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giovedì 8 giugno 2023

Lunga vita ai nonni! Rettori dell'economia familiare

 

Tradite le speranze dei giovani e di quanti cercano lavori dignitosi.

Di chiacchiere se ne fanno troppe.

I salottini politici e le piattaforme lisciano il pelo al potere temporale con la neppure malcelata speranza di poter occupare un posticino al sole con l'aiuto di qualcuno che conta.

giovedì 19 settembre 2013

Salario minimo serve a poco e non salva la dignità dei cittadini

Leggo che Giovannini, ministro del welfare, ha organizzato una squadra di tecnici per preparare una bozza, un piano, contro l'indigenza. In parole povere dovrebbero trovare un sistema per garantire un salario sociale ai più poveri compresi gli stranieri che stanno almeno da un paio di anni in Italia.

E fin qui niente da eccepire!

Lascia un po' pensare lo stato d'abbandono dei tantissimi esodati o senza pensione che si trovano fuori dal mercato del lavoro ma che, secondo i farraginosi conteggi degli esperti che basano la ricchezza o la povertà dei cittadini e delle famiglie sui certificati ISEE. rimangono senza soldi in tasca.

E, anche se per questo nuovo termometro sociale ci si basa sull'ISEE, il reddito reale dei singoli cittadini non è individuato davvero.

Ancora una volta si confonde la dignità, il diritto alla vita e si tenta di cancellare la macelleria sociale fatta fin qui dai governi con un assegno per gli indigenti. Quelli, per intenderci che non hanno neanche gli occhi per piangere. Quei disperati che rovistano nei rifiuti e nei cassonetti dei mercati. I senzatetto.

No, caro e stimato Ministro, premesso che gli assegni contro l'indigenza esistono da sempre nei comuni d'Italia, Lei dovrebbe interessarsi dei 50enni a salire occupati e disoccupati elargendo loro un equo compenso per vivere da nonni. Accompagnarli dignitosamente nell'età della quiescenza e fare largo ai giovani.

lunedì 4 ottobre 2010

dopo il sorriso il pianto: le barzellette di Berlusconi

Non c’è ombra di dubbi, Berlusconi è davvero simpatico.

Ho riso molto leggendo l’articolo del Corriere.it che riportava le barzellette dette durante l’incontro di ieri col popolo della libertà: “vogliono mandarmi a casa, ma dove? Ne ho più di venti! Non saprei dove andare.” E poi giù, a seguire quella su Di Pietro, la Bindi.
Devo dire che credevo peggio, forse perché condizionato dalla frammentarietà delle notizie estrapolate dai vari media, ma, una volta letto per intero le notizie, convengo che lo show deve essere stato davvero simpatico e, in quanto a humour, Berlusconi è imbattibile.
Peccato che in me sia ancora presente l’amarezza delle notizie diffuse da Jacona con la trasmissione sul futuro dei piccoli e medi industriali e sulla delocalizzazione delle fabbriche con relativi posti di lavoro in Svizzera a causa della politica di Tremonti. Purtroppo le preoccupazioni restano e non si vedono spiragli di riprese economiche e lavorative. Oggi a 40, 50 anni si è fuori da qualsiasi tipo di mercato del lavoro, intellettuale, artigianale e semplice facchinaggio.
Avrei goduto maggiormente delle battute di Silvio Berlusconi se tutto ciò fosse stato davvero risolto, o, anche in fase di risoluzione. Ma non è così. E dopo il sorriso, l’amara realtà: dieci euro, solo dieci euro in tasca, disponibili per la spesa odierna.

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