lunedì 22 ottobre 2012

Mastrapasqua e C. dirigenti evergreen, funzionano davvero?

Milena Gabanelli e sullo sfondo
Mastrapasqua il manager più "occupato d'Italia"
L'ing. Paolo Monferino dichiara di essere pensionato e di non lavorare per i soldi! Così ha detto alla giornalista di Report che ha condotto un'inchiesta sui dirigenti italiani che governano aziende e settori della pubblica amministrazione.
L'ing. Monferino è assessore alla sanità del Piemonte. Messo lì da Cota dietro consiglio di Marchionne. Consiglio, sia ben chiaro, richiesto dal presidente Cota!
C'è da dire che in Piemonte il modello Fiat è tenuto in considerazione da tutti persino dal sindaco di Torino Fassino! Tant'è che Fassino stesso, sempre nella puntata di Report del 21 ottobre 2012, ha dichiarato che le ottime professionalità formatesi in Fiat non possono essere disperse e che anzi debbano essere valorizzate e occupate nei contributi per il territorio.

Però, c'è un però... può, in un clima pesante come questo che stiamo subendo, una Istituzione pubblica come la Regione, la Provincia, il Comune, in una parola, lo Stato permettere che scorrano fiumi di soldi nei conti correnti di certa solita gente?

Report ha girato il coltello nella piaga delle miserie indotte; nelle nuove e vecchie povertà! Ha evidenziato, se fosse ancora necessario, che da una parte continua ad esserci un benessere scandaloso, se si pensa che un solo stipendio di uno dei dirigenti intervistati potrebbe fare la gioia di 20/40 famiglie che sopravvivono con 10/20mila euro l'anno, e dall'altra miseria, cassintegrati, esodati e sfiduciati che neanche tentano di trovare lavoro data la lottizzazione appena accennata.

È scandaloso apprendere che ci sono dirigenti (validissimi, per carità!) con più incarichi, riccamente remunerati nonostante percepiscano pensioni e relative buone uscite alle quali si assommano ulteriori stipendi mensili e relativi trattamenti di fine rapporto da capogiro!
Altro che Cayman, paradisi fiiscali, l'America è qui in Italia, nel circolo di Cernobbio dove si radunano le vacche grasse dell'economia nostrana per essere dislocate nei vari pascoli.

domenica 21 ottobre 2012

al capezzale della seconda Repubblica

Bersani, Renzi, Alfano, Casini, Fini e compagnia cantando, mi sa tanto che ci stanno prendendo in giro come hanno fatto sempre. A nulla sono serviti gli scandali e le collusioni col malaffare. Né, il cambio di simboli, sigle e colori. … a sentirli uno per uno, hanno tutti ragione! Ognuno sa convincere. Vogliono rottamare, ripartire con una nuova squadra, demonizzano, a volte, Monti e il suo governo tecnico, salvo poi appoggiarlo ed elogiarlo per aver ridato credibilità all'Italia. Demonizzano le banche e la finanza che, ricordiamolo, sono state le cause dell'attuale povertà dei ceti sociali più deboli.
Insomma assistiamo stancamente al solito copione che mette tutti contro tutti, consente di tirarsi fuori dai problemi politici e lascia che siano altri a sporcarsi le mani con misure impopolari per tamponare la crisi. ma di lavoro e sostegno alle famiglie e ai giovani non c'è traccia!

Non so proprio se questa sia la strada più idonea per uscire dalle paure del momento; so solo che fino ad ora il Governo e il Parlamento ci hanno chiesto e imposto solo sacrifici per risanare errori fatti dai dirigenti che avrebbero dovuto controllare le politiche economiche e sociali dei Paesi dell'Unione Europea e, principalmente, dell'America, perché non possiamo dimenticare che la crisi l'hanno provocata in USA e poi si è propagata come un virus nel resto dell'Europa e nei Paesi che in qualche modo sono economicamente nel mercato a stelle e strisce.

un dato è certo: anche la seconda Repubblica è deceduta per troppi scandali. Con l'avvento della nuova era:

Riusciranno i nostri pinocchietti a diventare umani?

sabato 20 ottobre 2012

dipendenza e tirannia dei social network

il nuovo pulsante di facebook: paga per promuovere!
Quando smetti di essere uno/a sfigato/a secondo il social più conosciuto?
Quando superi i 200 amici e scompare il bottone “cerca amici” dalla tua bacheca!

Certo che se le inventano tutte pur di guadagnare sulle fobie dei navigatori (frustrati?, come ha detto un neuropsichiatra intervenuto sul tema della dipendenza da internet.)
E, a proposito di strategie di marketing sui social network, facebook che fa? Sì, ti dice che l'iscrizione rimane sempre gratuita, (sfido io, dove troverebbe tanti polli da spennare così a buon mercato?) e nel frattempo fa comparire una parolina sotto i tuoi “pensieri” che invoglia a pubblicizzare al massimo le cazzate che si scrivono: PROMUOVI IL POST! E per soli pochi euro le tue cazzate saranno visibili al mondo intero. Come se non bastasse tutta la spazzatura che stiamo buttando in quello che dovrebbe essere o avrebbe dovuto essere lo strumento d'incontro e confronto democratico per eccellenza.

venerdì 19 ottobre 2012

in Italia può succedere che

Troppe “fatalità” ammazzano la democrazia e la speranza di legalità!


catanzaro, via magenta
Può succedere che in Italia “a propria insaputa” si diventi proprietari di case e che interi consigli regionali siano collusi con la parte malata dell'imprenditoria. Può anche accadere che per faciloneria qualche politico compri i voti dalla mafia o 'ndrangheta, come dir si voglia, e che poi questi venga ricattato. E può anche succedere che taluni comprino i voti per essere eletti in qualche comune dai più poveri per 50 euro, che affamerà in seguito.
Può succedere che qualche esponente politico in corsa per Italia dei valori perda le elezioni a causa di brogli durante lo scrutinio in una sezione, (una per tutte la 85 di Catanzaro) e poi sia proclamato consigliere dalla magistratura chiamata ad indagare sulle anomalie riscontrate durante tutta l'operazione elettorale.

Può succedere che vengano assegnati a… qualche società no profit ?, dei terreni pignorati dal comune per scopi sociali quale l'edilizia popolare e affini.
Può succedere che, per varie ragioni, questi terreni siano socialmente infruttuosi per anni fino a quando qualcuno non inizia a chiedere spiegazioni o, cosa ancora più temibile, stia per scadere la concessione.
A questo punto, ecco spuntare, dopo le recenti piogge, non più lumache ma... due porte di calcio!

L'abbandono è ripristinato a colpi di benne dalle ruspe.
Come per incanto, là, dove crescevano erbacce e la gente raccoglieva cicorie e lumache, ai bordi del decennale scheletro in muratura fatto di colonne e un solaio che, nelle intenzioni iniziali dei soliti noti, avrebbe dovuto essere un centro sportivo polivalente con annessa piscina coperta e bla bla bla, ecco spianato un campo di calcetto! un campo di calcetto??? Un altro?? non bastano quelli costruiti sempre sul terreno comunale affianco alla chiesa del quartiere?

Può succedere; in Italia può succedere e questa volta è successo a Catanzaro.

mercoledì 17 ottobre 2012

la disinformazione ai tempi del web

Navigando nel web mi sono imbattuto in un articolo di Carlo Formenti pubblicato sul Corriere della sera il 28 febbraio del 2011 dal titolo:
La “Disinformazia” ai tempi del Web
sottotitolo:
Identità Multiple per Depistare.
Articolo interessante! Ed è per questo motivo che lo ripropongo ai lettori del blog e all'attenzione di quanti credano che la delazione sia un'arma da usare con disinvoltura nei confronti dei concorrenti più “bravi”.
Internet, si dice, è un medium più democratico di quelli tradizionali perché non può essere usato come strumento di manipolazione dall'alto  le opinioni si formano liberamente attraverso un dibattito in cui tutti possono prendere la parola per confrontarsi «alla pari».


Ma le cose non vanno sempre così. Lo sa bene George Monbiot, blogger e firma del Guardian, impegnato in una crociata personale contro le pratiche di disinformazione messe in atto da governi e corporation per inquinare i dibattiti che si svolgono su forum, mailing list e social network fra cittadini, consumatori e utenti.

La tecnica più in voga usata, fra gli altri, dal governo cinese per attaccare i blogger dissidenti e dall'industria del tabacco per screditare le campagne contro i danni del fumo passivo, consiste nell'arruolare squadre di agenti provocatori per far degenerare in rissa le discussioni, spargere false informazioni, diffamare le persone e le istituzioni che si vogliono screditare, ecc.
Sembra tuttavia che queste strategie stiano per compiere un salto di qualità:

Un noto e prestigioso blog politico americano, il DaiIy Kos, scrive infatti di avere ottenuto da una «gola profonda» alcune mail (delle quali pubblica stralci) sottratte alla società HB Gary, che fornisce servizi a varie agenzie governative Usa, come la Cia e il ministero della Difesa, dalle quali si scopre che l’azienda in questione sarebbe dotata di software di «persona management», cioè di programmi che consentirebbero a un soggetto impegnato in una campagna di disinformazione di assumere contemporaneamente fino a 70 identità (profili di social network, account in forum, ecc.) gestendole in parallelo;
il tutto senza che si possa scoprire chi tira i fili di queste marionette virtuali. E’ normale, si dirà, la «disinformazia» è antica come il potere.
Ma la rapidità con cui il potere ha saputo reinventarla nell'epoca di Internet suscita una certa rabbia: «bombardare» le masse dall'alto con false informazioni non è bello, ma infiltrarsi in un ambiente dove la gente credeva di poter finalmente mettere liberamente a confronto le proprie opinioni è molto più vile e disgustoso.


martedì 16 ottobre 2012

patente e carta d'identità sulle torte degli italiani insieme alle candeline

documento di riconoscimento elettronico unico
D'ora in poi, ho un altro motivo in più per odiare i compleanni! Non tanto perché ricordano  il tempo che passa inesorabilmente e i tantissimi festeggiamenti con raduni in scenografie impressionanti, festoni, trombette, torte dolciumi, ma quanto per i regali inutili o addirittura riciclati che si ricevono.
Ricordare i compleanni è tutta fatica e soldi sprecati. A proposito di soldi, dal prossimo compleanno dovremo mettere in preventivo qualche euro in più per il rinnovo della patente, della carta d'identità e dei documenti personali che stanno per scadere.

Pare che qualcuno dei piani alti abbia studiato un piano che è diventato legge dello Stato da mettere in pratica alla prossima scadenza.

Non so a chi sia venuto in mente ma questo qualcuno ha fatto una leggina che assomma le scadenze di tutti i documenti rilasciati dalle amministrazioni dallo Stato il giorno stesso del compleanno dei titolari. Dicono: per non dimenticare le scadenze importanti, ma a me mi pare 'na strunzata!

Mettiamo che uno sia nato in un giorno particolare come potrebbe essere Natale o giù di lì, oppure il 15 agosto o comunque in estate, che deve fare? Interrompere le ferie e correre in comune, all'ASL o all'ACI per rinnovare patente, carta d'identità, tessera sanitaria ecc?

Meno male che hanno pensato di fare un unico documento elettronico che assomma codice fiscale, tessera sanitaria e carta d'identità, almeno si risparmia qualche passaggio.
Quindi al prossimo compleanno ricordiamoci di comprare insieme alle candeline da mettere sulla torta i bolli e fare i dovuti versamenti di legge per rinnovare patente, passaporti e quant'altro.


lunedì 15 ottobre 2012

le installazioni contronatura di Damien

Leggo che Damien Hirst, uno degli artisti contemporanei più quotati al mondo, è additato dagli animalisti per aver sacrificato 9000 farfalle in una delle sue installazioni presso la Tate Modern di Londra.

L'installazione “incriminata” genera interrogativi legittimi, non solo negli animalisti ma in tutte quelle persone che pur nutrendosi d'arte s'interrogano e pongono il quesito atavico su ciò che è eticamente lecito e cosa non lo è, anche nei linguaggi della creatività, “anarchica” per antonomasia.

Insomma, senza farsi troppe pompe mentali o giocare sulla sorpresa scandalistica che l'operazione potenzialmente può provocare, chiedersi fino a che punto l'uso e l'abuso di certa “mercanzia” può far bene all'arte? Se poi, la licenza di “uccidere” presuppone temi come l'eutanasia attraverso le forme di vita elementari, come in questo caso, delle farfalle, che già per natura non sono molto longeve, di certo si può parlare di morte della cultura ma non di arte.

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