questi, gradirei un po' di chiarimenti dal mio Presidente Giorgio.
Se potessi, gli chiederei come mai ha firmato un incarico così importante e prestigioso a Giuliano Amato e non ad un altra figura meno invisa agli italiani non certamente per ideologia ma per il suo passato alla guida delle sorti nazionali dai risultati, ahi noi, catastrofici.

Ma, al caro Comp. Giorgio, chiederei anche conto del governo Monti per aver tagliato il diritto alla dignità dei cittadini, alla protervia dei suoi tecnici che hanno operato tagli degni della più bieca macelleria sociale di tutti i tempi.

Tante altre cose vorrei chiedere a Napolitano, ma mi astengo.
Voglio credere che presto, le strategie, che sfuggono ai più, possano dare i frutti sperati e che le decisioni prese da re Giorgio, unico uomo al secondo mandato presidenziale, (chissà se il compianto Sandro Pertini avrebbe approvato o mandato a cag...re pd pdl e quanti stanno giocando sulla pelle degli italiani incolti e indifesi) siano quelle giuste.

mercoledì 11 settembre 2013

PD peggio del PdL, l'offensiva del m5s

Affermare che il pd è peggio del pdl è un'offesa?

Sembrerebbe di sì, perlomeno secondo come riportato dal tg1 delle 21 della rai. Che, sinceramente, mi stava facendo strozzare dal ridere.

Roma, 10.09.13, Camera dei deputati:

Alessandro Di Battista (m5s): ''Pd peggio del Pdl'' Boldrini: ''Non offenda''

Usi un linguaggio consono senza offendere per favore!

E siccome il pentastellato grillino continua imperterrito nella sua esternazione la Presidente Boldrini sospende i lavori.

A onor del vero, non è stata una gaffe completa, quella della Boldrini:

Alessandro di Battista urla: "Il Pd è peggio del Pdl. Puniteci ma prima sbattete fuori i ladri". E fa il gesto delle manette, che scatena ira a destra e a sinistra. Boldrini lo redarguisce. "Non offenda, usi un linguaggio consono", gli dice la presidente della Camera.

Il grillino Simone Baldelli la attacca: "Qui non è un asilo infantile. Quest'Aula va presieduta con fermezza e serietà".
"Io non mi tiro indietro. A Di Battista non sarà consentito di nuovo di offendere", dice la presidente. Ma la tensione sale.

Angelo Cera dell'Udc va in escandescenze, arrivano i commessi per impedirgli di andare verso i banchi M5S. A quel punto, Boldrini sospende la seduta e convoca i capigruppo.

sabato 7 settembre 2013

Catanzaro, dal pieno al vuoto, restyling di Franco Zagari

aore12
Chi conosce Catanzaro e le sue piazze capisce immediatamente di cosa parlo.
Tempo addietro persino alcuni noti esponenti dello spettacolo e della cultura si interessarono all'arredo urbano di piazza Matteotti; alla sua scala in cemento e ferro con la punta rivolta ad oriente e alle palle disseminate attorno.

La struttura avrebbe dovuto rappresentare una sorta di aspirazione al bello, insomma, una meridiana posta a segnare la strada per l'arte e l'evoluzione spirituale del pensiero. Ma, gettata lì, in un contesto urbano contaminato e deturpato dall'ignoranza delle mode e dei bisogni, non ebbe un buon riscontro. I catanzaresi non la sentirono parte della loro storia.

L'astrazione geometrica, per molti, non si sposava con la plasticità figurativamente descrittiva del monumento bronzeo dedicato ai Caduti per la Patria di Michele Guerrisi posto a pochi passi. Fu inteso come:
Il triangolo della discordia.
Oggi, una grande vasca triangolare in vetro bianco dovrebbe soppiantare la scala di piazza Matteotti e prenderne il posto. Dal pieno al vuoto, dunque, ma con le medesime allusioni esoteriche.
A fare il restyling urbano, ancora una volta è il prof. Zagari, architetto, che negli anni '80 progettò e fece installare la scala in cemento e ferro con la punta rivolta a oriente.
Questa in sintesi la presentazione alla cittadinanza del nuovo volto di piazza Matteotti. E già si levano i primi mugugni.
Qualcuno azzarda assiomi con la distruzione dei giganteschi Buddha dell'Afghanistan, situati nella valle di Bamiyan e risalenti, con ogni probabilità, al 3° e al 5° secolo d.C.
Ma, ribadisco, è un azzardo! Perché, storia molto differente e agli antipodi sotto tutti i punti di vista, Pare, sempre secondo indiscrezioni, che la scala verso il cielo di Piazza Matteotti sarà ricollocata nel parco della biodiversità cittadino che vanta numerose opere d'arte contemporanea. Ciononostante una domanda sorge spontanea: è proprio necessario farlo?, forse che arricchisce la città e i cittadini l'intervento di restyling voluto dalla giunta Abramo? tutto sommato, ci siamo assuefatti, abbiamo metabolizzato il "mostro". 
La scala verso il cielo è storia contemporanea per Catanzaro. Che rimanga al suo posto!



venerdì 6 settembre 2013

Cos'è bene e cosa male?

"Parole taglienti, 2008"
Oltrepassata la porta della fanciullezza lentamente ci si spoglia anche della visione semplificata della realtà. Ci si accorge che il mondo non è più circoscritto dagli affetti familiari e neanche riducibile alla formuletta bene/male.

Fatta un po' d'esperienza si capisce che la distanza tra ciò che si considera bene e ciò che è ritenuto male è dilatata dagli eventi. E, fatta eccezione per la sacralità della vita, quindi abiurando la frase di romana memoria “mors tua vita mea” si riconsidera positivamente persino il machiavellico “fine giustifica i mezzi”.

Senza addentrarci sulle necessità dei singoli interessi, c'è, a mio avviso, un solo grande, importante, liberatorio interesse che dovrebbe accomunare tutti i popoli: la cultura nell'accezione ampia del termine, perché, sola arma che rende liberi da egoismi e preconcetti strumentali.

Sei d'accordo?

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