venerdì 28 febbraio 2014

Chiamatemi Matteo e scrivetemi

matteo@governo.it questa è la mia mail se c'è qualcosa che non va scrivetemi. Così ha detto Matteo Renzi ai ragazzi della scuola di Treviso, ma credo che l'invito sia rivolto a tutti. perciò, ecco pronta una mia personale opinione sulle ultime vicende del suo operato:

Finalmente, per i giornalisti, è arrivata la notiziona: Renzi (?) completa la squadra di governo!

Ecco la lista dei 44 sottosegretari:

Enrico Morando (Pd) e Luigi Casero (Ncd) sono i viceministri all'Economia, mentre i sottosegretari sono tre: conferma per Pier Paolo Baretta (Pd), al quale si aggiungono Giovanni Legnini (Pd) e Enrico Zanetti (Sc).

Agli Esteri Lapo Pistelli resta vice ministro, sottosegretari Benedetto Della Vedova e Mario Giro.

Riconfermata la squadra agli Interni: Filippo Bubbico resta vice ministro, così come i sottosegretari Giampiero Bocci e Domenico Manzione. …

Ma è davvero così importante conoscere i nomi dell'ennesima formazione che promette novità e invoca fiducia firmata Matteo? oppure è sufficiente sapere che sono 44 e che rimandano alla popolare canzone dello zecchino d'oro? E come tali vanno in giro nella cantina del palazzone... in fila per sei col resto di due?

Da una analisi sommaria, vista la logica delle nomine, non credo di esagerare se dico che ci siano tutti i presupposti per un gioco al ribasso rispetto alle aspettative enfatizzate dagli amici di Matteo.

Ormai questi ragazzi/e sono diventati i tappabuchi dei vecchi volti televisivi. Li trovi ovunque in televisione sui giornali cartacei e online. Pronti a difenderlo e giurare che Matteo è il migliore. E se c'è una disputa si schierano convintamente dalla sua parte. Vedi le polemiche romane tra lui e Marino.
Il loro settarismo non lascia spazio a critiche o dubbi verso il capo e questo non gioca a loro favore.

Il decisionismo va bene, ma che diamine, un po' de pacata attenzione senza caricare le pause mentali con battute goliardiche fa bene alla democrazia, salva l'immagine pubblica dei differenti ruoli istituzionali e infonde moderata fiducia nei cittadini.

Ecco, questa è la mia opinione, caro Matteo.

Scontro Marino Renzi, PACE FATTA?

Strano. Renzi ancora deve dire quello che vuole fare per salvare l'Italia e gli italiani dal baratro e già il FMI e tutta la troika col mondo dell'alta finanza che governa l'Europa Unita si dicono fiduciosi.
Sarò per caso la determinazione decisionista del nuovo e giovane capo del governo a sortire questi effetti o c'è dell'altro?
L'asso nella manica si chiama Padoan? e che farà in più o meno rispetto ai predecessori Monti e Saccomanni?

Per la questione "salva Roma", Renzi, ha risposto a muso duro al suo ex collega romano il sindaco Marino.

Ignazio Marino vedendosi bocciato il decreto “salva Roma” ha minacciato di chiudere la città e tutte le manifestazioni connesse, compreso la beatificazione dei papi.
Renzi replica che in giornata sarà varato un altro decreto che sarà approvato per evitare il default (causato dalla vecchia gestione Alemanno e scoperchiata dall'attuale sindaco Marino).

La lega insorge e minaccia d'invadere la capitale.
Niente di nuovo sotto questo cielo. Chi grida. Chi sbotta. Chi tenta di risolvere vecchi problemi creati dalle cattive gestioni di politiche socialmente sbagliate ma che danno i frutti sperati in quanto a ritorno politico.

Il decreto sarà approvato nelle prossime 24 ore, promette palazzo Chigi ma è ancora alta la tensione attorno al provvedimento d'urgenza del governo prima abolito poi riesumato al culmine di una giornata trascorsa in trattative serrate.

giovedì 27 febbraio 2014

Renzi a scuola. Quando nei Consigli per legalità e riforme?

L'articolo di Sergio Rizzo, “Dalle poste a Eni e Enel: 350 manager da nominare” arriva puntuale e ci chiarisce le imminenti fatiche del rampante giovane premier Matteo Renzi.




350 nomine pesanti in tutti i sensi che rappresentano i poteri forti nascosti e pubblici del nostro Paese gestiti per oltre 12 anni dal governo di centrodestra.

Vi sono enti utili e inutili. Baracconi che ci tiriamo dietro con fatica da anni che tutti dicono di volere eliminare o modificare per risanare il bilancio pubblico nazionale.

Leggo che c'è una società, la “Arcus”, dei Beni culturali, costituita dieci anni fa e che elargisce annualmente milioni, con un consiglio lottizzato. Che Monti aveva soppresso e miracolosamente torna a vivere grazie al decreto “del fare” firmato, nell'estate 2013 delle larghe intese, da Elena Centemaro, insegnate e berlusconiana.

Non so se la società promuove o tutela la cultura per evolvere le menti o olia ingranaggi nefasti. Fatto sta che essendo tornata operativa fa gola a molti.

E poi, c'è l'orticello del gruppo enel che occupa 74 consiglieri d'amministrazione; la cassa deposito e prestiti con 51 poltrone da suddividere. Anas, 43. finmeccanica, 35. eni, 29. poste, 29. ferrovie, 24. invitalia, 15.

se a questi numeri associamo i vitalizi d'oro dei politici delle province autonome, tanto per rimanre sul pezzo odierno, la spesa pubblica che grava sui contribuenti si appesantisce di altre 90milioni per soli 130 consiglieri provinciali del trentino. E guarda caso, qui la tutela dei diritti acquisiti è ferrea!

Caro Matteo, ieri se stato in una scuola del nord. Hai parlato con gli studenti. Va be', in questi giorni hai detto tante cose ma, per iniziare davvero a lavorare e bene, potresti fare in modo che questi signori, ovviamente con apposita legge, siano uguali agli altri cittadini che si sono visti troncati di brutto i diritti acquisiti?

Insomma si potrebbero recuperare soldi e fiducia che questi individui ci hanno rubato?
Il discorso è valido per tutto il Paese, ovviamente. E questo vale per ogni singolo abuso della politica.

mercoledì 26 febbraio 2014

Camere, per il momento, lasciano passare Renzi

Se il buon giorno si vede dal mattino, quello dato dal nascente governo Renzi non è dei migliori.

Lui che arriva al potere, abbiamo visto come, e parla alle Camere con spocchia. Il suo non è uno dei soliti discorsi programmatici. Renzi striglia i politici. Promette semplici ma necessarie rivoluzioni per ammodernare il sistema ma con gli stessi personaggi di sempre.

Le prime uscite pubbliche dei suoi “nuovi ministri” non lasciano presagire niente di buono dal punto di vista culturale e politico. Ripetono solfe già sentite. Tutti sembrano pieni di buone intenzioni ma vuoti di risorse concrete.

Conflitto d'interesse, impegno civico e cultura del sociale sono concetti di cui alcune menti chiamate per comporre la squadra sono piene altre completamente vuoti, anzi dimostrano di essere cresciuti nella cultura del bastone e della carota.

Gli esempi, nelle poche ore di esposizione pubblica nei talk show, sono molte e sintomatiche.

La mano in tasca del rampante Matteo e il suo parlare forbito da vero populista che si trova davanti al popolo come se fosse in campagna elettorale e fare incetta di consensi e non nelle sedi Istituzionali della Repubblica.

Anche il “cretino” che Poletti, neo ministro del lavoro, indirizza agli “incivili” che sporcano le strade con i rifiuti solidi urbani e che per rafforzare il concetto lo sposta nelle famiglie e prende in esempio il padre o la madre che invece di raccogliere la bottiglia lasciata per casa e dare il buon esempio con parole e gesti ai figli, perché dare del cretino non è, didatticamente ed emotivamente, affatto educativo e bello, è retaggio di una sottocultura fascistoide del tipo "mazz'e panelli fanno i figli belli".

Cioè, questi signori che hanno assaltato la diligenza e ci hanno fatti prigionieri sovvertono i ruoli.

Giocano apertamente la carta delle accuse ai cittadini che, se pur diseducati e oggettivamente con colpe da recuperare, piuttosto che rivedere onestamente le disarmonie causate da certe leggi e da determinati individui messi a gestire le emergenze. Quindi rifiuti, lavoro, ricerca, scuola e didattica, tributi, evasioni, tasse, aziende pubbliche e partecipate, tutte azioni e capitoli che compongono la complessa macchina dello Stato.
In sintesi piuttosto che ripartire con un buon programma dalle fondamenta solide e culturalmente allettante lontano dai dubbi spartitori attinenti al manuale Cencelli; degno della realtà italiana; condiviso nella nuova gestione della Repubblica Italia, il nascente governo Renzi e la sua squadra di volti riciclati e nominati sembra si pongano come castigamatti al servizio di non si sa chi menando un colpo alla botte e uno al cerchio.

lunedì 24 febbraio 2014

Italia Unica, il partito di Passera, mancava

Anche Passera fa il suo nido. 

Non lo fa a destra o a sinistra e neanche al centro... è mobile come un caravan visto che arriva dopo un anno dal fallito tentativo di costruire un “nuovo partito” insieme a Monti, all'Udc di Pier Ferdinando Casini, all'Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo e alla comunità di sant'Egidio.

Italia unica, dunque, Non è una nuova tariffa telefonica come potrebbe suggerire il nome di chi l'ha ideata vista la sua storia di manager, banchiere ed ex ministro tecnico di Mario Monti.

Corrado Passera non si rassegna. Non vuole stare ai margini della scena politica e sociale italiana. E dopo essere stato a capo di telecom ecco pronta la nuova tariffa da far ingoiare agli italiani: “italia unica”.

Italia Unica in cosa? Nel fatto che siamo gli unici a tenerci personaggi pubblici così a lungo e lasciare che portino avanti piani assurdi?

Passera dice di rivolgersi agli sfiduciati e agli scontenti che formano quel 60% di elettorato che non va a votare o che votano scheda bianca.

Si è chiesto come mai la stragrande maggioranza degli aventi diritto al voto si comportano così?

Io un'idea ce l'avrei! E quelli come Passera che continuano a ciurlare nel manico conoscono l'origine del distacco degli sfiduciati, quante e quali volte le loro azioni hanno fatto crescere la sfiducia dei cittadini.

domenica 23 febbraio 2014

Crozza, ultimo giullare?

Ci sono dei format televisivi che a lungo andare diventano noiosi. E anche se Ballarò è uno di questi faccio zapping per non perdermi la copertina di Crozza.


Crozza è stato, fino all'ultimo Ballarò, il giullare moderno che, analogamente a quello storico e datato che abitava le corti, tra il serio e il faceto, diceva ai potenti le cose che non andavano nella società e cantavano tra salti e sberleffi le sofferenze del popolo.

Anche ieri ho aspettato per vederlo sul palco di Sanremo. L'apertura è stata simpatica me per il resto, nonostante gli autori gli abbiano saputo scrivere una buona trama storica, ha deluso le aspettative. (ovviamente le mie!)

Capisco che rai1 è il canale popolare per eccellenza!, e che oltre alle inutili e scontate parolacce sceme della Littizzetto non conceda altro, ma nell'assioma tra Napoleone e Grillo avrebbe potuto parlare di libertà e rottura degli schemi precostituiti. Avrebbe potuto parlare di Europa come ha fatto alla fine cantando. D'altronde che dice Grillo?

Chiariamo: non sono un grillino ma lui, Grillo, è il vero erede dei giullari che dice in faccia al re quando è nudo. A noi sapere discernere.

sabato 22 febbraio 2014

Governo Renzi. Chi scrive e chi corregge

Renzi fa la sua formazione. Berlusconi la corregge. Napolitano corregge e ratifica.


Oggi, possiamo dire che è un gran bel giorno:

in Ucraina il Parlamento sfiducia e caccia Yanukovich mettendo fine alla guerra sanguinaria in atto. Il popolo, quindi lo Stato, si riappropria della democrazia e, solo ora, alla luce di quanto si vede dalle foto postate nel web, ci possiamo chiedere a che gli servisse un galeone parcheggiato nel laghetto del giardino. ...
Va be', possiamo comprendere le macchine e le moto d'epoca, le monete d'oro e persino il cesso a forma di trono d'oro, ma il galeone proprio no!

Comunque, tornando alla giornata speciale, anche noi in Italia siamo spettatori di un altro piccolo golpettino tutto nostrano dettato dalla democrazia che si preoccupa della crescita del popolo sovrano.
Dal già tanto chiacchierato #staiserenoenrico a #fattipiùinlàenrico il passo è stato breve. Anzi brevissimo. Il tempo necessario per organizzare le truppe ed ecco il cambio del campanello ceduto da un freddo Enrico Letta ad un adrenalinico Matteo Renzi che sprigiona felicità da tutti i pori.

Tante cose si sono dette e molte di queste sono state smentite. Per esempio, pare che il giudice Gratteri fosse lì lì per essere Ministro della Giustizia in virtù del suo chiaro cv ma all'ultimo minuto è stato sostituito. Qualcuno dice da Napolitano per evitare tensioni. Altri dicono che il veto sia venuto da Berlusconi..

Per me queste sono cose inspiegabili; lontane dal mio modesto pensiero.

Non so capire neanche come un Alfano che è andato davanti al tribunale di Milano per protestare, se non sbaglio era anche ministro, comunque, un parlamentare che ha protestato contro la Giustizia, quindi, per capirci meglio, ha contestato platealmente un organo dello Stato mentre celebrava un processo in ossequio alle leggi in vigore, come può essere riconfermato al Viminale? Alfano Angelino Ministro!

Cioè, mi chiedo, fino a quando questo urlatore di vento farà squadra con Renzi e fino a quando terrà fede al giuramento dei Ministri?



M.C.Lanzetta, dalla farmacia di Monasterace a Roma nella squadra di Renzi

A sua insaputa, anzi no, è stata proposta da Delrio.


Carmela Lanzetta è stata contattata da Delrio. Si conoscono da tempo. E quando Graziano Delrio la chiama
al telfono per dirle che sarà Ministro senza portafoglio per le regioni, lei candidamente gli risponde: io ho votato contro Renzi, lo sai vero?

Maria Carmela Lanzetta è delusa dalla politica e dal modo in cui si avvita nelle questioni pratiche quotidiane che viviamo noi cittadini.
La sente lontana, questa politica. Lei, che è stata definita “sindaco antimafia” e si è vista isolata proprio quando lo Stato avrebbe dovuto esserle vicino.

Guardi, sono col camice in farmacia, -così risponde al telefono al giornalista che la contatta per sentire le sue impressioni- e sto parlando con gli amici di sempre. Non sapevo nulla in merito a questa decisione e non so neanche da dove si entra per lavorare. Dico solo che mi impegnerò per risolvere i problemi e lavorare seriamente.

È pragmatica Maria Carmela Lanzetta. La sua determinazione, così come l'ha portata a dimettersi irrevocabilmente da sindaco di Monasterace allorché delusa dalla politica inutile e appiccicosa che non ebbe il coraggio di costituirsi parte civile nel processo contro un funzionario infedele e che si è girata dall'altra parte quando lei stessa fu bersaglio delle cosche, senza ombra di dubbio, la sua determinazione, è garanzia per noi cittadini.

Vai Maria Carmela e buon lavoro! Di sicuro non starai lì a reggere il moccolo alla consueta e triste cattiva politica.

venerdì 21 febbraio 2014

Renzi primo, ecco la squadra della svolta

Dalle 16 e trenta alle 19e05, Matteo Renzi è a coloquio con Napolitano: 2 ore e mezza di attesa per capire che il governo Renzi nasce sotto il ricatto di Alfano. (qualcuno dice anche di Berlusconi, visto che lo strappo tra i due, pare, non ci sia mai stato per davvero).

Tra i sedici che compongono la squadra i volti nuovi sono la maggioranza ma rivedere Alfano, Lupi, Lorenzin e Padoan che è stato solidale con la riforma Fornero e la Giannino quale esponente di scelta civica, quindi Monti, non lascia presagire niente di buono.
Questi signori non mi fanno #staresereno.
Lo vedremo solo vivendo e in base a come si comporteranno capiremo se hanno tagliato i ponti col passato.

Al momento il cordone ombelicale con i poteri forti non è stato reciso. Anche se, Renzi, facendo leva sulla paura che serpeggia tra i nominati eletti, avrebbe davvero potuto osare di più.

Invece ci troviamo nuovamente con gli stessi nominati e sempre nello stesso incarico; Alfano, Lupi Lorenzin. E con un tecnico Ministro dell'economia e finanza dal curriculm molto simile a quello di Monti: economista e docente universitario anche lui. Speriamo bene!

A parte le signorine e i giovanotti chiamati da Renzi per ricoprire gli incarichi di governo, e che riscaldano i muscoli per mettere la faccia nello spettacolo di discontinuità renziano, vorrei sbagliarmi, ma quanto è venuto fuori dal cilindro di Renzi e Napolitano, ha il sentore di un nulla di fatto.

Pop art. Arte contemporanea, chi è l'artista

Quando si parla di pop art, o comunque di pittura supportata da concetti intellettualmente evoluti, l'errore è dietro l'angolo.

Gli esempi degli ultimi anni sono sintomatici:

Dall'imbianchino che ridipinge la porta di Duchamp esposta alla biennale del '78 al muratore che ottura il buco dipinto sulla parete della galleria con tecnica trompe l'oeil e, per ultimo, in ordine di tempo, la più disarmante è, se si ragiona sulle motivazioni che dà la donna delle pulizie del suo naturale e conseguenziale gesto di buttare nella spazzatura alcuni cartoni lasciati durante l'allestimento della mostra barese e per fare ciò cerca e ottiene l'aiuto degli spazzini perché troppo pesanti per lei da conferire nel cassonetto. ( in barese stretto la donna dice: “... e che lasciano tutto sporco, in disordine, e poi la stronza sono io che devo mettere tutto a posto...).

Rimanendo nel campo della pop art, gli artisti che la praticano si interrogano sul problema della riproducibilità dell'arte nell'epoca industriale, sul come e se mantenere il carattere esclusivo dell'opera d'arte, o se invece conciliare la realtà consumistica con il proprio linguaggio.

Dalle diverse risposte date a questi interrogativi nacque la diversità di stili e di tecniche tipica della pop art.
Quindi creazione artistica meccanica; recupero delle principali avanguardie del Novecento che vanno dalle provocazioni del dadaismo (che per primo mescolò arte e realtà, ai collage di foto o immagini pubblicitarie di sapore ancora cubista), fino agli happening o gesti teatrali, in cui l'artista crea l'opera d'arte direttamente davanti agli spettatori, lasciando spazio all'improvvisazione.

Anche se il cartone lasciato incustodito in galleria, la porta, ready made duchampiano o il buco ingannatore non è il risultato finale di un happening, chi è l'artista? L'espositore, l'imbianchino, il muratore o la donna delle pulizie che hanno posto rimedio alle incongruenze suggerite dalle rispettive “conoscenze esperienziali”?

sbirciando qua e là

sbirciando qua e là
notizie e curiosità
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress
AMBIENTE CULTURA TERRITORIO EVENTI e elogio della BELLEZZA ...appunti di viaggio... at 12 o'clock post in progress
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress

Post suggerito

Le seduzioni dell'arte

Mario Iannino, 2007, a scuola di seduzione C'è un universo abitato da più categorie di persone che lascia spazi a gestualità inusu...

a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress ... analisi e opinioni a confronto
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto

Sulle tracce di Cassiodoro

Sulle tracce di Cassiodoro
Flussi e riflussi storici

SPAZIO ALLA CREATIVITA'

SPAZIO ALLA CREATIVITA'
La creatività è femmina

un pizzico di ... Sapore

Un pizzico di ---- cultura --- folklore --- storia --- a spasso tra i paesi della Calabria e non solo. ---Incontri a ore 12 Notizie & ...Eventi ...at 12 o'clock... Opinioni ... works in progress, analisi e opinioni a confronto
Itinerari gastronomici e cucina mediterranea

Cucina Calabrese

Cucina Calabrese
... di necessità virtù
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto

post in progress

a ore 12 ...accade davanti ai nostri occhi e ne parliamo...at 12 o'clock post in progress
e-mail: arteesocieta@gmail.com
...OPINIONI A CONFRONTO ...

...OPINIONI A CONFRONTO ...

POST IN PROGRESS

Dai monti al mare in 15' tra natura e archeologia

A spasso tra i luoghi più belli e suggestivi della Calabria

Da un capo all'altro

Da un capo all'altro
Tra storia, miti e leggende

UN PONTE

UN PONTE
SULLA IR/REALTA'

Per raggiungere le tue mete consulta la mappa

ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA

ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA
PERCORSI SUGGERITI

Translate